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gattosilvestro67
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Lasciato il - 04 July 2013 : 20:39:35
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“Uscite da essa, o popolo mio!”
“Chi si trova sulla terrazza della casa, non scenda a prendere qualcosa di casa sua; e chi è nei campi, non torni indietro a prendere il suo mantello.” Matt. 24:17,18
Queste dichiarazioni indicano l’opportunità di fuggire con fretta da “Babilonia”, non appena ciascuno vede l’abominazione della desolazione. La parola del Signore è che ogni temporeggiamento o dialogo o umano ragionamento sarà pericoloso: non si deve perdere tempo ad obbedire non appena egli ci induce a vedere l’abominazione di Babilonia, e la sua relazione con tutti coloro che hanno nominato il suo nome.
Ecco! Quanti mancano di prestare attenzione alla Parola del Signore, hanno subito di essere legati mani e piedi, così che ora la fuga è quasi impossibile. Ma il Maestro dice: “Le mie pecore odono la mia voce e mi seguono.”
C’è un’altra lezione in questi versi: essi mostrano che alcuni del popolo del Signore si trovano in un luogo o in una condizione e altri in un’altra. Alcuni sono nel “campo”; cioè nel mondo al di fuori di tutte le organizzazioni umane: questi non dovrebbero pensare che sia opportuno di unirsi prima alle chiese nominali; ma usando la loro libertà dovrebbero fuggire dalla loro posizione nel mondo per diventare uno con il Signore quali membri del suo Regno – monte.
Alcuni del popolo del Signore sono nelle case o sistemi ecclesiastici di Babilonia –ma, come qui viene loro intimato, essi sono in genere santi da terrazza, che hanno una vita, una esperienza e una fede di un livello più alto che non i semplici membri di chiesa nominale.
Questi, nella loro fuga non devono scendere nella casa (sistemi di chiese nominali) per cercare di portare con sé le loro “cose”; i loro valori nella stima umana, come titoli, dignità, rispetto, raccomandazioni di buona e solida reputazione, ecc., ma devono abbandonarle tutte per Cristo e fuggire al vero Regno.
Difficoltà della fuga.
“Ma guai alle donne incinte e a quelle che allatteranno in quei giorni!” Matt. 24:19
Ci sono “bambini” spirituali, così come bambini carnali, e bastardi così come figli. L’apostolo Paolo descrive il suo interesse per l’opera del Vangelo come quello di una madre che accudisce un bambino.
Egli dice: “Figli miei, [a causa dei quali] che io partorisco di nuovo, finché Cristo sia formato in voi!” (Gal. 4:19) Similmente, tutti i fedeli servitori di Cristo, tutti gli ardenti lavoratori per le anime, sono quali vengono descritti in questo testo come dediti “a figli”.
L’allevamento spirituale di figli, dopo l’esempio apostolico, è il più onorevole dei servizi, e impegna l’attenzione di alcuni dei più devoti figli di Dio. Ma, attenzione! Come il desiderio di Abrahamo e Sara di aiutare l’adempimento delle promesse di Dio conduce ad un metodo non autorizzato, e produce una classe di ismaeliti che, nati secondo la carne, perseguitarono il seme nato legittimamente, così è con molti di questi che ora sono “con figli”; essi aiutano a produrre illegittimi “figli di Dio.”
Dovrebbe essere ricordato da tutti, comunque, che solo mezzi legittimi dovrebbero essere impiegati: tutti i figli di Dio sono nati dalla Parola e dallo Spirito della Verità e non per teoria umana e spirito mondano.
CONTINUA. ...
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gattosilvestro67
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Lasciato il - 07 July 2013 : 08:19:22
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False visioni del piano divino (il supporre che tutto eccetto la Chiesa eletta saranno tormentati in eterno) hanno talmente stimolato i loro desideri di produrre “figli” che essi hanno fatto ricorso a vari espedienti umani per ottenerli –sorvolando il fatto che tutto ciò che non è “nato da Dio”, tutto ciò che non è nato ”dalla Parola della Verità” –(non semplicemente dalla lettera della Parola, ma “nati dallo spirito” della verità), sono spuri, e non riconosciuti come appartenenti a Dio né trattati come figli. (Ebr. 12:8)
Come conseguenza la Chiesa nominale di oggi fa “un bello spettacolo nella carne” –numericamente, finanziariamente, intellettualmente –e ha molto della “forma della santa devozione” senza il suo reale spirito e potere di controllare il cuore. E’ pieno “di bambini”, alcuni realmente bambini in Cristo, ma molti, molti bastardi, non figli di Dio; generati dall’errore invece che dalla Verità –“zizzanie”. E lo sforzo costante di produrre ancor di più di progenie spuria –sperando così di salvarli dal tormento eterno, l’ingiusta sentenza di un presunto Dio senza misericordia.
Ecco! Quanto è difficile per questi cari figli di Dio che sono così in senso figurativo, “con figli”, secondo le parole del nostro Salvatore, fuggire dal sistema della chiesa nominale con i suoi molteplici strattagemmi per false e rapide nascite, di cui hanno imparato a gloriarsi e a vantarsi. Sì, sarà difficile per questi lasciare tutto e fuggire al Signore e al suo monte (Regno). Sarà difficile per loro credere che il Signore è realmente buono, giusto e misericordioso e che ha un piano di grazia per provvedere ad ogni membro della stirpe di Adamo – tutti redenti dal grande “riscatto per tutti.”
La classe che “allatta” in questi giorni contiene anche molti figli di Dio nobili, buoni, di buone intenzioni. Include molti ministri e insegnanti di scuola domenicale – la cui opera religiosa consiste nel distribuire “latte”; non sempre il “puro latte della Parola”, comunque, poiché essi in genere lo diluiscono e lo adulterano con i narcotici della tradizione, filosofia e sapienza mondana, che tiene i loro “bambini” docili, assonnati, “buoni”; e ostacolano la loro crescita in conoscenza e in grazia, che sono giunti a considerare dannose.
Pochi di questi insegnanti si sforzano veramente di dare il “latte puro della Parola” affinché i loro “bambini” possano crescere e imparare a mangiare e ad assimilare la solida carne e venire all’età adulta in Cristo, ma essi dichiarano che ripetuti esperimenti sono per loro prova che anche “il puro latte della Parola” non andrà bene per la maggioranza dei loro “bambini” e perciò considerano sia un dovere adulterare il latte per tema che i loro “bambini” si ammalino o muoiano. Ah! Essi non riconoscono che la maggioranza dei loro “bambini”, non essendo generati dallo spirito della verità, non saranno mai in grado di assimilare il “latte” spirituale; poiché “l’uomo naturale non riceve le cose dello Spirito di Dio, …e non le può conoscere perché si giudicano spiritualmente.” (I Cor. 2:14,12)
Né essi vedono che questo fallimento per discriminare sta affamando, impedendo la crescita e avvelenando i veri “bambini” spirituali che si trovano sotto la sua cura –coloro che “a quest’ora dovrebbero essere maestri.” Ebrei 5:12
Così molti di questa classe, poiché sono veri figli di Dio, udranno la chiamata “uscite da essa o popolo mio,” e avranno pure grande difficoltà in questo giorno. Come giungono a vedere la verità attuale non solo avranno timore di darla a coloro che sono sotto la loro cura, ma avranno anche timore di agire in base ad essa essi stessi, per tema che li separi dai loro incarichi.
Essi avranno timore di fuggire in questo giorno, rendendosi conto che pochi dei loro “bambini” saranno in grado o disposti a unirsi nella fuga; e in verità solo quelli spirituali saranno in grado di superare il giudizio di Dio. Alcuni supereranno la crisi in sicurezza come “vincitori”, mentre altri, timorosi, saranno lasciati ad attraversare la grande tribolazione.
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gattosilvestro67
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Lasciato il - 18 July 2013 : 08:35:53
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Fuggite prima dell’inverno.
“E pregate che la vostra fuga non accada d’inverno, né di sabato, perché allora vi sarà una tribolazione così grande, quale non vi fu mai dal principio del mondo fino ad ora, né mai più vi sarà. E se quei giorni non fossero abbreviati, nessuna carne si salverebbe; ma a motivo degli eletti quei giorni saranno abbreviati.” Matt. 24:20-22.
Il radunamento della chiesa accade durante il tempo che è chiamato della “raccolta” e alla conclusione di un’estate di favore. Il nostro Signore spiegò (Matt. 13:30, 37-43) che in questa raccolta egli avrebbe ammassato il suo grano e bruciato le zizzanie in un successivo grande tempo di tribolazione.
C’è ancora l’abitudine, in luoghi di campagna, di lasciare i materiali di risulta da bruciare fino all’inverno. Comprendiamo, quindi, che il nostro Signore intenda che dobbiamo cercare aiuto e forza per scappare da Babilonia prima che giunga su di lei l’inverno della sua tribolazione.
Dobbiamo ricordare che ci devono essere due classi di grano salvato in questa raccolta –al contrario di quanto sarebbe per natura. (1) I “vincitori”, i fedeli e pronti ad obbedire che ne escono fuori prima dell’”inverno” e sono “ritenuti degni di scampare a tutte queste cose che stanno pe accadere.” (Luca 21:36)
(2) Quelli leali, ma non figli di Dio pronti a obbedire, ripieni di zelo, ma non secondo conoscenza e più o meno contaminati con lo spirito del mondo. Questi saranno aiutati ad uscire da Babilonia mentre essa sta cadendo, e fuggiranno nel periodo invernale, detto con le parole del profeta: “La mietitura è passata, l’estate è finita [è giunto l’inverno] e noi non siamo salvati.” (Ger. 8:20)
Il Signore con molta grazia indica che tutti quelli veramente leali di questi alla fine “usciranno dalla grande tribolazione” e staranno davanti al trono (non sul trono con il “piccolo gregge” che eredita il Regno quali coeredi col Cristo), avendo lavato le loro vesti nel sangue dell’Agnello. (Riv. 7:14,15)
Preghiamo e lavoriamo conformemente, affinché possiamo affrontare la nostra fuga prima che venga l’”inverno” della tribolazione.
