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 L'ANTICRISTO
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gattosilvestro67
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Lasciato il  - 26 August 2016 :  16:37:16  Mostra profilo  Spedisci Email all' autore  Visita gattosilvestro67's Homepage  Modifica Discussione  Rispondi con Citazione  Vedi l' indirizzo IP dell' utente  Elimina Discussione
L’UOMO DEL PECCATO – L’ANTICRISTO


“Nessuno vi tragga in errore in alcuna maniera; poiché quel giorno non verrà se prima non sia venuta l’apostasia e non sia stato manifestato l’uomo del peccato. il figliuolo della perdizione”. (2Tessalonicesi 2:3).


La manifestazione del personaggio od istituzione, che l’apostolo chiama “l’uomo del peccato” precede la venuta del giorno del Signore. Questo giorno, come abbiamo sufficientemente illustrato, è già cominciato a sorgere. E’ importantissimo esaminare attentamente la profezia in esame, perché se 1’uomo del peccato non è ancora apparso, le parole dell’apostolo Paolo devono considerarsi come un adempimento ancora futuro di tutte le profezie e testimonianze che profeti ed apostoli hanno tramandato sulla presenza del Signore e sullo stabilimento del suo Regno adesso. Questo rilievo deve essere considerato come un argomento inconfutabile fino a quando quest’uomo del peccato non si sia manifestato, così come lo confermano le minuziose descrizioni profetiche.


E’ chiaramente scritto che non soltanto quest’empio personaggio deve sorgere, ma si sviluppa e prospera al massimo grado, prima che il giorno del Signore venga, dopo che egli declinerà gradatamente a motivo della luce luminosa della presenza di Cristo, finché sarà completamente distrutto. E’ bene esaminare queste cose predette anticipatamente onde accertarsi se l’avvertimento, rivolto da Paolo alla Chiesa apostolica, sia applicabile ai nostri giorni. Oggi, dopo 19 secoli, affermiamo che il Giorno di Cristo è venuto. Per cui una domanda ci si presenta: nel correggere l’errore cronologico dei Tessalonicesi, le parole dell’apostolo Paolo possono essere considerate come una smentita a questa pretesa?


I consigli dell’apostolo alla Chiesa, di vegliare il ritorno del Signore è di essere attenti alla Parola della profezia per vedere i segni della presenza di Cristo, il carattere della sua opera a quel tempo. Evidentemente Lui ha desiderato che la Chiesa può riconoscere la sua presenza quando il Signore tornerà, che loro non saranno imbrogliati dall’errore di una sua falsa venuta (che Lui fosse venuto prima del tempo) (2Tessalonicesi 2:3). Una caduta in questo errore, all’inizio di questa Età, ha esposto quelli che hanno accettato di essere partecipi al principio di questa eresie (il principio dell’Anticristo) che operava già da tempo.

Mentre non si conosceva il giorno del Signore e la sua presenza al tempo quando arrivano questi inganni e false dottrine dell’Anticristo quelli esposti a questa prova li ha fatti accecare alle grandi verità e privilegi speciali di questo giorno, da qui viene l’ansia dell’apostolo per la Chiesa per tutte e due le estremità dell’età. “Nessuno v’inganni”. Per questo a fatto una descrizione esatta dell’uomo del peccato per essere riconosciuto al suo tempo.
Mentre i cristiani della fine dell’età hanno la tendenza a dimenticare anche la promessa del ritorno del Signore, e quando si ricordano hanno la tendenza di pensare a questo ritorno con sentimenti di paura, la Chiesa primaria aspettava con ansia essendo la realizzazione di tutte le sue speranze, essendo la ricompensa della sua fedeltà la fine di tutte le sue tribolazioni. In conclusione i fedeli da quel giorno erano pronti per ascoltare ogni insegna-mento che il Giorno del Signore era vicino o era presente; erano in pericolo di essere ingannati se non studiavano con attenzione gli insegnamenti dell’apostolo per quello che riguarda questo soggetto.


