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R E S O C O N T O    D I S C U S S I O N E
gattosilvestro67 Inserito il  - 04 May 2012 : 18:28:29
IL
CREATORE




CERTEZZA DELL'ESISTENZA DI DIO

MOLTI, fra i più eminenti scienziati moderni hanno riconosciuto e riconoscono, apertamente, di credere nella esistenza di un intelligente e supremo Creatore dell'Universo. Fra essi vi fu il celebre dottore Albert Einstein ed il passato Presidente dell'Accademia scientifica di New York che disse: . . . per delle leggi incontestabili, d'ordine scientifico-matematico, possiamo provare che il nostro universo fu progettato ed eseguito dalla suprema intelligenza di un grande architetto.

Noi non siamo in grado di stabilire l'esistenza di Dio, mediante la modesta efficienza dei nostri cinque sensi: vista, udito, adorato, gusto e tatto. EGLI, mentre è invisibile all'occhio naturale dell'uomo, è discernibile in tutto quello che ha creato, per cui esistiamo, sussistiamo, viviamo godiamo e soffriamo: mediante le facoltà e la ragionevolezza" di cui ci ha dotati. Intanto, allor’quando cerchiamo di spiegarci l'estrinsecazione della nascita, dell'esistenza, e della sussistenza del genere umano, nonché del suo organismo nelle sue meravigliose strutture, restiamo perplessi [anche quando consideriamo le diverse specie del mondo animale, vegetale e minerale: sulla terra, nei mari, nel cielo] e siamo indotti a convenire che l'immenso e vario Creato non può essere, né è, dovuto al caso, ma risulta quale opera grandiosamente armonica di un meraviglioso architetto; l'Eterno Iddio!

Sovente, parlando di qualche aggeggio molto utile ed ingegnoso, costruito da un nostro simile, erroneamente adoperiamo il verbo 'creare,' dimenticando che l'uomo può inventare, costruire, formare macchine, case e qualsiasi strumento, servendosi sempre di materiale esistente di cui, spesso, non sa nemmeno spiegarsi l’essenza o la provenienza. Per costruire una casa, ad esempio, occorre farne la base, alzarne la mura, a norma d'un progètto, su misure prestabilite per i diversi vani, le finestre, il tetto. Un fabbricato, per abitazione o per altro impiego, non si costruisce a caso, perché occorre l'opera d'un architetto, o ingegnere, d'un disegnatore ed infine del muratore coadiuvato da manovali.

Ma quale grande perizia, quale sapienza, quale efficienza hanno dovuto conglobarsi e concorrere per creare la terra! Pensiamo all'ingegnoso sistema circolatorio per cui le acque irrorano la terra, onde renderla fertile per la produzione degli alimenti delle genti, quali tutti i cereali, i legumi, le verdure, le frutta e tutte le altre specie di vegetali per nutrire gli animali.

L'uomo può imitare un filo d'erba, un fiore, ma non crearlo, con il seme che fa parte della creazione, né siamo in grado di renderci come crescano e fioriscano. Ci si dirà che ciò avviene per legge di natura, ma tali leggi, secondo molte affermazioni di scenziati, hanno dovute essere e sono state stabilite da Dio, come infatti è scritto nella Bibbia. (Gen. 1:29-30).

La mente umana è inadeguata per poter individuare e definire la precisa essenza e le leggi che governano l'ordine e l'armonia delle costellazioni degli astri; del sole; della luna. E, per quanto gli astronomi abbiano progredito enormemente in tale conoscenza, tutti riconoscono che la creazione dell'universo e le leggi e l'armonia che la governano, hanno dovuto assolutamente essere l'opera di un Supremo ed Intelligente Creatore, l'Eterno Iddio. In conseguenza, ogni uomo saggio ed intelligente si attiene a tale riconoscimento, che va sempre più rinsaldandosi nelle menti degli scienziati, per cui noi, che viviamo nella profonda fede che ci sorregge e guida nelle Sue Vie, cercheremo sempre più di consolidare la nostra conoscenza, onde divulgarla a coloro i quali vivono ancora nelle tenebre.

IDDIO RIVELATO NELLA VITA ANIMALE

Un antico detto afferma che solo Dio può fare un albero.' Tale detto diviene confermativo e definitivo quando si considera la innumerevole varietà d'ogni specie d'alberi, esistenti in tutte le parti del mondo, persino in zone in cui non vi ha mai abitato l'uomo. Tale 'detto.' oltre ad essere applicabile anche al regno animale, lo è, esaurientemente, per tutta la Creazione di Dio. Infatti, solo il Creatore dell'Universo poteva — come ha potuto e voluto — far prolificare sulla terra, nei mari, nell'aria le miriadi di specie animali, provvedendo loro l'appropriato nutrimento, il sito adatto per vivervi e prolificare, la struttura corporale adatta per vivervi e prolificare, la struttura corporale, adatta ai fini che si proponeva, nel dar loro l'esistenza e la sussistenza.

Il pavone, ad esempio, si distingue fra i volatili per il suo sfarzoso piumaggio, mentre lo struzzo, pur dotato d'un bel piumaggio, e celerissimo nel correre, perché dotato da sottili ed alte zampe, al contrario del pavone che è molto lento nel camminare. Ci si potrebbe chiedere da che e perché fu determinata tale differenza: ma non potremmo spiegarci tutti gli scopi che perseguiva l'intelligente Creatore, nei Suoi Piani e nelle Sue Opere.

In molti casi, dei volatili ed altri animali di varie specie esplicano una grande cura per la loro prole. Infatti, generalmente, fino quando si schiuderanno le uova, che la femmina depone nel nido che, com'è noto preparano avanti l'inizio della primavera, perfino il maschio coadiuva la femmina, sostituendola per qualche ora nel covare le uova. La femmina dello struzzo, invece, sotterra nella sabbia del deserto, le proprie uova, attendendo che il calore del sole le faccia schiudere, dimostrando, così, un latente disinteresse per la sua prole.

Tale strana differenza materna può essere casuale? Certuni potrebbero parlarci d'istinto diverso. Ma perché dovrebbe esservi una diversità d'istinto, in alcune specie d'animali? Ma in che consiste l'istinto? Il dizionario lo definisce: quale "comportamento, o fattore, istintivo, insito nell'organismo per ereditarietà." Ma dove trae origine l'ereditarietà, che abilita i volatili, i pesci, e tante altre specie d'animali a sussistere e sopravvivere?

La ragione c'indica che l'istinto è una creazione di Dio. E tale particolarità appare in chiara evidenza quando si considerano i notori, svariati e meravigliosi istinti dei quali è dotata una grande pluralità d'animali. Qual misterioso impulso spinge i piccoli salmoni a ritornare nei fiumi, ove nacquero, per andarvi a deporre le uova e, morirvi, dopo aver vissuto per quattro anni nell'oceano? Dove trae origine l'istinto per cui gli uccelli migrano dal sud al nord e viceversa con il cambiare delle stagioni? Come sanno essi dove troveranno il caldo, preservandosi così dal freddo che li distruggerebbe?

Innumerevoli pagine occorrerebbero per sciorinare la parte sinora conosciuta delle affascinanti varietà concernenti l'istinto. Parlare di casualità su tal soggetto equivarrebbe infrangere ogni sano giudizio, la ragionevolezza ed il discernimento ricevuti dalla grazia divina.

Anche in questi brevi cenni, concernenti alcune particolarità istintive di alcune specie di animali, dobbiamo indicare un'altra chiara prova dell'esistenza e dell'Opera del Creatore. EGLI creò l'uomo a Sua immagine e somiglianza, perciò abbiamo la capacità di raziocinio e discernimento, atti a discernere e scegliere le Sue giuste Vie: andando al sud ed al nord a nostro agio e piacimento, essendo in grado di preservarci dal caldo e dal freddo, eccedenti. Perciò l'uomo costituisce l'essere privilegiato, e prescelto, da Dio, per restare in eterno su la terra e dominarla. Ciò rappresenta un'altra chiara evidenza del Sommo Potere di Dio, nostro amorevole e sapiente Creatore.