Dobbiamo anche pregare e sforzarci affinché la nostra fuga non sia neppure in giorno di sabato. Quale giorno di sabato? Non il settimo giorno della settimana, non il primo giorno; giacché “lune nuove e sabati” sicuramente non si dimostrerebbero di alcun ostacolo ai cristiani in qualsivoglia fuga fisica. (Col. 2:16)
Il sabato qui inteso è il grande Sabato anti-tipico –il Millennio, il settimo periodo di mille anni sabatico. Se diamo inizio alla nostra fuga prima che inizi cronologicamente, sarà molto più vantaggioso: e più in profondità entriamo in essa, più difficoltoso sarà liberarcene e abbandonare Babilonia, nel medesimo momento in cui avrà bisogno e supplicherà il più possibile per avere il nostro aiuto e sostegno.
Ma Dio ha dichiarato che Babilonia deve cadere, e nessun potere può sostenerla: e nessuno che percepisce quanto imperfetta sia la sua opera e quanto buona e graziosa sarà l’opera del Signore dopo che essa sarà rimossa e la vera Chiesa glorificata, potrebbe voler ostacolare per un momento l’opera del Signore.
La grande tribolazione di questo tempo “invernale” dovrà essere senza precedenti; e l’assicurazione del nostro Signore è che nulla di paragonabile ad essa è mai venuto o verrà su questo mondo.
Questo concretamente identifica il suo linguaggio con la tribolazione alla fine di questa età del Vangelo di cui il profeta dice: “In quel tempo sorgerà [prenderà il potere] Mikael [Cristo] …e ci sarà un tempo di angoscia, come non c’è mai stato da quando esistono le nazioni.” (Dan. 12:1)
Lo identifica anche con il periodo menzionato in Rivelazione (11:17,18) quando “le nazioni si erano adirate ma è giunta la tua ira ed è arrivato il tempo di giudicare i morti.” Così grande sarà questa tribolazione che senza qualche potere di intervento per abbreviarla l’intera specie umana sarebbe alla fine sterminata. Ma Dio ha preparato il potere di intervento – il suo Regno, Cristo e la sua Chiesa –“ gli eletti”. Gli eletti interverranno al tempo opportuno e porteranno ordine nella confusione della terra.
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gattosilvestro67
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Lasciato il - 22 July 2013 : 06:51:03
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Falsi messia e falsi insegnanti.
“Allora se qualcuno vi dice: ‘Ecco il Cristo è qui’, oppure ‘E’ là’, non gli credete. Poiché sorgeranno falsi cristi e falsi profeti, e faranno grandi segni e miracoli tanto da sedurre, se fosse possibile, anche gli eletti. Ecco, io ve l’hop predetto.” Matt. 24: 23-25.
Gli ingannatori qui descritti non sono certamente i fanatici che di quando in quando hanno preteso di essere Cristo e non hanno ingannato che pochi di quanti possedevano qualche grado di buon senso e di capacità di giudizio.
Abbiamo già indicato l’Anticristo, il grande ingannatore, il Papato,* che per secoli sedette nel tempio spirituale, facendo ostentazione come se fosse il solo rappresentante di Cristo –il suo vicario- circa il quale il nostro Signore correttamente predisse che il mondo si sarebbe meravigliato di lui, eccetto coloro i cui nomi sono scritti nel libro della vita dell’Agnello. (Riv. 13:8).
Similmente, la Chiesa d’Inghilterra non è solo una chiesa o “corpo”, ma ha un capo terreno nel sovrano civile, la Regina. La Chiesa Cattolica Greca in modo molto simile, sebbene non così particolarmente, ha quale suo capo lo zar di Russia –che nondimeno esercita più potere. Se il papato è l’Anticristo, uno pseudo o falso Cristo, non sono gli altri falsi corpi con falsi capi anch’essi falsi cristi o Anticristi –per quanto molto o pochi dei veri santi di Dio possono essere fra loro?
Varie denominazioni protestanti, sebbene non riconoscano nessun capo eccetto Cristo, ciò nondimeno praticamente fanno i loro Sinodi, Conferenze e Concili quali capi, dai quali ricevono le loro leggi, le usanze e le confessioni di fede, al posto del solo capo dell’unica vera Chiesa.
Per un ampio periodo e fino ad una estensione grande o piccola questi sistemi umani hanno così contraffatto il genuino Messia (capo e corpo) così da ingannare parzialmente molti.
Ma ora da oltre un secolo questi inganni sono falliti. Pochi Presbiteriani, o nessuno, ora credono che la loro sia la sola vera Chiesa né Metodisti, Battisti, Luterani ed altri pensano questo dei loro sistemi; e anche Anglicani Greci e Cattolici Romani si stanno liberando dalla delusione che la loro sia la sola Chiesa, al di fuori della quale non ci sia nessun eletto. Ma nella profezia presa in considerazione il nostro Signore ci avverte del pericolo che viene dai falsi cristi “allora” –cioè ora. In armonia con ciò troviamo in Rivelazione (13:14-18) una profezia con una speciale combinazione di influenza mediante la quale le denominazioni protestante saranno unificate e, sebbene separate, tuttavia sono portate in cooperazione con il papato, in un modo che darà a entrambi aumento di potere, e ingannano molti facendo loro supporre che la nuova combinazione sarà strumento di Dio per compiere l’opera predetta del Messia e che così lo rappresenti.
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gattosilvestro67
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Lasciato il - 27 July 2013 : 10:17:29
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“Sorgerà il sole della giustizia”
“Se dunque dicono: ‘Ecco è nel deserto’, non vi andate, ‘Ecco è nelle stanze segrete’, non ci credete. Infatti come il lampo [il sole] esce da levante e sfolgora fino a ponente così sarà la venuta [presenza, greco parousia] del figlio dell’uomo.” Mat. 24:26,27.
Che grandi inganni, “efficacia di errore” da parte di Satana sono proprio davanti a noi è testimoniato non solo da queste parole del nostro Signore, ma anche dall’apostolo Paolo. (II Tess. 2:10-12)
Se fosse stato predetto con precisione quale forma questi inganni avrebbero avuto, questo avrebbe in qualche modo ostacolato il loro potere ingannatore. Dio permette questi inganni per il medesimo proposito di separare i “vincitori” da tutti gli altri, e semplicemente ci garantisce che agli “eletti” sarà impedito di cadere.
E tuttavia è assai possibile che qualcuna di queste prove, vagliature e delusioni possano venire più vicino su questi che possiedono il più ampio livello di luce dell’attuale verità. Quanto è importante che “rimaniamo nell’amore di Dio”; che abbiamo non solo una conoscenza della verità che da sola possa semplicemente gonfiarci, ma che in aggiunta abbiamo lo spirito di Cristo che possa produrre –l’amore per Dio e gli uni per gli altri ed empatia per tutti gli uomini; poiché “l’amore edifica” il nostro carattere nella somiglianza del nostro Signore.
La pretesa, “Ecco è nelle stanze segrete”, viene già enunciata dagli spiritisti –che essi possono avere colloqui faccia a faccia con il Signore in qualche seduta spiritica; e che tutti quelli che hanno simpatia con le loro vedute possono avere lo stesso privilegio, ecc. Che dire se l’avvertimento che, se fosse possibile, ingannerebbe gli stessi eletti, dovesse significare che “anche gli eletti” saranno soggetti alle più severe prove in questo giorno infausto? “Chi può resistere?” (Riv. 6:17)
La risposta del profeta è: “L’uomo innocente di mani [una vita onesta] e puro di cuore [una coscienza libera da offesa contro Dio e contro l’uomo] …salirà al monte [Regno] dell’Eterno …e starà nel suo santo luogo.” Sal. 24:3,4
Ma come il popolo di Dio saprà con sicurezza che queste manifestazioni non sono genuine? Egli ci ha istruiti che il suo giorno verrà come un ladro nella notte, che egli sarà presente non visto dal mondo per sovrintendere il lavoro di raccolta –di radunamento dei suoi eletti, ecc.
Come sappiamo che egli non manifesterà se stesso alla vista del suo popolo, come i cosiddetti Cristiani Spiritualisti pretendono, nelle “stanze segrete” –nelle loro sedute spiritiche?
Noi sappiamo che egli non si manifesterà a noi in tal modo, poiché –(1) le sue istruzioni sono che noi saremo “mutati”, resi “come lui”, e così “lo vedremo come egli è”; e (2) egli ci mise in guardia contro questi inganni che avrebbero proposto che si sarebbe mostrato a noi nella nostra immutata condizione carnale, dicendo: “Se dunque vi dicono: ‘Ecco è nel deserto’ …’Ecco è nelle stanze segrete’, non ci credete”; poiché non è in tal modo che si manifesterà.
Al contrario, “come il lampo [il sole] esce da levante [e non può né essere confinato in un luogo solitario né in una stanza privata], ma sfolgora [ovunque] fino a ponente [luogo remoto], così sarà la venuta [presenza] del Figlio dell’Uomo.”
La rivelazione del nostro Signore alla sua seconda presenza non sarà in una stanza, né ad una comunità in un luogo selvaggio o in un deserto; neppure ad una nazione come il primo avvento; ma sarà una manifestazione in scala mondiale: “Il sole della giustizia sorgerà con la cura nei suoi raggi.” E’ il raggio indagatore della verità dal grande Sole della Giustizia che già causa così tanta confusione tra gli uomini, risplendendo nei luoghi bui e scoprendo l’errore e la corruzione di ogni genere. Qualunque cosa rende manifesta è luce.