La Chiesa di Tessalonica, influenzata dagli insegnamenti di alcuni, nel senso che il Signore era già tornato di nuovo e che loro vivevano nei Suoi giorni, evidentemente ciò presupponeva che questa idea era in armonia con gli insegnamenti di Paolo, dalla prima Epistola scritta a loro dove lui diceva (1Tessalonicesi 5:1-5) che il Giorno del Signore “viene come un ladro”, in silenzio, senza essere osservato, gli altri saranno sorpresi senza sapere, ma i Santi lo riconosceranno e saranno nella luce. Conoscendo questo serio errore nel quale sono caduti, di credere che il Giorno della sua presenza fosse già arrivato, Paolo scrisse una seconda Epistola la qui idea centrale era di correggere questo errore.


Lui dice: “Or vi preghiamo fratelli, riguardo alla venuta del Signore nostro Gesù Cristo e al nostro adunamento con Lui, di non lasciarvi subito sconvolgere nella mente ne turbare o da spirito, o da parola, o da qualche Epistola come se venisse da parte nostra, quasi il giorno di Cristo sia (enestemi) già venuto. Nessuno vi inganni in nessuna maniera, perché quel giorno non verrà se prima non sia venuta l’apostasia, e sia rivelato l’uomo del peccato il figlio della perdizione. Il figlio della perdizione, l’avversario, colui che si innalza al di sopra di tutto, chiamandosi “dio” (un forte comandante o oggetto di adorazione, tanto da porsi a sedere nel tempio di Dio come un dio, mettendo in mostra se stesso e proclamando di es-sere un dio. Non vi ricordate che, quando ero ancora tra voi vi dicevo queste cose? E ora sapete ciò che lo ritiene, affinché si rivelato a suo tempo. Il mi-stero dell’empietà infatti è già all’opera, aspettando soltanto che chi lo ritiene al presente sia tolto di mezzo. Allora sarà rivelato quell’empio che il Signore distruggerà con il soffio della sua bocca e annienterà all’apparire della sua presenza”. (2 Tessalonicesi 2:1-8).


Paolo a descritto in questo modo lo sviluppo dell’uomo del peccato prima del giorno del Signore, perché ha studiato la profezie di Daniele al quale il nostro Signore fece riferimento in (Matteo 24:15) e probabilmente perché a Paolo stesso nelle sue “visioni e rivelazioni” è mostrato il grande disastro di questo “personaggio” produrrà nella Chiesa.


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gattosilvestro67
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Lasciato il  - 27 September 2016 :  21:21:32  Mostra Profilo    Visita gattosilvestro67's Homepage  Modifica Risposta  Rispondi con Citazione  Mostra l' indirizzo IP dell' utente  Elimina Risposta
Dobbiamo rimarcare il fatto che Paolo non ha mai usato argomenti come quello che alcuni sono disposti ad usare oggi contro la pretesa che il Giorno del Signore sia iniziato. Lui non disse ai Tessalonicesi “o Tessalonicesi pazzi non sapete che quando verrà Cristo i vostri occhi lo vedranno e le vostre orecchie sentiranno ed avrete paura del suono della tromba di Dio?

Avrete un’altra testimonianza per questo, il rovesciamento delle pietre delle tombe e nella resurrezione dei santi?” Evidentemente questa critica non è stata adeguata, ma Paolo ha usato un tale argomento molto semplice e faci-le da capire? Di più il fatto che lui non ha usato questo argomento è una testimonianza che un tale argomento non è e non può essere fondato sulla verità?


Attraverso il fatto che il suo sforzo di correggere l’errore, Paolo a offerto solo questa unica obbiezione alla loro pretesa, lui evidentemente a sostenuto le loro idee generali del Giorno del Signore come essendo giuste – che lui, (il giorno) potrebbe iniziare mentre tanti lo ignoreranno, che potranno venire senza dimostrazione esteriore per segnarlo. L’unico motivo della sua obbiezione era che per prima doveva venire l’apostasia della fede, e co-me conseguenza di questa apostasia venire lo sviluppo dell’uomo del pecca-to, qualsiasi lui (sia un solo individuo sia un grande sistema Anticristo) deve alzarsi prosperare e iniziare il suo declino prima del giorno della presenza del Signore.


