R E S O C O N T O D I S C U S S I O N E |
n/a |
Inserito il - 07 May 2010 : 11:33:59 Mi viene in mente questo pensiero: Si dice sempre, ed è vero, che nello studio della Sacra Scrittura siamo assistiti dallo Spirito Santo, allora come è possibile che vengano fuori delle interpretazioni così differenti l'una dall'altra, anzi spesso in contraddizione? Eppure chi si accinge a studiare la Bibbia lo fa con un buon intento.
Gradirei un vostro parere, grazie
Scritto Da - ren il 07 Maggio 2010alle ore 15:42:04 |
10 U L T I M E R I S P O S T E (Le più nuove sono all' inizio) |
flora |
Inserito il - 12 May 2010 : 17:19:43 Si, fratello Renato, sono d'accordo con te. Hai raggione! Per parlare un po di più, più detaliato se vuoi apri tu una nuova cartella con il soggetto ,,Il Spirito Santo" Grazie |
n/a |
Inserito il - 12 May 2010 : 13:27:05 cara sorella Flora, Una persona che ha lo Spirito Santo, secondo me, è una persona che crede fermamente in Dio ed in Cristo, che cerca il più possibile di fare la Sua volontà e che cerca di mettere in pratica tutto l'amore che Dio vuole che si dimostri.
Non tutte le persone che leggono o studiano la bibbia possono dire di avere lo Spirito Santo, sarebbe troppo semplice! Dipende dal modo con cui si avvicinano alla Bibbia, per conoscere sinceramente Dio o solo per curiosità.
Pace |
flora |
Inserito il - 11 May 2010 : 09:50:46 Fr. Renato, Provavo rispondere, ma prima mi viene in mente da mettere una domanda, per capire cosa intendi pensare di una persona che è concepita del Spirito Santo? Ogni persona che si mette leggere la Bibbia è concepita del Spirito Santo?
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gattosilvestro67 |
Inserito il - 09 May 2010 : 14:50:13 Caro Ren, io capisco così. Non penso che lo Spirito Santo sia stato usato da Dio solo sulla Chiesa primitiva; ma sulla Chiesa durante tutta l’età del Vangelo fino ai nostri giorni. Prima perché un tale aiuto da parte del Signore solo ad una parte dei “suoi” sarebbe stato discriminante verso coloro che sarebbero venuti in seguito (e Dio solo lo sa quanto ne avrebbero avuto bisogno), e poi secondo la rassicurazione fatta da Gesù stesso che disse sarebbe stato “tutti i giorni con loro” (durante tutta l’età del Vangelo), e, qui mi chiedo in che modo sarebbe stato con loro?
La Scrittura di 1°Corinti 6:17, dice “ Chi si unisce al Signore è uno stesso Spirito con Lui”. Ora la Bibbia non dà a capire che il cristiano debba coltivare uno Spirito suo attraverso il quale accostarsi a leggere la Parola, ma raccomanda a chi è figlio, di accettare “lo Spirito del Figlio che Dio ha mandato nei nostri cuori, così che gridiamo “Abba Padre”. Nel Vangelo di Giovanni al cap. 14 si parla in maniera molto chiara del “consolatore, che sarebbe rimasto “sempre” con noi (vers.16), qui non viene limitato ad un tempo o ad alcuni ma a tutti coloro che lo “conoscono” e per sempre! Io non pretendo di sapere in che modo agisca lo Spirito di Cristo su di noi, essendo un consolatore, immagino che agisca là dove ce n’è bisogno ( come Lui vuole) certamente non agirà come un panierino che scende dal cielo e fa intendere tutto a tutti.
Credo che come in antichità Iddio selezionò il suo popolo tra tutti i popoli della terra, similmente ha selezionato tramite il suo Spirito Santo il suo piccolo gregge sconosciuto al mondo (non dimentichiamo mai che la sua Chiesa è sigillata sulla fronte) e queste persone sono generate dallo Spirito Santo così che sono nuove creature (Giovanni 6:27) (Giovanni 3:7). Ora secondo il mio modesto parere non “chiunque dice Signore Signore” può conoscere le cose che lo spirito rivela. Tu dici che tante persone si accostano a leggere ed indagare ed hanno intendimenti completamente diversi tra di loro. E’ vero sono d’accordo con te, ma che relazione c’è tra questi e le persone descritte da Paolo in 1°Corinti 2:11-16? Io credo che la Scrittura parli da se stessa!