IDDIO, RIVELATO NELL'UOMO

Ogni cosa, animata, o no. conosciuta dall'uomo, gli proclama sempre, secondo la ragione, l'esistenza di Dio. Gl'intricati principi concernenti l'esistenza e la vitalità d'ogni essere vivente, per quanto spiegati scientificamente, non pervengono ad essere compresi del tutto nella loro estrinsecazione, dalla mente dell'uomo. In tutta la terra, la più piccola forma di vita, qual’è quella d'un mollusco, e la più alta come quella dell'uomo, sta sempre ad indicare un affascinante mistero, per chi non è in grado di conoscere a fondo da dove viene tratta l'efficacia donatrice d'ogni vitalità. Sin dai tempi più remoti, la Bibbia [la Parola di Dio| ci ha fatto apprendere che l'Eterno soffiò nelle narici dell'uomo l'alito vitale ed egli divenne un'anima vivente." (Genesi 2:7); E ciò costituì - come costituisce una fra le prime meravigliose creazioni dell'Universo.

A completamento e perfezionamento della creazione dell'uomo l'Eterno aggiunse una mente atta a potere e saper ragionare, onde discernere e giungere a delle logiche conclusioni. Oggi, siamo pervenuti ad ottenere, dalla intelligente operosità umana delle macchine elettroniche, calcolatrici, le quali alimentate dall'uomo con dati e date riescono a fornire col semplice tocco ili alcuni tasti, in pochi secondi dei calcoli matematici che, ordinariamente richiederebbero ore e, a volte giornate. Ora, si apprende, da una autorevole fonte scientifica, che, per avere una calcolatrice munita d'un discernimento uguale a quello della mente umana, per effettuare calcoli algebrici e matematici, occorrerebbe un macchinario d'una mole superiore a quella dell'Empire State building di New York. Tale macchinario elettronico incamererebbe [fornito dall'uomo] date, dati, istruzioni, delucidazioni, accertamenti storici concernenti personaggi, eventi, località d'ogni epoca ed entità, costituendo una colossale enciclopedia in grado di esser compulsata col tocco d'alcuni tasti ottenendo in pochi istanti delle notizie, su l'intero scibile umano laddove la consueta ricerca d'uno studioso richiederebbe delle giornate di ricerche nelle biblioteche.

Certamente si riuscirà a costruire tal potente e straordinario macchinario, come si è riuscito a costruir degli altri di spettacolosa utilità, specialmente per gli attuali allunaggi e ricerche scientifiche sul nostro satellite, a completamento di quelle già effettuate alla prima discesa degli astronauti americani su la luna.

Si consideri, però, che la potenzialità iniziale di queste meravigliose invenzioni appartengono al piccolo cervello da cui è stato dotato l'uomo, da Dio!

Le calcolatrici elettroniche sapranno e potranno dir più celermente quello che l'uomo ha incamerato in esse diligentemente, pazientemente e scientificamente, ma nulla di loro potranno e sapranno aggiungere, perché non sono state dotate dall'intelligenza e dal raziocinio da cui fu dotato l'uomo dal Supremo Creatore dell'Universo.

Il piccolo cervello dell'uomo — prima che si pervenisse a costruire gli attuali congegni elettronici — s'addentrò in molteplici secreti della natura, mediante lo studio accurato estrinsecato con calcoli, ragionamenti, paragoni, controlli e deduzioni, per cui è da ritenersi che non si potrà mai pervenire a costruire una macchina tanto perfetta da poterla paragonare al cervello di cui l'Intelligente Creatore ha dotato l'uomo.

Inoltre, se approfondiamo e consideriamo le caratteristiche peculiari dei ragionamenti umani, per i quali molti si comportano in conformità ai precetti e alle leggi divine, esposte nella Bibbia, dobbiamo riconoscere che l'uomo fu creato ad immagine e somiglianza di Dio. Tutta la Creazione indica e rivela la somma capacità dell'Intelligenza e della razionalità di Dio, a cui l'uomo non arriva ancora ad impossessarsi, ed essere in grado di concepire i Suoi Disegni: pur tuttavia, nella limitata conoscenza, cui è riuscito a pervenire, per la Sua Grazia, ormai, è convinto della Sua esistenza.

Oggi, gli uomini sono ancora succubi della imperfezione e della decadenza in cui sono incorsi per l'ereditarietà adamica e, se molti sono in stato di degradazione, gran parte d'essi, il cui carattere è dotato d'affabilità, senso di giustizia, amore per il prossimo, sta a dimostrare luminosamente d'essere stati creati ad immagine e somiglianza del comprensivo, giusto ed amorevole Creatore.

Il costatare che l'uomo è stato creato in condizioni di concepire l'esistenza del Creatore ed il Suo sommo Potere, stabilisce come e quanto sia separato e differenziato, da ogni forma di vita degli animali inferiori. Ciò sta ad indicare e provare, anche, che fu creato, sin dal principio, nelle condizioni fisiche, intellettuali e morali, che lo rendevano idoneo a farlo dominare, come era ed è - disegno di DIO, su tutta la terra e quanto in essa aveva creato. (Genesi 1: 26). Quindi, è da escludersi che, nel corso dei secoli, abbia potuto subire influenze evolutive: in quanto, dai più remoti tempi [come ci è stato attestato dal Prof. Pasteur, eminente batteriologo francese], il quale, mentre lavorava innalzava preghiere al Signore.

LA SAPIENZA DEL CREATORE

L'immensa sapienza dell'Eterno Iddio, nella estrinsecazione della Sua Opera Creativa, è stata manifestata in innumerevoli e mirabili modi, sia nel mondo animato, che in quello inanimato. Ad esempio, alcune sostanze si espandono col calore, mentre altre si contraggono - o restringono – con il freddo. A tale legge fa eccezione l'acqua che, con l'eccessivo freddo, si congela, ma non si restringe. Se si restringesse, nel congelarsi, diverrebbe più pesante e gl'innumerevoli fiumi, che attraversano i continenti, nonché i laghi, si ridurrebbero a dei solidi pezzi di ghiaccio che distruggerebbero ogni forma di vita ittica, nelle acque. Ad ovviare tale disastrosa evenienza, l'Eterno dispose eccezionalmente che il gelo non si contraesse.

Quanti saggi accorgimenti, inaccessibili al nostro intendimento, sono profusi in tutte le creazioni divine! In particolar modo, desideriamo porre in risalto la saggezza estrinsecata dall'Eterno, a favore dell'uomo, creandolo a Sua immagine e somiglianza, così che fosse in grado di dominare la terra. A tale scopo, occorre rilevare l'intima relazione che Egli istituì fra i genitori ed i propri figli. Iddio dotò gli animali inferiori di vari accorgimenti, istintivi, per porre alla luce la loro prole, nutrirla, curarla, salvaguardarla dalle intemperie e dall'assalto delle belve o dai carnivori, ma questa fase d'amorevole interesse dura solo un breve corso di tempo: quello in cui i neonati mammiferi debbono essere nutriti con l'allattamento; ed i volatili con l'imboccarli.

Quanto diverse, invece, sono le fasi affettive che intercorrono fra gli esseri umani e la loro prole! Un neonato, del tutto inabile a provvedere a sé stesso, ha bisogno d'una continua cura materna, che, usualmente non gli viene a mancare, salvo in disperate contingenze. L'amore dei genitori per i propri bambini [e, spesso anche per quelli degli altri], generalmente va sempre crescendo ed i bambini apprendono a riconoscerlo e contraccambiarlo, non per istinto, ma per le intrinseche doti affettive, ricevute da Dio, che creò gli esseri umani alla Sua immagine e somiglianza. Il Creatore ama i Suoi figliuoli e si compiace quando essi pervengono a rendersi consapevoli di dovere esserGli grati, per tutto ed in tutto ed esprimere, con le loro azioni, l'amore, la devozione e la fedeltà, sia a LUI che al Suo diletto Figliuolo, Salvatore e Redentore dell'intera umanità.