Dunque se questa unica obbiezione fatta da Paolo non è più un impedimento – se possiamo vedere chiaro se esiste un personaggio la qui storia corrisponde in ogni aspetto alla descrizione profetica dell’uomo del peccato, dall’inizio della sua esistenza fine al presente – allora l’obbiezione di Paolo che è stata bene accettata nel suo tempo, ed è stata l’unica sua obiezione oggi non è più un’obiezione valida contro la ‘attuale pretesa, che noi viviamo nel giorno del Signore nel giorno della sua presenza”.

Di più se “l’uomo del peccato” è facile da osservare se il suo sviluppo e il suo declino sono chiaramente visti, allora questo fatto diventa un’altra prova che conferma gli studi dei capitoli precedenti, che mostrano che noi siamo adesso nel Giorno del Signore.

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gattosilvestro67
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Lasciato il  - 17 October 2016 :  15:07:43  Mostra Profilo    Visita gattosilvestro67's Homepage  Modifica Risposta  Rispondi con Citazione  Mostra l' indirizzo IP dell' utente  Elimina Risposta
DESCRIZIONE PROFETICA DELL’UOMO DEL PECCATO



“L’uomo del peccato” è distintamente indicato in tutte le Sacre Scrit-ture, che non soltanto descrivono chiaramente il suo carattere, ma mettono in evidenza il tempo ed il luogo della sua manifestazione e del suo declino.


I titoli che gli scrittori ispirati gli attribuiscono, manifestano il suo carattere e lo dipingono con molto vigore. Paolo lo definisce; “ uomo del peccato “, “mistero dell’iniquità “, “empio “,”anticristo”, e figliuolo della perdi-zione”. Il profeta Daniele e Gesù lo presentano come “l’ abominazione che causa la desolazione”. (Daniele 11:31; 12:11; Matteo 24:15).

Egli viene paragonato inoltre: ad una bestia (Apocalisse 13:1-8), i cui caratteri furono prefigurati da Daniele nella visione del piccolo corno, o una piccola potenza il quale prosperava, faceva guerra ai santi e li vinceva. (Daniele 7:8-21). L’apostolo Giovanni, nella sua prima epistola, scrive; “Diletti, come avete udito, l’anticristo deve venire” ed insegna loro come poter sfuggire alla sua influenza (1Giovanni 2:18-27). Il libro dell’Apocalisse si esprime in massima parte in modo simbolico e dettagliato sullo stesso Anticristo, ma noi possiamo qui sfiorare soltanto l’argomento, riservandoci di esaminarlo dettagliatamente in un capitolo di un volume successivo.
Gli appellativi enunciati e le diverse descrizioni riportate, denotano in questo personaggio un carattere sottile, ingannevole, ipocrita, tirannico e crudele.


Egli si sviluppa nel seno della Chiesa cristiana che si eleva gradual-mente, fino a giungere all’apogeo della potenza, della ricchezza e della gloria terrestre: esercita la sua influenza contro la verità, contro i santi e pretende di avere ricevuto da Dio una santità particolare, unitamente ad autorità e potenza. In questo capitolo ci proponiamo di dimostrare che “l’uomo del peccato” non è un semplice individuo, come molti credono, ma un sistema. Come il Cristo é formato dal Signore e dalla vera Chiesa, così “l’Anticristo” è un sistema contraffatto formato da un falso signore e da una chiesa apo-stata alla quale fu permesso, per un po’ di tempo, di snaturare la verità, di praticare l’inganno, di contraffare l’autorità ed il Regno futuro del vero Signore e della sua Chiesa, di inebriare le nazioni con delle pretese false e pre-suntuose.


