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gattosilvestro67
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Lasciato il - 12 February 2014 : 14:33:53
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In armonia con ciò, ci viene mostrato (Riv. 20:7-10) che al termine dell’età milleniale ci sarà un tempo di “raccolta”, per eseguire una selezione e separazione tra i miliardi di esseri umani allora viventi, ciascuno dei quali avrà goduto di una piena opportunità di conseguire la perfezione.
Questo sarà simile all’attuale selezione di “Babilonia”, la “Cristianità”, in questo tempo di “raccolta”; ed anche simile all’opera di selezione nella “raccolta” dell’età giudaica.
La raccolta dell’età milleniale testimonierà la completa separazione dei “capri” dalle “pecore” del Signore, come rappresentato nella parabola del nostro Signore. Matt. 25:31-46
Ma mentre ciascun risultato delle “raccolte” giudaica e del Vangelo mostra solo un piccolo gregge radunato, e le grandi masse immeritevoli, poiché fino al tempo presente Satana inganna e acceca le masse del genere umano, noi potremmo non senza ragione attenderci che i risultati della “raccolta” dell’età milleniale mostrerà risultati opposti –essendo le masse “pecore” leali da essere introdotte nella vita eterna, e i capri, comparativamente minori, da essere distrutti.
Comunque, non i numeri, ma la qualità, è ciò che il Signore sta sottoponendo alla prova. La sua garanzia è che il peccato e i peccatori e quelli che simpatizzano col male non andranno oltre il Millennio, per guastare la felicità e la pace e la benedizione della grande eternità che è oltre – dove “non ci sarà più la morte né cordoglio né grido né fatica, perché le cose di prima sono passate.” Riv. 21:4
Così verrà il Regno di Dio, e la sua volontà sarà fatta sulla terra come è fatta nei cieli. Così il Cristo regnerà come vicegerente del Padre fino a che avrà ridotto a nulla ogni autorità e potenza antagonista, e indotto ogni ginocchio a piegarsi e ogni lingua a confessare la Saggezza, la Giustizia, l’Amore e la Potenza di Dio Padre. E, alla fine, avendo reso manifesti, attraverso l’ultima cruciale prova alla fine del Millennio, tutti coloro che hanno anche solo una simpatia per il peccato, sebbene esteriormente obbedienti; e avendo distrutto questi dal popolo (Riv. 20:9), egli riconsegnerà al Padre il dominio vicereale.
Così l’apostolo esprime il soggetto: “Bisogna infatti che egli regni, finché non abbia messo tutti i nemici sotto i suoi piedi. L’ultimo nemico che sarà distrutto è la morte [adamica]. Poi verrà la fine [del suo regno, avendo raggiunto il suo obiettivo], quando [Cristo] rimetterà il regno nelle mani di Dio Padre, dopo aver [Cristo] annientato ogni dominio [ostile], ogni potestà e potenza. … E quando ogni cosa gli sarà sottoposta, allora il Figlio, sarà anch’egli sottoposto a colui [il Padre]che gli ha sottoposto ogni cosa [per i mille anni]. 1 Cor. 15:24-28
Cesserà la volontà di Dio di essere fatta sulla terra come in cielo quando il Regno milleniale di Cristo terminerà? Oh, no! Tutto al contrario, quella condizione sarà raggiunta solo allora, quale risultato del regno di Cristo. A quel tempo tutti gli uomini saranno non solo perfetti, come fu Adamo appena creato (essendo stati distrutti i peccatori volontari) ma, in aggiunta, essi avranno una conoscenza della bontà della giustizia e della eccessiva peccaminosità e dannosità del peccato; ed essi avranno superato con successo la loro prova e dimostrato che avranno pienamente e in modo definito formato i caratteri nella più piena armonia con la somiglianza del carattere divino.
Il Regno di Dio sarà allora tra gli uomini come ora nei cieli tra gli angeli; gli speciali tratti del Regno Mediatorio del Cristo con le sue provvisioni di misericordia, sotto il Nuovo Patto, per la debolezza dei peccatori, giungerà alla fine; sarà inutile, poiché non ci saranno più esseri deboli e imperfetti per trarre profitto da esso.
CONTINUA. ...