L'Amore di Dio c'è dimostrato mediante il Suo permesso di restar soggetti ad ogni tentazione [come avvenne nell'Eden], non avendoci Egli tolto il libero arbitrio, concessoci nel crearci. L'Universo è pieno di creazioni divine obbligate ad osservare, le leggi armoniche del Creatore. Le stelle sono state senza scelta stabilite in orbite, nelle quali, non potendo imporre la loro volontà, debbono ruotare, senza uscire dalla loro orbita. Iddio non impone all'uomo tale inderogabile ubbidienza e, creandolo alla Sua immagine e somiglianza, gli concesse, come già abbiamo detto il libero arbitrio.

Per la Sua Onniscienza, Onnipotenza ed Onniveggenza, Iddio preconosceva che l'uomo per la propria inesperienza, sarebbe incorso nella disubbidienza e, quindi, nella penalità della morte, che gli sarebbe stata inflitta, infrangendo il comandamento, espostogli con tanta chiarezza dall'Eterno Iddio. (Genesi 2:17).

L'inappellabile giudizio dell'Eterno decretò che a tutti i discendenti di Adamo sarebbe stata estesa la condanna che era stata inflitta ad Adamo, loro capostipite, il quale si rese contravventore alla Legge divina. Il rendere attuabile la reintegrazione del genere umano, allo stato originale, fu reso possibile ad un solo uomo [Gesù Cristo, la Parola o Verbo, fatta carne,] allo scopo di riscattare Adamo con la propria vita, onde redimerlo, assieme con la sua progenie, che aveva perduto i privilegi di vita eterna, su la terra, concessi in lui e per mezzo di lui.

Mediante tale sapiente provvedimento, tutte le generazioni di Adamo hanno avuto ed avranno, l'opportunità di sperimentare a quali disastrosi risultati condusse la disubbidienza alle Leggi divine. Sino ai tempi attuali solo pochi esseri umani si sono resi conto della loro piaga mortale e del tempo e della maniera in cui la somma benevolenza del Creatore ha concesso, mediante il Suo Piano di Salvezza, che tutti saranno risvegliati dalla morte e, gradatamente, restaurati su la terra, nel corso del tempo in cui andrà svolgendosi il programma educativo, per l'integrale riconciliazione col Creatore. In tale miracolosa e totale maniera, l'intera umanità verrà a conoscenza, per esperienza, del bene e del male e si troverà in condizioni di scegliere, con gioia, il bene e fuggir dal male che per tanti secoli ha soggiogato gran parte delle genti, accecate dalle menzogne di Satana.

L'ETERNA GIUSTIZIA DEL CREATORE

Nel corso dei diversi secoli delle esperienze umane, quante svariate sofferenze hanno sofferte le famiglie umane! Fu ed è giusto

che il nostro misericordioso Iddio abbia fatto e faccia soffrire tanti innocenti, sin dall'infanzia, disagi, pene, malattie e chiuda, poi, la loro vita con la morte? Questi ossessionanti interrogativi hanno fatto sorgere lungo il corso di varie ère, molti dubbi, nel cuore delle gente. Né si contano le migliaia di quesiti che son stati impostati per chiedere se la giustizia di Dio ha un giustificato fondamento. Difatti dicono alcuni; presupponendo l'Onnipotenza di Dio, Egli detiene di conoscere e controllare ogni esperienza ed azione umana; perché permette che un innocente soffra? Ora, in mancanza d'una risposta delucidativa, coloro che non conoscono a fondo la Parola di Dio, e quindi mancano di fede in LUI, avanzano una seconda domanda; si chiedono se è sicura la Sua esistenza.

L'applicazione della giustizia divina, nel trattamento alle Sue creature umane, può essere compresa solo alla luce dell'intero Piano Suo. Chiunque chiedesse ad un chirurgo, perché affonda il suo bisturi nelle carni d'un suo paziente per estirparvi un tumore maligno o arrestare qualche altra difettosità gli si potrà rispondere che non v'è altro mezzo per fare riacquistare la sanità corporale al proprio paziente. Ma, in generale sarà solo colui che si sottopone all'intervento chirurgico, ad ammettere tale drastica operazione, perché spera di guarire.

Il principio di giustizia divina è bene illustrato, nell'immagine del perfetto equilibrio, che deve risultare nei piatti d'una bilancia, adoperata da qualche specialista in chimica farmacèutica nel pesare una dose d'un veleno da usare quale ingrediente di un medicinale. Nella relazione divina, con l'uomo, deve esistere lo stesso equilibrio nel dare, per ottenere. Il Creatore costituisce la sorgente della vita e delle benedizioni, ma, giustamente gli compete il diritto di stabilire in quali termini possono essere concesse sia le benedizioni, che la vita. Adamo era una creazione di Dio e, quindi, Gli doveva la vita.

E gli doveva anche conservare la sua ubbidienza, perché era stato avvertito, sin dal principio, che se Gli avesse disubbidito, sarebbe incorso, nella pena della morte: certo non per una ritorsione, ma affinché tale sentenza costituisse una lezione benefica per se e per tutta la sua progenie. A tale proposito, si consideri quale cataclisma costituirebbe una disubbidienza o infrazione nel caso che la terra non si attenesse alle leggi di gravità, mantenendosi nella sua orbita. Infatti, dalla disubbidienza di Adamo, derivarono il peccato, le sofferenze e, alla fine di una breve vita, la morte. L'uomo, quindi, fu condannato giustamente. La pena fu la morte, come la giustizia condannò per la disubbidienza a morte i condannati avrebbero potuto essere giustificati, se avessero riconosciuto l'infrazione dei progenitori e si fossero attenuti ad una stretta osservanza delle Leggi divine. A questo fine, la saggezza e l'Onnipotenza dell'Eterno Iddio provvide che, Cristo [l'umile e devoto Suo Unigenito] divenisse il Redentore dell'umanità. Così, Gesù sostituì Adamo, per riscattare dal peccato e dalla morte lui e tutta la sua progenie: tutta l'umanità che aveva, ed ha, per ereditarietà, subita la pena inferta ad Adamo, loro progenitore. Ciò nonostante, tutti coloro che si presentano a Dio, nei meriti di Gesù [riconosciuto loro Redentore e Salvatore], hanno diritto alla giustificazione e. quindi, alla vita eterna su la terra.

Quest'Opera di Gesù è stata definita, nelle Scritture, "Redenzione" che sta ad indicare il riscatto ottenuto da Gesù offrendo la Sua vita qual "prezzo corrispondente, per la vita d'Adamo e della sua progenie. Mentre l'amore di Dio, racchiuso in questo Piano, apre una via all'uomo per liberarsi dal peccato e dalla morte, l'umanità ha continuato [e continuerà, ancora per un po' di tempo] a patire per una condanna ad un'infrazione di cui non si è resa direttamente colpevole: però le è stata concessa una beata esperienza, per la quale otterrà una gioiosa ricompensa, reperibile nella graduale restaurazione alla vita. Allora, ricordando il passato e le innumerevoli traversie in cui visse, sotto le condizioni del peccato e della morte, ringrazierà Iddio, riconoscendo ed apprezzando il supremo dono che, infine. EGLI ha concesso a tutti: che saranno lieti d'ubbidirgli, servir Lo e glorificarlo) per sempre!

Testi biblici, confrontare: Atti 17:24-28; Giobbe 12:10; 1Timoteo 2:3-6; Isaia 35:10, 29:24; Apocalisse. 21:4.

Supremo Creatore dell’Universo, con amorevole prodigalità, eroga ogni Sua benedizione alle Creature terrestri. Il Suo infinito amore è esteso, al pari dell'uomo, anche alle creature inferiori. Egli si diletta ad erogare la sua tenerezza su tutta la terra, su cui irradia il sole per allietarla, la pioggia per vivificarla. Queste Sue benedizioni sono profuse anche a coloro che, restando ancora nelle tenebre, non credono nella Sua esistenza e, spesso lo bestemmiano anche.