Noi speriamo di poter dimostrare esaurientemente a tutti i lettori coscienziosi, che questa grande apostasia è sopraggiunta, che “l’uomo del peccato” si é manifestato, si e sviluppato e si e assiso sul “tempio di Dio” (il tempo reale e non tipico), ch’egli ha adempiuto in sé tutte le predizioni degli apostoli e dei profeti, con i suoi caratteri, la sua opera; che attualmente, dal 1.799, egli viene consumato dallo spirito della bocca del Signore (la verità); che sarà interamente annientato durante il giorno di collera di Jehovah, attualmente già in alto con le fiamme di fuoco della retribuzione, che è iniziato già.


Senza aver qualche desiderio di trattare con leggerezza le idee degl’altri, pensiamo necessariamente di indicare al lettore qualche assurdità in relazione con l’opinione generale dell’Anticristo, così la dignità ed il carattere ragionevole della verità su questo soggetto da essere apprezzato cor-rettamente, in contrasto con la stretta pretesa per quello che dicono le Scritture di questo personaggio, sarà adempiuto attraverso una persona letterale (od un uomo). Si pretende che questo uomo meraviglierà l’intero mondo, che solo in pochi anni lui guadagnerà l’omaggio e l’adorazione di tutte le persone, imponendosi facilmente presupponendo che questi sia Dio, per adorarlo come l’Onnipotente Geova in un tempio ebraico ricostruito. Tutto ciò si deve fare alla velocità del lampo – in tre anni e mezzo, (loro dicono,) interpretano in modo sbagliato non solo il tempo ma anche “l’uomo”.


I racconti fantastici e quelle più assurde immaginazioni dell’infanzia non equivalgono le vedute estreme dei figli di Dio che inciampano scanda-lizzandosi attraverso una interpretazione letterale del linguaggio di Paolo, e attraverso questo si accecano loro stessi e accecano anche altri per altre preziose verità sulle quali dall’errore di questo soggetto, non sono preparati per vederli attraverso una luce mancata. Anche se noi simpatizziamo con loro, la loro fede accecata ci fa sorridere quando ci parlano con serietà dei diversi simboli dell’Apocalisse, che non li comprendono, applicando in modo sbagliato letteralmente al loro “uomo straordinario”. Loro pretendono che in questa età, quella più scettica che il mondo ha conosciuto, nel breve tempo di tre anni e mezzo, lui avrà tutto il mondo ai suoi piedi, venerandolo come dio, come dei Cesari, Alessandro Magno, Napoleone, Mohamed e altri han-no navigato tante volte tre anni e mezzo, senza compiere una millesima par-te di quello che pretende di fare questo “uomo”.



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olly
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Lasciato il  - 19 October 2016 :  18:16:37  Mostra Profilo    Modifica Risposta  Rispondi con Citazione  Mostra l' indirizzo IP dell' utente  Elimina Risposta
L ANTICRISTO E' UN GRUPPO O UN SINGOLO INDIVIDUO ?
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gattosilvestro67
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Lasciato il  - 20 October 2016 :  09:41:31  Mostra Profilo    Visita gattosilvestro67's Homepage  Modifica Risposta  Rispondi con Citazione  Mostra l' indirizzo IP dell' utente  Elimina Risposta
20 Ottobre


Siate dunque prudenti come serpenti e semplici come colombe. Matteo 10:16.


Oh! Se tutto il caro popolo di Dio imparasse il valore della prudenza riguardo ai suoi sforzi di servire la Verità! Il nostro Signore non solo ci insegnò ad essere prudenti come serpenti e semplici come colombe, ma anche esemplificò questa lezione nella Sua condotta, dicendo in una occasione agli apostoli: “Io ho ancora molte cose da dirvi, ma voi non le potete ora sopportare”.


Anche noi dobbiamo imparare che vi sono tempi opportuni e tempi inopportuni per parlare di certe verità, e che vi sono modi prudenti e imprudenti di presentarle. Non basta il non dire bugie; non basta il parlare della Verità; ma bisogna cercare di parlare la Verità con amore, e l’amore che è addestrato usa prudenza affinchè possa portare buon frutto. Z. ’04 - 91.