Ed è la grande Luce del mondo, Cristo (e da ultimo anche la sua Chiesa associata), che benedirà il genere umano portando alla luce tutte le cose nascoste dalle tenebre; poiché non vi è nulla di nascosto che non sarà manifesto. “Il giorno lo dichiarerà”; e non ci sarà alcun giorno senza che il Sole risplenda dal levante al ponente.
“Questa è la vera luce che illumina [a tempo debito] ogni uomo che viene al mondo.” (Esamineremo Matt. 24:28, quale conclusione del verso 41 per rendere il racconto di Matteo corrispondente con quelli di Marco e Luca.)
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gattosilvestro67
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Lasciato il - 30 July 2013 : 06:20:40
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L’oscuramento del sole e della luna come segni
“Ora, subito dopo l’afflizione di quei giorni, il sole si oscurerà e la luna non darà il suo chiarore, le stelle cadranno dal cielo e le potenze dei cieli saranno scrollate.” Matt. 24:29; Marco 13:24,25
La tribolazione “di quei giorni” dovrebbe essere chiaramente distinta dalla tribolazione alla fine di quei giorni, in cui questa età e questa raccolta si concluderanno: ma questo non è così chiaramente evidente nei racconti di Matteo e Marco quanto lo è quando li paragoniamo con il racconto di Luca –che sembra riassumere brevemente gli eventi dell’età del Vangelo, e, omettendo “la tribolazione di quei giorni”, si riferisce solo all’altra tribolazione con cui l’età si concluderà.
Egli dice: “Ed essi cadranno sotto il taglio della spada, e saranno condotti prigionieri fra tutte le nazioni; e Gerusalemme sarà calpestata dai gentili, finché i tempi dei gentili siano compiuti. E vi saranno dei segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia dei popoli, nello smarrimento al fragore del mare e dei flutti; gli uomini verranno meno dalla paura e dall’attesa di cose che si abbatteranno sul mondo.” Luca 21:24-26
Il fatto è che l’intera età del Vangelo è stata un periodo di tribolazione come riferito in Matt. 24:9-12, e ora nel verso 29. (1) La Chiesa primitiva fu perseguitata dalla civile Roma, mentre più tardi, quando la Roma papale prese il potere, tutti coloro che rifiutarono di approvare le sue abominazioni furono perseguitati da lei (Jezebel) direttamente o indirettamente tramite i poteri civili ai quali era coniugata (Acab).
Ed essi furono dati in loro potere, e lei logorò i santi dell’Altissimo per un tempo, dei tempi e la metà di un tempo -1260 anni- fino al 1799 A.D.
E questa lunga persecuzione, nella quale “molti furono purificati e provati e resi bianchi”, e in cui la Madre delle Meretrici fu “ebbra del sangue dei santi e del sangue dei martiri di Gesù” (Riv.17:6) finì, come abbiamo già mostrato, praticamente nel 1776 e realmente nel 1799 quando il Papa e la sua autorità furono umiliati davanti al mondo.*
Comprendendo chiaramente, quindi, che quelli ai quali il nostro Signore si riferisce sono i segni che seguono la tribolazione “di quei giorni”, investighiamo riguardo ai medesimi segni descritti concretamente –l’oscurarsi del sole e della luna, e la caduta delle stelle. Devono questi segni essere considerati letterali o simbolici? E si sono già adempiuti?
Rispondiamo che essi hanno avuto un adempimento letterale, e stanno ricevendo ora un adempimento simbolico molto più importante. Il 19 maggio del 1780 (ancora “in quei giorni”, i 1260 anni di potere papale, ma dopo che quel potere aveva iniziato a calare e la tensione della tribolazione era passata) accadde un oscuramento fenomenale del sole, per cui gli scienziati di quel tempo e dei tempi successivi non sono mai stati in grado di darne conto. Che questo non fosse un evento ordinario è sufficientemente stabilito dalla competente testimonianza che segue: Il noto astronomo Herschel dice: “Il giorno buio nell’America del nord fu uno di quei fenomeni prodigiosi della natura di cui si leggerà sempre con interesse, ma dal punto di vista dell’indagine scientifica non trova spiegazione.” Il dizionario Webster, nell’edizione del 1869, sotto l’intestazione di Vocabolario di Nomi Noti, dice: “Il giorno buio, 19 maggio, 1780 –così chiamato a causa di tenebre rimarchevoli che in quel giorno si estesero su tutta la Nuova Inghilterra. In alcuni luoghi, le persone non poterono vedere per leggere la normale pagina stampata all’aperto per diverse ore ininterrottamente. Gli uccelli che cantavano i loro canti pomeridiani, scomparvero e ci fu il silenzio; i polli andarono sul posatoio; gli armenti cercarono i loro rifugi; e nelle case furono accese le candele. L’oscuramento cominciò all’incirca alle dieci del mattino, e continuò fin nel cuore della notte, ma con differenze di gradazione e di durata nei diversi luoghi.”
L’assemblea legislativa del Connecticut era in sessione quel giorno e fu aggiornata. Il Journal of the House prende nota della faccenda come segue: “Una solenne oscurità di buio inusuale prima delle dieci –una nube ancora più buia rovesciando una nera cortina dal Nord e Ovest prima delle undici escluse la luce così che nessuno potesse vedere per leggere o scrivere in casa od anche all’una o all’altra finestra, o distinguere le persone a breve distanza o percepire qualunque distinzione di abito nel cerchio dei presenti; perciò alle undici il Parlamento è stato aggiornato alle due del pomeriggio.” Venerdì 19 maggio, 1780
Un ministro di quel tempo e testimone oculare, il Rev. Elam Potter predicando il 28 seguente, nove giorni dopo, si riferisce che abbia usato il seguente linguaggio: “Ma specialmente riferisco quelle stupefacenti tenebre del 19 di maggio corrente mese. Allora, sul nostro testo il sole fu oscurato; tenebre tali che probabilmente non furono mai conosciute prima dalla crocifissione del nostro Signore. La gente abbondonò il proprio lavoro in casa e nei campi; i viaggiatori si fermarono; le scuole si interruppero alle undici in punto; la gente accese le candele a mezzogiorno; e il fuoco arse come di notte. Delle persone, mi si dice, furono sbigottite e si chiesero se non stesse arrivando il giorno del giudizio. Anche gran parte della notte seguente fu singolarmente buia.
La luna, sebbene fosse piena non diede alcuna luce, come sul nostro testo.” Il trattato N. 379, pubblicato dalla Società Americana di Trattati –La vita di Edward Lee, dice: “Nel mese di maggio del 1780, ci fu un giorno di buio assai terrificante quando tutte le facce sembravano raccogliere le tenebre e il popolo era pieno di paura. C’era grande angoscia nel villaggio in cui viveva Edward Lee; il cuore degli uomini venne meno per il timore che il Giorno del Giudizio fosse imminente; e tutti i vicini si assieparono attorno al sant’uomo, perché la sua lampada era in ordine e splendeva più luminosa che mai in mezzo alle tenebre innaturali.
Felice e con la gioia di Dio, egli indicò loro il solo rifugio dall’ira avvenire e trascorse le ore buie in fervida preghiera per le moltitudini angosciate.” Citiamo quanto segue dal giudice R. M. Devins ne Il Nostro Primo Secolo: “Quasi, se non del tutto, solo, quale più misterioso e ancora inspiegato fenomeno del suo genere nella classificazione diversificata degli eventi di natura dell’ultimo secolo, sta il giorno buio del 19 maggio del 1780; un oscuramento il più indicibile dell’atmosfera e di tutti i cieli visibili nella Nuova Inghilterra, che portò intenso allarme e angoscia in moltitudini di menti tanto da sbigottire la creazione bruta –i volatili che fuggivano, disorientati, verso i loro trespoli e le mandrie alle loro stalle.
In realtà migliaia di buone persone di quel giorno si convinsero completamente che la fine di tutte le cose terrene era venuta, molti interruppero in quel tempo, i loro impegni secolari e si dedicarono alla devozione religiosa. Fu un sorprendente giorno buio.”
Il giudice Samuel Tenney, LL. D., scrisse di questo “giorno buio” alla Historical Society nel 1785, dicendo: “Molti gentiluomini dotati di abilità letteraria si sono sforzati di risolvere il fenomeno, tuttavia io credo che concorderete con me, che nessuna soluzione soddisfacente è ancora emersa.” Noah Webster, LL.D., scrisse nel 1843, nell’Herald di New Haven, in relazione a questo giorno buio, e disse: “Ho affrontato e considerato il fenomeno. Nessuna causa soddisfacente gli è stata ancora attribuita.” Il Rev. Edward Bass, D. D., primo vescovo episcopaliano del Vermont, nel suo diario per il 19 maggio 1780, scrisse: “Per il buio, questo giorno è il più rimarchevole a memoria d’uomo.” L’oscuramento della luna piena la notte successiva sembra essere stato di poco meno rimarchevole che non questo oscuramento del sole; un testimone, il giudice Tenney, di Exeter, N. H., è citato come segue: “Le tenebre del pomeriggio seguente furono probabilmente altrettanto cupe quanto sia mai stato osservato da quando l’Onnipotente generò da principio la luce. Non potei fare a meno di concepire a quel tempo che, se ogni corpo luminoso dell’universo fosse stato avvolto in una tenebra impenetrabile o eliminato dall’esistenza, le tenebre non avrebbero potuto essere più complete. Un foglio di carta bianca tenuto a pochi pollici dagli occhi era ugualmente invisibile del più nero velluto:”
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gattosilvestro67
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Lasciato il - 01 August 2013 : 07:37:22
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Questo giorno di cui nulla si può dire, se non che è un segno dal Signore, si calcola che si sia esteso sopra 320.000 miglia quadrate – un’area di circa venticinque volte la dimensione della Palestina, alla quale si limitarono i segni del primo avvento.
