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gattosilvestro67
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Lasciato il  - 24 June 2017 :  07:31:10  Mostra profilo  Spedisci Email all' autore  Visita gattosilvestro67's Homepage  Modifica Discussione  Rispondi con Citazione  Vedi l' indirizzo IP dell' utente  Elimina Discussione
CHARLES TAZE RUSSELL
IL MISTERO DI DIO
È COMPIUTO
COMMENTO ALL'APOCALISSE DI
SAN GIOVANNI
a cura di
SERGIO GABBRIELLI



CHI ERA CHARLES TAZE RUSSELL?
Charles Taze Russell nacque il 16 Febbraio 1852 a Old Allegheny, oggi un quartiere settentrionale della città di Pittsburgh in Pennsylvania. Era il secondo di tre figli di un commerciante e la religione familiare era quella presbiteriana. La madre, tutta casa e Chiesa, morì quando Charles aveva nove anni e il dolore del ragazzo fu così grande che deve avere in buona parte condizionato il suo avvenire di Pastore. La brava donna, cui il figlio era molto attaccato, era solita parlargli della Bibbia e, quando disubbidiva, riusciva a farlo star buono con la minaccia dell'inferno. Il bambino, che aveva una sensibilità non comune, pensava non solo a se stesso ma anche ai suoi coetanei, che, se non si comportavano bene, avrebbero fatto la fine terribile di cui la mamma parlava con accenti da fare accapponare la pelle. Nottetempo usciva di casa di soppiatto e scriveva sui marciapiedi versetti biblici che avvertissero gli altri bambini del pericolo dei tormenti eterni, cui sarebbero andati incontro se avessero rubato la marmellata. Suo padre, che aveva il bernoccolo del commercio, era preoccupato per il comportamento del figlio, specialmente dopo che, morta la madre, era sprofondato nello sconforto. Di sera Charles faceva tardi a leggere la Bibbia e una notte il babbo, sempre in ansia per questo suo modo di fare, insolito per quell'età, si svegliò, non lo trovò a letto, lo cercò dappertutto e infine riuscì a scovarlo nel magazzino, immerso nello studio delle Sacre Scritture al lume fioco di una lampada.
"Ma lo sai che ore sono?" gli chiese.
"No", rispose Charles.
"Sono le due, vieni a letto!".
"Scusa, papà, ma non mi sono accorto del passare del tempo".
Il padre ne rimase talmente sconvolto che decise di prenderlo a lavorare con sé, nonostante che fosse ancora un ragazzo di soli quindici anni. Lo fece suo socio e non potè certo rammaricarsi della sua collaborazione perché gli affari andarono a gonfie vele. Ormai possedevano una vasta catena di negozi di abbigliamento maschile e non solo a Pittsburgh, ma anche a Filadelfia e altrove. Il lungo studio biblico però aveva reso Charles insofferente nei confronti dei credi della Chiesa presbiteriana, per cui passò a quella congregazionalista che gli sembrò di mentalità meno bigotta. Ma quando fissò il suo pensiero sul dogma calvinista della predestinazione, lasciò anche quella. Infatti la predestinazione associata all'idea dell'inferno lo portò a concludere che un povero diavolo sarebbe stato già condannato dalla nascita a bruciare per sempre, senza possibilità di redenzione. Charles ne dedusse che (sono parole sue) "un Dio, che impiegasse la sua potenza per creare esseri umani predestinati al tormento eterno, non potrebbe essere né sapiente, né giusto, né amorevole. Le sue norme sarebbero inferiori a quelle di molti uomini". Dopo aver vagliato le dottrine delle principali Chiese cristiane, passò a quelle orientali. Infine lasciò anche la Bibbia. Accettò i suggerimenti di suo padre e si diede anima e corpo agli affari. Tutto andò bene finché nel 1869 non incontrò gli Avventisti. "Una sera", racconterà poi, "quasi per caso, entrai in una sala polverosa e poco illuminata di Allegheny, dove si tenevano sermoni religiosi. Ciò che udii mi fece studiare la mia Bibbia con più zelo e cura di quanto non avessi fatto prima". Il predicatore si chiamava Jonas Wendell e avvicinò Russell al movimento avventista di William Miller (1782-1849). Si abbonò all "Esaminatore biblico" di George Storrs (1796-1867) e divenne subito "condizionalista", cioè accettò l'idea che l'anima umana è mortale, che finisce nella tomba e che risusciterà nel Regno millenario di Cristo: solo allora potrà ottenere la vita eterna, ma in modo condizionale, cioè se la meriterà. La cosa più importante per Russell fu di aver scoperto che non esiste l'inferno o meglio che esso non è altro che la tomba, dove tutti i morti, giusti e ingiusti, dormono nel sonno della morte. Si era finalmente liberato da un'idea che lo aveva ossessionato dall'infanzia. Nel 1870, quando aveva solo diciotto anni, iniziò con altri cinque ragazzi delle riunioni settimanali di studio biblico e dopo due anni fondò la "Classe biblica indipendente" di Pittsburgh.
Fu allora che gli fu attribuito il titolo di "Pastore", che fu e restò solo un riconoscimento onorifico. In quel periodo formulò tutta la sua esegesi, una specie di "Summa" del pensiero giudicato "eretico" prima dal Cattolicesimo e poi dal Protestantesimo, ma da lui ritenuto l'autentica espressione dello Spirito Santo durante l'era cristiana. Fu "unitario", cioè antitrinitario, come Ario e meglio ancora come Michele Serveto, che per tale motivo nel 1553 era stato arso sul rogo a Ginevra da Calvino. Credette che il Papato fosse l'Anticristo e che la Chiesa di Roma fosse la Babilonia dell'Apocalisse, proprio come avevano scritto Valdo, Wycliffe, Hus, Lutero ecc. Commemorava la Santa Cena una sola volta all'anno (il 14 Nisan, il giorno della Pasqua ebraica) come gli Ebioniti e come Policarpo. Rifiutava naturalmente la dottrina della transustanziazione, ritenendo che il pane e il vino della commemorazione fossero solo simboli e non il corpo e il sangue letterali di Gesù, seconda la tradizione protestante. Accettava che il battesimo venisse impartito agli adulti soltanto, secondo i dettami dell'Anabattismo, e così via. Ma soprattutto fu un fervente millenarista. Credeva che il Regno di Dio in terra fosse imminente, ma ebbe il merito di illustrarlo come un governo mondiale di giustizia e di ristoro ed ogni uomo, di qualsiasi nazione, ne avrebbe tratto uguale beneficio. Non credeva che si sarebbero salvati solo gli appartenenti ad una setta e qui sta un'altra grande virtù di Russell. A questo proposito nel 1873 pubblicò un opuscolo dove si legge: "Ci sentiamo grandemente afflitti dall'errore dei Secondi Avventisti, che attendevano Cristo nella carne e insegnavano che il mondo e tutti quelli che erano in esso, eccetto i Secondi Avventisti, sarebbero stati bruciati nel 1873 o nel 1874. Le loro fissazioni di date, le loro delusioni e le loro idee sommarie sull'obbiettivo e sul modo della Suo Avvento recarono più o meno biasimo su di noi e su tutti quelli che attendevano e proclamavano il Suo Regno imminente". Nel Gennaio 1876 lesse su "L'Araldo del mattino" l'articolo di Barbour in cui quest'ultimo ritrattava tutto quanto aveva in precedenza sostenuto sul ritorno fisico di Cristo, riconoscendo che il Suo Secondo Avvento sarebbe avvenuto sì nel 1874, ma in modo invisibile e che il Millennio, così iniziato, avrebbe portato un beneficio al genere umano e non una distruzione universale. Russell volle conoscere il direttore della rivista. Fu così che iniziò una collaborazione fra i due. Dopo aver entrambi accettato che Cristo era tornato in modo invisibile nel 1874, insieme dedussero che, come era stato di quarantanni il periodo dal Primo Avvento di Gesù alla distruzione di Gerusalemme dell'anno 70, così sarebbe stato di uguale durata il periodo dal Secondo Avvento di Gesù alla fine del mondo, che sarebbe avvenuta nel 1914, quarantanni dopo il 1874. Era il 1876, l'anno di svolta nella vita di Russell, che decise proprio allora di consacrarsi interamente a Dio, rinunciando al commercio. La vendita dei suoi titoli gli valse più di 250.000 dollari. Nella decisione fu approvato da suo padre, che, convertitosi alle idee del figlio, le condivise fino alla morte, avvenuta nel 1897 alla veneranda età di ottantaquattro anni. Dal 1877 in poi divenne un acceso predicatore del Regno di Dio, della sua imminenza e della necessità di consacrarsi al suo servizio. Era un buon oratore, dolce e persuasivo. Inoltre era molto diplomatico nel trattare con i Pastori delle varie denominazioni protestanti e così si verificò un fatto insolito: venne invitato a salire sul pulpito di diverse Chiese. In qualsiasi posto andasse a pronunciare i suoi sermoni vietava la colletta, che era in uso dovunque. Sempre nel 1877 stampò con Barbour un libro intitolato I tre mondi e la mietitura di questo mondo. Si basò sul terzo capitolo della seconda lettera di San Pietro, dove si legge di tre mondi: un primo mondo, formato da un primo cielo e da una prima terra, che fu distrutto dal diluvio universale; un secondo mondo, formato da un secondo cielo e da una seconda terra, che è quello in cui viviamo; un terzo mondo, formato da un nuovo cielo e da una nuova terra, che deve venire. Per gli autori le parole "cielo" e "terra" nella Bibbia sarebbero simboliche e rappresenterebbero: il "cielo" i poteri ecclesiastici, la "terra" l'ordine sociale. Nel secondo mondo, quello post-diluviano e pre-millenario, gli autori distinsero altre tre epoche: quella dei patriarchi (da Noè a Giacobbe), quella degli Ebrei (da Giacobbe a Cristo), quella del Vangelo (dal Primo al Secondo Avvento di Cristo). Ritennero inoltre che l'epoca degli Ebrei avesse avuto la stessa durata di quella del Vangelo e che entrambe sarebbero finite con una mietitura tra veri e falsi Cristiani, cioè tra grano e zizzania, della durata di quarantanni. Erano convinti di vivere nella mietitura dell'età del Vangelo, che si sarebbe compiuta nel 1914. Il "fuoco", che avrebbe distrutto "il cielo e la terra che sono ora", non sarebbe stato letterale ma avrebbe rappresentato simbolicamente un'anarchia mondiale, che avrebbe annientato nel caos ogni religione