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gattosilvestro67
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Lasciato il  - 21 October 2016 :  13:01:48  Mostra Profilo    Visita gattosilvestro67's Homepage  Modifica Risposta  Rispondi con Citazione  Mostra l' indirizzo IP dell' utente  Elimina Risposta
21 Ottobre
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome. Luca 11:2.
Questa frase esprime adorazione, apprezzamento della divina bontà e grandezza ed una corrispondente riverenza. Nel presentare la nostra richiesta al Signore, il primo nostro pensiero non deve essere egoistico, ne riguardante noi stessi, ne altri i cui interessi ci sono preziosi, ma Dio deve essere il primo in tutti nostri pensieri, piani e calcoli. Non dobbiamo pregare per niente che non sarebbe in accordo con l’onore al nome del nostro Padre celeste; non dobbiamo desiderare nulla per noi, o per i nostri cari, che Lui non approverebbe e ci indicherebbe pienamente di pregare. Forse nessuna qualità del cuore è in maggior pericolo di essere distrutta fra i cristiani dichiarati, quanto il pensiero di riverenza verso Dio. Z. ’04 - 118.
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gattosilvestro67
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Lasciato il  - 22 October 2016 :  08:22:18  Mostra Profilo    Visita gattosilvestro67's Homepage  Modifica Risposta  Rispondi con Citazione  Mostra l' indirizzo IP dell' utente  Elimina Risposta
22 Ottobre


Potete voi bere il calice che io sto per bere? Matteo 20:22.


Il coraggio del nostro Signore nella via stretta ci riempie d’ammirazione.

Che forte carattere era il Suo! Mai pensava ad indietreggiare; Lui fu intento a compiere la volontà del Padre Suo - a sacrificare se stesso nell’interesse degli altri.

Nobile esempio hanno visto gli apostoli davanti a loro - grandezza nell’umiltà, vittoria mediante servizio.

E’ bene avere chiaramente nella nostra mente che se non partecipiamo al Suo calice e non siamo immersi nella Sua morte, non potremo avere nessuna parte nel Suo Regno di gloria.


Consideriamo dunque tutte le altre cose come inutili e come immondizie per ottenere questa esperienza necessaria.

Quando arriverà a noi, non temiamo, ne pensiamo alle prove di fuoco che vengono, come se fosse una cosa strana. Al contrario, proprio a questo fummo chiamati, a soffrire ora con il Signore, per essere fra breve glorificati con Lui. Z ’04 - 138,139.
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gattosilvestro67
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Lasciato il  - 23 October 2016 :  07:57:21  Mostra Profilo    Visita gattosilvestro67's Homepage  Modifica Risposta  Rispondi con Citazione  Mostra l' indirizzo IP dell' utente  Elimina Risposta

23 Ottobre


E chiunque tra voi vorrà essere primo, sia vostro servitore. Matteo 20:27.


Fra i Gentili, i padroni sono i signori, che non servono ma sono serviti. Fra i seguaci di Cristo la cosa deve essere viceversa; colui che serve di più deve essere considerato come più grande.


Che bellezza vi è nell’ordine divino delle cose! Quanto possono essere in piena armonia con questi principi tutti coloro che pensano correttamente! Quanto vi sono ragionevoli e quanto vi sono contrari allo spirito del mondo!

Veramente, i seguaci del Signore saranno sotto questo aspetto un popolo particolare nel suo zelo per buone opere - nel servire l’un l’altro e nel fare del bene a tutti gli uomini secondo l’opportunità. Z. ’04 – 140.