Certamente non tutti sono popolo di Dio, e quindi non tutti capiranno, ma solo perché non è il suo tempo! Nel Piano stabilito dal Signore verrà anche il tempo in cui tutta l’umanità percorrerà una via maestra nella quale chiunque incontreremo “conoscerà Geova”, noi poveri mortali non possiamo comprendere tutte le cose imprescrutabili di Dio, non è ancora l tempo per comprendere tutto, ma certamente siamo in grado di capire che lo Spirito opera e che Dio lo dà a chi vuole. Ciao a stasesa.
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Inserito il - 09 May 2010 : 13:27:51 Riassumendo, le cose sembrerebbero stare così: ( se sbaglio vi prego di correggermi ) E' un dato di fatto che benchè ognuno si raccomandi a Dio, ottiene un intendimento differente. Evidentemente a Dio la conoscenza non importa poi tanto!
Qui ci può dare conferma l'apostolo Paolo nella lettera ai Corinti in cui dice che al momento vediamo come in uno specchio oscuro, ma che quando sarà venuto il Regno, allora vedremo chiaro.
Tenendo conto che Dio ha permesso quella grande apostasia profetizzata dall'apostolo Paolo, evidentemente, più che le dottrine, interessa l'amore che che uno ha e che dimostra.
Scritto Da - ren on 11 Maggio 2010 08:37:26 |
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Inserito il - 08 May 2010 : 14:06:41 Caro Ren, Gv 14:26 (“il Consolatore, lo Spirito Santo, che il Padre manderà nel mio nome, vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto quello che vi ho detto”) dice la stessa cosa detta in 16:12,13: “Ho ancora molte cose da dirvi; ma non sono per ora alla vostra portata; quando però sarà venuto lui, lo Spirito della verità, egli vi guiderà in tutta la verità, perché non parlerà di suo, ma dirà tutto quello che avrà udito, e vi annuncerà le cose a venire”. Io avevo scritto a questo proposito: “La funzione dello spirito santo è qui quella di GUIDARE IN TUTTA LA VERITÀ. Ma attenzione: nulla qui ci autorizza a dedurre che lo spirito santo ci aiuterà a studiare e a comprendere la Bibbia. Infatti, Yeshùa disse che lo spirito santo “DIRÀ” e “ANNUNCERÀ”. Se esamini alcuni passi - come At 11:28;16:6;21:11 e 1Tm 4:1 – noterai come lo spirito santo svolse questa funzione”. Hai esaminato i passi citati? Vi si parla dell’adempimento della promessa di Yeshùa fatta a QUEI discepoli. La sua funzione fu svolta e conclusa nel primo secolo. Se fosse attiva ancora oggi, presso chi mai lo sarebbe? Presso quale confessione religiosa? Davvero presso nessuna, anche se ciascuna ha la pretesa di essere guidata dallo spirito santo. Né possiamo asserire che lo spirito illumini personalmente qualcuno. Come tu giustamente ricordi, “rimane il fatto, però, che quando cerchiamo di leggere e studiare la Bibbia, ci rivolgiamo a Dio in preghiera perché ci assista e ci illumini”. Ma la tua conclusione che “quindi dovremmo essere sotto la sua guida” è azzardata. Infatti, tu stesso, poni un problema: “Come mai pur essendo sotto la guida divina ci sono intendimenti diversi?”