In realtà il fatto che questi segni fossero principalmente confinati alla Nuova Inghilterra e agli Stati Centrali non deve sorprenderci, se ricordiamo che il primo movimento tra le “vergini” * (Mat. 25:1-5) Fu principalmente nella stessa località.
E che Dio debba usare la “terra della libertà” per inviare il messaggio di questi segni al mondo, non è più meraviglioso del fatto che sia compiaciuto di mandare dalla stessa regione molte delle moderne benedizioni, invenzioni e lezioni, riconosciute da tutto il mondo ed opportunamente rese emblema mediante il dono del grande artista francese Bartholdi, al porto di New York –la statua della “Libertà che illumina il mondo.” *Vol. III, pagg. 87-90.
La caduta delle stelle.
Trascorse mezzo secolo prima che apparisse il segno successivo, la caduta delle stelle dal cielo, come quando un albero di fico lascia cadere i suoi frutti non maturi scosso da un potente vento. Le parole del nostro Signore trovarono un adempimento (sebbene non il loro completo e solo adempimento, come vedremo più avanti), nella stupefacente pioggia di meteoriti del primo mattino del 13 novembre del 1833.
A quelli che sono inclini a cavillare sostenendo che “le stelle fisse non caddero” viene ricordato che il nostro Signore non disse nulla intorno alla caduta delle stelle fisse e che le stelle fisse non potrebbero cadere: la loro caduta proverebbe che esse non erano fisse. Le scritture non distinguono tra stelle e meteore come comunemente si fa nel nostro giorno. Stelle filanti, ed anche piogge di meteoriti non sono inusuali ogni anno, e alcuni anni più che in altri. E’ calcolato che 400.000 di piccole meteoriti cadono annualmente sulla nostra terra. Ma queste sono nulla in paragone con la grande pioggia del 13 novembre 1833 in cui ne caddero milioni su milioni.
Il prof. Kirkwood nella sua opera intitolata Meteorologia, dice: “Fino alla fine dell’ultimo secolo esse [piogge di meteoriti] non hanno mai attirato l’attenzione degli uomini di scienza.”
Il prof. D. Olmstead, LL. D., dello Yale College, scrisse: “Coloro che furono così fortunati da essere testimoni della esibizione di stelle filanti la mattina del 13 novembre 1833, probabilmente videro il più grande spettacolo di fuochi pirotecnici celesti che sia mai stato visto dalla creazione del mondo, o, quanto meno, entro gli annali coperti dalle pagine della storia.
…Questo non deve essere più considerato come un fenomeno terrestre, ma celeste, e le stelle filanti non devono essere ora più considerate delle produzioni casuali delle regioni superiori dell’atmosfera, ma come visitatori da altri mondi, o dagli spazi planetari.” New Haven Press Il Sig. Henry Dana Ward, a quel tempo un mercante di New York, più tardi un autore e ministro episcopaliano, scrisse: “Nessun filosofo o studioso ha raccontato o registrato un evento, suppongo, come quello di ieri mattina.
Un profeta milleottocento anni fa lo predisse esattamente se ci vogliamo prendere il disturbo di intendere che stelle cadenti significa stelle cadenti. …In verità le stelle del cielo cadono sulla terra come nell’Apocalisse. Il linguaggio del profeta è sempre stato accolto come metaforico; ieri fu adempiuto letteralmente.” Journal of Commerce, 14 nov. 1833
Citiamo il seguente racconto dalla American Cyclopaedia, vol. XI, pag. 431: “L’anno 1833 è memorabile per il più magnifico spettacolo registrato. Ciò accadde nella notte del 12 novembre e fu visibile su tutti gli Stati Uniti e su una parte del Messico e delle isole dell’Ovest dell’India. Insieme con le più piccole stelle filanti che caddero come fiocchi di neve e produssero linee fosforescenti lungo la loro traiettoria, ci furono una mescolanza di grandi balle di fuoco, che saettavano avanti ad intervalli, descrivendo in pochi secondi un arco di trenta o quaranta gradi.
Questi lasciavano dietro tracce luminose che rimanevano in vista per parecchi minuti e a volte una mezz’ora o più. Una di queste, vista nel North Carolina, apparve di dimensioni più grandi e di luminosità più forte che non la luna. Alcuni dei corpi luminosi avevano forma irregolare e rimasero stazionari per un tempo considerevole, emettendo raggi di luce.
Al Niagara lo spettacolo fu specialmente brillante e probabilmente nessuno spettacolo fu mai prima visto da un uomo così terribilmente maestoso e sublime come quello del firmamento che discendeva in vigorosi torrenti sulle buie e tonanti cateratte. Fu osservato che le linee di tutte le meteoriti, se tracciate all’indietro convergevano su una regione celeste, che era Leonis Majoris; e questo punto accompagnò le stelle nel loro apparente movimento verso ovest, invece di muovere con la terra verso est. Si mostrò così che il punto di origine delle meteoriti era indipendente dalla relazione terrestre ed esterno alla nostra atmosfera.”
Il prof. Von Humbold dedica quindici pagine della sua opera, Racconto personale, a questo fenomeno e dichiara che fu visibile in un’area di undici milioni di miglia quadrate. Il Sig. M. Beuplant, un erudito francese, che ne diede testimonianza in compagnia di Humboldt, dice dell’argomento: “non c’era uno spazio nel firmamento dell’estensione di tre volte il diametro della luna che non fosse pieno, ad ogni istante, di meteore e stelle cadenti.”
Il fenomeno si ripeté, in certa misura, nel 1866, ma l’evento del 1833 sembra aver realizzato il proposito del segno; e, in realtà, in relazione col segno precedente, esso ebbe a che fare, evidentemente in modo considerevole con il risveglio delle Vergini per incontrare lo Sposo, profetizzato nel successivo capitolo. Matt. 25:1-5
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gattosilvestro67
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Lasciato il - 24 August 2013 : 08:30:53
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L’adempimento simbolico
Mentre questi segni letterali servirono al loro proposito prestabilito nell’attirare l’attenzione generale sul tempo della fine, noi crediamo che gli adempimenti simbolici sono non meno sorprendenti ed anche più interessanti per coloro le cui percezioni mentali e spirituali sono così deste da porli in grado di apprezzarli.
Il sole quale simbolo rappresenta la luce del Vangelo, la verità –e così Cristo Gesù. La luna, quale simbolo, rappresenta la luce della Legge mosaica. Come la luna riflette la luce del sole, così la Legge fu l’ombra o il riflesso anticipato del Vangelo. Le stelle come simboli rappresentano gli insegnanti ispirati della chiesa – gli apostoli.
I cieli, come già mostrato, rappresentano i poteri ecclesiastici della Cristianità. Una combinazione di questi simboli si trova in Rivelazione (12:1) dove la “donna” che simboleggia la chiesa primitiva è rappresentata come rivestita del sole, cioè risplendente della piena chiara luce del Vangelo senza nubi. La luna sotto i suoi piedi rappresenta che la Legge che la sostiene non è, nondimeno, la sorgente della sua luce.
Le dodici stelle intorno al suo capo come una corona rappresentano i suoi insegnanti divinamente nominati e ispirati – i dodici apostoli.
Con questo profilo del significato di questi simboli di fronte alla nostra mente, esaminiamo di nuovo questa caratteristica della grande profezia del nostro Signore circa i segni che devono indicare la fine di questa età.
Ovunque guardiamo possiamo riconoscere il fatto che mentre il consacrato popolo di Dio viene nutrito in modo speciale e illuminato al tempo presente, tuttavia non è così con la chiesa nominale. Il suo sole viene oscurato; la sua luna si muta in sangue; e le sue stelle stanno cadendo. Il centro della luce del Vangelo è stato fin dall’inizio la croce di Cristo, il riscatto; e per quanto il papato abbia stabilito presuntuosamente il sacrificio competitivo della messa, i santi di Dio si sono sempre attenuti fermamente a questo benedetto centro di tutte le promesse di Dio e di tutte le speranze del suo popolo.
Si sono attenuti ad esso, anche se la sua filosofia è stata quasi interamente nascosta alla loro vista.
In verità, ci sono sempre stati alcuni che, non comprendendo il riscatto, e incapaci di porlo in armonia con le altre verità, e specialmente con i loro errori, lo hanno rigettato. Questi, comunque, furono rare eccezioni alla regola. Ma dal 1878 –proprio il momento del tempo di prova indicato nelle Scritture- il parallelo con il tempo in cui Cristo fu rigettato al suo primo avvento, quando la croce di Cristo diventò per i giudei una nuova pietra d’inciampo – l’inciampo qui ha fatto un grande progresso, fino a che oggi solo una piccola minoranza dei ministri professanti della croce ne riconoscono il suo valore o lo predicano.
Al contrario, molto dell’insegnamento oggi mira a confutare e ripudiare che noi fummo “comprati a prezzo, col prezioso sangue del Cristo” e sostituisce a ciò la teoria dell’Evoluzione, pretendendo che il valore di Cristo per il peccatore consiste meramente nelle sue parole e nel suo esempio.
Così la luce del sole del Vangelo sta diventando giorno per giorno più oscura; e sebbene questa negazione del valore del prezioso sangue quale prezzo della nostra redenzione non si sia così generalmente estesa dal pulpito ai banchi, tuttavia, false dottrine a lungo tenute per sacre, assieme alla riverenza per i capi e per l’insegnamento hanno reso la strada così facile che una larga maggioranza di quanti sono sufficientemente desti per considerare il soggetto cadono come facile preda di questa dottrina dell’Evoluzione che nega la dottrina della caduta originale e di un riscatto per esso.