A causa della caduta dell'uomo nel peccato e nella degradazione e, per non essere pervenuto a rendersi soggetta la terra, come Iddio gli aveva ordinato, a volte, le sofferenze umane, nella loro molteplicità, appaiono in contraddizione, rispetto all'amore ed all'interesse, dimostrato da Dio verso le Sue creature terrestri. In tali circostanze, dobbiamo tener presente che non siamo, ancora, nel tempo della eliminazione di tutti i mali, contemplato nei Disegni del Piano di Dio. E dobbiamo ricordarci che — purtroppo, come la Bibbia predice — dovremo ancora andare incontro a ben più tenebrose e penose circostanze di vita. Perciò occorrerà non dimenticare che l'uomo [Adamo] peccando coscientemente, giacché gli era ben noto che andava incontro alla morte, ha ottenuto che Dio gli conceda la redenzione dalla morte, tramite Gesù, nostro Signore. Infatti chi potrebbe non convenire che l'offerta del Suo diletto Figliuolo costituisce un impareggiabile ed ineguagliabile atto d'amore del Padre celeste?

Le Scritture, con una mirabile chiarezza, c'indicano che "Iddio ha tanto amato il mondo, che ha dato il Suo Unigenito Figliuolo, affinché chiunque crede in Lui non perisca, ma abbia vita eterna." (Giov. 3:16). Da questa categorica asserzione, dobbiamo attingere la ferma speranza che l'intera umanità avrà l'opportunità di beneficiare dell'immenso dono del Padre celeste, trasmessoci per i meriti di Gesù Cristo. E si consideri, inoltre, che l'opportunità di credere in Cristo non è limitata a questi ultimi giorni di vita, ancora piena d'imperfezioni.

Mentre l'amor di Dio è manifestato nel dono erogatoci del Suo diletto Figliuolo, reperiamo l'altro meraviglioso dono, concesso ai fedeli credenti dell'èra attuale, in quanto "chiamati mediante la sua gloria e virtù, attraverso le quali ci sono state donate le preziose e grandissime promesse, affinchè per mezzo di esse diventiate partecipi della natura divina, dopo essere fuggiti dalla corruzione” ... (2 Pietro 1:3-4.) Costoro, per opera dello Spirito Santo, divengono generati dallo Spirito, figli di Dio ed elevati al Piano divino. Non è questa un'altra manifestazione dell'amore divino?

Un'altra incomparabile opportunità, per la nostra limitata efficienza mentale, risiede nell'averci concesso di comprendere il vasto, profondo, sommo ed eterno Amore, che Dio ha usato verso gl'imperfetti esseri umani: oltre ad accordar loro la redenzione dalla morte per mezzo di Gesù e la chiamata per divenire coeredi Suoi, nel Regno Millenario. Le Scritture rivelano che costoro costituiscono il "Piccolo Gregge," scelto in mezzo al mondo, in base alla costatata fede in Dio ed ubbidienza a Gesù, nel seguire le Sue orme. A quest'altra suprema dimostrazione dell'amore divino, i beneficiati corrispondono, fin da adesso, con la più profonda e devota riconoscenza al Padre celeste ed al Suo diletto Figliuolo, loro Maestro, Redentore e Salvatore. Testi biblici da leggere: Matteo 5:43-45; Geremia 9:23-24; Romani 6:23; 1 Giovanni 4:9-12; Romani 5:8; Giov. 3:16-17; I Tini. 2:3-6; 2 Pietro: 1-4; 1 Giov. 3:1-3; Efesini. 2:1-7; Luca 13:32.

L'ONNIVEGGENTE IDDIO

Nessuno ed in nessun tempo, ha veduto Iddio. Difatti nessuno può vederlo e vivere. Ma ne vediamo l'immagine ed il carattere che ci è stato e c'è rivelato per mezzo del Suo diletto Figliuolo Gesù Cristo. Infatti, rilevando l'affabilità la comprensione e l'amore di Gesù ci rendiamo conto che le stesse doti le possiede anche il nostro amorevole Creatore.

Anche la Bibbia, ci aiuta a comprendere, con più chiarezza , l’infinito amore del Padre celeste verso il Suo popolo, mediante i riferimenti simbolici: "il Suo occhio," "il Suo orecchio," "il Suo braccio." Sappiamo bene che Iddio non ha, materialmente parlando, occhi, orecchie e braccia, al pari di noi.

Questi simboli sono adoperati per indicarci il Suo intervento a nostro favore e, così, renderci edotti dell'Amore che eroga ed erogherà ai Suoi diletti figli, perseguitati dalle ingerenze di Satana, principe di questo mondo malvagio. Come noi vediamo, tramite gli occhi ed inquadriamo nella mente quanto è alla portata della nostra vista, così l'Onnipotente Creatore vede e conosce quanto avviene al Suo popolo, perché esso è sempre alla portata della Sua Onniveggenza. EGLI non dorme, né si stanca, ed è sempre a dare forza ed aiuto al Suo popolo, in ogni tempo che ne abbia bisogno.

Dell'antico popolo Israelita — che era il tipo dell'Israele Spirituale, cioè dell'effettiva Cristianità dell'èra Evangelica, il Padre celeste disse che "chi lo avesse toccato, per fargli del male, avrebbe toccata la pupilla degli occhi Suoi." Quale caratteristica espressione simbolica è adoperata, per indicare in che misura gli sono preziosi i Suoi figli!

La Bibbia dice, pure, che "gli occhi del Signore sono su tutte le vie dei Suoi giusti figli terrestri." Anche questa locuzione è una immagine che sta a far rilevare che Egli sa tutto ciò che avviene, in ogni dove, sulla terra, oltre a dimostrare l'interesse che dimostra nel proteggere i componenti del Suo popolo dai loro nemici per facilitar loro l'espletamento dei compiti che si sono assunti, nel servirLo. "Gli occhi del Signore sono in ogni luogo, per individuare i buoni ed i malvagi" ci dicono ancora le Scritture: perciò nulla Gli sfugge di quanto avviene sulla terra. Il re Davide, consapevole del Sommo Potere di Dio, in tutto e dappertutto, lo invoca in questi termini: "siano grate al Tuo cospetto le parole della mia bocca e la meditazione del mio cuore."

Noi ben sappiamo che gli occhi umani posseggono una visività limitata ad oggetti materiali ed a figure, in disegni o strutture fisiche, nonché secondo la graduazione della vista — differente, da una persona, al'altra. Ma "gli occhi del Creatore," oltre a non aver limitazione visiva, sono in grado di frugare e scandagliare i reconditi recessi delle nostre menti e dei nostri cuori. Perciò dobbiamo avere la massima purezza di sentimenti e di pensieri, affinchè siamo gradevoli al cospetto dell'Eterno.

Gesù sarà il giudice supremo dei popoli, durante il veniente giorno di giudizio mondiale e, sempre dalle Scritture, apprendiamo che Egli non giudicherà, secondo la limitatezza delle menti umane, in quanto, ora, Egli “essendo l'espressa immagine del Padre celeste" è, pure, in grado di scrutare e scandagliare nelle menti e nei cuori delle genti per poterle giudicare appropriatamente.

Un inno di lode e gloria prorompe dai nostri cuori, per magnificare il Padre celeste ed il Suo diletto Figliuolo. Testi biblici consultare:

Giov. 1:18; 1 Pietro 3:2. Deut. 32:10; Zacc. 2:8; Prov. 15:3; Ebrei 4:13; 1:13. Esodo 33:20; Giov. 1:49; Isaia 40:28-31; Salmo 17:8; 2 Cron. 16:9; Salmo 19:14; Isaia 11:1-5.

IDDIO SENTE OGNI NOSTRO APPELLO

L'amorevole interessamento di Dio per i componenti del Suo popolo e le cure che ha per loro, e nell'intenerirsi di loro, attira la nostra attenzione sui numerosi riferimenti biblici, circa la dote divina di "sentirci," allorché lo invochiamo a sostenerci con le Sue eterne "braccia." Le Scritture, per porre in piena luce l'intimo Amore di Dio, dicono che "gli occhi dell'Eterno sono sui giusti e le Sue "orecchie" sono attente al loro "grido."

Il Signore ha promesso al Suo popolo che avrebbe accolte le preghiere che Gli avremmo rivolte e noi sappiamo che "se domandiamo qualcosa, secondo il Suo beneplacito. Egli ci esaudisce." Le Scritture ci dicono, pure, "che EGLI ha un braccio potente; la Sua mano è forte; la Giustizia ed il diritto sono la base del Suo Trono e la benignità e la verità sono davanti alla Sua faccia." L'immenso Potere di Dio ci assicura che possiamo sperare di ottenere tutto quello che Gli chiediamo, nelle nostre devote preghiere, purché esse non sconfinano dai principi contenuti nel Suo Piano e contemplati nelle Sue Leggi. Le Scritture scrivono, come abbiamo detto, che Iddio ha un braccio forte ed una mano potente, che adopera a beneficio della benignità e della Verità.