e ogni politica. La società umana restaurata dal caos avrebbe formato la "nuova terra" sotto il Regno celeste di Cristo, il "nuovo cielo". Successe però che la stessa cronologia che aveva unito i due fu quella che poco dopo li divise per sempre. Nel 1878 Barbour si aspettava di essere rapito in cielo: Gesù era risuscitato con un corpo spirituale tre anni e mezzo dopo la Sua venuta come Messia, cioè dopo il Suo battesimo nel Giordano; dopo altrettanto tempo dal Suo ritorno avrebbe resuscitato i Suoi santi, che sarebbero stati rapiti sulle nuvole a incontrarLo. Siccome era modestamente convinto di essere nel novero degli Eletti, pensò che tre anni e mezzo dopo il 1874, cioè nel sarebbe salito in cielo come Elia in un turbine di vento. Russell fu entusiasta dell'idea ma il suo entusiasmo durò un anno soltanto. Nel 1879, avvilito per essersi lasciato influenzare dai Secondi Avventisti, forse ricordandosi di averli un tempo criticati giustamente per la loro mania di datare, li lasciò. Per prima cosa si sposò: trovò una specie di Santippe, una certa Maria Frances Ackley, che gli rovinò l'esistenza con i suoi atteggiamenti da suffragetta isterica. In quello stesso anno lanciò il pomo della loro discordia coniugale: fondò la rivista "Torre di guardia di Sion e araldo della Presenza di Cristo" onde convincere altri studiosi della Bibbia che il tempo della mietitura fra "grano" e "zizzania" era giunto e che Cristo era tornato per operare questa separazione con una grande diffusione della Verità biblica.
Per iniziare la sua attività di editore Russell aveva ancora un po' del suo denaro, ma certo non sarebbe stato sufficiente se non ci fossero state le cosiddette "contribuzioni volontarie". La rivista "Torre di Guardia" fu finanziata fin dall'inizio da ditte commerciali e il loro sostegno economico deve essere stato ingente perché fu necessario prima o poi legalizzare il tutto. Così nel 1881 Russell fondò la "Società Torre di guardia di trattati di Sion", un ente che aveva il Pastore come presidente ed editore.
Negli anni successivi il capitale della società crebbe a tal punto che fece gola ai suoi stessi collaboratori, che, per impadronirsene, cominciarono a lanciargli pesanti accuse di disonestà nella direzione degli affari. Tentarono di destituirlo dall'incarico di presidente e di accaparrare ogni cosa loro. I sostenitori però prevalsero sui denigratori e non se ne fece di nulla, ma la congiura non finì lì. Per l'appunto la segretaria e tesoriera della Società era la moglie del Pastore, la quale collaborava anche alla stesura di qualche articolo che compariva saltuariamente sulla rivista. I cospiratori cercarono di accattivare le sue simpatie colpendola nel punto debole di ogni donna: la vanità. Le dissero che era la più brava di tutti, compreso il marito, e che i suoi articoli erano quelli che dicevano le cose più giuste sulla Bibbia. Lei ovviamente ci credette, poiché segretamente ne era già convinta. Da tempo faceva pressioni su suo marito perché scrivesse sul periodico un commento tendenzioso alla parabola di Gesù su "il servitore fedele e prudente". Questo servitore sarebbe stato lasciato dal padrone a dare cibo alla famiglia in sua assenza. Al suo ritorno, improvviso e imprevisto, se lo avesse trovato ad accudire i suoi con zelo, lo avrebbe elevato sopra ogni suo bene. La signora Russell voleva che il marito si dichiarasse il servitore della parabola. Era una presunzione che lui non aveva e rifiutò. Nel 1881 infatti aveva scritto: "Crediamo che ogni membro del Corpo di Cristo sia impegnato, direttamente o indirettamente, nella benedetta opera di dare a suo tempo il vitto ai domestici della fede. Qual è mai il servitore fedele e prudente che il padrone ha costituito sui familiari per dar loro il vitto a suo tempo? Non è forse quel Piccolo Gregge di consacrati servitori, il Corpo di Cristo, che fedelmente adempie ai propri voti di consacrazione? E non è proprio questo Corpo di Eletti a distribuire il vitto a suo tempo alla famiglia della fede, il grande gruppo dei credenti?".
I collaboratori allora suggerirono alla signora Russell che "il servitore fedele e prudente" era lei e non ci volle molto a convincerla. Partì subito in quarta e pretese dal marito di avere sempre più spazio a disposizione sulle colonne del giornale. E non si fermò qui: chiese che gli fossero riconosciuti gli stessi diritti del consorte, cioè in pratica voleva la metà del capitale della Società. Russell cercò di calmare le acque, di dissuadere la moglie da questo fine e la rabbonì mandandola in giro per l'America a visitare le varie congregazioni o "classi" di Studenti Biblici, come lui le chiamava. La donna ne approfittò per scatenare una campagna contro di lui e la frattura fra i due fu irreparabile. Nel 1906 si incontrarono in tribunale per la separazione legale richiesta dalla moglie in nome dei "diritti della donna". In questa circostanza lei cercò di denigrarlo a tutti i costi, vedendo che la sua battaglia era perduta a causa della fedeltà della maggioranza a Russell. Al processo lo accusò subito di adulterio e, siccome non c'erano prove, l'accusa cadde e tutta la questione fu cancellata dal verbale della corte. Nel 1908 la signora Russell ottenne un "divorzio parziale o condizionato" (cioè una separazione legale) per "crudeltà mentale" del Pastore: la formula con cui avvengono i divorzi in America quando non ci sono motivi validi e i due non vogliono continuare a stare insieme.
Questi attacchi dall'interno non furono i soli ad angustiare il direttore della "Torre di guardia", poiché il contenuto della rivista gli procurò molti nemici esterni, che l'aspettavano al varco per denigrare l'uomo e la sua opera. L'occasione fu loro offerta dalla propaganda che il giornale fece di un grano speciale, che Russell aveva definito "miracoloso". Nel 1908 fu segnalato sulle colonne della "Torre di guardia" che delle spighe più grandi e più ricche di quelle comuni erano state scoperte in Virginia. Il fatto che esistesse in America un grano speciale più grande di quello che i coloni vi avevano importato, sembrò al Pastore un segno dell'inizio del Regno di Cristo. Bisogna ricordare che nel Nuovo Mondo il grano non esisteva: vi fu importato dal vecchio continente dai colonizzatori. A forza di seminarlo e di riseminarlo, trovando terreni più ubertosi, il cereale si perfezionò. Non deve quindi meravigliare che le combinazioni genetiche abbiano prodotto a un certo momento spighe più grandi delle altre. Ma il Pastore, sempre attento ai segnali del Millennio, vi scorse un segno dei tempi.
Per di più, nel 1906, l'agronomo ebreo Aaron Aaronshon aveva notato che sulle falde del monte Canaan, in Palestina, cresceva un grano selvatico, da lui denominato trìticum dinocoides. Quel tipo di cereale fu riconosciuto dalla scienza ufficiale come l'antenato di tutte e ventisei le famiglie di grano esistenti nel mondo. Questo fatto fu annotato da Russell sulla "Torre di guardia" del 1° Ottobre 1910 a conferma dell'esistenza di un grano eccezionale, che avrebbe dovuto apparire sulla terra all'aurora del Millennio. Fin qui non ci fu nulla di male. Accadde però che la "Torre di guardia" acquistò semi del grano in questione per rivenderli e li reclamizzò sul periodico. La compravendita del "grano miracoloso" fece scandalo e la cosa finì sui giornali, ma il Pastore restò un uomo ammirevole per l'intenzione evangelica che aveva alimentato tutta la sua vita e per l'opera divulgativa della Bibbia che aveva intrapreso con il suo periodico. Uno dei suoi meriti maggiori fu quello di non essere settario. Quando gli chiedevano chi si dovesse chiamare "fratello", egli rispondeva: "Chiunque ha fede nel Signore Gesù Cristo". Chiamava fratelli Cattolici e Protestanti. Chiamava amici i Socialisti. In questi ultimi vedeva "il grande esercito del Signore" che Dio avrebbe usato per distruggere ogni potere economico sulla terra. Pensava che prima o poi ci sarebbe stata una lotta titanica fra due giganti: il Capitalismo e il Proletariato. Nel 1897 pubblicò il libro II giorno della vendetta(alias La battaglia di Armagheddon),in cui illustrò dettagliatamente "la formazione degli elementi" in vista della lotta di classe. Siamo certi che fu influenzato dagli eventi Americani ma non mancò di fiuto profetico. Infatti tra il 1884 e il 1886 ci furono negli U.S.A. ondate di rivolta operaia che preoccuparono i capitalisti e i benpensanti. I magnati ordinarono una grande repressione nei confronti dei capi socialisti che avevano organizzato l'ormai mitico sciopero del 1° maggio 1886. Tutto ciò suggerì a Russell un'idea nuova e insolita nell'interpretazione dell'Apocalisse e degli eventi che avrebbero preceduto e determinato la fine di questo mondo. Cristo era tornato invisibilmente a raccogliere gli ultimi Santi in una mietitura di quarant'anni. Nel 1914 sarebbe cominciato il tempo di afflizione per l'umanità, che sarebbe durato fino a quando il "fuoco" dell'anarchia avesse distrutto tutte le istituzioni umane, civili e religiose. La lotta tra operai e industriali non avrebbe portato alla vittoria di nessuno dei due, ma al caos, ai tumulti delle genti in tutto il mondo. Le prove dell'avvenuto ritorno di Gesù, ispiratore del progresso umano in un millennio di prosperità, erano da vedersi soprattutto nelle conquiste della tecnologia (treno, stampa, telegrafo, telefono, aeroplano ecc.). L'emancipazione dell'uomo dalle tenebre e dall'ignoranza del passato sarebbe stata sempre più grande via via che si andava instaurando il Regno di Dio su questa terra. Ma perché ciò avvenisse occorreva una ventata mondiale di tribolazione per tutti, che avrebbe spazzato i vecchi sistemi umani: la loro distruzione sarebbe stata positiva. La nazione di Israele doveva essere restaurata in Palestina e Abramo sarebbe risorto assieme agli altri patriarchi per governarla.