Le Scritture variamente ci ammoniscono di questa grande deriva, come pure di questo oscuramente della fede della Chiesa in questo tempo; così che il figlio dell’uomo quando viene troverà ben poca fede sulla terra. (Luca 18:8) Un salmo che descrive questo periodo dichiara: “Mille cadranno al tuo fianco e diecimila alla tua destra, ma a te non si accosterà [ai santi fedeli, membri del corpo di Cristo, gli eletti il cui numero sarà tra breve completato].” Salmo 91:7.
Mentre viene oscurata la luce solare del riscatto, così pure la luce lunare della Legge mosaica che con i suoi sacrifici prefigurava il riscatto, deve di necessità venire oscurata. Non è più insolito per i pubblici insegnanti riferirsi ai sacrifici con spargimento di sangue d’Israele richiesti dalla legge, come barbari.
Una volta, quand’essi vedevano mediante la vera luce della Parola di Dio, apprezzavano la dichiarazione dell’apostolo che i sacrifici d’Israele erano un’ombra anticipatrice di “migliori sacrifici” per il peccato; ma ora, rifiutando l’anti-tipo, il riscatto, e negando il peccato originale e quindi qualsivoglia necessità di sacrifici per esso – i sacrifici tipici sono pure ripudiati e considerati barbari. Così all’oscuramento della luce solare del Vangelo consegue l’oscuramento della luce lunare.
“La luna sarà mutata in sangue.” E Gioele (2:10) aggiunge che le stelle ritirano il loro splendore”, che significa che quando la luce del Vangelo è oscurata e la Legge giunge a essere considerata semplicemente come priva di significato e barbariche cerimonie sanguinarie, allora gli insegnamenti delle dodici stelle della Chiesa ordinate da Dio (gli apostoli) vengono pure perse di vista – cessano di essere guide riconosciute o luci.
Come abbiamo visto, Dio ha riconosciuto o nominato dodici stelle apostoliche per la Chiesa. Da queste e dalla luna e dal sole veniva prodotta tutta l’illuminazione della Chiesa. Da questi elementi, che hanno benedetto la vera Chiesa è stata emanata la vera luce.
Ma il papato, assumendo la signoria ecclesiastica della terra, ha posto o “ordinato” varie stelle, luci, “autorità”, “teologi”, nel suo firmamento; e le varie denominazioni protestanti hanno agito in modo simile, fino a che l’intero schieramento è innumerevole.
Ma Dio, provvedendo aiuti, evangelisti e insegnanti per la sua vera Chiesa non li ha ordinati con l’autorità di luci o stelle. Al contrario, tutti i suoi fedeli seguaci sono istruiti per accettare come luce solamente quei raggi di verità che si vedono procedere dal sole, dalla luna e dalle dodici stelle ordinati a tale proposito.
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gattosilvestro67
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Lasciato il - 29 August 2013 : 08:10:22
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Tutti gli altri del popolo di Dio devono, durante questa età, accendere e fare risplendere le lampade, e non devono porre le loro lampade sotto un moggio, ma farle risplendere così da glorificare il loro padre nei cieli.
CONTINUA. ...
La parola stella (greco, aster) non è usata con riferimento ad alcuno dei fedeli (oltre agli apostoli) rispetto a loro in questa vita presente; ma è usata con riferimento a coloro che si allontanano dalla verità e diventano “testardi”, falsi insegnanti, “gonfi di vanità”, aspirando ad essere considerati delle autorità nello stesso senso degli apostoli e che sono stilizzati come “stelle erranti” e “falsi apostoli”. IICor.11:13; Riv.2:2; Giuda 13
Al contrario le Scritture ovunque attestano la promessa che i fedeli, che umilmente fanno luce con le loro lampade nel tempo presente, saranno rapidamente con Cristo il glorioso e onorato seme di Abrahamo –“come le stelle del cielo.” Ma non nei presenti “cieli” che in breve passeranno via con grande turbamento, questi non risplenderanno se non nei nuovi cieli”- il nuovo regno ecclesiastico dell’età milleniale.
Della stessa classe e dello stesso tempo di risurrezione, il profeta Daniele (12:3) dice: “Quelli che hanno sapienza risplenderanno come lo splendore del firmamento e quelli che avranno condotto molti alla giustizia, risplenderanno come le stelle per sempre.”
Anche l’apostolo Paolo parla della gloria futura della Chiesa nella prima risurrezione, dicendo che la loro gloria differirà “come una stella differisce da un’altra stella in gloria.”
Ora, se Dio ha ordinato solo dodici stelle quali luci per la sua Chiesa, come rappresentato in Rivelazione (12:1), non è un grande errore da parte di papi e vescovi considerare se stessi quali successori degli apostoli – anch’essi stelle?
E non è un fatto che certi dei cosiddetti “alti critici” considerano se stessi e sono considerati da altri come gli uguali o in realtà i superiori degli apostoli, in qualità di stelle risplendenti di luce? E non mostrano essi ed altri ciò, predicando le loro proprie idee, brillanti di luce propria su vari soggetti, senza considerare necessario consultare o dare come prova le parole degli ispirati apostoli?
E se essi citano o se riferiscono in qualche modo alla luce delle vere stelle gli insegnamenti dei dodici apostoli, non è piuttosto per far sì che essi confermino i propri punti di vista o la propria luce, piuttosto che per mostrare che l’insegnamento è luce che proviene dalle stelle apostoliche?
E in realtà la luce di queste false stelle, “stelle erranti”, è di consueto così opposta a quella dei dodici uomini ispirati, che essi possono con difficoltà giungere al punto di trovare un testo adatto per i loro scritti.
Nella profezia del nostro Signore queste vere stelle-luci sono riconosciute come parte della luce solare del Vangelo, oscurata, impedita di risplendere; mentre le false stelle, i saggi del mondo, luci ordinate dall’uomo dei cieli attuali sono rappresentate facendo una grande esibizione nello scendere verso le condizioni terrene – abbandonando la loro propria eminenza in qualche modo spirituale e nei loro insegnamenti scendendo giù al livello dei moralisti e dei filosofi terreni – al livello di un cristianesimo civile e politico. Lo scuotimento dei simbolici cieli ecclesiastici menzionato nella stessa relazione ha qualcosa a che fare con queste luci della Cristianità che scendono su un piano più basso di insegnamento pubblico.
Questo scuotimento significherebbe proprio ciò che vediamo da ogni lato – uno scuotimento dei credi e dei dogmi della Cristianità, che, a causa della loro mistura di errori, produce turbamento ogni qualvolta ci si riferisca ad essi – come, per esempio la dottrina dei bambini eletti e non eletti; la dottrina del tormento eterno di tutti quelli che non sono santi, vincitori ecc.
Come conseguenza, molti degli uomini saggi secondo il mondo che stanno primeggiando davanti al pubblico stanno di già compiendo ogni sforzo per distrarre l’attenzione da tutti quei soggetti. Quali altri argomenti possono trovare che non la vera o la falsa dottrina della elezione; e la vera o falsa idea della provvisione di Dio per la vita futura del genere umano? Non conoscendo del vero, piano divino dell’età e non volendo sollevare controversie lungo la linea dell’inferno e della dannazione dei bambini, che cosa possono queste stelle - predicatori predicare, così da attrarre su di sé l’attenzione del mondo?
Essi possono abbandonare totalmente i temi spirituali e scendere sul piano dell’uomo naturale, su questioni di riforma morale e politica. Essi possono visitare i quartieri poveri e predicare il Vangelo anti-ghetto. Essi si possono unire, in crociate di civiltà cristiana, ecc.
E queste cose impegneranno sempre di più queste stelle del pulpito; mentre altri faranno sensazione superando i più celebrati increduli in dichiarazioni di ciò che essi non credono; nello scherzare sui racconti biblici della caduta di Adamo nel peccato e sull’idea di essere salvati da qualcosa che è un mito, stando alla loro teoria evolutiva.
Chi non può vedere oggi questi segni adempiersi da ogni parte! Ma il sole e la luna e le dodici stelle sono fino ad ora solo parzialmente oscurate; ciò nondimeno molte delle false stelle sono cadute da ogni pretesa di luce del Vangelo al livello della comprensione delle masse verso le quali risplendono.
Casualmente, Luca (21:25,26) aggiunge altri segni di questo periodo: “Sulla terra angoscia dei popoli, nello smarrimento al fragore del mare e dei flutti [gli elementi inquieti e senza legge]; e gli uomini verranno meno dalla paura e dalla attesa delle cose che si abbatteranno sul mondo [sulla società], perché le potenze dei cieli saranno scrollate.”
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gattosilvestro67
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Lasciato il - 01 September 2013 : 07:22:03
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Il muggito del mare e le onde simboleggiano le masse inquiete dell’umanità, frenate, ma non completamente represse, dalle leggi e dai regolamenti della società.
Ognuno ha udito qualcosa di questo “fragore” nei passati vent’anni con occasionali esplosioni temporalesche che si scagliano come onde di marea contro la terra [l’ordine sociale] e cercano di ingoiarla.
Represse per qualche tempo queste onde stanno radunando peso e forza e, come mostrato profeticamente, è solo questione di pochi anni fino a che tutti i monti [regni] verranno spostati e “gettati in mezzo al mare”, nell’anarchia. (Salmo 46:1,2) Ogni quotidiano che non sia sotto il controllo dei ricchi, dà voce al fragore della classe inquieta del “mare”; e gli altri, sebbene mal volentieri, devono dare eco al fragore come argomenti di notizia.
Accade che in un periodo di relativa pace questo causa “angoscia dei popoli, nello smarrimento.” Ed è mentre gli uomini cominciano a rendersi conto che il fragore e l’irrequietezza del mare è dovuto in gran parte al declino della superstizione e dell’influenza ecclesiastica, e mentre vedono scosse sempre più le potenze dei cieli (credi e sistemi settari), che i loro cuori vengono meno per la paura –con l’apprensione per le cose che stanno per venire sulla terra (società); ma gli strenui sforzi che vengono ora fatti per ristabilire e unificare il potere e l’influenza settaria avrà successo in gran misura solo per breve tempo; poiché sicuramente si disintegrerà completamente.