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gattosilvestro67
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Lasciato il - 24 February 2014 : 20:46:11
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Possiamo prontamente supporre, comunque, che anche quando tutti sono perfetti e ad immagine di Dio, l’ordine sarà ancora mantenuto; poiché come “L’ordine è la prima legge dei cieli”, così dovrebbe pure essere la prima legge della terra.
E questo implicherà giusti principati e potenze. Colà ci sarà la prima Repubblica di completo successo. I tentativi attuali di riconoscere ogni uomo come un re, ed uguale ad ogni altro uomo, e l’eletto rappresentante o Presidente un servitore di re compagni, piuttosto che un signore, si sono tutti dimostrati un fallimento in vari gradi; poiché gli uomini non sono uguali mentalmente, fisicamente e moralmente, né in senso finanziario e sotto altri aspetti; e poiché nessuno è adeguato per essere sovrano, ma a causa delle debolezze tutti hanno ora bisogno di essere sottoposti a leggi e restrizioni.
Ma quando ciò che è perfetto sarà stato conseguito per il genere umano, dal Regno Mediatorio, essi saranno tutti re come lo fu Adamo prima che peccasse. E a questi re, unitamente, sarà concesso il Regno post-milleniale di Dio; e tutti regneranno armoniosamente sotto la legge dell’Amore, e il loro Presidente li servirà e li rappresenterà. O Signore, noi preghiamo, venga il tuo Regno! Per amore dei tuoi attuali santi e per amore del mondo.
STUDIO QUATTORDICESIMO LO SGABELLO DEI PIEDI DI GEOVA RESO GLORIOSO
LO SGABELLO DI DIO RIGETTATO E ABBANDONATO A CAUSA DEL PECCATO – LA PROMESSA RINASCITA DELLA SUA GLORIA – LA RESTAURAZIONE DA FARSI SUL POSSEDIMENTO ACQUISTATO – IL SUO PIU’ BRILLANTE GIOIELLO – GEOVA PONE DI NUOVO I PIEDI “SUL MONTE DEGLI ULIVI” – LE BENEDIZIONI CHE NE CONSEGUONO – LO SGABELLO DEI SUOI PIEDI ALLA FINE VERAMENTE GLORIOSO.
“Così dice l’Eterno: ‘Il cielo è il mio trono e la terra è lo sgabello dei miei piedi.” “E io renderò glorioso il luogo [lo sgabello] dove posano i miei piedi.” “In quel giorno i suoi [di Geova] piedi si fermeranno sopra il Monte degli Ulivi.” Isa. 66:1; 60:13; Zacc. 14:4; Matt. 5:35; Atti 7:49
Lo sgabello dei piedi di Dio è stato tutt’altro che glorioso per i passati seimila anni: peccato, pena, grida, sofferenze fisiche e mentali lo hanno reso un vasto ossario in cui ora, con stima prudenziale, come minimo cinquanta mila milioni di umani attendono il tempo di tornare quando la maledizione della giustizia divina sarà rimossa; e la luce del divino favore, risplendendo sul volto del nostro Signore Gesù Cristo, sorgerà come il Sole della Giustizia – “Scaccia le ombre lugubri della morte, illumina le tenebre con raggi risanatori.”
A questo fine Dio ha preso abbondanti provvedimenti. Il riscatto per Adamo, e per tutti quelli che hanno sofferto una perdita per suo tramite quale suoi figli, comprò il mondo intero, e assicurò per ciascun membro della nostra specie una opportunità per un giudizio per la vita eterna in condizioni favorevoli; ma ha fatto di più, ha riacquistato la casa paradisiaca di Adamo (persa per la sua trasgressione), e il suo dominio quale re della terra, rappresentante di Dio, suo Creatore e Padre.
Quindi leggiamo: “E tu, torre del gregge, roccaforte della figlia di Sion, a te verrà, proprio a te verrà l’antico dominio.” (Michea 4:8) Anche l’Apostolo Paolo parla della “redenzione dell’acquistata proprietà.” (Efes. 1:14)
Anche il Signore Gesù in una delle sue parabole si è riferito a questo, indicando che ha acquistato non solo il genere umano, il tesoro, ma anche il campo, il mondo, la terra dalla maledizione: e che tutti quelli che si uniscono a lui, quali membri della classe del Regno, parteciperanno a quell’acquisto del campo e del tesoro. Matt. 13:44
L’intera opera del Millennio consisterà nel riordinare e rendere glorioso lo sgabello dei piedi di Dio. Il Paradiso, quando fu perso mediante il peccato, non era che un “giardino” in un angolo della terra; ma visto che la razza di Adamo si è moltiplicata fino a riempire la terra, in armonia con l’intento divino (Gen. 1:28) e visto che tutti loro sono stati redenti, si renderà necessario provvedere un paradiso sufficientemente largo per sistemarli tutti: e questo implicherà che l’intera terra diverrà come un Giardino dell’Eden per fruttuosità e bellezza e perfezione.