CONTINUA. ...

Calimero
Membro Medio

Messaggi: 156

Lasciato il  - 24 June 2017 :  15:57:06  Mostra Profilo  Modifica Risposta  Rispondi con Citazione  Mostra l' indirizzo IP dell' utente  Elimina Risposta
Davvero tutto molto interessante
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gattosilvestro67
Responsabile Forum

Italy
Messaggi: 5129

Lasciato il  - 25 June 2017 :  10:52:39  Mostra Profilo    Visita gattosilvestro67's Homepage  Modifica Risposta  Rispondi con Citazione  Mostra l' indirizzo IP dell' utente  Elimina Risposta
Nel Millennio, per lui già iniziato, gli Ebrei avrebbero guidato il mondo dopo aver accettato Gesù come Messia. Il Sionismo era un cardine della sua predicazione e doveva piacere necessariamente agli Ebrei. Altri fattori, oltre a questi, confluirono nella gigantesca opera di Russell. Nella seconda metà dell'800 fiorì l'entusiasmo per l'egittologia e per i misteri della religione egizia. Alcuni si esaltarono nella considerazione della piramide di Cheope, dove riuscirono a trovare la soluzione ai più grandi problemi astronomici, geometrici e geodesiaci di tutti i tempi.

Fra questi cultori dei misteri dell'antico Egitto spiccò Charles Piazzi-Smith, astronomo reale di Scozia e membro della Royal Society. Era nato a Napoli nel 1819 ed era figlio di un ammiraglio inglese. Nel 1870 pubblicò un libro che allora fece scalpore: Our inheritance in the Great Pyramid. Misurando in pollici la lunghezza delle gallerie interne della piramide e considerando un pollice uguale a un anno previde un gran cambiamento nella storia umana per il 1881. Morì nel 1900 senza che il mutamento fosse avvenuto. Russell, dopo aver letto il testo di Piazzi-Smith, si appassionò alla piramide per convalidare la sua cronologia. In che modo? Sostenendo che alle sue misure corrispondevano periodi di tempo, in cui Dio avrebbe disegnato il Suo Piano storico: i 1881 pollici della Grande Galleria sarebbero 1881 anni, ma non a partire dall'anno zero, ma dal 33 d.C., l'anno della crocifissione di Gesù, per giungere al 1914. Quando scoppiò la grande guerra sembrò che le sue spiegazioni delle profezie, cui da tempo aveva dedicato articoli sulla "Torre di guardia", si stessero finalmente adempiendo.

La "grande tribolazione", di cui aveva parlato Gesù e che avrebbe consumato il mondo in un turbine di fuoco, stava giungendo e il Regno millenario sarebbe iniziato subito dopo col prendere le redini del mondo per riportarlo all'ordine e alla pace.
Gli Studenti Biblici erano al settimo cielo e i quotidiani statunitensi pubblicarono articoli su questa profezia adempiuta, facendo così pubblicità al Pastore e ai suoi scritti. La guerra intanto stava coinvolgendo tutta l'Europa e presto anche l'America stessa vi avrebbe partecipato, sacrificandovi innumerevoli vite umane. Fu allora che Russell, con una correttezza comportamentale che va tutta a suo onore, scrisse sulla "Torre di guardia" del Febbraio 1916: "Quando scoprimmo che eravamo in attesa di cose inesatte nell'ottobre del 1914, fummo ben lieti che il Signore non avesse cambiato il Suo Piano per compiacerci. Non desideravamo che facesse questo. Il Signore, per mezzo della Sua Parola, sembra che abbia rinviato il Suo popolo a quattro diversi riferimenti cronologici: 1874, 1878, 1881, 1914. Ma Dio non ci disse che sarebbe stato così. Ha permesso che pervenissimo a tale conclusione e crediamo che tutto ciò possa essere considerato come una prova necessaria per tutti i cari Santi di Dio d'ogni dove". Spiegò che la mietitura dell'età del Vangelo non era cominciata nel 1874 ma nel 1878: sarebbe finita quarant'anni dopo, nel 1918.


