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 Bibbia - Parola di Dio!
 LA TRINITA', INSEGNAMENTO SCRITTURALE?

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R E S O C O N T O    D I S C U S S I O N E
gattosilvestro67 Inserito il  - 09 January 2012 : 08:27:15
L'accettazione generale della dottrina della Trinità e la tenacità con la quale è sostenuta, è basata sulle paura superstiziosa inculcata dal clero romano (e più tardi anche da quello protestante) della pena di torture eterne in cui incorre chiunque osa negare la Trinità. Nello stesso tempo è ammesso che la dottrina è INCOMPRENSIBILE, perciò, in verità, nessuno la crede, poiché non si può aver fede in ciò che non risalta dalla Parola di Dio, ne ha alcuna attendibilità scritturale.

Varie dottrine e pratiche, sia dei cattolici che dei protestanti, negano la dottrina della Trinità. Ad esempio quasi tutti i protestanti pregano il Padre "nel nome di Gesù" "per amor di Gesù," ecc; riconoscendo, in tal modo le due separate Entità e non Una in Uno: i cattolici romani similmente riconoscono la distinzione di persona e pregano i Santi di grado inferiore onde intercedino presso Maria per loro, affinché ella interceda presso Gesù, che-a sua volta interceda per loro presso il Padre.


Così, rinsaldati in queste dottrine, ricevute dal Papato durante le ère oscure, e dal protestantesimo, poi, queste incomprensibili e antibibliche credenze dottrinali sono ritenute ancora fermamente come una prova di ortodossia. Chi si rifiuta di credervi è considerato eretico, non solo dalla Chiesa di Roma, ma anche dall' "Alleanza Evangelica," la quale costituisce la somma autorità fra i Protestanti.

La Verità, però, il cui potere è supremo, prevarrà, poiché Iddio ha permesso a coloro che formano il Suo popolo e si attengono ai Suoi limpidi insegnamenti ed alla fede in Lui e nella Sua Parola, di stilare testi di carattere indiscutibili nella loro lineare e luminosa chiarezza. In conseguenza, i cercatori di Verità sono incoraggiati a sostenere e trattare onestamente con se stessi e con gli altri la Parola del Padre celeste: Unica a poterci rendere saggi e condurci alla Salvezza. Rammentiamoci, perciò, che la Verità solo santifica, mentre gli errori tendono e conducono al male.

DIO, IL PADRE, E DIO, IL FIGLIUOLO.

Questo è il punto appropriato per porre in esame alcune Scritture ritenute, da alcuni favorevoli alla dottrina della Trinità, per quanto, nulla in esse sta minimamente a dimostrarlo.
(1) È detto che si parla di Gesù come di Dio e che vi è un solo Dio; così, Dio il Padre e Dio il Figliuolo devono essere due nomi riferendosi allo stesso Essere. Esaminiamo questa asserzione alla luce della divina Parola.
Eppure non ammettendola sotto nessuno aspetto cerchiamo di essere chiari e precisi, consci che ci troveremo in un certo svantaggio, poiché tutti i traduttori del Vecchio Testamento non sono stati esatti, o uniformi, nel riportare i nomi delle Deità (*)
(*)Nota: E’ apparente che i Trinitariani, i quali tradussero la Bibbia nella così detta "VERSIONE COMUNE" temettero, in tutti i casi, di rendere il termine "Eterno"(Geova) nell'assillo che il popolo consolidasse l'opinione che i teologi negano e – cioè -che il nome dell'Eterno appartiene solo al grande "I0 SONO," il Padre. Lo stesso, la traduzione Inglese del Leeser -che fu stilata per gli Ebrei copre la parola, forse per paura che dei Giudei avessero potuto incorrere in errore, per le poche volte che la parola è usata.

I Giudei preferiscono usare la parola Signore, nella speranza che i loro corregionali comprendano che il termine SIGNORE è applicabile solo all'Eterno e così porre in rilievo il risentimento contro coloro i quali, parlando di Gesù dicono "nostro Signore e Salvatore" considerando questo come una bestemmia.
1 traduttori trinitariani, invece, preferiscono usare la parola Signore al posto di Eterno, perché i Cristiani, abituati ad usare il termine Signore, per indicare il nostro Salvatore Gesù, nel leggere il Vecchio Testamento, possono pensare che si riferisca a Lui e, non al Padre Geova.

