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 LA MESSA DOTTRINA INSEGNATA DALLA SACRA BIBBIA?

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R E S O C O N T O    D I S C U S S I O N E
gattosilvestro67 Inserito il  - 01 January 2012 : 06:53:17

Il sacrificio continuo di Cristo non fu realmente cancellato o abolito dal Papato, ma è stato comunque annullato attraverso una falsa dottrina avanzata da tale sistema, che a poco a poco, ma alla fine pienamente e completamente, ha messo da parte il merito del sacrificio stesso di Cristo come sacrificio continuo e sempre efficace. Questa falsa dottrina è conosciuta come la Messa, o il Sacrificio della Messa.

I protestanti in generale, hanno frainteso del tutto questo cosiddetto sacramento. Essi credono che sia semplicemente una forma diversa di celebrare l'Ultima Cena del Signore, adottata dai Cattolici Romani. Per altri si tratta di una sorta di preghiera speciale. Ma queste idee sono del tutto errate. La dottrina Cattolica della Messa è questa: La morte di Cristo, essi sostengono, annulla il peccato adamitico o originale, ma non è applicabile per le nostre mancanze quotidiane, le debolezze, i peccati e le omissioni; non è cioè un sacrificio continuo, sempre meritorio per tutti i nostri peccati, e sempre sufficiente ed efficace a coprire come un manto ogni peccatore e ogni peccato in modo da consentire al contrito di poter tornare in unione e comunione con Dio.

Per questi peccati, secondo loro, è stato istituito invece il Sacrificio della Messa, stimato dai Papisti come un ulteriore sviluppo del sacrificio del Calvario. Quindi ogni volta che è offerta la Messa in sacrificio, essi sostengono che un nuovo sacrificio di Cristo viene offerto e applicato mentalmente dal sacerdote a beneficio delle particolari persone e peccati in questione.

Il Cristo che deve essere quindi nuovamente sacrificato, è prima “creato” con il pane e il vino da parte del sacerdote officiante. Si tratta di pane e vino comune fino a quando è posto sopra all'altare, quando, per mezzo di certe parole di consacrazione, si sostiene, avviene il cambiamento del pane e del vino nella carne e nel sangue reale di Cristo. Allora non sono più pane e vino, anche se hanno ancora tale aspetto.

Questo cambiamento è chiamato transustanziazione — o cambiamento di sostanza. Le cinque parole magiche latine che si sostiene abbiano l'effetto di questo cambiamento del pane e del vino in carne e sangue reale, sono: “Hoc est autem corpus meum”. Si afferma così che ogni sacerdote può perciò creare di nuovo Cristo nella carne, per essere nuovamente sacrificato. E avendo così ricreato Cristo, viene suonata una campana, e i sacerdoti e i fedeli si prostrano e adorano il pane e il vino, che essi ora riconosciamo come il vero Cristo. Fatto questo, il pane (la carne reale di Cristo, velato ai nostri sensi, si dice) viene spezzato. Cristo è dunque ucciso o sacrificato di nuovo, ripetutamente, per i peccati speciali che si cerca in questo modo di cancellare.

Nel tentativo di spiegare questa teoria assurda, e cercando allo stesso tempo di avere coerenza con se stessi, i Concili Cattolici Romani hanno emesso numerosi e lunghi decreti e spiegazioni al riguardo, e anche saggi (?) teologi hanno scritto su questo tema migliaia di libri. In questi viene insegnato che se una goccia di “sangue” (vino) venisse versata, deve essere conservata con cura e bruciata e le ceneri sepolte in terra santa; e così pure il pane (“la carne di Cristo”): non una briciola di esso deve essere persa. Sono prese accurate disposizioni per timore che una mosca possa inavvertitamente entrare nel “sangue” (vino), o timore che un topo o un cane possa ottenere una briciola della “carne” (pane) spezzata. E il dottor Dens, uno dei loro teologi, spiega pure che “Un topo o un cane che mangiano le specie sacramentali, non li mangiano sacramentalmente, perciò questo dimostra che allora il corpo di Cristo non cessa di esistere sotto le specie.” Il Catechismo Cattolico Romano (Americano) spiega così la dottrina:

“Domanda: Cos'è la Santa Eucaristia?
Risposta: Si tratta di un sacramento che contiene il CORPO e il SANGUE, l'ANIMA e la DIVINITÀ di Gesù Cristo sotto le forme e le apparenze del pane e del vino.
D. Non è pane e vino quello che è messo sopra l'altare per la celebrazione della Messa?
R. Sì, è sempre pane e vino fino a quando il sacerdote pronuncia le parole della consacrazione durante la Messa.