Durante l'attuale èra Evangelica, il Signore ha trattato, e tratta, solo con coloro i quali devono essere preparati per vivere e regnare con Cristo nel Suo Regno Millenario. E quando esso sarà instaurato, "la conoscenza dell'Eterno si estenderà su tutta la terra” e ogni carne innalzerà la propria voce, prorompente dai propri cuori, in preghiera a Dio, ed Egli li ascolterà. Di sicuro, allora, i popoli gioiranno, perché avranno appreso a conoscere, amare e servire ,

l'amorevole Creatore dell'Universo.

Iddio non è stato indifferente alle sofferenze della decaduta famiglia umana. Infatti le Scritture ce lo raffigurano mentre dal cielo estende il Suo sguardo verso la terra, ad "udire i gemiti dei prigionieri della morte," di cui ha avuto ed ha pietà e, perciò ha stabilito di liberarli. Infatti, la liberazione dei prigionieri dalla morte costituirà la grande Opera di Cristo, glorificato, nel corso dei Mille anni del Suo Regno; e ci è ben noto scritturalmente che tale Opera fu concepita e progettata dalla Sapienza del Creatore e dall'impulso del Suo infinito Amore per le creature umane.

Le Scritture riportano che questa amorevole Opera futura sarà compiuta per mezzo di Cristo. E, riferendosi all'Eterno, dicono: "Il braccio del Signore, che sarà tratto fuori dalla Sua santità" e, anche: ". . . Tu [Iddio] apri la tua mano e sazi il desiderio di tutto ciò che vive." Tutte le genti conosceranno a fondo le benedizioni di pace, vita e giustizia, perché saranno loro rivelate dall'Unigenito Figliuolo di Dio, che renderà manifesto il glorioso Piano del Padre celeste.

Sino al momento attuale questo "braccio del Signore" era stato rivelato solo a poche privilegiate Nuove Creature, poiché fu disprezzato e rinnegato dagli uomini. Infatti, ben pochi riconobbero in Cristo, alla Sua Prima Venuta, il dono elargito dell'Amore di Dio per salvare i popoli dal peccato e dalla morte, quindi, la massa dei miscredenti lo insultarono, lo perseguitarono, lo trafissero e lo crocifissero!

Infine, possiamo, ora, gioire perché la seconda Venuta Sua sulla terra sarà completamente diversa, poiché tutti lo conosceranno e sapranno che Egli ha provveduta la Salvezza a loro ed a tutte le famiglie della terra.

Testi biblici verificare:

Salmo 34:15-19; Deuteronomio 33: 21; Salmo 89:13-14: 40;

I Giov. 5:14, 15; Salmo 89:13, 14; 65:2; Isaia 65:24; 25:9; Salmo 102:19, 20; 145:16-19; Isaia 52:10; Salmo 98:1; Isaia 53:1-5.

L'ONNIPOTENTE IDDIO

L'indispensabilità dell'Onnipotenza del Creatore è ben evidente. Giobbe espresse splendidamente tale Verità nel dire a Dio: "Io riconosco che Tu puoi tutto!” . . . Difatti, chi può non riconoscere l'illimitato Potere divino, profuso in tutta l'Opera Sua? La vita stessa nell'universo in tante specie e forme nel campo umano, animale, vegetale e minerale, rappresenta una incomparabile energia che la mente umana può ammirare, ma non è in grado di concepirne l'intima originalità.

In questo studio ci interesseremo particolarmente del Sommo Potere che detiene il Creatore, quale lo intravediamo, addentrandoci nello studio del Suo Piano di Redenzione e della Salvezza del genere umano, dal peccato e dalla morte. Esso si fonda sulla Sua Giustizia ed è concepito dalla Sua Saggezza, ma non avrebbe potuto essere reso operante se il Suo Autore avesse mancato di tracciare i Disegni per realizzarlo, affidando la riuscita di tale grandiosa Opera, al Suo diletto Figlio.

Questo miracoloso esercizio del Potere divino, per essere portato a conoscenza e compimento, richiedeva come richiede, curare dettagliatamente tutte le particolarità iniziali e consecutive, concepibili solamente da una mente eletta quale quella del Figlio di Dio, la Parola fatta carne, il "Logos." Perciò Iddio lo prescelse, donandolo al mondo, mediante un atto del Suo infinito Potere per cui il Figlio [il Logos, o Parola] trasferito nel seno di Maria, nascesse quale essere umano, per adempiere i Disegni del Piano divino.

Lo Spirito Santo, o sommo Potere di Dio, sostenne Gesù, nel corso delle Sue penose prove inerenti al Suo mandato e al Suo ministero, su la terra. Dopo che Gesù diede la sua vita umana, sulla croce, per il Potere del Suo Padre celeste, fu risuscitato dalla morte ed ascese al cielo, sedendo alla destra di Dio, nei luoghi celesti, alla Gloria divina.

Lungo tutto il corso dell'èra Evangelica, lo Spirito Santo, o sommo Potere di Dio, ha operato, ed opera, nei cuori e nelle menti dei fedeli seguaci di Cristo: "che sono stati fortificati, nel Signore e nella forza della Sua Possanza." I veri seguaci di Cristo hanno sperimentato lo stesso Potere che sostenne Gesù, nelle atroci sofferenze, culminate sulla Croce, e sono stati sostenuti in tutte le loro traversie. Essi, al pari di Gesù, alla fine, saranno risuscitati dalla morte, per vivere e regnare con Lui, nel corso dei mille anni, per restaurare l'umanità, in generale, sulla terra.

Cristo ed i suoi fedeli seguaci saranno gl'invisibili governatori di detto Regno e saranno rappresentati, sulla terra, dagli Antichi servitori di Dio [i Patriarchi, i Profeti, e gli altri Dignitari che, da Abele, fino a Giovanni, restarono fedeli all'Eterno]. La Bibbia ci dice che essi saranno nominati Principi su tutta la terra: per cui, a tal fine, per il Sommo Potere di Dio, saranno risuscitati alla Prima Risurrezione ad una perfetta vita umana.

Infine, alla Prima Risurrezione seguirà la Seconda, nel cui corso, gradatamente, saranno risuscitati i bilioni di morti di tutte passati età: che furono condannati a morire in Adamo e saranno redenti dal prezioso sangue di Cristo. Credere alla realizzazione di tutte queste meravigliose promesse divine non indurrà nessuno a sforzare la propria fede, considerando, obiettivamente, che l'Eterno Iddio concepì il Piano, di cui abbiamo parlato, e fu LUI che creò l'Universo e quanto in esso esiste e sussiste. Ciò nonostante, in chi potrebbe sorgere il dubbio che l'Onnipotente Iddio potesse non essere in grado di restaurare l'umanità alla vita originale in cui EGLI la creò?

E non sarà effettuato soltanto un risveglio, dunque, ma una restaurazione perfetta alla vita originale [quale ebbe Adamo prima che peccasse] a tutti coloro che osserveranno le Leggi divine lungo il corso del Regno Millenario. In ciò consisterà "la restaurazione di tutte le cose" preannunziata nel discorso tenuto da Pietro, al portico detto di Salomone, a tutto il popolo! (Atti 3:12-26.)

Testi biblici da consultare:

Giobbe 42:1. Isaia 55:10, 11. Giov. 1:14-15. Efes. 1:17-23; 6:10.

2 Tim. 1:7. Filip. 3:10, 11. Apoc. 20:6-1. 1 Cor. 614. Salmo 45:16. Ebrei 11:35-39, 40: 12:23. I Cor. 15:21, 22. Atti 3:12-26.