DEITÀ DEL VECCHIO TESTAMENTO.

(1) Il nome Geova è usato appropriatamente quattro volte e solo dove fu impossibile far diversamente: in Esodo 6:3; Salmo 83:18; Isaia 12:2; 24:4. È tradotto "Dio" 298 volte e più di 5.000 volte "Signore."
(2) Il termine ADONAI, generalmente tradotto Signore è una volta tradotto Dio.
(3) Il termine ADON è tradotto Sire, Maestro e Signore.
(4) Il termine ELOHIM (modificato in ELOAH, o ELAH e EL) appare più di 2500 volte, e, molto frequentemente si riferisce a Geova, però, in molti casi e senza improprietà, è usato per indicare altri, perciò daremo indicazioni atte a dimostrare a chi si riferiscono, dando delle illustrazioni scritturali, le quali, per i fatti a cui si riferiscono, serviranno a porre in chiaro che ELOHIM significa potente: ed è giustamente riferibile all'Eterno, in quanto Egli è OMNIPOTENTE. E' applicato a degli Angeli, perché sono potenti, in quanto è dimostrato dalle loro visite agli uomini (ricordate nel Vecchio Testamento Genesi cap. 6:2-4) nelle quali dimostrarono la potenza loro concessa dal Padre. L'Eterno e l'Onnipotente dal quale erano stati comandati. Uomini grandi ed influenti furono pure indicati col termine ELOHIM (potente).

Questi sono dei fatti e le citazioni della Bibbia - versione comune li confermano, permettendoci di rilevare l'esattezza e la consistenza delle Scritture nel riferirsi a nostro Signore Gesù Cristo, come Dio (ELOHIM) e come Maestro e Signore (ADON), nonché, come mio Signore (ADONAI) e mai come l'Eterno o Geova.
ELOHIM (potente) tradotto "ANGELI."

Salmo 8:5 "Tu (Eterno) l'hai fatto poco inferiore degli Angeli (ELOHIM) e l'hai coronato di gloria ed onore." Ora, che questa sia un'esatta traduzione di ELOHIM è dimostrato dal fatto che l'ispirato Apostolo lo ha tradotto in greco ANGELOS, allorchè riferisce il modo in cui nostro Signore umiliò se stesso dicendo: "tu l'hai fatto di poco inferiore agli Angeli." (Ebrei 2:7-9)
ELOHIM (potente) tradotto DEI.
Riferendosi ai falsi dei pagani il termine ELOHIM (potente) è usato 196 volte e ciò è appropriato perchè essi erano ritenuti potenti ed influenti dai loro credenti.

L'Eterno (l'OMNIPOTENTE),l'ELOHIM.

contrasta con altri ELOHIM (potenti)
Salmo 86:6-8 "Porgi l'orecchio, o Geova, alla mia preghiera, ... non v'è nessuno pari a te fra gli Dei (ELOHIM - potenti), o Signore."
Salmo 95:3 “Poiché Geova è un Dio (EHL POTENTE), un gran re sopra tutti gli dei ELOHIM – potenti.

Salmo 50:1 "Il POTENTE, l'ETERNO, (l'Iddio degli Dei - EL -ELOHIM - il potente dei potenti) Geova ha parlato."
Salmo 29: 1 "Date a Geova, o figliuoli dei potenti (EL - Dei), date a Geova gloria e forza! Date a Geova la gloria dovuta al suo nome; adorate Geova, con santa magnificenza."
Genesi 17:1 "Geova gli apparve e gli disse: lo sono l'Iddio Onnipotente; (EL).
Esodo 15: 11 "Chi è pari a te fra gli Dei (EL - potenti), o Geova?
Genesi 14:22 "Abramo rispose:... ho alzato la mia mano a Geova, l'Iddio altissimo, (EL) padrone dei cieli e della terra."
Salmo 96:4 "Geova è grande e degno di sovrana lode; Egli è tremendo sopra tutti gli Dei (ELOHIM - potenti).
Gli esempi avanti elencati debbono essere più che sufficienti, ma molti altri ne può trovare chi lo desidera.

ELOHIM APPLICATO AGLI UOMINI.