D. Cosa accade con queste parole?
A. Il pane è trasformato nel CORPO di Gesù Cristo, e il vino nel suo SANGUE.
D. Com'è chiamato questo cambiamento?
R. Si chiama transustanziazione, vale a dire, un cambiamento da una sostanza in un'altra.
D. Cos'è la Messa?

R. La Messa è il sacrificio perpetuo [“quotidiano” o “continuo”] della nuova legge, nel quale Cristo nostro Signore offre se stesso al suo Padre Celeste attraverso le mani del sacerdote, in modo incruento sotto le apparenze del pane e del vino, esattamente come un tempo si è offerto in modo cruento sulla croce.

D. Qual è la differenza tra il sacrificio della Messa e il sacrificio della Croce?
R. Il sacrificio della Messa è essenzialmente della stessa natura [o stesso tipo] del sacrificio della croce, l'unica differenza è nel modo in cui è offerto.
D. Quali effetti ha la Messa come sacrificio di propiziazione [soddisfazione]?
R. Con essa si ottiene dalla misericordia divina, in primo luogo, la Grazia della contrizione e pentimento per il perdono dei peccati; e secondo, la Remissione delle pene temporali per i nostri peccati.

D. A chi sono applicati i frutti [benefici] della Messa?

R. I frutti generali si applicano a tutta la Chiesa, sia ai vivi che ai morti; i frutti speciali sono applicati in primo luogo, Principalmente per il sacerdote che celebra la Messa e poi, A coloro per i quali, in particolare, egli lo offre; e in terzo luogo, A coloro che assistono ad essa con devozione [cioè coloro che frequentano la Messa in qualità di adoratori].”


La stessa autorità ha pure scritto: “Colui che sacrifica è un sacerdote, la cosa appropriata che viene sacrificata è chiamata la vittima; il luogo dove si sacrifica si chiama l'altare. Questi quattro — sacerdote, vittima, altare e sacrificio sono inseparabili: ognuno di loro ha bisogno per gli altri.”

Ancora, spiegando la cerimonia, del sacerdote dice:
“Poi pronuncia le misteriose parole della Consacrazione; adora, facendo una genuflessione, ed eleva il Sacro Corpo e il Sacro Sangue sopra la sua testa. Al suono della campana il popolo adora in ginocchio, e si batte il petto in segno di pentimento per i loro peccati. Il sacerdote implora Dio con grazia di ACCETTARE IL SACRIFICIO”.
Concludiamo la testimonianza su questo tema con una breve citazione tratta dai Canoni del Concilio di Trento come segue:
Terzo Canone. “Se qualcuno dovesse dire che la Messa è solo un servizio di lode e di ringraziamento, o una semplice commemorazione del sacrificio sulla Croce, e non [in sé] un'offerta propiziatoria [vale a dire un sacrificio che soddisfa per l'entità del peccato]; o che reca benefici solo a chi lo riceve, e non dovrebbe essere offerto per i vivi e i morti, per i peccati, punizioni, soddisfazioni e altre necessità: sia [colui che nega così la potenza di questo sacrificio] maledetto.”

Così vediamo chiaramente che il Papato ha sostituito un sacrificio falso o fittizio, al posto di quello eterno del Calvario, il sacrificio completo ed eterno che non ha bisogno di esser ripetuto, e che è stato fatto una volta per sempre. Fu così che il Papato ha tolto all'opera di Cristo il merito di essere giustamente apprezzato come Sacrificio Continuo, sostituendolo in sua vece con una frode, creata dai suoi stessi preti.

È inutile qui scendere nei dettagli sul motivo per cui il Papato nega e annulla il vero Sacrificio Continuo, e lo sostituisce in sua vece con l'“abominio”, la Messa; poiché la maggior parte dei nostri lettori sanno già che questa dottrina, secondo cui il sacerdote fa nella Messa un sacrificio per i peccati, senza la quale non possono essere cancellati, o le loro pene annullate, è alla base stessa di tutti i vari sistemi della Chiesa di Roma per estorcere il denaro dal popolo, per tutti i suoi lussi e stravaganze.

“Assoluzioni”, “indulgenze”, e tutti i vari presunti benefici, favori, privilegi e immunità, sia per il presente che per la vita futura, sia per i vivi che per i morti, si basano su questa dottrina blasfema della Messa, la fondamentale dottrina dell'apostasia. È in virtù del potere e autorità che il sacrificio della Messa impone sui sacerdoti, che le loro ulteriori pretese blasfeme di avere ed esercitare le varie prerogative che appartengono a Cristo solo, sono tollerate dal popolo.