“E allora [nello stesso tempo] apparirà il segno [evidenza, prova] del Figlio dell’Uomo”, la prova o evidenza del secondo avvento del Figlio dell’Uomo. Non dovremmo perdere di vista il fatto che questa intera profezia è data in risposta a certe domande, una delle quali fu, “Quale sarà il segno della tua presenza” al secondo avvento?
Avendo in mente il fatto che pochi riconobbero il Messia al suo primo avvento, e che essi stessi ebbero dubbi e timori sull’argomento per un tempo considerevole, volevano sapere come sarebbero stati sicuri di riconoscerlo. Al primo avvento il Signore si mostrò e fu attestato da segni –dalle sue meravigliose parole e opere, e da Giovanni il Battista.
Quale segno avrebbero dovuto aspettarsi che indicava la sua seconda presenza? fu la loro acuta domanda. La risposta del nostro Signore li rassicurò che il suo popolo non sarebbe stato lasciato senza un segno adeguato e sufficiente; ma del carattere di tale segno non disse nulla. “Allora apparirà il segno del Figlio dell’Uomo.” Sarà sufficiente per il fedele e vigilante popolo di Dio, ma non è destinato agli altri.
Fu questa classe che vide e comprese i segni o prove del suo primo avvento, mentre le masse dell’Israele nominale non poterono discernere i SEGNI dei loro tempi e Dio non volle che altri dovessero averne discernimento; da ciò molte delle meravigliose parole di vita furono pronunciate in parabole e segni oscuri, così che vedendo essi potessero non vedere, e udendo essi potessero non capire essendo immeritevoli della luce dovuta allora solo ai fedeli.
E così sarà in relazione al segno o evidenza della seconda presenza del Signore. Non sarà manifesto a tutto il genere umano: può essere conosciuto solo dagli Israeliti, ed essi devono essere onesti – senza falsità. La parola segno (verso 30) corrisponde al greco seemion ed ha il significato di prova o evidenza come illustrato nei casi seguenti: “Or Gesù fece ancora molti altri segni.” Giovanni 20:30 “concedendo che segni e prodigi si operassero per mano loro [Paolo e Barnaba].” Atti 14:3 “Le lingue sono un segno…per i non credenti.” 1 Cor. 14:22 Ora i segni dell’apostolo sono stati messi in opera fra voi con grande pazienza, con segni”, ecc. 2 Cor, 12:12 Per conseguenza, “Voi vedrete il segno del Figlio dell’Uomo”, non significa che i discepoli del Signore allora viventi lo vedranno, ma che essi avranno in quel tempo un’indicazione o evidenza della sua presenza.
I segni della seconda presenza del nostro Signore saranno trovati in armonia con la testimonianza dei profeti* e corroborati da essa, come nel caso del primo avvento. Luca 24:44-46 *Vol. II, capp. 5,6,7. “Nei cieli”: Il segno o prova della sua parousia sarà dato nei cieli. Non nei cieli della presenza del Padre e davanti ai santi angeli, ma nei cieli simbolici, i cieli ecclesiastici, negli stessi cieli che il verso precedente ci dice che saranno così terribilmente scossi da buttarne fuori le stelle. E’ in questi cieli –la classe che si professa spirituale- che il segno o evidenza della presenza del nostro Signore sarà dapprima evidente.
Alcuni “vedranno” l’adempimento delle dichiarazioni profetiche riguardo a questo giorno della seconda presenza, nel meraviglioso dischiudersi del piano divino delle età, e lo riconosceranno come uno dei segni della sua presenza. (Luca 12:37)
Il giudizio di Babilonia, la Cristianità, nelle sue componenti sociale ed ecclesiastica, è un altro segno che il Giudice è venuto e sta facendo i conti, prima di tutto, con coloro ai quali ha affidato i suoi beni in qualità di amministratori. (Matt. 25:19; Luca 19:15) “Il giudizio deve cominciare dalla casa di Dio”; e ciò significa turbamento e costernazione tra i dottori e i capi sacerdoti del tempo presente, mentre tentano di riconciliare le loro dottrine, pratiche e fedi, come accadde ai farisei e sacerdoti e dottori della Legge alla prima presenza del nostro Signore –anche se la presenza fu rigettata allora come lo è ora.
Ma in realtà alla prima presenza gli umili Israeliti che Dio considerò meritevoli, non furono confusi, ma illuminati, così che il nostro Signore poté dir loro: “Ma beati i vostri occhi perché vedono, e i vostri orecchi perché odono.
Perché in verità vi dico che molti profeti e giusti desiderarono vedere le cose che voi vedete e non le videro, e udire le cose che voi udite e non le udirono!” (Matt. 13:16,17) Così ora, nella seconda presenza del Figlio dell’Uomo, l’aprirsi della Parola divina, il discernimento del piano divino che mostra anche i tempi e le stagioni divine, e la confusione su “Babilonia” sono prove soddisfacenti della presenza del Re.
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gattosilvestro67
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Lasciato il - 06 September 2013 : 08:17:00
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“Tutte le nazioni della terra faranno cordoglio e vedranno il Figlio dell’Uomo venire sulle nuvole del cielo.” Matt. 24:30.
Le tribù della terra non vedranno il segno o prova della presenza del Signore data solamente tra i “cieli” quanto meno spirituali in senso nominale –le chiese- e apprezzati solamente dagli innocenti fra questi. Né essi vedranno mai il Signore stesso con la vista naturale, poiché egli non è più carnale da poter essere visto secondo la carne.*
Dovremmo ricordare le parole del nostro Signore –“ancora un po’ di tempo e il mondo non mi vedrà più.” (Giov. 14:19) E dobbiamo anche ricordare le parole dell’apostolo alla Chiesa –che tutti noi dobbiamo essere “mutati”, e resi esseri spirituali come il nostro Signore, prima di poterlo “vedere come egli è.” (I Cor. 15:51-53; I Giov. 3:2)
Le tribù della terra, al contrario, vedranno le nubi della tribolazione e del turbamento correlato allo scuotimento dei “cieli”, e si renderanno conto che è una tempesta che scuoterà anche la “terra” (vedere Ebr. 12:26,27) e a quel tempo ci sarà anche un lamento generale di tutti inerente a quel grande tempo di tribolazione; e alla fine tutto il genere umano quando finirà la tempesta discernerà, riconoscerà il nuovo Re con gli occhi del loro intendimento e faranno cordoglio per il peccato, e perché a causa della propria cecità lo rigettarono –i giudei per primi. Vedere Zaccaria 12:10-12.
“Ed egli manderà i suoi angeli con un potente suono di tromba; ed essi raccoglieranno i suoi eletti dai quattro venti, da un’estremità dei cieli all’altra.” (Il Ms Sinaitico omette “suono”.) Matt. 24:31.
Quest’opera farà progresso durante la “raccolta”. Gli angeli (messaggeri del nuovo Re della terra) compiranno un’opera di separazione non tra la chiesa e il mondo ma un’opera di separazione all’interno della chiesa nominale – tra professori nominali, gli attuali “cieli”.
Quest’opera viene rappresentata in varie descrizioni simboliche – è la raccolta del grano dalle zizzanie nel granaio (Matt. 13:30); è la raccolta del buon pesce nelle ceste e il gettar via il pesce inadatto catturato dalla rete del Vangelo nel mare (Matt. 13:47-49); è la raccolta dei suoi gioielli (Mal.3:17); è la chiamata del “mio popolo” fuori da Babilonia (Riv. 18:4); è il grido di mezzanotte per le vergini, che separa le sagge dalle stolte (Matt. 25:6); e in questa profezia è il radunamento degli “eletti” dai non eletti della Cristianità, dai quattro venti – da ogni parte.
Non dobbiamo attenderci l’apparire di spiriti angelici con le ali che volino attraverso il cielo suonando una grande tromba, e afferrando qua e là qualcuno dei santi –non più di quanto possiamo attenderci di diventare pesci letterali e di essere posti in cesti letterali, o grani di cereali da essere posti in un granaio letterale. Gli angeli o messaggeri impiegati dal nostro Signore in questo radunamento della raccolta saranno messaggeri, crediamo, di quelli usati al suo servizio attraverso questa età –servitori terreni generati dal suo Spirito santo- “nuove creature in Gesù Cristo.”
Comprendiamo che la “grande tromba” è l’anti-tipica “tromba del giubileo”, la “settima tromba”, così simbolica come le precedenti sei (Riv.11:15-18), nessuna delle quali mai emise un suono letterale.
E’ stato un suono simbolico dall’ottobre del 1874, e continuerà fino alla fine del Millennio. Con l’inizio di questa tromba inizia la “raccolta” e la mietitura e la separazione, che dovranno continuare fino a che gli “eletti”, il “grano”, saranno tutti radunati al di fuori degli attuali cieli (sistemi ecclesiastici) – al Signore.
Gli “angeli” (messaggeri) sono coloro che portano il messaggio della Parola del Signore che produce la separazione e raduna a sé gli eletti.
E’ privilegio del fedele popolo di Dio che viene ora portato fuori dalle tenebre alla meravigliosa luce – al quale è permesso vedere e udire quelle cose che altri non vedono e non odono, di essere collaboratori col loro Signore quali suoi angeli –messaggeri o servitori - così come in tutti gli altri aspetti dell’opera, per tutta l’età.
Per sua grazia essi hanno arato e seminato ed erpicato e innaffiato, e ora la stessa classe può anche mietere con il Capo mietitore.
Imminenza del Regno di Dio.