E tutto questo è promesso come grandioso futuro epilogo del piano divino. Atti 3:20,21; Riv. 2:7; 2 Cor. 12:4 Ma il più ricco gioiello dello sgabello glorificato del Signore alla fine del Millennio sarà il genere umano, nella cui perfezione, libertà e somiglianza divina, nella grazia morale e intellettuale, sarà il riflesso della medesima immagine della Divinità.
E l’uomo perfetto rifletterà più gloriosamente onore sul suo Fattore e sul suo meraviglioso piano per la sua creazione, redenzione e restaurazione. E con quel meraviglioso piano sarà sempre intimamente identificato prima il Signore Gesù, la “Parola” di Geova, e secondo la Sposa, la moglie dell’Agnello e coeredi nella dispensazione delle benedizioni assicurate dal riscatto.
CONTINUA. ...
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gattosilvestro67
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Lasciato il - 05 March 2014 : 08:14:56
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Questo abbellire e glorificare lo “sgabello dei piedi” del Signore non sarà completato fino a che il nostro Signore Gesù quale onorato agente del padre, “annienterà ogni dominio. Ogni potestà e potenza [che si oppone].
Bisogna infatti che egli regni finché non abbia messo tutti i nemici sotto i suoi piedi,” Prima che egli consegni il Regno alla fine del Millennio. 1 Cor: 15:24-28
Il periodo del regno di Peccato e Morte viene rappresentato come il tempo in cui Dio “non si è ricordato dello sgabello dei suoi piedi nel giorno della sua ira” (Lam. 2:1); ma seguendo l’inizio del Millennio le persone sono profeticamente chiamate:
“Esaltate l’Eterno, il nostro Dio, e prostratevi davanti allo sgabello dei suoi piedi. Egli è santo.” (Salmo 99:5) E questo pensiero, che lo stabilimento della Nuova Gerusalemme, la Chiesa di Dio glorificata, quale nuovo governo sulla terra, significherà l’inizio della restaurazione del favore divino per lo sgabello dei piedi di Geova, è chiaramente esposto dal profeta Zaccaria (14:4,5).
I piedi di Geova sul monte degli olivi.
Questa profezia è generalmente fraintesa, ed applicata ai piedi del nostro Signore Gesù, al suo secondo avvento: e in realtà, coloro che così errano generalmente vanno oltre ed asseriscono che saranno i piedi carnali, trafitti con i chiodi del Calvario, non rendendosi conto che il nostro Signore ha consegnato la sua natura umana, completamente e per sempre, quale nostro riscatto; e che egli fu destato dai morti, dalla potenza del Padre, quale glorioso essere spirituale –“l’espressa immagine della persona del Padre.” * * Vedere vol. II, Cap.5 Ma uno sguardo al verso precedente (3) mostra che il riferimento del profeta è al ritorno dei piedi di Geova; poiché la dichiarazione (che si riferisce alla tribolazione per mezzo della quale il Regno sarà stabilito) è: “Poi l’Eterno uscirà a combattere contro quelle nazioni, come combatté altre volte nel giorno della battaglia [per Israele, nei tempi antichi]. In quel giorno i suoi piedi si fermeranno sopra il monte degli Ulivi che sta di fronte a Gerusalemme, a est, e il monte degli Ulivi si spaccherà in mezzo, da est a ovest formando così una grande valle; una metà del monte si ritirerà verso nord e l’altra metà verso sud.”
Se solo uno riconosce il fatto che i piedi menzionati sono quelli di Geova, non contesterà che questo linguaggio è simbolico, e si riferisce al ristabilimento da parte del Signore del suo dominio su questa terra, che è stata da lungo tempo abbandonata, in senso relativo, al “Dio di questo mondo,” Satana –se non per il fatto che il Signore fu prima rappresentato dal Tabernacolo tipico, secondariamente dal Tempio di Gerusalemme, e ultimamente dalla condizione presente del tabernacolo della Chiesa di Cristo durante questa età del Vangelo.