Come prova del carattere fondamentale di questo errore, è da notare che, sebbene la Riforma in Germania e in Svizzera è iniziata con l'opposizione alle indulgenze, divenne ben presto una questione relativa alla transustanziazione — il sacrificio della Messa. La pietra angolare della Riforma era che il perdono dei peccati è stato effettuato solo da Cristo, come conseguenza del suo sacrificio sul Calvario, e non dalle indulgenze, dai confessionali e dalle Messe. In realtà, la questione della Messa giaceva alla base di quasi tutte le persecuzioni di Roma. Il Vescovo Tilotson commenta: “Questa [transustanziazione — la Messa] è stata nella Chiesa di Roma il grande articolo di infuocata contesa, e, per quanto sia assurdo e irragionevole, sono stati assassinati molti più Cristiani per averlo negato, che forse per tutti gli altri articoli della loro religione messi insieme.”

Naturalmente i romanisti sostengono che la Messa è stata istituita da Cristo e dagli apostoli, ma la prima menzione di essa che siamo stati in grado di trovare è stata al Concilio di Costantinopoli nel 381 d.C. Tuttavia, la data di introduzione di questo errore contaminatore non è riferito con particolari nella profezia, eccetto che, a causa di questo errore fondamentale, il Papato è diventato l'“Abominio della Desolazione” prima che fosse in quanto tale “istituito” al potere, che, abbiamo visto, avvenne nel 539 d.C.

La profezia dichiara: “Gli tolse [a Cristo] il sacrificio continuo” e poi aggiunge, “e la base del suo Santuario fu abbattuto”. La base, o fondamento di verità, su cui la classe veramente consacrata o classe del Santuario è costruita, è che il nostro Signore Gesù, mediante il sacrificio di se stesso, ha redento tutti, e salverà proprio tutti coloro che vengono a Dio per mezzo di lui, senza nessun altro mediatore, senza alcun sacerdote, o vescovo o papa, e senza alcun altro sacrificio; essendo qualsiasi altro sacrificio un abominio agli occhi di Dio, in quanto quest'insegnamento implicitamente presuppone come insufficiente il grande sacrificio di riscatto di Cristo. Ebrei 7:25, 10:14.

Questa dottrina del riscatto è la base del Santuario o Tempio santo, la Chiesa consacrata. E quando questo “sacrificio continuo” è stato interrotto, reso vano o annullato dalla Massa, allora ecco che seguirono i mali predetti dal profeta.

La moltitudine (o Cristiani nominali) furono dati all'errore, facilmente ingannati dal falso sistema che esaltava se stesso (nella persona del suo capo, il papa) in qualità di Principe o capo della moltitudine. “E il corno gettò a terra la verità”, insieme a quella della moltitudine, e delle stelle brillanti, o insegnanti che, afferrati alla verità non si unirono ad essa nel suo corso di trasgressione. E, come abbiamo visto nei capitoli precedenti, prosperò mirabilmente nelle sue imprese.

Il fondamento stesso della vera fede Cristiana venne così messo da parte; c'è dunque da meravigliarsi se la grande apostasia cadde in una tale iniquità profonda, come è avvenuto? Un errore conduce a un altro, fino a che solo la forma esteriore della verità e della devozione rimangono, mentre l'abominio desolante si accomoda nel medesimo Tempio di Dio, profanando sia il Santuario che la moltitudine, ed esaltando il suo capo, come vicario o rappresentante di Cristo.

In mezzo a queste scene di successo dell'Abominio della Desolazione, Daniele ode i santi chiedere: “Fino a quando durerà la visione del Sacrificio Continuo e la trasgressione che produce la desolazione, abbandonando così il Santuario [luogo santo] e le moltitudini ad esser calpestati?” Sin dacché l'abominio è stato istituito, ci sono stati dei santi che più o meno distintamente hanno riconosciuto il suo carattere e le sue contaminazioni, e hanno così cercato ansiosamente di conoscere, gridando a Dio, 'Fino a Quando, O Signore! sarà calpestata nel fango la verità, e all'errore, alla bestemmia e alle abominazioni sarà consentito di prosperare? Fino a quanto tempo l'Anticristo, “inebriato dal sangue dei santi e dei martiri di Gesù” e con il suo fenomenale successo, continuerà ad inebriare e ingannare le nazioni?' (Rivelazione 17:2,6; 14:08, 18:03)

E, anticipando la loro inchiesta, quella di Daniele e la nostra, Dio ha dato la risposta in anticipo, attraverso il suo messaggero. E anche se i termini non potevano nemmeno cominciare a essere compresi prima del Tempo della Fine, tuttavia la fissazione o limitazione del tempo ha dato ad altri nonché a Daniele stesso la certezza che Dio ha il pieno controllo della situazione, in modo che nulla possa accadere che egli non può e non controllerà e che, infine, non capovolgerà nel bene.

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