. Il fatto stesso che “ci sono intendimenti diversi” non ti fa dubitare che forse l’idea di essere sotto la guida dello spirito non sia scritturale? Nella Bibbia abbiamo esempi contrari a questa idea. Ti ho citato, ad esempio Apollo: “[Apollo] era stato istruito nella via del Signore; ed essendo fervente di spirito, annunciava e insegnava accuratamente le cose relative a Gesù” (At 18:25). Apollo era stato istruito dai discepoli di Giovanni battista, non dallo spirito; lo spirito lo aveva reso fervente ma non lo aveva istruito, infatti aveva “conoscenza soltanto del battesimo di Giovanni” (v. 25). Furono “Priscilla e Aquila, dopo averlo udito” che “lo presero con loro e gli esposero con più esattezza la via di Dio” (v. 26). Se lo spirito santo non istruì Apollo, perché dobbiamo pretendere che lo faccia con noi? Lo stesso spirito santo profetizzò qualcosa che dovresti soppesare: “Lo Spirito dice esplicitamente che nei tempi futuri alcuni apostateranno dalla fede, dando retta a spiriti seduttori e a dottrine di demòni” (1Tm 4:1). Al v. 3 Paolo menziona “quelli che credono e hanno ben conosciuto la verità”. Non dice che lo spirito insegnerà in contrapposizione agli spiriti demonici seduttori. Chi crede e conosce la verità si affida alla Scrittura, ispirata dalla spirito santo. Le altre presunte guide dello spirito sono suggestioni demoniache provenienti da “spiriti seduttori”. Capisco che quando ci sembra di avere un’illuminazione leggendo la Bibbia possiamo credere che sia per influsso dello spirito, ma faremmo bene ad essere prudenti seguendo il consiglio paolino ‘di non lasciarci così presto sconvolgere la mente, né turbare sia da pretese ispirazioni’ (2Ts 2.2). Già nel primo secolo Giovanni avvertiva: “Carissimi, non crediate a ogni spirito, ma provate gli spiriti per sapere se sono da Dio; perché molti falsi profeti sono sorti nel mondo” (1Gv 4:1). Se ciò era vero quando lo spirito santo ancora agiva, maggiormente deve esserlo ora in cui non agisce più come nel primo secolo. Caro Ren, possiamo e dobbiamo pregare perché lo spirito santo ci aiuti a comprendere la Scrittura, ma non possiamo affermare che siccome abbiamo pregato poi capiremo tutto. “Il vento [τὸ πνεῦμα (to pnèuma), “lo spirito”] soffia dove vuole” (Gv 3:8). Il consiglio: “Hanno Mosè e i profeti; ascoltino quelli” (Lc 16:29) è sempre valido. La Bibbia va letta “non come parola di uomini, ma, quale essa è veramente, come parola di Dio” (1Ts 2.13). “Se poi qualcuno di voi manca di saggezza, la chieda a Dio che dona a tutti generosamente senza rinfacciare, e gli sarà data. Ma la chieda con fede, senza dubitare”. - Gc 1:5,6. La saggezza che chiediamo a Dio ci viene data nel modo che Dio vuole, non secondo la nostra pretesa che pregando abbiamo automaticamente la guida dello spirito. Pensa all’etiope che stava leggendo la Bibbia e cui Filippo domandò: “Capisci quello che stai leggendo?”. Lui rispose: “E come potrei, se nessuno mi guida?”. Lo spirito santo aveva agito mandando Filippo dall’etiope, ma non illuminandolo nella comprensione. Infatti, l’etiope “invitò Filippo a salire e a sedersi accanto a lui” e “Filippo prese a parlare e, cominciando da questo passo della Scrittura, gli comunicò il lieto messaggio di Gesù”. - At 8:26-35. Per capire la Bibbia abbiamo bisogno di aiuto, proprio come quell’etiope. Per capirla dovremmo far piazza pulita di tutte le idee religiose e della nostra mentalità moderna occidentale. La Bibbia si esprime con mentalità semitica mediorientale. Occorre entrare in quella mentalità, se vogliamo capirla. E fare come gli antichi bereani che “ricevettero la Parola con ogni premura, esaminando ogni giorno le Scritture per vedere se le cose stavano così”. – At 17:11. Non riusciremo mai a capire proprio tutto, “ma ciò che conta è l'osservanza dei comandamenti di Dio”. – 1Cor 7:19.