Delle già menzionate 196 traduzioni del termine ELOHIM in Dei, probabilmente, metà d'esse si riferiscono ad uomini (alcuni dei forti; a certi re, principi, nobili eccetera). Ora, però, indicheremo che, in alcuni casi, ELOHIM è applicato al popolo di Dio.
In Genesi 23:6, Abrahamo fu dichiarato ELOHIM, ed il termine nella bibbia fu tradotto POTENTE. Versione comune "Tu sei fra noi un principe (ELOHIM) di Dio."
In Esodo, 7:1, Mosè è chiamato Dio (ELOHIM) da Faraone: "Io ti ho stabilito Dio per Faraone."
In Esodo, 21: 6, i giudici (governatori e potenti) in Israele, ebbero il titolo di ELOHIM: "Faccia il Signore comparire da¬vanti ai giudici (ELOHIM) - versione Diodati.
In Esodo, 22:8, "Se il ladro non si trova, si faccia comparire il padrone della casa davanti ai rettori" (ELOHIM), v. DIODATI.
In Esodo, 22:28, "Non dir male dei rettori (ELOHIM) e nota come l'Apostolo - agli Atti 23:5 - menziona tale traduzione.

I SANTI CHIAMATI "ELOHIM".

Nel Salmo 82:6-7: "IO ho detto: voi siete Dei (ELOHIM), - potenti), siete tutti figliuoli dell'Altissimo, nondimeno morrete come gli altri uomini (morte letterale) e cadrete come qualunque altro dei Principi (Capitani)." I Santi devono morire tutti, ma, come Gesù Cristo il loro "Capo," sacrificandosi al pari di Lui, e non come Adamo che morì per il suo peccato.

Questo passo fu citato da Gesù ed applicato a coloro i quali ricevettero la Parola di Dio dalle sue labbra (coloro che ebbero orecchi "da udire") e ancora si applica alla stessa classe(*). "Diletti, ora siamo figliuoli di Dio," riconosciuti come tali, sperando nella grazia divina di essere "fatti partecipi della natura divina." Giov. 10:34-35; 1 Giov. 3:2; 2 Pietro 1:4).

(*) Nota. Nel Salmo 82, sembra esservi un riferimento a Gesù - come divinamente stabilito: Liberatore e Giudice della Cris¬tianità, ora, nel tempo della "parousia." Noi applichiamo a Lui queste parole: "Levati, o Dio, (ELOHIM, Cristo), (assegnato dal Padre per giudicare il mondo-ora-) per giudicare la terra, (le nazioni, i potenti, ed i principi i finanzieri, i politicanti e gli ecclesiastici) poichè tutte le nazioni hanno da essere la tua eredità." Dapprima, nello stesso Salmo, è rappresentato nell'atto di rimproverare detti prìncipi delle nazioni, però essi non danno orecchio," non conoscono e non intendono; camminano nelle tenebre; (per quanto riguarda quale potrà essere il risultato della loro pratica) tutti i fondamenti della terra (società) sono smossi.

"La sua decisione consiste nel costatare l'inutilità di rattoppare le presenti istituzioni, le quali, tutte devono, necessariamente, essere "dissolte," per sostituirle con il nuovo cielo e la nuova terra (nuovo ordine sociale del mondo). Poi, i versetti 6 e 7 sono indirizzati ai suoi fedeli "il piccolo gregge." Quando essi saranno raccolti tutti insieme quando, cioè, tutti i componenti della "eletta Chiesa" saranno morti, ossia, passati all'altra parte del velo, allora sarà detto a Cristo: "Levati, o Dio, (ELOHIM) giudica la terra; poichè tutte le nazioni hanno da essere la tua eredità. Allora Egli avrà da stabilire il Suo Regno il quale eserciterà il giudizio, e "un tempo di distretta tale che non ebbe mai simile, da quando esistono le nazioni," servirà per abbassare i prodi, esaltare gli umili ed, introdurre i "tempi di restaurazione" da lungo promessi da Dio per mezzo dei Santi Profeti. (Atti 3:19-23).

ELOHIM tradotto “GRANDE DIO POTENTE " eccetera.

Questo vocabolo è stato alcune volte tradotto in "spavento; lotta, grande, potere eccetera," in connessione a eventi o cose inanimate; come "lo spavento (ELOHIM) si sparse"-1 Samuele 14:15-"Io ho combattuto con mia sorella grandi lotte (ELOHIM) di Dio"-Genesi 30:8-" è come le montagne (EL) di Dio-Salmo 36:6-"I più forti (EL) fra i prodi"-Ezechiele 32:21-"ora è in potere (EL) mio di farti del male"-Genesi 31:29.