“Ora imparate del fico questa similitudine: quando ormai i suoi rami si inteneriscono e le fronde germogliano, sapete che l’estate* è vicina. Così anche voi, quando vedrete tutte queste cose, sappiate che egli (il Regno di Dio –Luca 17:21) è vicino, anzi alle porte. In verità vi dico che questa generazione non passerà, finché tutte queste cose non siano avvenute. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.” Matt. 24:32-35.
Persone non credenti si sono attaccate a questo passo asserendo che in modo evidente non si è adempiuto, e da ciò è provato che il nostro Signore è stato un falso profeta.
Essi applicano l’intera profezia agli eventi tragici connessi con la caduta dell’entità politica nazionale d’Israele nel 70 A.D. e sprezzantemente fanno osservare che quella generazione e molte altre sono passate senza vedere l’adempimento di “tutte queste cose”.
La nostra risposta a ciò, ovviamente, è che non viene compresa la profezia del nostro Signore – cioè che si riferisce solo in parte alla tribolazione su Israele che culminò nel 70 A.D.
Ma per far fronte a questa obiezione, certi scrittori cristiani sono stati indotti a sostenere che le parole “questa generazione” in realtà significano questa razza, i giudei, non passeranno fino a che tutte queste predizioni non abbiano avuto adempimento. *Gli Ebrei dividevano il loro anno in due stagioni, estate e inverno.
CONTINUA. ...
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gattosilvestro67
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Lasciato il - 16 September 2013 : 07:18:20
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Ma noi dobbiamo dissentire da questa interpretazione per diverse ragioni: (1) Sebbene le parole “generazione” e “razza” si può dire vengano dalla stessa radice o origine, tuttavia esse non sono la stessa parola; e nell’uso delle Scritture i due vocaboli sono ben distinti.
Notate che nel Nuovo Testamento quando la parola generazione è usata nel senso di razza o posterità, è sempre dal greco gennema (come in Matt. 3:7; 12:34; 23:33; Luca 3:7) o da genos (come in I Pietro 2:9).
Ma nei tre differenti racconti di questa profezia al nostro Signore viene attribuito l’uso di una parola greca completamente differente (genea) che non significa razza, ma che ha lo stesso significato della nostra parola inglese generation [it., generazione].
Altri usi di questa parola greca (genea) dimostrano che essa non è usata con il significato di razza, ma con riferimento a persone che vivono contemporaneamente.
Citiamo a dimostrazione - Matt. 1:17; 11:16; 12:41; 23:36; Luca 11:50,51; 16:8; Atti 13:36; Col. 1:26; Ebr. 3:10;
(2)Il nostro Signore non avrebbe potuto intendere la razza giudaica, e sarebbe stato improprio usare una parola greca che significa razza, poiché la razza giudaica non era oggetto della domanda degli apostoli, né della profezia del nostro Signore in risposta.
Israele è appena menzionato nella profezia e, l’aver detto: “Questa razza non passerà fino a che tutto non sia adempiuto, avrebbe lasciato l’argomento aperto sulla domanda circa quale o quale tipo di razza avrebbe potuto intendersi.
Inoltre, se poniamo che la parola significa razza, allora potremmo dire altrettanto opportunamente che significhi la razza umana quanto che si riferisse alla razza giudaica.
Ma comprendendo che qui, come altrove genea significa generazione e riconoscere che le parole del nostro Signore erano una profezia che si estende per l’intera età del Vangelo, non abbiamo alcuna difficoltà a intendere che la dichiarazione significa
–“Questa generazione [che sarà testimone dei segni su cui vertevano le domande degli apostoli e appena enumerate dal nostro Signore – nominatamente, l’oscurarsi del sole e della luna e la caduta delle stelle]- questa generazione non passerà finché tutte queste cose non siano adempiute.”
In altre parole, i segni menzionati accadranno entro l’epoca di una generazione al termine dell’età. Il germogliare di un albero di fico può non essere stato che un avvenimento casuale, ma noi siamo inclini a pensare che così non sia stato.
La circostanza peculiare narrata della maledizione di nostro Signore su un albero di fico che non portava frutto e che fu seccata all’istante (Matt.21:19,20) ci induce a credere che l’albero di fico in questa profezia può essere inteso significare la nazione giudaica.
Se così, viene adempiuta in modo rimarchevole; poiché non solo migliaia di Israeliti tornano in Palestina, ma il movimento sionista come tutti sanno, ha ora assunto tali proporzioni da giustificare che congressi con rappresentanti da tutte le parti del mondo si riuniscano anno dopo anno per dare forma pratica alla proposta per la riorganizzazione di uno stato giudaico in Palestina.
Le gemme fioriranno, ma non porteranno alcun frutto a perfezione prima dell’ottobre del 1914 – la piena conclusione dei “tempi dei Gentili”. Una “generazione” può essere stimata come equivalente a un secolo (praticamente il limite attuale) oppure centoventi anni, la durata di vita di Mosè e il limite scritturale. (Genesi 6:3)
Calcolando un centinaio di anni dal 1780, la data del primo segno, il limite giungerebbe fino 1880; e, stando al nostro intendimento, ogni evento predetto ha iniziato ad essere adempiuto in quella data; iniziando la “raccolta” o periodo del radunamento nell’ottobre del 1874;
l’organizzazione del Regno e l’assunzione da parte del nostro Signore del suo grande potere come Re nell’aprile del 1878 e il tempo della tribolazione o “giorno dell’ira” che cominciò nell’ottobre del 1874 e cesserà all’incirca nel 1915; e il germogliare dell’albero del fico.
Coloro che scelsero potrebbero senza essere incoerenti dire che il secolo o generazione potrebbe altrettanto appropriatamente esser calcolato dall’ultimo segno, la caduta delle stelle, tanto quanto dal primo, l’oscuramento del sole e della luna e un secolo che inizia nel 1833 sarebbe ancora lontano dalla sua conclusione.
Sono in vita molti che furono testimoni del segno della caduta delle stelle. Coloro che camminano con noi nella luce della verità attuale non stanno attendendo cose a venire che sono già qui, ma stanno aspettando la consumazione delle cose già in corso. O, poiché il Maestro disse, “quando vedrete tutte queste cose”, e poiché “il segno del Figlio dell’Uomo nei cieli”, e l’albero di fico che germoglia, e il radunamento degli “eletti” sono conteggiati tra i segni, non sarebbe incoerente calcolare la “generazione” dal 1878 al 1914 -36 ½ anni –circa la media della odierna vita umana.
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gattosilvestro67
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Lasciato il - 19 September 2013 : 09:57:25
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“Quanto poi a quel giorno e a quell’ora nessuno li conosce, neppure gli angeli dei cieli, ma soltanto il padre mio.” (Matt. 24:36, MS Sinaitico. Paragonare Marco 13:32,33) “State attenti, vegliate e pregate, perché non sapete quando sarà quel momento.”
A molti queste parole sembrano implicare molto più di quanto esse esprimono: pensano ad esse come se mettessero sotto chiave e rendessero inutili tutte le profezie della Bibbia – come se il nostro Signore avesse detto, “nessun uomo lo saprà mai”, laddove egli semplicemente disse “nessun uomo lo sa” riferendosi soltanto alle persone che lo ascoltavano – alle quali la rivelazione degli esatti tempi e stagioni non era dovuta. Chi può dubitare che gli “angeli del cielo” e “il Figlio” ora lo sappiano, completamente e con chiarezza ora che le cose hanno progredito fino ad essere così vicine all’adempimento?
E se essi non sono ora impediti dal comprendere la dichiarazione di questo verso, ora non sono neppure i santi impediti o ostacolati da questo verso da non poter cercare un intendimento di tutta la verità “scritta anteriormente per nostra istruzione”. In realtà fu in gran parte perché non fu volontà del Padre che il suo popolo allora, non al tempo in cui i “sigilli” furono spezzati * dovesse conoscere la data, che il nostro Signore delineò il corso degli eventi e li assicurò che se avessero voluto guardare e pregare e così continuare con fedeltà, essi, a tempo debito, non sarebbero stati lasciati nelle tenebre, ma avrebbero visto e saputo. *Vol II, capp. 2 e 3.
Dio, attraverso il suo profeta Daniele indicò che in questo tempo “i saggi comprenderanno” la visione e la profezia e semplicemente “nessuno dei malvagi comprenderà”. (Dan. 12;9,10)
A ciò l’apostolo Paolo aggiunge questa testimonianza: “Fratelli non siete nelle tenebre che quel giorno non venga su di voi come un ladro”, sebbene questo accada su tutto il mondo. “Vegliate dunque [che a tempo debito VOI POSSIATE SAPERE], pregando in ogni tempo, affinché siate ritenuti degni di scampare a tutte queste cose che stanno per accadere.”
Come nel giorno di Noè, “non si avvidero di nulla”
“Ma come fu ai giorni di Noè, così sarà anche alla venuta del Figlio dell’uomo. Infatti, come nei giorni che presedettero il diluvio, le persone mangiavano, bevevano, si sposavano ed erano date in moglie, fino a quando Noè entrò nell’arca; e NON SI AVVIDERO DI NULLA, … così sarà pure alla venuta del Figlio dell’uomo.” Matt. 24:37-39.
Il punto essenziale di questa illustrazione viene sorvolato da molti che presumono, senza alcuna autorizzazione nelle parole del Maestro, che la similitudine qui indicata risiede nella malvagità del giorno di Noè e quella del giorno della presenza di Cristo.
Ma mentre questo paragone può essere giustificato ed appropriato, resta il fatto che tale paragone non fu fatto, ma evitato. Il paragone fatto insiste sulla somiglianza dell’ignoranza. Solo Noè e la sua famiglia sapevano; il popolo NON SAPEVA, ma continuò come sempre – sposandosi, piantando, costruendo, mangiando e bevendo. In modo simile, durante il tempo della presenza di Cristo alla fine di questa età, e mentre il grande tempo di tribolazione è imminente, i soli che comprenderanno su questa presenza o avranno una chiara percezione di ciò che sta per venire, o perché, o la conseguenza, sarà il popolo del Signore. Gli altri “non comprendono.”