Era il 31 Ottobre 1916 quando il Pastore morì, all'età di sessantaquattro anni. Il decesso avvenne in treno quasi a codificare la sua vita di missionario. Stava infatti attraversando il Texas per una serie di sermoni e visite pastorali. Di sermoni pare che ne avesse pronunciati oltre trentamila, un po' dovunque nel mondo. Produsse anche una lunga serie di diapositive colorate a mano/ "Il fotodramma della Creazione" (1914), che fece proiettare nelle principali città d'America e d'Europa. Era un riassunto della Bibbia per immagini. Il commento era registrato su dischi. Per due volte Russell si era recato in Terra Santa: nel 1892 e nel 1910. Ne aveva approfittato per tenere discorsi agli Ebrei locali sull'imminente adempimento della profezia di Isaia sulla restaurazione d'Israele in Palestina. Al suo ritorno a New York, aveva parlato su "Il Sionismo nella profezia" a un uditorio di quattromila Ebrei. Quell'uomo alto, vestito di nero e con una lunga barba bianca, sembrava davvero un antico profeta biblico.


Prima di morire aveva pubblicato come "International Bible Students Association" (I.B.S.A.) sei volumi intitolati Studi sulle Scritture, pieni zeppi di citazioni bibliche e dei suoi commenti sulle medesime. Nel primo, Il Piano delle età (1886), ripeteva ed arricchiva quello che aveva già scritto nei Tre mondi con Barbour. Nel secondo, Il tempo è vicino (1889), illustrava la sua cronologia fino al 1914. Nel terzo, Venga il Tuo Regno (1890), spiegava le profezie di Daniele secondo la tradizione che faceva capo a Wycliffe e a Miller, adattandone però la cronologia. In appendice a questo volume pubblicò la sua interpretazione della struttura architettonica della grande piramide, contando i pollici delle sue gallerie e traducendoli in anni per trovare una conferma extrabiblica alla validità dei suoi calcoli. Nel quarto, Il giorno della vendetta o La battaglia di Armagheddon (1897), parlava dei suoi tempi e del loro inesorabile avanzare verso l'anarchia universale. Nel quinto, Riconciliazione fra Dio e l'uomo (1899), illustrava il valore del sacrificio di riscatto di Cristo per tutta l'umanità e come questo adempiva gli antichi riti della legge di Mosè. Nel sesto, La nuova creazione, che uscì nel 1904, parlava della Chiesa cristiana, delle regole che essa deve seguire per essere accettata da Dio come vera Chiesa e dei suoi fondamentali princìpi.


Russell, nonostante le insistenze dei suoi seguaci, non aveva ancora scritto il settimo volume, quello sull'Apocalisse. Riteneva che non tutto di quel libro misterioso gli fosse chiaro e che quindi non potesse compiere un lavoro soddisfacente. Quando morì lasciò un'avviata società editoriale con varie filiali in America e in altri paesi del mondo. I suoi seguaci avevano preso il nome di "Associazione internazionale degli Studenti Biblici" con sede principale a Brooklyn (New York), dove esisteva il loro "tabernacolo", un edificio in cui vivevano i membri della direzione della "Torre di guardia". Insieme a tutto ciò Russell lasciò, morendo, anche il pesante fardello delle sue profezie ancora inadempiute e la delusione delle attese di molti Studenti Biblici per il 1914. Ai suoi funerali parteciparono innumerevoli persone e molti oratori si alternarono per celebrare le sue lodi di Cristiano. A un certo punto della cerimonia funebre si fece largo tra la folla una donna velata che andò a deporre sulla bara i fiori preferiti dal Pastore: un mazzolino di mughetti. Era sua moglie.
Ho seguito fedelmente il pensiero del Pastore attraverso le sue numerose pubblicazioni per ricostruire il settimo volume degli Studi sulle Scritture: infatti, salvo marginali completamenti compiuti dagli Studenti e scritti in corsivo nel testo, gran parte di questa laboriosa opera di ricomposizione ripercorre scrupolosamente gli scritti originali di Russell


Quand'era in punto di morte gli fu chiesto: "E il settimo volume?". Rispose: "Qualcun'altro lo scriverà".

SERGIO GABBRIELLI
Firenze aprile 2001


NOTA ALLA SECONDA EDIZIONE
Ho curato una nuova edizione di questo volume per una maggiore coerenza agli insegnamenti degli Studenti Biblici rimasti fedeli al pensiero del pastore Russell. Il testo originale del pastore è rimasto intatto. Alcune modifiche sono state invece apportate alla parte del commento all'Apocalisse che lui non sviluppò. In questa mi sono attenuto strettamente a ciò che oggi molti Studenti Biblici insegnano al riguardo.

Con fede nel Signore e Salvatore Gesù Cristo
SERGIO GABBRIELLI
Firenze aprile 2007






Questa è la seconda edizione del libro corretto e da. Finisce qui la prefazione, da domani inizierò il volume. Buon Studio a tutti i lettori.
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Calimero
Membro Medio

Messaggi: 156

Lasciato il  - 25 June 2017 :  15:51:00  Mostra Profilo  Modifica Risposta  Rispondi con Citazione  Mostra l' indirizzo IP dell' utente  Elimina Risposta
Grazie
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gattosilvestro67
Responsabile Forum

Italy
Messaggi: 5129

Lasciato il  - 26 June 2017 :  07:24:51  Mostra Profilo    Visita gattosilvestro67's Homepage  Modifica Risposta  Rispondi con Citazione  Mostra l' indirizzo IP dell' utente  Elimina Risposta

STUDI SULLE SCRITTURE


STUDIO I


LE SETTE CHIESE


MESSAGGIO ALLA CHIESA DI EFESO - MESSAGGIO ALLA CHIESA DI SMIRNE - MESSAGGIO ALLA CHIESA DI PERGAMO ¨C MESSAGGIO ALLA CHIESA DI TIATIRA - MESSAGGIO ALLA CHIESA DI SARDI - MESSAGGIO ALLA CHIESA DI FILADELFIA - MESSAGGIO ALLA CHIESA DI LAODICEA ¨C L'ORA DELLA TENTAZIONE



APOCALISSE in greco significa "rivelazione" ossia la scoperta di una cosa tenuta nascosta. Il libro della rivelazione fu comunicato da Nostro Signore in "segni" (o simboli), mediante il Suo angelo, al Suo servo Giovanni. Gli Studenti Biblici sanno che abbonda di simboli. Le visioni non sono realt¨¤, bench¨¦ simbolicamente siano rappresentate come tali. Fu cos¨¬ per il profeta Daniele e per la trasfigurazione di Cristo, che Nostro Signore defin¨¬ appunto "una visione" (Dan 7:1; Matt 17:9) - Anche le visioni avute da Giovanni non devono essere prese per reali.

Questo ¨¨ il significato della sua affermazione: "Fui rapito in spirito nel giorno del Signore". Notate la semplicit¨¤ dell'introduzione di questo meraviglioso libro. L'apostolo non ne scrisse il titolo che troviamo nelle nostre Bibbie: "La rivelazione di S. Giovanni il divino", non reclam¨° alcun diritto su di esso, perch¨¦ non era suo. Infatti gli era venuta da Nostro Signore Ges¨´ Cristo e a questi dal Padre e sarebbe giunto ai servitori di Dio mediante "il Suo servo Giovanni". Questa semplicit¨¤ era comune a tutti gli apostoli e dimostra quanto fossero umili: l'umilt¨¤ ¨¨ necessaria per essere usati dal Signore come messaggeri per il Suo popolo.


Giovanni fu invitato a scrivere in modo chiaro le cose portate alla sua attenzione e altre che a lui sarebbero state presentate successivamente affinch¨¦ il popolo di Dio potesse apprezzare la lunghezza, l'altezza e la profondit¨¤ dell'Amore di Dio. E da notare l'affermazione dell'apostolo (Ap 1:3) sulla benedizione che sarebbe venuta durante l'era cristiana su coloro che avessero letto l'Apocalisse: durante l'et¨¤ del Vangelo, alcuni dei Santi cercarono di scoprire il futuro della Chiesa mediante l'esame e lo studio di questo libro simbolico e indubbiamente tutti coloro che lo lessero furono ampiamente ricompensati secondo la promessa. Il libro continu¨° ad aprirsi sempre pi¨´ a costoro e, ai giorni della Riforma, fu per Lutero un aiuto importante nella sua decisione che il Papato, di cui era stato un coscienzioso seguace, era veramente L'Anticristo" menzionato dall'apostolo Paolo.