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Inserito il - 08 May 2010 : 13:32:18 Inserisco un articolo, che mi sembra interessante,del caro fratello Ettore di Firenze 1 - STUDIAMO LA BIBBIA, MA CON 'JUICIO' ========================================== Sono assolutamente dell'idea che bisogna studiare e comprendere la Bibbia. Ma il mio timore è di intraprendere uno studio "sbagliato", inefficace , perchè fondato su un letteralismo che travisa il pensiero biblico, e basato sulle per- sonali o sulle altrui capacità d'intendere. E che dire, della netta contrapposizione fatta da Paolo, specialmen- te in Romani e Galati, tra Legge e Grazia, tra lettera e spirito, tra schiavitù dei precetti e libertà in Cristo, tra Antico Patto che regola e condanna (Mosè) e Nuovo Patto (Cristo) che affranca e libera. E' anche il nocciolo della lette- ra agli Ebrei. Ma di più: lo stesso Satana dimostra di conoscere e di saper ma- novrare la Scrittura alla perfezione (proprio come certi "fratelli"), nel rac- conto delle tentazioni di Gesù nel deserto; al che, Gesù risponde con altre ci- tazioni della Scrittura. Dunque, non basta 'rifarsi' alle 'Scritture', appellan dosi al fatto che la Bibbia è trasparente, parla da sè, come dicono molti fonda mentalisti. E' stato il nocciolo anche della disputa tra Erasmo da Rotterdam e Lutero; Erasmo diceva "la Bibbia è tutta un cumulo di contraddizioni", e Lutero rispondeva: "Ma no, Erasmo caro, tu sei colto e intelligente, come fai a non ve dere che la Bibbia è coerentissima, che contradizioni non ce ne sono?" Che lo studio della Bibbia non sia così semplice come presumono, viene dimo strato dall'esistenza, nel corso della storia, e anche ai nostri giorni, di mol tissime chiese e confessioni cristiane, tutte sedicenti basate sullo studio fon dato sulla Bibbia, e tutte in lotta e polemica tra loro. Una lettura superficia le fatta di alcuni versetti isolati dal loro contesto e dal contesto della Bib bia, considerata nel suo insieme, non assicura di per sè la conoscenza del vero pensiero biblico. Basta isolare un unico versetto, dargli una importanza fonda- mentale (dove magari non l'ha) ed ecco sorgere una nuova dottrina, una nuova co munità religiosa, che pretende basarsi sulla Bibbia. E provatevi a dir loro che sbagliano! Saltano in testa, perchè loro hanno capito tutto, sono gli altri a sbagliare! Che fare allora? buttare la Bibbia? Cercare nelle filosofie, nella tradizione, nei magisteri superiori, papali o no, nei presunti miracoli, nelle statue che piangono, nei segni di piaghe o stigmate. Oppure chiedere a Dio al- tri segni dal cielo più sicuri e più inequivocabili? No: semplicemente STUDIARE la Bibbia, ma nel modo che la Bibbia stessa ci indica. E il modo lo suggerisce Paolo, quando contrappone alla lettera lo spirito, quando cioè invita a coglie- re l'essenza, alla cui luce interpretare correttamente. E qual'è l'essenza? Ce lo dice Gesù stesso, come riportato nel vangelo di Giovanni 16:7-15, il cui pun to focale afferma: "...lo Spirito di verità, egli vi guiderà in ogni verità". E per ricevere lo "Spirito di verità" occorre essere in "comunione" con Ge- sù. Tutto diviene chiaro, ma SOLO A QUESTA CONDIZIONE. E non è poco! SERIE "LA BIBBIA" 057 ----------------------- 2 - STUDIO DELLA BIBBIA COME PARTECIPAZIONE ALLA STORIA DELLA SALVEZZA =============================================
"LA CHIESA DELLA PAROLA" : così gli evangelici amano definire la propria chiesa, in contrapposizione alla chiesa della tradizione e del magistero eccle- siastico che sarebbe la chiesa romana. Ma questa definizione è valida? E' la do manda che ci poniamo e alla quale vogliamo cercare insieme una risposta.
E' ben noto che, da sempre, le chiese evangeliche hanno posto grande impe- gno nella traduzione della Bibbia nelle lingue moderne e nella diffusione del Sacro Libro fra i fedeli, nonchè come strumento primario di evangelizzazione nei confronti dei non credenti. Le "Società Bibliche", sorte in terreno prote- stante, hanno stampato e diffuso centinaia di milioni di copie della Bibbia o del Nuovo Testamento, o porzioni di esso.
Oggi la situazione si è notevolmente modificata, perchè anche la chiesa cat tolica ha intrapreso sforzi notevoli per diffondere il testo biblico fra i pro- pri membri, e inoltre molte edizioni in varie lingue sono "interconfessionali", cioè curate da più confessioni religiose in collaborazione fra loro.