DIO E SIGNORE, NEL NUOVO TESTAMENTO.

Nel Nuovo Testamento la confusione avviene per l'uso di poche parole. Perciò possiamo affermare che non esiste nessuna differenza nei due termini "Signore" e "Dio," usati per distinguere il Padre dal Figliuolo. Spesso la distinzione è individuata dal giudizio del lettore ed è indicata dalla forma della locuzione, specialmente in una sentenza greca ove il termine THEOS, nella traduzione, è preceduto dall'articolo e da un effetto contrastante come "L'Iddio," con "un Dio." Una illustrazione di quanto avanti rilevato è in Giovanni, 1:1 : "la Parola era con Dio (ho Theos) e la Parola era Dio (un Dio: Theos)." Lo studioso, però, meticoloso e libero da pregiudizi, non incontrerà difficoltà nell interpetrazione dell'¬Apostolo. Infatti, il detto greco è così esplicito da far meravigliare della ragione per cui non è stato notato prima.

Nel Nuovo Testamento il termine "Dio" è tradotto da quello greco "Theos" e può riferirsi a Dio, il Padre, a Dio, il Figliuolo, nostro Signore, Gesù; o a falsi dei, senza notevole variazione.
Il titolo "Signore" indifferentemente a chi si riferisce, sia a Geova o Cristo; uomo, o Angelo, è la traduzione del vocabolo greco "KURIOS" che significa Maestro o Signore. Eccezione è fatta a cinque citazioni, ove Signore è tradotto dal termine greco DESPOTES, che, più appropriatamente, dovrebbe essere tradotto "Sovrano" o Autocrate." Riportiamo i casi:
(1) Luca, 2:29 "Ora, mio Signore, (despotes) tu lascia andare in pace il tuo servo."
(2) Atti, 4:24-27 "Signore, (despotes) tu sei colui che ha fatto i cieli e la terra . . . I principi si son radunati assieme contro al Signore, (Kurios) e contro al suo Unto."
(3) 2 Pietro, 2:1 "... eresie di perdizione, e rinnegando il Signore (despotes), che li ha riscattati."
(4) Giuda, 4 "empi che volgono in dissolutezza la grazia del nostro Dio (despotes) e negano il nostro padrone e Signore Gesù Cristo.
(5) Apocalisse, 6:10, “Fino a quando, o nostro Signore, (despotes) che sei Santo e verace, non fai tu giudizio e non vendichi il nostro sangue? ..."
Rabboni (Maestro) è tradotto una volta sola "Signore" in Marco, 10:51.

IDDIO – IL CAPO.

I traduttori del Nuovo Testamento nella nostra lingua )inglese) hanno scelto ed hanno usato in modo impropiato la parola Iddio il Capo, per tre volte, per tradurre tre parole diverse, - nessuno di loro non avendo un significato come è suggerito da questa parola nella mente del lettore inglese comune; un Dio con più corpi ma un unico capo. I luoghi dove appare sono:
1) Ho Theios è tradotto Iddio capo in Atti 17:29, mentre dovrebbe essere deità. Non dobbiamo pensare “che deità somigli all’oro all’argento o a pietre”. La stessa parola è tradotta con deità, divinità in altri posti dove appare nel Nuovo Testamento più precisamente in 2 Pietro 1:3,4.
2) Theiotes è tradotto Dio il Capo in Romani 1:20, mentre doveva essere tradotto divinità o deità. “La Sua potenza eterna e la Sua divinità”. Questa è l’unica volta dove appare questa parola nel Nuovo Testamento.
3) Theotes è tradotto con l’iddio il Capo in Colossesi 2:9 mentre doveva essere tradotto “deità”. Questo è l’unico posto dove appare questa parola nel Nuovo Testamento. Nel Cristo glorificato, che è il Capo della Chiesa, abita tutta la pienezza: la pienezza della sapienza, della grazia e della potenza non solo per guidare la Sua Chiesa, il Suo Corpo, ma anche come rappresentante del Padre nel fare tutto il necessario per portare al fine con successo il grande Piano divino dato dal Padre alla Sua cura.

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