Una speciale benedizione sarebbe venuta, alla fine dell'era cristiana, su coloro che avrebbero esaminato le parole di questo libro, conformando le loro vite alle cose scritte in esso, "perch¨¦ il tempo ¨¨ vicino" in cui sarebbero state pienamente comprese dal popolo di Dio.
Fu scritto quando una grande persecuzione venne sulla Chiesa ancora giovane, verso la fine del primo secolo, fra il 93 e il 96, durante il regno dell'imperatore Domiziano. A quel tempo Giovanni era in esilio a Patmos(1), nella colonia penale di un'isola rocciosa, solitaria, aspra e inaccessibile del Mar Egeo, forse ai lavori forzati nelle cave di marmo. Il crimine per cui fu condannato a questo isolamento fu la sua fedelt¨¤ al Signore. Aveva allora circa novant'anni, supponendo che nessuno degli apostoli fosse stato pi¨´ giovane di lui.



1). "Patmos significa 'sofferente, mortale' e simboleggia la condizione sofferente e mortale in cui la Chiesa vive finch¨¦ ¨¨ nella carne" (W I. Mann).

Sia Giovanni che l'angelo che gli parl¨° rappresentano "classi" nella Chiesa ora vivente. Giovanni, il discepolo diletto, rappresenta gli ultimi membri viventi del Corpo di Cristo, al tempo in cui le scene dell'et¨¤ millenaria cominciano a svolgersi alla Seconda Presenza di Ges¨´. Senza dubbio fu questo il significato contenuto nelle parole dette da Nostro Signore a Pietro riguardo a Giovanni: "Se voglio che resti fino al mio ritorno, cosa te ne importa?" (Giov 21:20-23). Giovanni non rimase in vita fino a tanto, ma lo ¨¨ rimasta una classe di persone che in qualche modo lui rappresent¨°, una classe che vede con gli occhi dell'intendimento le visioni e le rivelazioni che il diletto discepolo, in stato di trance, vide in simboli.
L'esilio di Giovanni rappresenta l'ostracismo che i seguaci del Signore devono aspettarsi alla chiusura dell'et¨¤ del Vangelo, cio¨¨ un completo isolamento dagli altri ed un trattamento da prigionieri. La rivelazione di Nostro Signore a Giovanni corrisponde oggi ad un'apertura degli occhi dell'intendimento e garantisce una conoscenza superiore ed un maggiore apprezzamento del Piano divino (Filip 3:8).


Mentre Giovanni equivale all'intera compagnia dei Santi viventi, l'angelo che gli parl¨° rappresenta quelli della stessa classe di Giovanni che sono usati da Dio come strumenti nell'attirare l'attenzione dei Santi sulla loro futura gloria celeste, facendo in modo che la vedano con gli occhi della fede, comunicando loro la maggior luce divina presente alla fine dell'et¨¤ del Vangelo (Ap 22:8,9). Si crede che l'apostolo abbia avuto questa visione il primo giorno della settimana, "il giorno del Signore" o "Domenica". Per i Cristiani "il giorno del Signore" ¨¨ importante perch¨¦ fu quello in cui risorse dai morti, in cui tutte le promesse della Parola di Dio presero vita e in cui tutte le nostre speranze furono destate con Lui. Possiamo vedervi anche un riferimento al Millennio, chiamato frequentemente nelle Scritture "il giorno del Signore".


Secondo il nostro intendimento della cronologia biblica oggi viviamo all'aurora di questo Giorno millenario di Cristo e perci¨° cominciamo a vedere le cose meravigliose del carattere e del Piano di Dio, ma per comprenderle dobbiamo essere in "ispirito". Solo quelli che sono divenuti Nuove Creature in Cristo possono aspettarsi di apprezzare cose spirituali e di formare la classe che l'apostolo Giovanni rappresenta. Ci sono molte ragioni per credere che i messaggi del Signore, anche se furono dati per sette Chiese particolari di quel tempo e allora applicati solo ad esse, possano avere un adempimento pi¨´ ampio per tutta la Chiesa di Cristo durante l'et¨¤ del Vangelo, dato che il numero sette significa completezza.


Le sette Chiese quindi rappresenterebbero sette epoche della storia della Chiesa ufficiale. Cos¨¬ la Chiesa di Efeso sarebbe la condizione della Chiesa al tempo in cui tali messaggi furono scritti, mentre la Chiesa di Laodicea sarebbe quella della fine dell'et¨¤ del Vangelo. Le altre Chiese corrisponderebbero ad epoche intermedie. Pensare altrimenti vorrebbe dire dare troppa importanza a sette piccole Chiese dell'Asia Minore di quel tempo, ignorando altre allora pi¨´ influenti, come quella di Gerusalemme, di Antiochia, di Corinto, di Colosse, di Filippi, di Tessalonica ecc. Perci¨° le lettere inviate a quelle piccole Chiese si devono riferire storicamente all'intera Chiesa del Dio vivente, su ogni membro della quale Nostro Signore veglia. Il concetto secondo il quale il numero sette significa completezza, lo troviamo confermato da altre rappresentazioni simboliche: sette spiriti, sette candelabri d'oro, sette stelle ecc


. I primi tre capitoli dell'Apocalisse contengono particolari messaggi non solo alle sette Chiese menzionate, cio¨¨ alle diverse epoche della storia della Chiesa ufficiale, ma anche a tutti i loro "vincitori", cio¨¨ a una classe speciale di Cristiani di ciascuna epoca. Vi troviamo inoltre dei consigli del Signore adatti ad ogni tempo: anche noi, come quelli ai quali le Sue parole furono allora rivolte, possiamo trovarvi un insegnamento adeguato. Questo viene da "Ges¨´ Cristo, il testimone fedele, il primogenito dai morti e il principe dei re della terra", che ¨¨ stato il primo a risorgere nel pieno significato della parola, ottenendo una risurrezione alla perfezione ed alla vita eterna.


Se alcuni prima di Lui furono temporaneamente destati dalla morte per poi morire un'altra volta, furono solo esempi di risurrezione compiuti per assicurare agli uomini il potere divino di Cristo di attuarla pienamente al tempo fissato.
"Ecco, Egli viene con le nubi e ogni occhio lo vedr¨¤; lo vedranno anche quelli che lo trafissero e tutte le trib¨´ della terra faranno cordoglio per lui".


Al Secondo Avvento di Nostro Signore il mondo ¨¨ lungi dall'essere convertito a Dio. Cristo ¨¨ tornato proprio per convertire tutta l'umanit¨¤, ma si rivela ad essa gradualmente. Alcuni discernono il nuovo governante prima di altri, ma alla fine, "ogni occhio lo vedr¨¤" (greco: horao, discerno). Le nubi dell'afflizione si fanno sempre pi¨´ nere e minacciose, ma solo quando i monti ¨D i regni di questo mondo - tremeranno e cadranno e la terra - la societ¨¤ organizzata - sar¨¤ scossa e disintegrata, allora si comincer¨¤ a capire che l'Unto di Geova sta assumendo il Suo potere, perch¨¦ Egli regner¨¤ finch¨¦ non avr¨¤ abbattuto ogni autorit¨¤ contraria al Suo governo celeste. Gli Ebrei giungeranno a riconoscerlo per primi. L'apostolo Paolo disse: "Una cecit¨¤ parziale ¨¨ venuta su Israele finch¨¦ non sia entrato il pieno numero dei Gentili e allora tutto Israele sar¨¤ salvato" (Rom 11:25,26) dalla cecit¨¤, dall'ignoranza e dall'incomprensione verso Ges¨´ Cristo che ebbe al Suo Primo Avvento.


Un'altra Scrittura afferma che allorch¨¦ gli Ebrei lo "vedranno", riconosceranno "il segno del Figlio dell'Uomo nei cieli e allora tutte le trib¨´ della terra faranno cordoglio e vedranno il Figlio dell'Uomo venire sulle nuvole del cielo con potenza e gran gloria" (Matt 24:30). Il profeta disse che coloro che "lo trafissero" faranno cordoglio per Lui cos¨¬ come si piange la morte dell'unico figlio (Zacc 12:10). Nel mezzo della grande tribolazione gli Ebrei apprezzeranno finalmente Cristo e i loro "occhi" saranno i primi che si apriranno, ma quando cominceranno a "vedere" nell'oscurit¨¤, non ci sar¨¤ alcunch¨¦ che potranno vedere con i loro occhi naturali.
"Io sono l'Alfa e l'Omega" dice Ges¨´ Cristo, il Signore (l'aggiunta "Dio" manca nei pi¨´ antichi manoscritti).