Diffusione della Bibbia
Chiediamoci ora qual'è il risultato di tale diffusione della Bibbia. Vedia- mo cioè se la fede e il pensiero e le azioni di coloro che hanno ricevuto e pos siedono questo libro sono determinate da quello che questo libro dice. Non è certo facile dare una risposta seria a questa domanda ma, almeno a prima vista, non sembra che coloro che hanno letto o studiato la Bibbia pensino e vivano in maniera chiaramente diversa da coloro che questo libro non hanno mai conosciuto Le chiese di cui fanno parte conoscono più o meno gli stessi problemi di altre forme associative del mondo, per non dire a volte ancor più gravi e radicali.
I cristiani sono inseriti nella vita associata, famigliare, professionale, in modo non dissimile da quello degli altri. La loro posizione di fronte ai pro blemi del mondo - l'etica personale, la violenza, l'energia, la scienza, ecc. - non sembra differenziarsi sostanzialmente da quella dei non cristiani o, se se me differenzia, è per motivi di cultura e di tradizione, ma non di fede.
Allora, si capisce facilmente che gli appelli alla lettura ed allo studio della Bibbia lanciati dalle chiese cristiane, restino inascoltati.
La gente cui questi appelli sono rivolti si chiede: se questa Bibbia non ha alcuna importanza e non ha trasformato la vita di coloro che l'hanno letta o la studiano, perchè dovrei mettermi a leggerla io? Nessuno è contento di fare cose inutili, di perdere il tempo per ci• che non ha alcuna conseguenza (anche se la nostra vita è già piena di cose inutili e assurde: ma l'importante è far finta di non accorgesene).
Cerchiamo di trarre qualche conseguenza da quanto detto. Come mai è succes- so che la lettura e lo studio della Bibbia non ha trasformato il pensiero e la vita dei credenti? Eppure tutti noi conosciamo e possiamo citare esempi, in cui la Bibbia ha trasformato delle generazioni di credenti, e li ha resi capaci di sacrifici anche estremamente seri. Basti pensare ai tempi di persecuzione per motivi di fede, nel passato lontano o vicino e anche nel presente.
Tipi di lettura o studio della Bibbia
Il motivo, mi pare, possa essere identificato nel "modo con cui viene letta la Bibbia". Cerchiamo di identificare alcuni tipi di lettura che hanno prodotto questa situazione.
LA LETTURA PIA: C'è chi legge la Bibbia come una buona opera. Non è impor- tante capire quello che essa dice, afferrare il suo messaggio. Basta dedicare del tempo alla sua lettura, come una specie di breviario o di rosario. E' evi- dente che questo tipo di lettura non trasforma la persona, anzi, le dà una buo- na coscienza e un tantino di orgoglio nei confronti di chi non la legge.
LA LETTURA FONDAMENTALISTA: E' fatta per sapere quello che Dio ha detto e fatto. Una lettura acritica di parole, versetti, libri il cui significato si e- sprime e si esaurisce nelle singole parole stampate, che diventano delle massi- me, dei princìpi. Tutte le sette sono sorte da questo tipo di lettura della Bib bia. Oltre a tutto, è una lettura completamente staccata dalla storia e che non pu• afferrare il senso della storia della salvezza, quindi si preclude la com- prensione del vero significato della testimonianza biblica. E' una lettura che non regge al confronto con i problemi dell'uomo e della società e che pu• facil mente portare al rifiuto del Dio di quella Bibbia.
LA LETTURA CULTURALE O INTELLETTUALE: E' quella che cerca nella Bibbia del- le informazioni storiche, etniche, teologiche o anche esoteriche. E' una lettu- ra disimpegnata, che non permette al testo letto di entrare in rapporto con il lettore e di costringerlo a prendere posizione. E' la tipica lettura "borghese" e intellettualistica, superficiale e scettica, che pretende di mettere la Bib- bia al servizio dell'uomo, lasciando a questi la sua autonomia di "libero pensa tore". Questa lettura non nutre la fede, se fede c'è. Soddisfa solo la curiosi- tà, il desiderio di scoprire "misteri" nascosti nelle pieghe del libro.