LA GLORIA DI DIO

La gloria personale del Creatore oltrepassa il nostro intendimento, ma, per quanto limitatamente, possiamo pervenire a comprendere le grandi virtù del Suo carattere e renderci conto che la Sua Onniscienza, l'inflessibile Giustizia, l'infinito Amore, collegati alla Sua Onnipotenza, in una perfetta armonia, rivelano la Sua ineguagliabile Gloria.

Noi, con l'aiuto delle Scritture, siamo in grado, in parte, di reperire la gloria di Dio, mediante l'intendimento del Suo Piano di Redenzione e Salvezza di tutto il genere umano, ma il mondo, in generale, non lo può, perché non è pervenuto a possedere questa conoscenza e, quindi, non può reperire, o costatare, la gloria di Dio. Ma, allor’quando sarà instaurato il Regno di Cristo sulla terra, in tutto il suo fulgore, la situazione cambierà perché la terra sarà ripiena della conoscenza dell'Eterno, come il fondo del mare dalle acque che lo coprono" ... e, allora EGLI muterà in labbra pure le labbra dei popoli, affinché tutti invochino il Nome dell'Eterno, per servirLo di pari consentimento" ... e "ogni occhio lo vedrà [o discernerà la gloria di Dio."

Allora, il mondo intero apprenderà che la giustizia divina fu rappresentata nell'infliggere la pena della morte come prestabilito per il peccato. Sarà noto a tutti anche che l'Onniscienza di Dio potè usare appieno la Sua giustizia nel condannare l'uomo a morire e, poi, usare il suo infinito Amore per liberare lui [Adamo] e la sua progenie dalla prigione della morte [allor’quando "udranno la voce di Cristo, chiamarli dai loro sepolcri Giov. 5:28-]. Essi apprenderanno che fu l'infinito Amore di Dio a provvedere loro un Redentore che "mori per tutti." Il mondo, al tempo stabilito, saprà discernere anche meglio di quanto siamo riusciti noi, al presente, le Opere grandiose di Dio, che noi ora consideriamo miracoli, non riuscendo a comprendere il modo in cui EGLI le ha effettuate e le effettuerà. Tale comprensione scaturirà, nelle loro menti, allor’quando assisteranno alla risurrezione dei morti che starà a dimostrare luminosamente l'Onnipotenza di Dio. E, poiché tutti i morti, giusti ed ingiusti d'ogni parte della
terra, eventualmente, saranno, allora, risuscitati e la gloria di Dio risplenderà come risplendè al tempo in cui i nostri progenitori furono creati, all'immagine e somiglianza Sua, coronandoLo di gloria e d'onore, benché per un breve periodo, perché sopraggiunse il peccato cui susseguì la morte, e l'uomo perdette molte doti, insite nella perfezione originale, concessa nella Sua creazione dall'Eterno. Infatti, quel residuo di tale perfezione, nelle azioni di molte persone, si riscontrano, spesso alti sentimenti d'amore, di giustizia e di tenero altruismo.

Durante l'era Evangelica, Iddio ha chiamato di mezzo ai popoli, alcuni eletti, invitandoli a separarsi dal resto del mondo per "renderli partecipi della natura divina," dopo essere fuggiti dalla corruzione che è nel mondo a causa della concupiscenza;" e questi, superando ogni ostacolo, che impedirebbe loro di essere rigenerati dallo Spirito Santo, quali Nuove Creature, sono pervenuti e perverranno alla méta agognata, attenendo il privilegio d'essere risuscitati alla Prima Risurrezione, ed alla Gloria divina.

Tutti coloro che non avranno parte in tale risurrezione, saranno restaurati alla perfezione umana, nel corso dei mille anni del Regno di Cristo; essi saranno inviati nell'ottenimento della Santità o perfezione al quale si perverrà, come ci descrive la Bibbia, "seguendo una strada maestra, una via che sarà chiamata 'la via santa' . . . (Isaia 35:8-10).

Questa strada, in realtà( sarà la via di ritorno, non solo alla vita, ma, anche alla immagine ed alla gloria del Creatore, di tutti coloro che sono stati riscattati da Gesù, ritorneranno dal soggiorno della morte e, se accetteranno la provvidenza dell'amore divino , a mezzo di Cristo, ed ubbidiranno alle Leggi che vigeranno nel Suo Regno, otterranno gioia e letizia eterna, poiché la morte, le malattie e le sofferenze non esisteranno più.

La Bibbia ci assicura che, a quel tempo, tutti acclameranno la gloria di Dio e del Suo diletto Figliuolo, Gesù Cristo, "l'Agnello di Dio che tolse il peccato dal mondo." E, con letizia "canteranno il cantico di Mosè, servitore di Dio ed il cantico dell' Agnello, dicendo: Grandi e meravigliose sono le Tue Opere, o Signore Iddio, Onnipotente: giuste e veraci sono le Tue Vie. o Re delle eternità”.

LE TRE CHIAVI PER

COMPRENDERE LA BIBBIA

(La prima )

L'apostolo Paolo scrisse a Timoteo (11, 2:15): "Studiati di presentare te stesso appropriato, dinanzi a Dio: operaio che non abbia ad esser confuso, che tagli rettamente la Parola della Verità." La più appropriata maniera di tagliare [dispensare rettamente] la Parola della Verità, racchiusa nella Bibbia, risiede nel tener conto accuratamente della suddivisione dei tempi, relativi alla estrinsecazione dei Disegni del Piano di Dio, concernente il recupero del genere umano da LUI creato dal peccato e dalla morte.

Uno dei più lunghi periodi, contrastanti ai Cristiani di seguire la retta via del Signore, è stato quello in cui Satana, il peccato e la morte hanno dominato di continuo e incontrastatamente, nel mondo intero; l'altro, ben prossimo, sarà quello in cui Cristo regnerà per distruggere il peccato e la morte. Circa il primo periodo, tanto nefasto per l'umanità. Malachia (3:15), dice: "Noi proclamiamo beati i superbi; sì, tentano Dio, e scampano!". Davide, invece, riferendosi all'èra del Regno di Cristo (Salmo 72:7), scrive: "Nei suoi giorni, il giusto fiorirà e vi sarà abbondanza di pace, finché non vi sia più la luna”. Se dovessimo ritenere i precitati testi Scritturali, che si riferiscono allo stesso periodo di tempo, li troveremmo contraddittori, perché, in effetti, si riportano a due tempi diversi.

L'apostolo Paolo (2Timoteo 3:12-13), nel scrivere "tutti quelli che vogliono vivere piamente in Cristo Gesù saranno perseguitati, mentre gl'impostori ed i malvagi andranno di male in peggio, seducendo ed essendo sedotti," c'indicò che tutti coloro i quali — in ogni tempo — sono stati leali al Signore ed ai suoi principi d'Amore e di Giustizia, sono stati perseguitati dagli altri. Ma non sarà sempre così, perché Isaia ci profetizzò che "il Signore annienterà per sempre la morte; asciugherà le lacrime da ogni viso, toglierà via da su tutta la terra l'onta del Suo popolo” . . .

E ciò avverrà quando, in un prossimo futuro, il Regno di Cristo governerà ogni evento degli uomini e l'Eterno custodirà tutti quelli che lo amano e distruggerà tutti gli empii" (Salmo 145:20).

Satana, l'iddio di questo mondo, accecò ed acceca le menti delle genti impedendo loro di conoscere Iddio ed il diletto Figliuolo Suo, Cristo Gesù, ma, nel futuro "la terra sarà ripiena della conoscenza del Signore, come il fondo del mare dalle acque che lo coprono." (Isaia 11:9; 2Corinzi 4:4). A quel tempo, Satana sarà legato. Cristo sarà il Governatore della terra e, la grandiosa differenza, in ciò, sarà costituita dagli eventi meravigliosi prestabiliti dall'Eterno che, allora, rifulgerà in tutta la Sua gloria. (Salmo 72:8; Apoc. 20:1-3). Questi tempi stanno, ha dimostrare in che consiste l'importanza di rilevare, in qual periodo di tempo, nel corso dell'evolversi del Piano divino, i vari testi delle Scritture potranno e dovranno essere citati, in relazione ed armonia, fra essi, onde accrescere, in modo appropriato, la conoscenza dei Disegni di Dio. L'applicazione del testo, in rispondenza degli eventi preconosciuti, costituisce la "prima chiave" per accedere alla Bibbia e comprendere la Parola di Dio.