Sicuramente, nessuno errerà concependo il pensiero che Geova posi letteralmente i suoi piedi su questa terra quale “sgabello”.
E se è simbolico che Geova pone i piedi e ve li mantiene, e significa il ritorno del divino favore e dominio sulla terra, così, possiamo essere sicuri, anche altri lineamenti connessi nella stessa profezia sono simbolici: il Monte degli Ulivi, la sua peculiare divisione, la sua valle, il flusso del popolo, le acque della vita da Gerusalemme (Paragonare il verso 8 con Ezech. 47:1-9), ecc., sono tutte dichiarazioni simboliche –rappresentazioni di grandiose verità spirituali.
L’olivo è un simbolo denso di significato: nei tempi antichi fu la sorgente di luce artificiale, essendone l’olio generalmente usato a questo scopo. (Eso. 27:20)
In realtà, in ebraico l’albero dell’olivo era chiamato shemen o albero dell’olio.
L’olio d’oliva era anche usato quale base di molti dei preziosi unguenti dei tempi antichi – come quelli usati nell’unzione dei sacerdoti e dei re, che tipificavano lo Spirito santo sull’anti-tipico “sacerdozio reale”. (Eso. 30:24)
E da tempo immemorabile il ramo d’olivo è stato usato come simbolo di pace. Gen. 8:11; Neem. 8:15 Se, dunque, l’olivo è simbolo di luce, pace e benedizione divina per opera dello Spirito santo, e se la montagna viene considerata come ovunque il simbolo di un regno, il significato qui del termine Monte degli Ulivi si vede facilmente che indica il Regno di Luce, Pace e Benedizione Divina.
E lo stare o porre o fissare i “piedi” di Geova su di esso, significa che il favore divino e la legge divina saranno ristabiliti sulla terra dal santo Regno e mediante esso.
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gattosilvestro67
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Lasciato il - 14 March 2014 : 06:36:33
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L’applicazione del termine Monte degli Ulivi, è in pieno accordo con la dichiarazione dell’apostolo (Rom. 11:17-24) in cui egli paragona l’Israele carnale con l’originale pianta d’olivo coltivata e i convertiti gentili a rami di olivo selvatico innestati laddove i rami naturali erano stati recisi. (Paragonare Ger. 11:16,17)
Ed egli spiega che le radici dell’albero sono nella promessa di Dio –la promessa abrahamica, che il seme di Abrahamo dovrebbe alla fine benedire tutte le famiglie della terra, ecc. Infine le stesse radici della promessa reggeranno due tipi di rami- i rami di olivo selvatico innestati e i rami naturali reinnestati: quando all’Israele carnale sarà tolta la sua cecità e guarderà con l’occhio della fede sul Salvatore crocifisso e trafitto diciotto secoli fa –quale sacrificio per il peccato. Ricordiamo anche che l’Israele carnale fu il Regno tipico di Dio o monte per un lungo tempo e che l’Israele spirituale dell’età del Vangelo è chiamata ad essere il reale Regno d i Dio, come dichiarò il nostro Signore: “Non aver paura piccolo gregge poiché al vostro Padre è piaciuto di darvi il Regno.” Inoltre, da questi due Regni (anche prima che la gloria resti su di loro, per renderli suoi canali di benedizioni a tutto il mondo del genere umano) ha proceduto tutta “la luce del mondo” durante tutte le tenebre del passato: poiché non sono questi i rappresentanti del Vecchio e del Nuovo testamento, il vecchio e il nuovo Patto? Non corrispondono questi ai due testimoni e ai due alberi di olivo di Zaccaria (4:3,11,12) distintamente menzionato anche in Rivelazione (11:4)? –in cui queste due parti del monte simboleggia il portato di questi due patti, i risultati della testimonianza- il Regno nelle sue fasi celeste e terrena? Qui vediamo, dunque, che le due metà del Monte degli Ulivi significano le due parti del Regno di Dio, distintamente separate in accordo con l’ordine o disposizione divina.