LA LETTURA ETICA o SITUAZIONALE: Quella cioè che cerca nella Bibbia delle indicazioni precise per determinate situazioni. Essa risponde alla domanda: Che farebbe Gesù in questa situazione? Che vuole Dio che io faccia? Naturalmente, la Bibbia è una miniera di risposte a ogni domanda, magari tirando un po' per i capelli i testi biblici. Ed è naturale che il lettore, fra tutti questi testi cerchi quelli che forniscono una risposta quale egli si attende, cioè che corri sponde alla propria idea. Allora la sua idea diventa quella certamente giusta perchè sostenuta dalla Bibbia e in nome di questa idea si pu• anche combattere contro un altro uomo che la pensa in modo diverso.
LA LETTURA CONSOLATORIA: E' quella che cerca nella Bibbia delle parole che aiutano a sopportare le prove e le sventure. Ci sono addirittura dei prontuari nei quali, per ogni determinata forma di sofferenza, sono indicati corrisponden ti testi biblici.
ALLA SCOPERTA DI DIO E DEL SUO AMORE
Vorrei precisare che tutti questi modi di leggere la Bibbia hanno un aspet- to di verità. La lettura della Bibbia rappresenta un momento di adorazione del Signore, ci indica la sua volontà per noi, ci fornisce delle nozioni sulla sto- ria d'Israele in cui la storia della salvezza si è inserita, ci dà delle preci- se indicazioni di comportamento (basti pensare al sermone del monte) e ci conso la con l'annuncio della grazia fedele di Dio. Come va letta, anzi meglio studiata, la Bibbia, affinchè manifesti tutta la sua efficacia nella nostra vita e nelle vita delle nostre chiese o comunità? Di rei che la Bibbia va letta per partecipare personalmente alla meravigliosa av- ventura della scoperta di Dio come Creatore e Signore, del suo amore, del suo perdono. L'Antico Testamento, con la storia del popolo d'Israele, è l'annuncio che questa scoperta è possibile perchè Dio stesso la propone, e questa proposta assume la forma di una storia, la storia di un popolo di nomadi semiti. Il Nuovo Testamento, al centro del quale la persona di Gesù di Nazareth rap presenta la testimonianza dell'atto con cui Dio porta a compimento questa pro- messa: la morte e risurrezione di Gesù Cristo sono i momenti decisivi di questa azione, nella quale Dio ha voluto coinvolgere anche un certo numero di persone, gli apostoli, i testimoni, coloro che sono stati guariti da Gesù, quelli ai qua li Gesù ha annunciato il perdono, quelli ai quali è stata annunciata la Sua mis sione come il governatore romano Ponzio Pilato, fino al centurione Cornelio. Ecco, leggere e studiare la Bibbia significa unirsi a questa schiera di te- stimoni, partecipare alle loro perplessità e ai loro dubbi, alle loro speranze e al loro entusiasmo, per giungere alla stessa loro convinzione: "Tu sei il Cri sto, il Figlio di Dio". A partire da questa gioisa certezza, l'evangelo diventa il fattore centrale della nostra vita, che ci consente di agire, di pensare, di comprendere la real tà che ci circonda avendo come punto di riferimento costante l'amore di Dio.
Questo è, in fin dei conti, quello che la Bibbia vuole dirci.
Ma, come detto nel precedente articolo, occorre sopratutto entrare realmen- te, con tutto il nostro essere in "comunione" con Gesù, per beneficiare del Suo amorevole aiuto mediante "lo Spirito di verità", senza il quale qualsiasi tipo di lettura o di studio della Bibbia non porta alla comprensione del suo messag- gio, non porta alla "verità" di Dio, anche se il grado di istruzione del letto- re o dello studente (o del docente) è di formazione universitaria o teologica.
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"On avale a pleins gorgèes le mensonge qui nous flatte, et l'on boit goutte à goutte la veritè qui nous est amère" "Mandiano giù a grandi sorsi la menzogna che ci lusinga, e beviamo goccia a goccia la verità che ci riesce amara".
Diderot, "Il nipote di Rameau"
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"Amicus Socrates sed magis amica veritas" "Mi è caro Socrate ma più cara la verità" Aristotele (a Socrate pu• essere sostituito Platone, Tommaso d'Aquino, Pietro Valdo, Martin Lutero, Russell ecc.: ma il pensiero non cambia)
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Inserito il - 08 May 2010 : 11:58:06 Caro CieloSegreto, quello che mi dici mi suona nuovo ma sono sempre aperto ad ogni opinione diversa. Guai se non fosse così! Tutti abbiamo bisogno di imparare.