Egli ¨¨ il primo e l'ultimo della diretta creazione di Dio, come l'Alfa e l'Omega sono la prima e l'ultima lettera dell'alfabeto greco. "Colui che era" ¨¨ riferito all'esistenza preumana di Ges¨´, "Colui che ¨¨" ¨¨ riferito alla gloria celeste di Ges¨´, "Colui che viene" ¨¨ riferito al Suo Secondo Avvento.



L'attenzione di Giovanni fu richiamata dalla voce (simile a tromba) di Cristo, dietro a lui. Ci¨° significa che questo messaggio non si riferisce ai giorni in cui Giovanni era vecchio, n¨¦ al futuro, ma a prima. La voce da dietro giunse a lui dal ministero terreno di Nostro Signore. Anche noi, alla fine dell'et¨¤, ci voltiamo e guardiamo al passato per vedere l'adempimento delle varie parti del Piano divino, per udire e comprendere il messaggio dato al Suo popolo dal Cristo risorto. Voltandosi e guardando l'apostolo vide in simboli quel che il popolo del Signore pu¨° vedere ora con gli occhi dell'intendimento e della fede: uno simile ad un Figlio d'Uomo, simile cio¨¨ ad un uomo e per le vesti descritte ad un sacerdote, che camminava tra sette candelabri d'oro avendo cura di essi in modo che non si spegnessero, che la loro riserva d'olio fosse sufficiente ecc.


Nello stesso modo il Nostro Maestro glorificato, bench¨¦ assente da noi, ha protetto gli interessi della Sua causa per oltre diciotto secoli e ha diretto gli affari del Suo popolo con l'ispezione e con la cura della Sua Chiesa come datrice di luce, come se, nel dare la sua testimonianza al mondo, fosse come una serie di sette candelabri. Ahim¨¨, quanta poca luce tuttavia ha potuto rischiarare le tenebre di questo mondo!


Nel tabernacolo e nel tempio di Salomone il candelabro d'oro era unico con sette braccia. Qui invece lo stesso candelabro ¨¨ suddiviso in sette parti, l'unione delle quali in uno solo ¨¨ compiuta dal Nostro Redentore, l'antitipico Sommo Sacerdote. Il candelabro simboleggia il popolo cristiano ufficiale nell'et¨¤ del Vangelo, inclusi i membri del Suo Corpo mistico (Matt 5:16); ma il Maestro trova ben poche opere buone e ben poca luce che splenda nei suoi rappresentanti terreni durante le sette epoche della storia della Chiesa. Ci¨° ¨¨ dimostrato dai Suoi messaggi, dalle Sue correzioni, dai Suoi incoraggiamenti per ciascuna di queste epoche ("Chiese"), rappresentate da vari candelabri. Egli trova che molti siano nell'errore e che pochi siano fedeli, particolarmente nell'ultima Chiesa, la settima, quella di Laodicea, quella dei nostri giorni. Non dobbiamo credere che la descrizione dell'aspetto di Cristo sia un ritratto di Nostro Signore nella gloria, perch¨¦ ¨¨ solo simbolica.


Quando lo vedremo in gloria non sar¨¤ come qui ¨¨ descritto (1 Giov 3:2; 1 Cor 15:30-33), ma questo quadro ci offre dei preziosi insegnamenti. Il Suo Capo ed i Suoi capelli bianchi come lana candida, come neve, ci parlano della Sua sapienza, del Suo splendore e della Sua gloria. I Suoi occhi come fiamma di fuoco ci dicono che tutto vede, che ¨¨ onnisciente, che non ¨¨ sviato da forme esteriori o da cerimonie, che pu¨° leggere nei pensieri e nelle intenzioni dei cuori, purificandoli da tutto ci¨° che Lui disapprova. Il resto del Corpo, coperto da una veste lunga fino ai piedi, pu¨° significare che la gloria del Cristo fu manifesta prima di tutto nella persona e nel ministero di Ges¨´, poi nei Suoi dodici apostoli, Suoi rappresentanti, (Paolo avendo preso il posto di Giuda) e, dopo la loro morte, dal Corpo di Verit¨¤ (la Chiesa eletta), velato per pi¨´ di 1800 anni fino alla fine dell'et¨¤ del Vangelo.


La cintura d'oro che lo cingeva all'altezza del petto rappresenta la Sua sottomissione al Piano di Dio. Gli ultimi membri, i piedi del Corpo di Cristo, illuminati dalla Verit¨¤, splendono non come il Capo ma come rame scintillante. Il nostro ¨¨ un giorno favorevole se confrontato alle altre et¨¤ della Chiesa durante l'era evangelica e bench¨¦ la Parola di Dio sia stata una lampada per illuminare il Corpo di Cristo durante la notte tenebrosa dei secoli, ¨¨ altrettanto vero che la luce ¨¨ data pienamente solo ai Suoi piedi, come leggiamo: "La Tua Parola ¨¨ una lampada per i miei piedi" (Sai 119:105). Vivendo al tempo dell'adempimento di questa profezia, camminiamo alla luce della nostra lampada.


La Sua voce era come il fragore di molte acque per rappresentare che il Signore avrebbe parlato alla Sua Chiesa con gli idiomi di vari popoli, di varie nazioni e di varie lingue, usati dai Suoi messaggeri.




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gattosilvestro67
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Lasciato il  - 27 June 2017 :  07:08:33  Mostra Profilo    Visita gattosilvestro67's Homepage  Modifica Risposta  Rispondi con Citazione  Mostra l' indirizzo IP dell' utente  Elimina Risposta
L'aspetto del Maestro era luminoso e tale era il Suo splendore, che Giovanni cadde a terra come morto quando lo vide, proprio come Daniele alla presenza del Potente che gli apparve e come Saulo di Tarso davanti alla Maestà che gli si presentò (Dan 10:4-11; Att 9:3-9).

Così è per il Cristiano quando prende coscienza della gloria del carattere divino: cade davanti a Lui, umiliato nella polvere, comprendendo che è imperfetto, indegno del Suo favore e delle Sue benedizioni. Ma come Nostro Signore toccò gentilmente Giovanni, invitandolo ad alzarsi, così parla a noi di conforto, di pace e d'amore, assicurandoci che abbiamo un Sommo Sacerdote che può essere commosso dalle nostre infermità. Le Sue parole di conforto sono: "Non temere". Lo stesso messaggio ci giunge dal Padre
tramite il profeta quando dice: "Il loro timore di me, non è di me, ma è comandato da precetti umani" (Is 29:13).

Questa è una delle prime lezioni che dobbiamo imparare: non possiamo entrare in stretta simpatia col Nostro Signore ed essere istruiti da Lui riguardo alle altre parti del Suo Piano finché non impariamo a non aver timore, finché non accettiamo di aver fiducia in Lui, come Colui "che ci ha amati e ci ha comprati con il Suo prezioso sangue ".
"Io sono il Primo e l'Ultimo". Nostro Signore è il principio della creazione di Dio e la fine di essa, l'unico per cui sono tutte le cose, l'unico che è vicino al Padre, il Suo vero rappresentante in tutto ciò che riguarda gli affari dell'universo (Col 1:15; Ap 3:14; Giov 1:1-3; 1 Cor 8:6). È l'unico che morì per i nostri peccati e l'unico che fu risuscitato dai morti dal Padre. Vive per sempre, la morte non ha più potere su di Lui. Non c'è più bisogno che muoia un'altra volta, nemmeno nel sacrificio della Messa: la Sua opera è compiuta. Egli gridò sulla Croce: "È compiuto!".

Da allora ha le chiavi, l'autorità, il potere sulla tomba per liberare da essa tutti coloro che vi sono imprigionati, sia quelli che vi sono già, sia quelli che non vi sono ancora andati ma sono sempre sotto la sentenza di morte, affinché possano ottenere la piena libertà dei figli di Dio, la giustizia e la vita eterna (Rom 8:21). Egli ha cura dei candelabri ed ha nella Sua mano destra (nel Suo favore, in Suo potere) sette stelle: gli angeli, i messaggeri delle sette Chiese. Le stelle infatti rappresentano speciali ministri o servitori della Chiesa. In Apocalisse 12:1, la Chiesa è come una donna incoronata da dodici stelle, che evidentemente rappresentano i dodici apostoli come luci speciali per essa: similmente le sette stelle che il Signore tiene nella Sua mano destra rappresentano dei luminari della Chiesa presenti in ciascuna delle sette fasi o stadi del suo sviluppo. Sono sotto la guida, la protezione e la cura del Maestro nell'interesse delle Chiese che essi rappresentano. Si noti che i messaggi alle varie Chiese sono indirizzati a queste stelle (angeli o messaggeri, ministri o anziani scelti nella Chiesa per rappresentare il Signore) per farci capire che il giusto messaggio per ogni epoca della Chiesa è inviato dal Signore tramite "un messaggero" da Lui scelto come Suo rappresentante.