La separazione non indica alcuna opposizione tra le due parti del Regno. Al contrario, ha il proposito di produrre la “Valle delle Benedizioni” tra di loro –alla quale possono fuggire tutti quelli che desiderano l’aiuto divino e trovarvi soccorso sotto la benedetta protezione di entrambe le fasi celeste e terrena del Regno. Il profeta Davide (Salmo 84) sembra aver dato una previsione di questa grande “Valle delle Benedizioni” vicino ai “piedi” di Geova, quando egli prima canta dei santi dell’età del Vangelo e poi di quelli benedetti nell’età successiva, dicendo:
“Oh, quanto amabili sono le tue dimore O Eterno degli eserciti! L’anima mia anela e si strugge Per i cortili dell’Eterno; il mio cuore e la mia carne mandano grida di gioia al Dio vivente. Anche il passero trova una casa e la rondine un nido, dove posare i suoi piccoli presso i tuoi altari, o Eterno degli eserciti, mio Re e mio Dio. Beati coloro che abitano nella tua casa E ti lodano del continuo. (Sela)
Beati quelli che ripongono la loro forza in te E che hanno in cuore[completamente] le tue vie [di giustizia]! Quando attraversano la valle del lamento, la trasformano in luogo di sorgenti [di gioia, la Valle delle Benedizioni ], e la prima pioggia la ricopre di benedizioni [Gioele 2:28]. Essi vanno di valore in valore, e infine compaiono davanti a Dio in Sion.”
Anche l’ottantacinquesimo Salmo dipinge il ritorno della clemenza e della benedizione divine sotto il Regno Milleniale –il monte (Regno) degli Ulivi delle due parti.
Lo spostamento di una parte del monte a nord e dell’altra a sud è significativo; il nord è la direzione del gruppo delle Pleiadi, il centro celeste dell’universo, il supposto trono dell’impero divino. *
Questo sembra indicare il “cambiamento” della Chiesa del Vangelo in questo tempo, dalle condizioni umane a quelle spirituali quali “partecipi della natura divina”: e lo spostamento dell’altra metà del monte sembrerebbe significare la completa restaurazione alle condizioni umane perfette, di quegli antichi degni accreditati come degni di costituire i rappresentanti terreni del Regno di Dio.
La valle così prodotta sarebbe una valle piena di luce –libera da ombre: poiché il sole si aprirebbe la strada attraverso di essa da est a ovest.
Questo parla in maniera simbolica del Sole della Giustizia e della piena luce della verità e benedizioni divine che disperdono le ombre del peccato, dell’ignoranza, della superstizione e della morte, e che cura e ristora i volenterosi e gli ubbidienti dell’umanità che fuggiranno a questa valle di benedizione, la valle della misericordia.
La valle della misericordia, tra e sotto la cura delle fasi spirituale e umana del regno di Luce e Pace (il posare i piedi di Geova) sarà sicuramente una “Valle di Benedizioni” per tutti quelli che vi entrano col cuore rotto e contrito. *Vedere Vol. III. pag. 321.
CONTINUA. ...
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gattosilvestro67
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Lasciato il - 20 March 2014 : 20:23:07
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Dobbiamo ricordare, inoltre, che mentre è solo per Israele che viene detto “fuggirai alla valle dei monti”, tuttavia il nome Israele significa: “Il popolo benedetto del Signore”, “il popolo di Dio”, “il popolo del Signore”.
E mentre, come abbiamo visto, la prima benedizione, o benedizione spirituale, del Regno verrà all’Israele Spirituale e la seconda, o benedizione terrena, comincerà con Israele secondo la carne, tuttavia non si fermerà là; poiché chiunque potrà diventare un israelita: esercitando la fede e l’obbedienza di Abrahamo, tutto il genere umano può realmente diventare israelita –“il popolo di Dio.”
E perciò il profeta Isaia dichiara che mentre Israele è riportato al favore divino, allo stabilimento del Regno, includerà “Tutti quelli che si chiamano col mio nome [Geova], che ho creato per la mia gloria, che ho formato e anche fatto.”