Comunque da Giovanni 14:26 "Ma il Soccorritore, lo Spirito Santo, che il Padre manderà nel mio nome vi insegnerà ogni cosa e vi rammenterà tutto ciò che vi ho detto" sembra di capire che lo Spirito Santo effettivamente , dato che insegna, aiuti anche per la comprensione della Bibbia.
Rimane il fatto, però, che quando cerchiamo di leggere e studiare la Bibbia, ci rivolgiamo a Dio in preghiera perchè ci assista e ci illumini, quindi dovremmo essere sotto la sua guida. Perciò il problema si ripropone: come mai pur essendo sotto la guida divina ci sono intendimenti diversi?
A presto
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Inserito il - 08 May 2010 : 09:54:01 Caro Ren, è sempre un po’ strano per me vedere come le idee religiose influenzino la comprensione genuina della Scrittura. Dove hai mai letto che “nello studio della Sacra Scrittura siamo assistiti dallo Spirito Santo”? La promessa di Yeshùa ai suoi discepoli fu questa: “Io pregherò il Padre, ed Egli vi darà un altro consolatore, perché stia con voi per sempre, lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete, perché dimora con voi, e sarà in voi” (Gv 14:16,17). La funzione dello spirito santo è qui quella di essere un CONSOLATORE, non di essere un insegnante. In Lc 24:49 Yeshùa preannunciò: “Io mando su di voi quello che il Padre mio ha promesso; ma voi, rimanete in questa città, finché siate rivestiti di potenza dall'alto”. La funzione dello spirito santo è qui quella di DONARE POTENZA, non d’insegnare. In Gv 15:16 Yeshùa spiega: “Quando sarà venuto il Consolatore che io vi manderò da parte del Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli testimonierà di me”. La funzione dello spirito santo è qui quella di TESTIMONIARE YESHÙA, non d’istruire. In Gv 16:8 Yeshùa chiarisce che “quando sarà venuto [il “consolatore”, lo spirito santo], convincerà il mondo quanto al peccato, alla giustizia e al giudizio”. La funzione dello spirito santo è qui quella di GIUDICARE IL MONDO, non d’insegnare agli increduli. In At 2:4 è detto dei discepoli di Yeshùa che “tutti furono riempiti di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, come lo Spirito dava loro di esprimersi”. La funzione dello spirito santo fu qui quella di DARE IN DONO DELLE LINGUE, non d’insegnare le lingue o insegnarci altro. In Rm 8:26,27 Paolo dice che noi “non sappiamo pregare come si conviene; ma lo Spirito intercede egli stesso per noi con sospiri ineffabili; e colui che esamina i cuori sa quale sia il desiderio dello Spirito, perché egli intercede per i santi secondo il volere di Dio”. La funzione dello spirito santo è qui quella di COLMARE LE LACUNE DELLE NOSTRE PREGHIERE, non d’insegnarci a pregare o insegnarci altro. In Gv 16:12,13 Yeshùa disse: “Ho ancora molte cose da dirvi; ma non sono per ora alla vostra portata; quando però sarà venuto lui, lo Spirito della verità, egli vi guiderà in tutta la verità, perché non parlerà di suo, ma dirà tutto quello che avrà udito, e vi annuncerà le cose a venire”. La funzione dello spirito santo è qui quella di GUIDARE IN TUTTA LA VERITÀ. Ma attenzione: nulla qui ci autorizza a dedurre che lo spirito santo ci aiuterà a studiare e a comprendere la Bibbia. Infatti, Yeshùa disse che lo spirito santo “DIRÀ” e “ANNUNCERÀ”. Se esamini alcuni passi - come At 11:28;16:6;21:11 e 1Tm 4:1 – noterai come lo spirito santo svolse questa funzione. Tale funzione di dire e annunciare fu presente nella chiesa all’inizio (Eb 2:2-4). Come “soccorritore” lo spirito dava maggiore intendimento circa le profezie (1Cor 2:10-16; Col 1:9, 10; Eb 9:8-10), ma tale funzione cessò insieme agli altri doni dello spirito santo che s’interruppero completamente quando chi li aveva ricevuti morì: “Le profezie verranno abolite; le lingue cesseranno; e la conoscenza verrà abolita”. - 1Cor 13:8. Solo le persone dominante da satana pretendono oggi di