(La Seconda)

Un'altra importante chiave, per addentrarsi nella via di un appropriato intendimento delle Scritture, e comprendere, la consistenza della conquista dei premi promessi a coloro che servono il Signore fedelmente. Nel tempo in cui il diletto Figliuolo di Dio predicò sulla terra, al Suo primo Avvento, la promessa di Dio, ai fedeli di Cristo, fu ed è, che nella risurrezione [la prima], alcuni, saranno innalzati alla vita celeste. A tal proposito, l'apostolo (1Pietro 1:3-4) scrisse: "Benedetto sia l'Iddio e Padre del Signore nostro. Gesù Cristo, il quale, nella Sua grande misericordia, ci ha fatto rinascere, mediante la risurrezione di Cristo, dai morti, ad una speranza viva, in vista d'una eredità incorruttibile, immacolata ed immarcescibile” . . .

Lo stesso Apostolo, predicando a degli ascoltatori miscredenti, subito dopo la Pentecoste, parlò loro della seconda Venuta di Cristo e preannunziò "dei tempi di restaurazione di tutte le cose," ponendo in chiaro che "di questi tempi Iddio parlò già per bocca dei Suoi Santi profeti, che furono sin dal principio." Atti 3:22; 19-23 ). Or è ben noto che nessuno essere umano è mai vissuto nei cieli e quindi, non potrà ottenere una restaurazione di là, ma su la terra, ove Iddio lo creò, onde vi abitasse, vivesse e moltiplicasse. Perciò la restaurazione e la vita eterna gli sarà concessa sulla terra e non nei cieli.

Per questa ragione, nel studiare la Bibbia, riscontriamo che alcune promesse espresse, specialmente nel Vecchio Testamento, descrivono benedizioni di salute e vita eterna, ad esseri umani, sulla terra; mentre altre promesse divine in gran parte espresse nel Nuovo Testamento parlano di vita eterna, nel cielo. Tenendo bene a mente tali rilievi usufruiremo d'una seconda chiave per accedere alla comprensione più rapida del significato della Parola di Dio. differentemente "immagineremmo di fabbricare case e piantare vigneti nel cielo." (Isaia 25: -22 ).

La terza.

La terza importante chiave è quella abile a poter riconoscere il giusto significato della Parola di Dio. individuando il senso simbolico in cui spesso essa si esprime. Ad esempio, il re Davide, circa la cura che Iddio aveva per il suo popolo, scrisse: "l'Eterno è il mio pastore, nulla mi mancherà. Egli mi fa giacere in verdeggianti pascoli e mi guida lungo le acque chete." (Salmo 23:1-2). Si rileva, qui, ben chiaramente, che questo modo d'esprimersi deve essere inteso nel senso figurato e non letteralmente, ma l'immagine illustra con poetica efficacia la consistenza dell'amore divino.

La Bibbia, nel presentare molte Verità Scritturali, spesso adopera delle immagini ed un linguaggio allegorico. L'apostolo Paolo, in puro senso letterale, scrisse che "il salario del peccato è la morte." (Rom. 6:23), ma, spesso, sia lui che altri Apostoli, per illustrarci e rendere più chiari i concetti Scritturali, concernenti le Verità bibliche fondamentali, adoperano termini simbolici, specialmente, "il fuoco," l’elemento fra i più distruttivi conosciuti dall'uomo, sin dai tempi più remoti: perciò il Signore adopera spesso questo termine, per indicare la completezza della distruzione in cui incorreranno i peccatori inveterati ed incorreggibili.

La Bibbia in (Isaia 45:18). Ci dice che "Iddio ha formato la terra, l'ha stabilita, non l'ha creata perché restasse deserta, ma l'ha formata perché fosse abitata" aggiunge (Ecclesiaste 1:4: "una generazione se ne va un'altra viene, ma la terra sussiste in eterno," sta ad assicurarci che la terra non sarà mai distrutta e sarà la dimora dell'uomo in perpetuo. Questa verità fondamentale della Parola di Dio è presentata molto spesso nelle Scritture, in diverse immagini, o figure.

La Bibbia c'insegna, anche, che l'ordine sociale, indicato quale 'mondo,' passerà, per dar luogo al Regno di Cristo. Questo passaggio dell'ordine sociale simbolicamente è descritto che "passerà per il fuoco." l'uragano, terremoti ed altri cataclismi. Ma coloro che interpretano queste calamità, nel senso che Iddio intendesse distruggere la terra, quale pianeta, con il fuoco, nel senso concreto del termine, cadono in errore, poiché come abbiamo già detto "la terra sussisterà in eterno" e sarà distrutto solamente l'ordine sociale del mondo malvagio.

In definitiva, per reperire l'esatto significato di quanto ci è esposto nella Bibbia. abbiamo tre chiavi: di ognuna delle quali abbiamo indicato l'uso, che ripetiamo: 1° ) l'appropriata indicazione del tempo, in cui andranno effettuandosi gli eventi preannunciati; 2°) il riconoscimento degli eventi d'ordine celeste e quello d'ordine terrestre; 3°) il discernimento del linguaggio simbolico. o paragoni accessibili alla comprensione per la mente, non ancora illuminata dalla luce chiarificatrice, erogata da Dio.

Adoperando queste tre chiavi, potremmo pervenire alla comprensione ed alla conoscenza, racchiusi nella Parola di Dio: la Bibbia.

LA GRAZIA DELL'ETERNO

"Passando per Armaghedon"

Nelle presenti condizioni sociali, rimane poco da dubitare a coloro che sono illuminati dalla verità e agli studiosi delle profezie,in considerazione anche che il colmo della finale battaglia di Armaghedon per il mondo si avvicina. Quindi, quale sarà la posizione del popolo del Signore in questa finale fase del "tempo di distretta che non è stato in nessuna nazione sin dal principio del mondo fino ad ora? Saranno tutti gl'ingiusti distrutti in Armaghedon?

Riferendosi ai tempi della sua seconda presenza. Gesù disse: "Quando voi vedrete tutte queste cose, guardate in alto e rallegratevi, perché la vostra redenzione e vicina." (Luca 21:28.) Qui si fa riferimento alla liberazione degli ultimi membri del "piccolo gregge," la chiesa, nella prima risurrezione, quando vivranno e regneranno con Cristo nel suo Regno, dopo di che si comincerà a benedire "tutte le famiglie della terra." Questa liberazione è riferita in Salmo 46:5. nel quale vien fatta la promessa che il Signore "aiuterà il suo popolo allo schiarire della mattina."

Ma che dice del resto dell'umanità, i non credenti, gli ingiusti, coloro i cui occhi sono accecati dal Dio di questo mondo?" (2 Corinti 4:4). Quando Gesù profeticamente descrisse la finale fase di Armaghedon, il gran "tempo di distretta," Egli disse che se quei giorni non fossero abbreviati "nessuna carne scamperebbe." Però, ci assicurò, che quei giorni saranno abbreviati, indicando così chiaramente che alcuna carne sarebbe salvata e che non tutta perirà in Armaghedon. (Matt. 24:22).

Nel Salmo 46 abbiamo una descrizione di Armaghedon, che rivela la mano del Signore in tutta la battaglia, fino alla fine, incluso la pratica e manifestazione dell'Autorità divina per tutta la terra. Il verso 6 dichiara, "le nazioni rumoreggiano, i regni si commuovono; Egli fa udire la sua voce, la terra si strugge." Poi continuano le parole di assicurazione per il popolo del Signore che si troverebbero al principio del giudizio, e dice "L'Eterno degli eserciti è con noi, l'Iddio di Giacobbe è il nostro alto ricetto." Noi abbiamo il rifugio nella verità, e la gloriosa promessa che se saremo fedeli fino alla morte, noi vivremo e regneremo nel Regno del Signore.