(Il nome di Israele si applicherà allora a tutti coloro che sono il popolo di Dio.) Isa. 43:7; Rom. 9:26,33; 10:13 “Così l’Eterno, il mio Dio verrà, e tutti i suoi santi saranno [uniti] con te.” (Zacc. 14:5) Quando ilo tempo di Dio sarà pienamente venuto, quando la concessione del potere ai Gentili sarà scaduta, quando il sacrificio del gran Giorno di Espiazione (l’età del Vangelo) si sarà conclusa, quando il Sommo Sacerdote avrà finito di fare espiazione, non solo per il suo proprio “corpo”, la Chiesa, ma anche per la sua “casa” e per “tutto il popolo”, e lui verrà avanti per benedire tutto il popolo, allora la maledizione di Geova, o sentenza di morte, sarà rimossa dalla terra, il suo sgabello tabernacolo sarà nuovamente riconosciuto, e il suo abbellimento in giustizia e verità e nello spirito santo dell’amore avrà inizio e farà progresso, fino a che, alla fine del Millennio, tutti quelli che sono disposti alla giustizia avranno raggiunto la perfezione, o saranno riuniti con Geova, e tutti i riluttanti saranno stati distrutti. Atti 3:23; Riv. 20:9
Portando più avanti il quadro, il profeta dichiara, in relazione a quel giorno in cui la terra sarà resa gradualmente gloriosa quale sgabello dei piedi di Geova: “In quel giorno avverrà che non vi sarà più luce; gli astri luminosi si oscureranno. Sarà un giorno unico, che è conosciuto dall’Eterno; non sarà né giorno né notte, ma verso sera vi sarà luce [chiara].”
Alcuni confondono il “giorno” qui descritto con il “giorno di vendetta” che è “un giorno di nuvole e fitta oscurità” (Gioele 2:2; Sofonia 1:15) e i traduttori hanno, apparentemente, cercato in genere di armonizzare le traduzioni. Ma non è così; il giorno cui Zaccaria qui fa riferimento, solo parzialmente luminoso è il giorno del Millennio, sebbene in esso il Sole della Giustizia si alzerà e risplenderà, per disperdere il miasma terreno del peccato e della superstizione e della morte.
Sarà nondimeno solo parzialmente luminoso, perché per tutta la sua durata dovrà trattare con generazione dopo generazione della razza decaduta a mano a mano che verrà tratta dalle tombe, ed in vari livelli di restaurazione verso la perfezione. Ma che ristoro avere l’assicurazione che in quel giorno del ristabilimento dei piedi di Geova sul suo sgabello, non ci saranno più “fitte tenebre”; e che alla fine di quel giorno milleniale, invece di farsi più buio, il mondo avrà solo raggiunto il mezzogiorno pieno della sua “luce della conoscenza di Geova”; e che il suo sole non tramonterà mai.
Il riferimento ai fiumi di acque vive che scorrono da Gerusalemme, durante il Giorno Milleniale del ristabilimento dei piedi di Geova sul suo sgabello (Zacc. 14:8,9), ci ricorda della corrispondente testimonianza di Ezechiele (47:1-12) e della Rivelazione di Giovanni (22:1,2) che, sotto questo stesso simbolo delle acque vive che procedono dal trono del Regno Milleniale, mostra le benedizioni della restaurazione sotto il simbolo delle “acque della vita”, alle quali chiunque potrà venire e bere liberamente, e fruttiferi alberi di vita eterna le cui foglie saneranno le persone penitenti della terra da tutte le imperfezioni.
Ah, sì! “In quel giorno il Signore sarà Re su tutta la terra”; il suo Regno sarà venuto come i suoi fedeli hanno a lungo pregato; e per la fine di quel giorno la sua volontà sarà fatta sulla terra proprio come è fatta in cielo. Lo sgabello dei piedi di Dio sarà realmente glorioso, come è scritto:
“COME E’ VERO CHE IO VIVO, TUTTA LA TERRA SARA’ RIPIENA DELLA GLORIA DELL’ETERNO.” Num. 14:21; Isa. 11:9; Abac. 2:14
“Non ci sarà posto in quella nuova terra Per tutti quelli che inaridiscono questo universo; nessun male corromperà la seconda nascita- non ci sarà più maledizione. Voi, dal cuore rotto, cessate il vostro lamento; il giorno della promessa albeggia per voi; Poiché colui che siede sul trono dice: ‘Farò tutte le cose nuove.’
“Noi facciamo lamento sui morti, ma si sveglieranno! Sui perduti, ma saranno restaurati! Oh! I nostri cuori umani potrebbero ben spezzarsi Senza la parola sacra! Occhi annebbiati, guardate! Cuori affranti, gioite! Guardate dispiegarsi l’arco della divina promessa, al suono di quella voce profetica: ‘Farò tutte le cose nuove.’ ”
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