essere illuminate dallo spirito santo e di riceverne messaggi. Lo spirito santo ha avuto un grande ruolo nelle profezie, giacché “nessuna profezia della Scrittura proviene da un'interpretazione personale; infatti nessuna profezia venne mai dalla volontà dell'uomo, ma degli uomini hanno parlato da parte di Dio, perché sospinti dallo Spirito Santo” (2Pt 1:20,21; cfr. anche 2Sam 23:2; Zc 7:12; Lc 1:67;2:25-35; At 1:16;28:25). Perciò “ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia”. - 2Tm 3:16. Nota cosa dice At 18:25: “[Apollo] era stato istruito nella via del Signore; ed essendo fervente di spirito, annunciava e insegnava accuratamente le cose relative a Gesù”. Apollo era stato istruito dai discepoli di Giovanni battista, non dallo spirito; lo spirito lo aveva reso fervente ma non lo aveva istruito, infatti aveva “conoscenza soltanto del battesimo di Giovanni” (v. 25). Furono “Priscilla e Aquila, dopo averlo udito” che “lo presero con loro e gli esposero con più esattezza la via di Dio” (v. 26). Lo spirito santo ci dà l’energia necessaria per ubbidire a Dio, può essere come un “fuoco” che abbiamo dentro. - 1Ts 5:19; Rm 12:11. Come tu giustamente noti, Ren, non “è possibile che vengano fuori delle interpretazioni così differenti l'una dall'altra, anzi spesso in contraddizione”. Ciò dimostra ulteriormente che lo spirito santo non è oggi implicato nell’istruzione biblica. Vlady osserva che satana “è capace di infiltrare nei nostri cervelli il suo ragionamento”, e ha ragione (2Cor 4:4). Mentre lo spirito santo ha ispirato la Bibbia, satana suggestiona spesso le persone per non farla comprendere. Lo spirito santo non ci istruisce oggi, ma ci aiuta ad avere la forza di perseverare. Riguardo allo studio della Scrittura, vorrei fare notare che tutta l’insistenza che oggi si mette sullo “studio” e sulla “conoscenza” è un concetto della moderna mentalità occidentale che abbiamo derivato dalla filosofia greca. Particolarmente alcune religioni “cristiane” sorte negli Stati Uniti hanno avuto e continuano ad avere questa fissa per la “conoscenza”, e non hanno capito che la conoscenza biblica non è quella mentale che ha a che fare con l’istruzione. Quando Dio diede a Israele la sua meravigliosa Legge, il popolo disse: נַעֲשֶׂה וְנִשְׁמָע (nashèh venishmàh), “faremo e ascolteremo” (Es 24:3). I traduttori non colgono il profondo significato e correggono il testo biblico: “Faremo . . . e ubbidiremo”, “Siamo disposti a fare . . . e a ubbidire” (TNM), “Noi lo faremo e lo eseguiremo” (CEI). Forse i traduttori pensano che non sia tanto logico ‘fare e poi ascoltare’. Di solito, prima si ascolta e poi casomai si fa. Ma il popolo ebraico – che aveva udito “i tuoni, il suono della tromba e vedeva i lampi e il monte fumante” e che “a tal vista, tremava e stava lontano” e aveva detto a Mosè: “Parla tu con noi e noi ti ascolteremo; ma non ci parli Dio, altrimenti moriremo” (Es 20:18,18) – aveva capito qual è la cosa giusta: prima di tutto occorre UBBIDIRE. Poi ci sarà tempo di ascoltare, di leggere, di studiare, di meditare, di capire.
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vlady |
Inserito il - 07 May 2010 : 20:02:35 Prima di tutto ringrazio Ren per questa tema. 1) Chi ha letto un po la Bibaia sa che esiste un GRAN BUGGIARDO, che ha detto ad Eva, "non morirete" invece muoiono tutti suoi discendenti fino adesso. 2). Quel buggiardo usa tutte nostre debolezze per confonderci. Nostro egoismo, nostre paure. Nemico non sta dormendo, ma lavora, e direi che bravo nel sfruttare sopratutto nostro egoismo. Ed e capace anche di infiltrarci nei nostri cervelli con suo raggionamento. E quindi e una azione neccesaria che nemico "sara legato" perche solamente in questo modo genere umano potra conoscere suo Creatore e fare la "via santa" che finora non si e aperta. |
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