I versetti 8 e 9 danno una più dettagliata descrizione del tempo di distretta in Armaghedon. In essi leggiamo: "Venite, mirate le opere dell'Eterno, il quale compie sulla terra cose stupende. Egli fa cessare le guerre fino all'estremità della terra; rompe gli archi e spezza le lance, arde i carri col fuoco." E dopo detto giudizio; dopo detta "desolazione" che il Signore causa sulla terra, che Egli parla, e i popoli ascoltano. E infatti il verso 10 dice: "Fermatevi, Egli dice, e riconoscete che io sono Dio. Io sarò esaltato fra le nazioni, sarò esaltato sulla terra."

Le parole ebraiche tradotte per "Gente" letteralmente si riferisce a "Nazioni forestiere," Nelle scritture è data questa parola ai non Israeliti; i Gentili. Gl'Israeliti erano il popolo scelto di Dio, e tutti gli altri, per Lui, erano "Stranieri." Ed è a queste nazioni e popoli che sono considerati "stranieri"dal Signore, che le parole "nazioni rumoreggiano" del versetto 6 fa riferimento, e sono presentati come esistenti sulla terra dopo Armaghedon, ed ai quali Egli parla dicendo: "Fermatevi, e riconoscete che io sono Dio."

Se questi fossero un popolo giustificato in Cristo, non sarebbe necessario per il Signore parlare a loro in quella maniera. Ciò dimostra il fatto che la vasta maggioranza di quelli che passano per Armaghedon, cioè, i milioni viventi sulla terra a quel tempo sarà necessario che Egli ( Iddio) dia loro "labbra pure" affinché possano essere attratti al Signore. Egli incoraggia gli umili a “cercare il Signore”

In Sofonia viene detto: "Cercate giustizia, cercate mansuetudine, può essere che sarete nascosti nel giorno dell'ira del Signore." (Sofonia 2:3) Qui è detto "può essere." Non è una garanzia contro la morte. Infatti per i tanti milioni sarà una benedizione cadere nel sonno della morte, per essere risvegliati dopo che la “grande tribolazione” sia passata. Questo potrebbe essere un meraviglioso modo del come essere" nascosti nel giorno dell'ira di Dio."

Può questo significare che i malvagi che morranno rimarranno morti per sempre, dormendo così il sonno perpetuo? Questa espressione è usata in Geremia 51:57. Essa e applicata ai "principi" e ai forti di "Babilonia." Il Signore dice che li renderebbe "ubriachi," affinché dormano in un "sonno perpetuo." Il pensiero è chiaro. Essi saranno resi inabili e inattivi, come in un sonno da ubriachi Non sembra che la morte eterna può riferirsi in questo caso. E se pur lo fosse, la parola "perpetua" è tradotta dalla parola Ebraica "olam" che significa per una età, o fino alla completezza, e non vuol dire eternità. Ciò che verrà eternamente distrutto saranno le istituzioni umane e non le persone. Gli individui che si troveranno associati a tali istituzioni dopo la grande tribolazione o distretta, verrà data loro l’opportunità cercare il Signore: "delle labbra pure, insieme cercheranno il nome del Signore e lo serviranno" affinché anche essi abbiano l'opportunità di camminare la via maestra.(Sofonia 3:8-9).

La grazia e l'amore dell'Eterno per il suo popolo è per tutta la razza umana, dovrebbe ispirare il suo popolo ad avere piena ubbidienza a Lui. L’ubbidienza, basata sulla paura della punizione non è accettata dal Padre. Se noi capiamo la grandezza del suo amore, noi gioiremo per il fatto che Egli ha preparato delle benedizioni ancora per altri, oltre a noi. e saremo lieti di proclamare un tanto consolante messaggio a tutta l'umanità. Sì In tale gioioso stato saremo lieti dire al mondo intero "La buona notizia che tutto il popolo avrà." (Luca 2:10).

Come testimoni del Signore sulla terra, proclamiamo questo glorioso Piano dell'Eterno, quel Piano che provvede da Adamo in poi in modo tale che ognuno di essi potrà avere una piena e leale opportunità di conoscere Lui, perché nel conoscerlo nel modo giusto sarà la vita eterna.

Noi ci troviamo a vivere in un periodo di tempo, il più impetuoso che la storia ricordi. Esso e il "giorno del Signore," il tempo quando la sua vendetta è sopra le nazioni. Esso è "l'ultimo giorno," quando a causa dei crescenti orrori del "tempo di tribolazione," le nazioni fra breve realizzeranno la loro disperata condizione, e diranno, "Venite, saliamo al monte dell'Eterno e alla casa dell'Iddio di Giacobbe; Egli c'insegnerà le sue vie." (Michea 4:1-4) Questa è la mattina della nuova età. Per il mondo è ancora "tenebre," ma noi vediamo l'elevarsi della "Stella Mattutina" solo per la luce delle profezie, che "La parola profetica, più sicura, come una lampada splendente in luogo oscuro." (2 Pietro 1:19.)

Oggi vi è un piccolo, ma fedele, popolo del Signore in tutto il mondo che unitamente proclama questa buona notizia del Regno. l'Evangelo dell'amore dell'Eterno. Essi fanno ciò per mezzo di Radio, televisioni, copie di letteratura gratis; a mezzo di discorsi pubblici nastri, D.V.D. e con testimonianze personali. Essi non fanno questo per salvare i loro ascoltatori dalla "morte seconda" ma, per dare testimonianza dell'amore e gloria di Dio, e dimostrare così che il loro proprio cuore è riccamente allargato dalla grazia dell'Eterno.

Questi fanno in verità un progresso definitivo presso la manifestazione delle benedizioni del Regno. Per essi è un fatto che "il sentiero dei giusti è come la luce che spunta e va via via sempre più risplendendo." (Proverbi 4:18). Questo non significa che le dottrine che formano la base della verità saranno costantemente cambiati. Non significa che una "luce" sarà spenta per farne risplendere un’altra. Significa, invece, che giorno dopo giorno ogni consacrato servo del Signore vedrà con crescente chiarezza il meraviglioso modo nel quale le promesse e profezie della Bibbia, si adempiono, illuminate dalle varie dottrine della Verità

Gli apostoli insegnarono che dopo la loro morte vi sarebbe stata una grande decadenza nella fede. Indubbiamente, coloro che caddero nelle tenebre, pensarono che stavano facendo un gran progresso presso la luce. Però, quel "progresso" fu il frutto del loro desiderio di stabilire il Regno di Dio prima del proprio tempo. Abbiamo già notato a quali dannosi risultati questi fatti portaroro, e a qual ristretto concepimento della Grazia dell'Eterno portarono i popoli, accecati dal: "Dio di questo mondo." (2 Cor. 4:4).

La nuova luce che abbiamo ricevuta ha aumentato il nostro apprezzamento per l’amore di Dio? Ci ha aiutato a realizzare meglio il fatto che l'Iddio che noi adoriamo è in verità un Dio amoroso "L'Iddio di ogni Grazia" l'Iddio che ha formato i piani per le benedizioni di tutte le famiglie della terra? Se è cosi, allora abbiamo fatto un vero progresso nella Verità, e saremo più gelosi che mai nel dire al mondo intero queste notizie di grande gioia.
Gli Studenti Biblici conoscono questo, e gioiscono nella futura opportunità per la salvezza la quale sarà offerta ai popoli durante i "tempi di restituzione di tutte le cose."

Questo glorioso messaggio che essi tanto amano dire alle nazioni. Essi sanno che solo un tal messaggio può essere di conforto a quelli che fanno cordoglio a causa delle condizioni sfavorevoli del "giorno di vendetta." Essi sono lieti di spiegare il significato dei minaccianti eventi mondiali che stanno scuotendo i fondamenti di tutte le nazioni. Però non trovano alcuna autorità nella Parola di Dio di pronunciare vendetta. Essa appartiene ai Signore, e Lui solo può leggere i cuori dei popoli, e conosce quanto, ogni individuo, è responsabile per il suo comportamento.

Cosi mentre noi lasciamo l'opera di giudizio al Signore, alziamo alta la bandiera della Verità, la verità dell'amore dell'Eterno, proclamandolo in largo, in lungo e nel profondo. Certo c’è un’ opportunità per tutti coloro che desiderano unirsi a questa proclamazione dell'amore divino, di: "proclamate ad alta voce le Sue lodi." (Salmo 66:8: Isaia 52:8).

STUDENTI BIBLICI ITALIA


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