Nostro Signore stesso è la grande luce del sole ed i Suoi speciali messaggeri alle Chiese, attraverso tutta l'età del Vangelo, sono stelle. La differenza tra il simbolo della stella e quello del candelabro è evidente: la luce della stella è celeste perché è quella dell'istruzione, dell'illuminazione spirituale, mentre la luce del candelabro è terrena, perché è quella delle opere buone e dell'obbedienza di coloro che costituiscono la Chiesa del Signore nel mondo e che sono esortati a non mettere la loro lampada sotto il moggio ma sul candelabro e di lasciarla splendere per glorificare il loro Padre celeste. Niente di questa descrizione è più simbolico della spada a due tagli che esce dalla bocca del Signore: essa rappresenta la Parola di Dio, la spada dello Spirito "più affilata di qualunque spada a due tagli" (Ef 6:17; Eb 4:12).


Ci rammenta che le parole del Signore non sono di un taglio solo, perché non sono dirette contro i peccati di una classe, ma colpiscono in ogni direzione in quanto il peccato è da Lui riprovato sia quando è trovato fra i Suoi seguaci che altrove. Nessuno può cercare di togliere un bruscolo dall'occhio di suo fratello senza aver prima tolto la trave dal proprio occhio. Se non siamo in grado di rimettere i debiti ai nostri debitori, neppure il Nostro Padre celeste avrà misericordia di noi.
In armonia con il simbolismo del libro "le sette Chiese che sono in Asia" significano sette successivi stadi nella storia della Chiesa cristiana, che coprono il periodo tra il Primo e il Secondo Avvento di Cristo. L'adempimento prova la correttezza di questa interpretazione.


In uno rapido sguardo d'insieme vediamo la loro cronologia: Efeso è il periodo degli apostoli e Smirne il tempo delle persecuzioni pagane fino a circa il 325, quando Costantino divenne imperatore di Roma e si dichiarò in favore della Cristianità. Pergamo abbraccia il periodo di transizione durante il quale sorse il Papato e Tiatira quello in cui la vera Chiesa fu nel deserto e la Chiesa apostata sedette regina e fornicò con i re della terra. Sardi include un breve intervallo poco prima della Riforma e Filadelfia è il periodo dalla Riforma ai tempi recenti. Laodicea è la Chiesa ufficiale di oggi. Non pensiamo che le diverse epoche rappresentate nei messaggi alle varie Chiese corrispondano ad esatti periodi di tempo, come se ci fosse per ciascuna di loro un istante particolare d'inizio e di chiusura. Crediamo invece che ogni epoca corrisponda ad un periodo di tempo indefinito e che, mentre l'una inizia, l'altra sia ancora in corso.
Alla fine di ogni messaggio ricorre la frase: "Chi ha orecchio ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese", cioè alle Chiese che compongono ogni epoca.

L'orecchio della fede è uno speciale dono di Dio per coloro che sono di cuore mite ed onesto, che amano la Verità e la Giustizia. Lo Spirito che parla alle Chiese è lo Spirito di Dio. Nell'età del Vangelo ogni membro della vera Chiesa è stato usato dallo Spirito di Dio nell'odi selezionare altri membri della stessa Chiesa per formare la Sposa di Cristo.
In ogni lettera si parla poi dei "vincitori", ai quali sono fatte dal Signore precise promesse. Sono quelli che vincono l'amore per loro stessi, per la popolarità, per la prosperità mondana, per le teorie e i sistemi umani, per il mondo ed il suo spirito. Sono quelli che offrono volontariamente e lietamente un sacrificio di loro stessi a Dio fino alla morte e che per tale motivo sopportano tribolazioni ed influenze avverse. Non rappresentano la massa dei credenti, né la maggioranza di essi, ma solo un Piccolo Gregge (Luca 12:32).


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gattosilvestro67
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Lasciato il  - 28 June 2017 :  09:09:33  Mostra Profilo    Visita gattosilvestro67's Homepage  Modifica Risposta  Rispondi con Citazione  Mostra l' indirizzo IP dell' utente  Elimina Risposta
MESSAGGIO ALLA CHIESA DI EFESO



"Efeso" significa "prima, desiderabile".


Era la capitale della provincia dell'Asia e da essa partivano leggi, proclami, ecc. Quindi ben rappresenta il primo periodo della Chiesa, quello degli apostoli.


Durante questo periodo Nostro Signore è visto tenere le sette stelle nella Sua mano destra (Ap 1:20). I messaggeri della prima Chiesa (Paolo, Pietro, Giacomo, Giovanni ecc.) furono così potentemente guidati e stretti nella mano di Nostro Signore Gesù tanto che accettiamo i loro insegnamenti come Suoi, credendo che le loro parole siano realmente le Sue. Secondo le istruzioni di Gesù, gli apostoli non avrebbero dovuto iniziare la loro opera senza aver prima ricevuto la benedizione della Pentecoste, cioè lo Spirito Santo, come prova della loro accettazione come figli di Dio. L'unica cosa che essi fecero, prima di essere accettati come tali, fu l'elezione di un successore a Giuda.

Ma Iddio non riconobbe questa scelta e al tempo opportuno portò San Paolo come dodicesimo Apostolo, una delle dodici pietre di fondamento della Nuova Gerusalemme (Apocalisse 21:14). I messaggeri di questo stadio della Chiesa furono lodati da Cristo per il loro lavoro paziente e fedele, per il loro discernimento della Verità, per i loro sinceri insegnanti (At 20:28-30; 1 Cor 11:19) e perché misero alla prova quelli che si dicevano apostoli e non lo erano e li trovarono bugiardi. Come mai, in apparente opposizione al comando generale "non giudicare", sono stati lodati i messaggeri della Chiesa di questo periodo per aver messo alla prova questi falsi insegnanti? Perché solo alla prima Chiesa (e ad essa soltanto) fu dato il potere soprannaturale di discernere gli spiriti (i pensieri e le intenzioni del cuore). I casi di Anania e Saffira, dei maghi Simone ed Elima e di altri rivelarono l'esistenza di questo potere (1 Cor 12:9).
Il periodo di Efeso durò finché la Chiesa cominciò a lasciare il suo "primo amore", quando, morti gli apostoli, il Nemico (Satana il Diavolo) seminò le zizzanie tra il grano.


Finito il periodo della purezza e del fervore, la Chiesa lasciò "il suo primo amore" (Ap 2:4) perché, passando il tempo, non si verificava il tanto atteso ritorno di Cristo e l'amore della maggioranza si raffreddò. Le speranze furono rivolte ad altri fini. Il raffreddarsi dell'amore per Dio significa ancora oggi la perdita del desiderio di piacerGli, il che comporta un raffreddamento del nostro amore nel servirlo, cioè nel diffondere il messaggio evangelico. La prima epoca della Chiesa infatti fu presto seguita da una grande "apostasia" dalla fede e dalla semplicità dell'istituzione originale: seguirono punizioni e persecuzioni per i Cristiani e infine la grande maggioranza di essi andò in cattività al mondo, a Babilonia.


"Tu odi le dottrine dei Nicolaiti, che anch'io odio". Nicola in greco ha lo stesso significato di Balaam in ebraico e significa "conquistatore o signore del popolo". Nel periodo di Efeso, come in quello di Pergamo, ci furono alcuni vescovi che amarono signoreggiare sull'eredità del Signore e comandare sulla Chiesa (1 Pt 5:3).
Lo spirito di rivalità e il desiderio di essere incensati presero rapidamente il posto dello spirito di devozione e di abnegazione. Il risultato fu che i "sorveglianti" (vescovi) divennero dei dittatori, avendo maturato a poco a poco la pretesa di uguagliare gli apostoli. Alla fine si stabilì un'accesa rivalità fra di loro, inducendo alcuni a farsi chiamare "capi sorveglianti" o arcivescovi. Ciò costò assai alla Chiesa, inducendola a molti e gravi errori ulteriori, per l'erronea dottrina della successione apostolica nei Vescovi. Fu l'avanzare di questo principio che sanzionò la credenza secondo la quale "nessuno è qualificato a capire la Bibbia correttamente se non coloro che sono stati consacrati dall'imposizione di sacri ordinamenti mediante la successione apostolica".


