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Daniele cap.7

                                                    

Possiamo adesso considerare la profezia del capitolo 7, in quanto il capitolo 6 non è profetico ma narra un’esperienza di vera fede da parte di Daniele, il quale viene gettato in una fossa con i leoni e sopravvive felicemente per intercessione divina. – Daniele riceve la profezia di notte nel suo letto mentre sogna. E’ già conosciuto nelle scritture questo tipo di profetare ( vedi Numeri 12:6). La visione è parallela al sogno di Nabucodonosor  cap. 2 e le quattro grandi bestie che salgono dal mar Mediterraneo (vedi traduzione di Gerusalemme) corrispondono ai quattro metalli della statua demolita dalla pietra misteriosa. Il profondo senso escatologico di questa visione storica è indicato ancor più nettamente dall’uso che ne fa Apocalisse cap. 13. Le bestie sono in ordine di apparizione, un leone, un orso, un leopardo ed una bestia spaventosa non ben definita.

 I° Il leone= Babilonia. Metallo= oro.

            2° Un orso= Medo-Persia. Metallo = argento

            3° Un leopardo= Grecia.  Metallo = Bronzo.

            4° Una bestia spaventosa  ma non definita = Roma e future nazioni 

                 che da lei discenderanno Metallo=  Ferro ed argilla mescolate

                 insieme. 

 

            Babilonia è ben descritta in Daniele 7:4, come un leone alato – infatti la moderna archeologia ci testimonia come questo era il simbolo di tale impero, leoni alati si trovavano sulle colonne di tutte le porte di accesso della città, su tutti i piedistalli e davanti all’ingresso del tempio della dea Isthar deità veneratissima dai babilonesi.

La Medo Persia viene ben raffigurata dall’orso che aveva tre costole in bocca tra i denti, in quanto ella era composta da ciò che rimaneva dei tre popoli da lei precedentemente soggiogati, cioè  Egitto Grecia e Babilonia.

A sua volta conosciamo la storia che fu la Grecia a succedere a queste prime due, e magnificamente viene vista con quattro ali di uccello e quattro teste a cui viene dato il dominio. Chi non conosce come alla morte del grande condottiero Alessandro Magno detto il Macedone, avvenuta il 13 Giugno del 323 a. C., il suo impero fu spartito tra quattro suoi grandi generali.

Cassandro = prese la Macedonia.

Lisimaco = prese la Tracia

Seleuco = prese la Siria

Tolomeo = prese l’Egitto.

Il versetto 7 e 8 dello stesso capitolo, descrivono in maniera particolareggiata una bestia terribile e straordinariamente forte, ma che non assomiglia a nessun animale dello scibile umano. Aveva dei denti di ferro, con i quali stritolava e divorava, ed era diversa da tutte le bestie precedenti avente in testa 10 corna. Da esse spuntò un piccolo corno davanti al quale tre delle precedenti corna furono divelte, e su questo piccolo corno c’erano occhi simili ad occhi umani, ed aveva una bocca che proferiva grandi cose. Per i grossolani e superficiali lettori delle Sacre Scritture, le 10 corna della quarta bestia sono i successori di Alessandro; ed il piccolo corno sembra sia Antioco IV, che perseguitò i giudei, per un tempo dei tempi e la metà di un tempo; cioè per tre anni e mezzo, dal 168 al 165.

Niente di più errato può essere di una interpretazione così limitata nel tempo e nello spazio, considerando che il profeta continua il suo sogno e continuando a guardare giunge davanti a lui l’ANTICO dei giorni seduto su troni  pronto per giudicare con davanti dei libri che vengono aperti. Come se non bastasse, giunge uno simile ad un < figlio d’uomo > e viene fatto avvicinare all’ ANTICO dei giorni  ed a Lui viene dato dominio gloria e regno  per un impero che non avrà mai fine.

Si capisce chiaramente che il quarto impero non può essere che  Roma. E’ essa che nella storia succede alla Grecia, schiacciando ogni resistenza, essa stabilisce un impero ancor più universale. Fu Roma a crocifiggere il messia, a distruggere Gerusalemme nel 70 d.C. e a cacciare gli ebrei dalla Palestina, inducendoli alla diaspora. Il suo impero fu a lungo diviso in due come le gambe della statua del sogno di Nabucodonosor. L’impero romano d’occidente, e l’impero romano d’oriente. Nella sua visione profetica Daniele vede questo quarto impero sussistere fino alla fine dei tempi, sotto la forma di una confederazione di dieci capi.  Vedi 7:24. Dal suo seno sorgerà l’Anticristo, terribile persecutore del popolo di Dio, che sarà annientato alla venuta vittoriosa del Figliuol  dell’uomo.