In Luca (17:26-29) è insegnata la stessa lezione; e sia il prossimo di Noè che di Lot sono mostrati come ignoranti sui loro guai imminenti nei giorni di Noè e nei giorni di Lot, come il popolo qui sarà ignorante della veniente tribolazione nei giorni del Figlio dell’Uomo- dopo che è venuto ed è presente.
Noi vediamo questo chiaramente adempiuto intorno a noi oggi. Il mondo è spaventato e perplesso; ma non sa della presenza del Figlio dell’Uomo, e della “raccolta” che ora conosce un progresso. Anche se essi possono con qualche approssimazione sospettare della tribolazione veniente, non possono indovinare la benedizione che viene dietro di essa.
“Così sarà nel giorno in cui il figlio dell’uomo [già presente] sarà manifestato [reso manifesto –dapprima alle sue ‘vergini’ vigili, più tardi nella tribolazione a tutti gli uomini]. In quel giorno chi si troverà sul tetto della casa, non scenda a prendere le sue cose; così pure chi si troverà nei campi non torni indietro. Ricordatevi della moglie di Lot.
Chi cercherà di salvare la propria vita, [con compromessi di coscienza e rimanendo in Babilonia] la perderà; ma chi la perderà [sacrificando gli interessi della vita presente], la salverà” –la vita eterna. Luca 17:30-33.
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gattosilvestro67
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Lasciato il - 27 September 2013 : 08:19:56
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Così il Vangelo di Luca applica queste parole (già considerate in precedenza) alla conclusione dell’età del Vangelo – “il giorno in cui il Figlio dell’Uomo è rivelato.” “Ricordatevi della moglie di Lot!” E’ l’avvertimento opportuno del nostro Signore. Quanto poco necessario sarebbe stato questo monito, se applicato a quelli che fuggirono dalla Giudea nel 70 A.D.; ma quanto necessaria sarebbe una energica risolutezza per il popolo di Dio qui, alla fine dell’età del Vangelo.
Quando apprendiamo che Babilonia è condannata e udiamo il messaggio del Signore, “Uscite da essa o popolo mio, affinché non abbiate parte ai suoi peccati e non vi venga addosso alcuna delle sue piaghe”, è in realtà come la voce dei messaggeri che affrettavano Lot e la sua famiglia ad uscire da Sodoma dicendo: “Fuggi per salvare la tua vita! Non guardare indietro e non ti fermare in alcun luogo della pianura; salvati al monte che tu non abbia a perire!” Genesi 19:7
L’illustrazione è intensificata quando ricordiamo che la Cristianità è quella “grande città [Babilonia] che spiritualmente si chiama Sodoma.” Riv. 11:8 La moglie di Lot dopo aver iniziato la fuga come le era stato comandato, “guardò indietro” , bramando le cose che aveva lasciate: e così è oggi per alcuni che fuggono da Babilonia al monte (Regno) del Signore; Essi hanno più simpatia con le cose che lasciano dietro che non quelle davanti.
Solo coloro che corrono la corsa fino alla fine che mettono i loro affetti sulle cose di sopra e non sulle cose di sotto. La perseveranza dei santi scaturisce da una piena consacrazione del cuore; tutti gli altri verranno meno nella fuga per ottenere il grande premio.
Uno preso e l’altro lasciato.
“Io vi dico: In quella notte due saranno in un letto; l’uno sarà preso e l’altro lasciato.” Luca 17:34 –omesso da Matteo. Il Signore, attraverso il profeta, ci informa che sebbene venga l’aurora del Millennio, si avvicina anche una notte. (Isaia 21:12)
Sarà una notte di tribolazione nella prima parte della quale i santi saranno radunati fuori da Babilonia. Il “letto” qui, in armonia con l’uso che Isaia fa di questa parola (Isa 28:20) può essere interpretato a simbolo dei credi umani che sono abbastanza lunghi per “bambini” in Cristo, ma troppo corti perché un “uomo” fatto ci si distenda.
Questo è vero delle varie “dottrine degli uomini”, che hanno sostituito, ma che sono molto diverse dalle dottrine della parola di Dio, la lunghezza e l’estensione della quale supera la conoscenza umana. Per esempio la dottrina dell’Elezione, come insegnata dai nostri amici calvinisti è un “letto” assai sufficiente perché vi giacciano molti che sono solo “bambini” in Cristo i cui sensi non sono mai stati molto esercitati; ma mentre alla luce della conoscenza del giorno presente i bambini si svegliano e crescono in grazia e conoscenza, sicuramente troveranno il vecchio letto – dottrina troppo piccola per avere conforto; e mentre ciascuno tenta di avvolgersi con le promesse di Dio che si sono ristrette per un errore teologico, egli non può coprirsi in modo soddisfacente; i dubbi si insinuano per fargli prendere freddo dalla paura che, dopo tutto, non è certo che lui e tutti i suoi amici siano degli “eletti” e rapidamente tale cristiano sviluppato trova sollievo uscire da tale insegnamento; e a tali persone Dio generalmente manda la luce dell’attuale verità per guidarli ad un “grande luogo” di vero riposo provveduto di abbondanti rivestimenti per tutti quelli che cercano di conoscere e di fare la volontà di Dio.
Altri, comunque, la grande maggioranza, rimangono alquanto soddisfatti e confortati nei oro vari e piccoli lettini, perché sono “bambini” e non “uomini” nella conoscenza e nell’esperienza cristiane. “Uno sarà preso e l’altro lasciato.”
“Due uomini saranno nei campi; l’uno sarà preso e l’altro lasciato.” Matteo 24:40.
“Il campo è il mondo”, spiegò il nostro Signore; e in questo discorso rappresenta una condizione al di fuori della “casa” nominale – al di fuori di Babilonia. Così ci viene insegnato che non tutti quelli che vengono da fuori saranno “radunati”, ma che i “tesori” saranno cercati ovunque si trovino – “il Signore conosce tutti quelli che sono suoi” e in questo radunamento della raccolta egli prende su i suoi gioielli – radunando i suoi “eletti”, per essere coeredi nel suo Regno.
Due macineranno al mulino, uno sarà preso e l’altro lasciato.” Mat. 24:41; Luca 17:35.
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gattosilvestro67
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Lasciato il - 01 October 2013 : 08:25:25
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Un mulino è un luogo dove viene preparato il cibo: i ministri e le scuole teologiche compiono il lavoro di macinare il cibo spirituale per “Babilonia” e ne ricavano assai poco grano da macinare –non “frumento ventilato.”
Sale il lamento che il cibo provveduto è in gran parte bucce e pula, che non sosterrà la vita e il vigore spirituale; e ciascun mugnaio è obbligato a preparare quello che gli è consentito dalla sua denominazione ed egli non può mantenere la sua posizione e tuttavia provvedere il “cibo a tempo debito”, “frumento ventilato”, per la casa della fede.
Quindi la “verità attuale” raduna alcuni che sono alla macina e ne lascia altri. –uno è preso e l’altro lasciato. Coloro che sono leali a Dio e al suo gregge saranno presi; tutti gli altri saranno lasciati.
Mentre il mondo e la chiesa nominale dichiarano che questo è un tempo per unirsi e “confederarsi”, Dio dichiara che è un tempo di separazione. Isa. 8:12
Dove essere radunati – l’attrazione.
“I discepoli allora rispondendo gli dissero: ‘Dove Signore? [Dove questi saranno PRESI?] Ed egli disse loro: ‘Dove sarà il corpo [la carcassa, il cibo], là si raduneranno le aquile.” Matt. 24:28; Luca 17:37.
La lezione è che in quel giorno, quando il Signore sta radunando i suoi “eletti” dai quattro venti del cielo –da ogni angolo della Chiesa- egli li attrarrà come le aquile sono attratte dal cibo, per il quale esse hanno vista acuta e forte appetito; che a tempo debito il Signore avrebbe provveduto il cibo appropriato, e il suo vero popolo lo avrebbe riconosciuto e sarebbe stato radunato a lui –i pronti e meritevoli sarebbero stati presi e gli altri lasciati.
Il cibo della “verità attuale.”
E' provveduto ora dal nostro Signore, e il suo radunamento dei santi a lui, si adatta esattamente alla descrizione di questa profezia. La presente chiamata non è per andare da un “mulino” ad un altro “mulino”; né da un “letto” ad un altro che ha all’incirca la stessa grandezza.
Non è il radunamento da parte di un uomo o di molti uomini che chiamano a sé, in una nuova denominazione; ma un radunamento a Cristo stesso, il vero e solo Maestro e Insegnante. Dove e quando vi fu mai prima un tale pubblico riconoscimento di tutti quelli che credono nel prezioso sangue di Cristo e che sono consacrati a lui, come la famiglia della fede – tutti fratelli - e l’uno e solo Legislatore Cristo, indipendentemente dai credi e dogmi umani su altri soggetti?
Mai e in nessun luogo dai giorni degli apostoli, per quanto possiamo giudicare. Inoltre, è degno di nota che grandi capacità umane, oratoria, ecc., sono state connesse con altri movimenti, ma non con questo radunamento attuale al Signore. Qui la verità, il cibo spirituale che il Signore sta provvedendo, è tutto ciò che attrae: espressioni fiorite e oratoria umane trovano poco spazio per esprimersi qui; esse sono mancanti ma non se ne sente la mancanza.
I radunati e coloro che radunano vengono assieme perché essi “hanno fame e sete di giustizia”: ed essi trovano la porzione soddisfacente che il Signore stesso ha provveduto; e ciascuno ne mangia per se stesso.
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