La Chiesa, mancando le facilitazioni d'una istruzione biblica, dimentica del messaggio ispirato, inconsciamente fu sviata da tale errore che costò il sacrificio di preziose verità. Si dovette infine costatare che i Vescovi insegnavano dottrine in contraddizione fra di loro, che non potevano esser certo ispirate dallo Spirito Santo.
Paolo disse che gli errori che avrebbero contribuito all'apostasia, cioè alla caduta dalla Verità, avevano cominciato ad operare nella Chiesa fin dal suo giorno (2 Tess 2:7, scritto poco dopo il 50). Tale caduta si aggravò ulteriormente quando "il candelabro" della Chiesa venne rimosso, passando alla seconda, più bassa condizione (quella dell'epoca di Smirne), quando i doni speciali dello Spirito (di parlare una lingua, di guarire, di discernere gli spiriti ecc.) cessarono con la morte degli apostoli (1 Cor 13:8-13).


Nel periodo di Efeso i veri seguaci di Cristo "lasciarono tutto e lo seguirono". Si spogliarono con gioia di ogni loro avere. Vendettero tutto ciò che avevano e lo dettero a quelli che avevano bisogno. Sebbene spesso privi del pane di questa vita, essi non solo ebbero il Pane Vivente (Giov 6:51-55), ma anche la promessa "dell'albero della vita che è in mezzo al Paradiso di Dio". Ricordiamo che tutti gli alberi dell'Eden erano alberi della vita, ma un albero che stava in mezzo al Giardino era allora proibito e la disubbidienza al comando di non mangiarlo portò la morte su Adamo e su tutta la sua discendenza.


Quest'albero nel mezzo del Paradiso era chiamato "l'albero della conoscenza del bene e del male" e la promessa di Nostro Signore è che i vincitori dell'età del Vangelo avranno piena libertà di cibarsi di quest'albero in condizioni più soddisfacenti e benedette, quando la conoscenza sarà di beneficio a quelli che sono approvati da Dio e non comporterà allora alcuna maledizione.


"Paradiso" o Giardino di Dio fu il nome del Giardino dell'Eden, dove stavano i nostri primi genitori mentre erano ancora in armonia con Dio, prima della loro disubbidienza; lo stesso termine è applicato dalla Scrittura alla nuova terra, quando nel Millennio le benedizioni terrene della restaurazione avranno portato alla perfezione coloro che saranno reputati degni di vita eterna. È il futuro Paradiso su questa terra quello cui Nostro Signore



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Calimero
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Lasciato il  - 28 June 2017 :  15:44:56  Mostra Profilo  Modifica Risposta  Rispondi con Citazione  Mostra l' indirizzo IP dell' utente  Elimina Risposta
È molto interessante il fatto che queste sette chiese o congregazioni siano paragonate a sette epoche della chiesa.in effetti pensare che il messaggio di Gesù andasse a sette chiese dell epoca e basta ,anche a me sembra un po' restrittivo..e poi se fosse stato così perché messaggi a sette chiese e non otto o nove magari anche più grandi?sto leggendo anche il libro di russell" il divino piano delle età ".sono arrivato all immagine di Daniele .giusto per fare un collegamento...il periodo della chiesa in cui sorge la grande apostasia con tanto di arcivescovi,papi etc ecc corrisponde all immagine dei piedi della statua formati da ferro e Creta vero?
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Calimero
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Lasciato il  - 28 June 2017 :  15:48:03  Mostra Profilo  Modifica Risposta  Rispondi con Citazione  Mostra l' indirizzo IP dell' utente  Elimina Risposta
La creta simile alla roccia ,che poi si forma e cade sulla statua,è una falsificazione del regno di Dio che va di pari passo coi governi umani.
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Lasciato il  - 28 June 2017 :  15:55:59  Mostra Profilo  Modifica Risposta  Rispondi con Citazione  Mostra l' indirizzo IP dell' utente  Elimina Risposta
Vorrei farti un altra domanda.come dice il libro e come è scritto nelle scritture i doni speciAlidegli apostoli. Sono poi cessati ed è rimasto solo l amore...come ti spieghi queste manifestazioni che accadono oggi tra i pentecostali o questi nuovi gruppi carismatici? Parlare in lingue,imposizioni delle mani,esorcismi, e via dicendo?pensi che sia satana che si trasforma da angelo di luce per sviare più persone possibili?
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Lasciato il  - 28 June 2017 :  16:03:10  Mostra Profilo    Visita gattosilvestro67's Homepage  Modifica Risposta  Rispondi con Citazione  Mostra l' indirizzo IP dell' utente  Elimina Risposta
La Statua di Daniele del Sogno del re Nabucodonosor non raffigura la falsa religione o l'apostasia (come tu dici i piedi della statua composti di ferro e argilla) bensì la successione delle potenze mondiali da Babilonia a Roma) come puoi vedere dalla stessa interpretazione che ne il profeta Daniele. Daniele 2:24-42.
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Lasciato il  - 28 June 2017 :  16:06:47  Mostra Profilo    Visita gattosilvestro67's Homepage  Modifica Risposta  Rispondi con Citazione  Mostra l' indirizzo IP dell' utente  Elimina Risposta
Il cammino dell vera Chiesa che va di pari passo con la chiesa apostata per tutta l'età del Vangelo, lo trovi spigato magnificamente nel secondo volume "Il tempo è vicino" al capitolo "L' Anticristo". se non ce l'hai scrivimi una email personale per il tuo indirizzo che ti mando volentieri una copia.
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Lasciato il  - 28 June 2017 :  16:28:07  Mostra Profilo    Visita gattosilvestro67's Homepage  Modifica Risposta  Rispondi con Citazione  Mostra l' indirizzo IP dell' utente  Elimina Risposta
Le manifestazioni miracolose dello Spirito cessarono con la morte degli apostoli.

Oltre alla Scrittura di Paolo in 1 Corinti 13:8, è indispensabile comprendere perché sarebbero cessati e questo ce lo spiega 2 Tessalonicesi 2:7 In tutto il capitolo 2 Paolo spiega dell’insorgere dall’apostasia del figlio della perdizione dell’uomo del peccato, spiegando che costui avrebbe preso il sopravvento sui figli “del grano” fino a quando gli apostoli sarebbero rimasti in vita, infatti al versetto 7 dice “ aspettando soltanto che chi lo ritiene sia tolto di mezzo”.

Chi faceva da baluardo all’anticristo al tempo di Paolo?

Gli apostoli stessi che con lo Spirito Santo facevano da scudo all’insorgere della piena apostasia, ma quando furono “tolti di mezzo” cioè morirono, ecco che l’anticristo prende pieno potere fino ad arrivare al 325 con Costantino che decreta il “cristianesimo” religione di stato.

Anche questo lo troverai spiegato in maniera veramente chiara nel 2 Volume.

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Calimero
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Lasciato il  - 28 June 2017 :  17:58:05  Mostra Profilo  Modifica Risposta  Rispondi con Citazione  Mostra l' indirizzo IP dell' utente  Elimina Risposta
Ok ti ringrazio per le spiegazioni..il secondo volume c'è l ho grazie,piano piano ci arrivò a leggerli tutti...mi sa che ci metterò un po'.Comunque se puoi ,successivamente ,mandarmi qualche altro libro sempre del fratello russell sarei veramente felice...
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Calimero
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Lasciato il  - 28 June 2017 :  18:01:44  Mostra Profilo  Modifica Risposta  Rispondi con Citazione  Mostra l' indirizzo IP dell' utente  Elimina Risposta
Tutti i volumi di studi sulle scritture li ho comprati su azzurra 7... mentre guardavo un giorno il video che abbiamo"dalle tenebre alla luce" mi domandavo ,ma si troveranno ancora da leggere questi libri.?Ero andato su internet e li ho trovati in vendita li...
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gattosilvestro67
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Lasciato il  - 28 June 2017 :  19:04:44  Mostra Profilo    Visita gattosilvestro67's Homepage  Modifica Risposta  Rispondi con Citazione  Mostra l' indirizzo IP dell' utente  Elimina Risposta
Scusa Calimero dove hai trovato il video? Su il sito dei nostri fratelli americani?
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