L’Apocalisse riprende l’immagine della bestia mostruosa dalle dieci corna che rappresenta l’Anticristo ed il suo impero, con la sua crudeltà, la sua rivolta contro Dio, il suo dominio universale, la sua confederazione di dieci dittatori  e ( Apoc. 13:14,21-27.) (17:12,17) Il suo rapporto evidente con Roma. Giovanni esprime in questi termini il fatto che, secondo la profezia biblica, il quarto impero di Daniele esisterà ancora ai tempi della “ fine”. “La bestia che hai veduta che era, e non è….. E quelli che abitano sulla terra…. si meraviglieranno vedendo che la bestia era, e non è, e verrà di nuovo. Apoc.17:8. Quello che ha cessato di esistere nel territorio dell’antico impero romano, è la testa comune. L’Anticristo sarà quell’agente ordinatore, partendo da questa base, che  realizzerà il vecchio sogno di tutti i conquistatori; imporsi all’adorazione di tutto il genere umano.

La profezia  comporta spesso adempimenti successivi ed il concetto di < abominazione delle nazioni > sembra materializzarsi ogni qualvolta appare nella storia come principio di violenza. Per gli apostoli il piccolo corno del quarto animale, Dan.7:24 ed il re proferisce cose inaudite contro Dio (11:36) appartengono al futuro e dovranno rivelarsi ancora (2° Tess.2:4) (Apoc.13:5-6). Cristo e gli apostoli hanno visto in queste profezie di Daniele una rivelazione dell’avvenire. Esse hanno indubbiamente adempimento in più  grande portata quanto si adempira’ la stupenda profezia di apoc.17:8.

Del resto non esiste uno Stato al mondo o una potenza mondiale le cui origini nascono con una strettissima connessione tra stato e religione, e Roma deve la sua  potenza la sua ricchezza e la sua gloria al Papato. Vorrei inoltre ricordare che il simbolo sui vessilli portati in campo di battaglia dalle centurie romane era un DRAGONE.

Quali sono queste dieci corna che provengono da un’unica bestia e  che nascono da lei non solo materialmente ma principalmente risentono del potere spirituale che tale bestia esercita su di loro, sono chiaramente Nazioni cosiddette cristiane e che  provengano dai territori dove Roma imperò in passato. Esse sono: Italia, Belgio, Francia, Paesi Bassi, Regno Unito, Germania, Lussenburgo, Irlanda, Spagna e Portogallo.

Chiaramente possiamo anche dire che le dieci corna raffigurino l’intero parco di Nazioni cristiane siano esse cattoliche o protestanti che sono scaturite da quella “bestia selvaggia” – Roma -  che divenendo cristiana dal 325 d. C. in poi ha  “si fa per dire, cristianizzato le medesime.”

Per ampliare ulteriormente questo concetto (il lettore mi perdonerà) vorrei qui approfondire il capitolo 13 di Rivelazione dato che si parla della stessa cosa. Giovanni ci descrive tale bestia selvaggia con una aggiunta di sette teste e sopra le corna dieci diademi. Cercherò di semplificare il tutto per renderlo più chiaro possibile.

 

                                              LA BELVA ROMANA

La belva romana “era” prima di essere dominata da Babilonia la Grande  e cinque delle sue sette teste sono cadute quando Babilonia ha cominciato a cavalcarla:

La prima testa è la repubblica romana, che e’ durata  fino al 27 a. C., quando Cesare Augusto fondò l’Impero romano, (All’ascesa del Papato  nel 539 era caduta da tempo).

La seconda testa è l’Impero romano dal 27 a. C. al 395 d.C., quando l’Imperatore Teodosio divise l’Impero romano cristiano in due: quello d’Occidente e quello d’Oriente. All’ascesa del papato nel 539 era caduta da tempo.

La terza testa è l’Impero romano  cristiano d’Occidente, nato nel 395 e caduto nel 476. I’Impero romano d’Occidente cadde nel 476 per le invasioni barbariche. All’ascesa del Papato nel 539 anche questa terza testa era caduta da tempo. Le dieci “corna” della belva sono i popoli, prima sottomessi a Roma Imperiale, che invasero e conquistarono l’Impero romano d’Occidente. Esso fu frammentato infatti in dieci regni:

1° Regno dei Vandali in Spagna e in Africa.

 2° Regno dei Visigoti.

3° Regno degli Svevi in Spagna.

4° Regno degli Alani in Francia

5° Regno dei Bergundi in Francia

6° Regno dei Franchi in Francia

7° Regno dei Britanni in Britannia

8° Regno dei Sassoni in Britannia

9°. Regno degli Unni.

10° Regno dei Longobardi. Questi popoli barbari diedero luogo nel tempo alle Nazioni cristiane  europee, incoronate l’una dopo l’altra perché governate da monarchie.

La Quarta testa è Il regno di Odoacre(476-489), re degli Eruli, Essa è caduta poco prima del 539.

La Quinta testa è Il regno Ostrogoto d’Italia (489-539). Essa è caduta nel 539. “cinque son cadute” quando Babilonia cavalca la  belva.

Dal 539 al 1799 la belva romana “non è” In quanto cessa di essere autonoma, essendo sottoposta al potere del Papato e cavalcata da Babilonia la Grande (la chiesa di Roma),  e quindi Il papato è la Sesta testa.

E’ quella che “è” quando Babilonia la grande (la chiesa di Roma) cavalca la belva  romana. Dal 539 al 1799 la belva romana fu sotto la guida del Papato. Tutto il mondo occidentale ( per “ terra” bisogna intendere il mondo latino) la seguì e continuò ad adorare il gran serpente, cioè a riconoscere l’autorità dell’Imperatore. Nel 568 Pavia cadde nelle loro mani e divenne la capitale del loro regno, che si estendeva già su gran parte dell’Italia centro-settentrionale. Le conquiste longobarde da lì si estesero al centro e al sud della Penisola, con la regina Teodolinda e l’opera di papa Gregorio Magno, re dei Franchi, il quale nell’800 fu incoronato imperatore del Sacro Romano Impero. Dal 1789 al 1799, con la rivoluzione francese, la belva romana iniziò a salire dall’abisso in cui era stata costretta dal potere assoluto dei papi e il potere di Babilonia cominciò a diminuire.

Nel 1799 il papa Pio VI morì in Francia prigioniero di Napoleone Bonaparte. Da quell’anno Babilonia la grande non cavalca più la bestia. Il Sacro Romano Impero sotto la sesta testa ( quella del papato) durò mille anni (800-1806), il falso Millennio dell’Anticristo.

 

La Settima e ultima testa è il regno d’italia (1861-1946.) “Uno” (un regno) deve ancora venire e deve durare poco tempo”. Dal (1861-1946).  Dal 1861 il regno d’Italia confiscò i beni della chiesa di Roma. Nel 1870 le tolse Roma.

 C’è infine un Ottavo re, che viene dai sette precedenti. Le nazioni d’Europa non hanno più un'unica testa che le governi. Esse si uniscono a formare l’Unione  Europea, che è l’ultima forma dell’Impero romano.

Avendo compreso tutto ciò, che dire del piccolo corno che spunta dalle dieci corna, che è pieno di occhi di uomo, che appare maggiore delle altre corna e proferisce grandi cose?

Finora descrivendo le dieci corna, come imperi e grandi regni, abbiamo cavalcato la storia di circa duemila anni, scorrendo nella memoria  scolastica di ognuno di noi e visualizzando come tali imperi avessero al loro servizio  milioni di esseri umani nelle file dei loro  eserciti possenti, detentori di armi d’offesa per prevaricare e sconfiggere il nemico di turno. Ci viene imposto dalla visione un corno diverso: piccolo e descritto in modo così particolareggiato. ESSO ALTRO NON E’ CHE IL PAPATO!

Egli è piccolo  in quanto militarmente non ha mai raggiunto i livelli delle corna dal quale proviene!

Ciò nonostante appare maggiore, perché il potere che ha acquisito nei secoli  intrecciando i  propri interessi col braccio secolare, gli hanno consentito di raggiungere vette oserei dire irraggiunte, da tutte quelle potenze  mondiali che lo hanno affiancato nello scorrere del tempo e della Storia.

Fisher nella sua Storia Universale, pag.262, scrisse: Teoricamente, ciò costituì l’unione tra il mondo-Stato e il mondo-Chiesa; una comunità non divisa tra l’Imperatore ed il Papa, tra il capo secolare ed il capo spirituale ordinati dal Cielo. E poiché i Papi danno l’unzione ai Re in qualità di rappresentanti di Cristo, essi sono di conseguenza, i veri “capi”.

 

E’ pieno di occhi umani. Nella Sacra Scrittura, l’occhio di Dio è sinonimo di veggenza e di lungimiranza (vedi Salmo 11:4 – Geremia 16:17 – Prov. 15:3.) Quindi se è pieno di occhi di uomini, vuol dire che è guidato in modo umano, non spirituale ed altamente materialistico.

Per quanto riguarda il proferire grandi cose: tutti noi conosciamo l’arroganza di questa diabolica istituzione che asserisce che un comune uomo “nato di donna” possa ritenersi infallibile, dotato da volontà divina di insegnare dogmi umani come se proferissero direttamente da Dio. Con tale diritto usurpato a Colui che lo detiene per diritto ( il nostro unico Salvatore l’uomo Cristo Gesù), egli ha perseguitato e continua a perseguitare tutti quei cristiani che si sono opposti al suo dominio prevaricatore e che si erano schierati dalla parte di Colui che era venuto per salvare il mondo e non certo per dominarlo!  Questo è  descritto come ”l’empio” ( 2° Tess.2:8) ”l’uomo del peccato” (2° Tess.2:3)  il Mistero Dell’empietà 2° Tess.2:7) L’Anticristo  (1° Giovanni  2:18)” il figlio della perdizione “ (2° Tess. 2:3) “L’abominazione della desolazione” ( Dan.11:31; - 12:11 – Matt. 24:15).

Spero di essere stata abbastanza chiara, considerando la difficoltà del soggetto e se avete domande in proposito per quanto mi sarà possibile, cercherò di rispondervi

CAPITOLO 8 DI DANIELE...