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gattosilvestro67
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Lasciato il  - 24 October 2016 :  08:41:40  Mostra Profilo    Visita gattosilvestro67's Homepage  Modifica Risposta  Rispondi con Citazione  Mostra l' indirizzo IP dell' utente  Elimina Risposta
24 Ottobre
Mentre lo conducevano via, presero un certo Simone … e gli misero addosso
la croce perché la portasse dietro Gesù. Luca 23:26.
Ci domandiamo spesso: dov’erano Pietro, Giovanni e Giacomo, che non videro il carico del Maestro e non corsero ad offrirGli il loro aiuto? Se siamo disposti ad invidiare Simone per il privilegio di assistere il Maestro per portare la croce, ricordiamoci che molti fratelli del Signore portano giornalmente delle croci simboliche, e che è nostro privilegio assisterli, e che il Signore concorda di considerare ogni servizio reso ai Suoi seguaci fedeli come fatto a Lui stesso. … Come la croce di legno non fu il carico più grande per il nostro Signore, così ancora, i Suoi seguaci hanno delle croci che il mondo non vede, ma che i “fratelli” dovrebbero comprendere. “Portate i carichi gli uni gli altri, e così adempite la legge di Cristo”. Z. ‘4 - 155.

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gattosilvestro67
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Lasciato il  - 25 October 2016 :  09:16:43  Mostra Profilo    Visita gattosilvestro67's Homepage  Modifica Risposta  Rispondi con Citazione  Mostra l' indirizzo IP dell' utente  Elimina Risposta
25 Ottobre

Siate forti e mettetevi all’opera, e l’Eterno sarà con l’uomo retto. 2 Cronache 19:11.


Chiunque ha un dovere da compiere non deve temere affatto; e mentre cerca di adempiere spiacevoli compiti in una maniera gentile, tanto giustamente che amorevolmente, non temiamo di nessuno, ma temiamo del Signore e cerchiamo di essere a Lui graditi.


Combatta il mondo le sue battaglie: il Signore sorveglierà e i risultati alla fine saranno gloriosi.

Noi che apparteniamo alla nuova nazione, al nuovo Regno che non è di questo mondo, non usiamo delle armi carnali, ma la Spada dello Spirito - combattiamo dunque il buon combattimento della fede, attacchiamoci alle cose gloriose che ci sono messe davanti, e non solo stare in piedi noi stessi, ma aiutare ancora tutti coloro che sono generati dello stesso Spirito e sono membri dello stesso corpo dell’esercito celeste, a stare in piedi, completi in Colui che è il Capo del corpo, il Capitano della nostra salvezza. Z. ’04 -207,205.

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gattosilvestro67
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Lasciato il  - 15 November 2016 :  20:51:18  Mostra Profilo    Visita gattosilvestro67's Homepage  Modifica Risposta  Rispondi con Citazione  Mostra l' indirizzo IP dell' utente  Elimina Risposta
Tutti questi conquistatori hanno avuto un grande vantaggio, l’ignoranza e abbondante superstizione, mentre noi oggi viviamo nelle condizioni quelle più inadeguate per questo sviluppo dell’inganno e dell’imbroglio: mentre ogni cosa nascosta è esposta alla luce come mai prima. (Luca 12:2-3); in un tempo quando l’imbroglio del tipo di quello preteso qui è assurdo e ridicolo per poter essere preso in considerazione. Infatti la tendenza dei nostri giorni è verso una mancanza di rispetto verso le persone, non conta quanto siano bravi, capaci, o che ruolo di autorità e fiducia essi occupino. E’ vero che mai prima non è stata negata l’esistenza di Dio al mondo intero, per venerare un essere umano simile a loro, essendo il loro Dio Onnipotente.


Un grande ostacolo per tanti, considerando questo soggetto, è l’idea nutrita in genere del significato della parola “Dio”. Non osservano che nel greco Theos (che significa Dio), si applica solo a Geova. Questa parola significa un potente, un capo religioso o sacerdote. Nel Nuovo Testamento la parola Theos era usata solo in riferimento a Geova, perché gli apostoli nei loro discorsi hanno parlato raramente e poco dei falsi sistemi della religione, e raramente hanno menzionato i capi come dei loro dei sacri; nei seguenti te-sti la Parola Dio è usata in riferimento agli altri invece che all’essere supremo Geova: (Giovanni 10:34,35; Atti 7:40,43; 17:23;1Corinti 8:5).
Riconoscendo il largo significato della parola grega Theos si vedrà immediatamente che la dichiarazione dell’apostolo per ciò che riguarda l’Anticristo (che si metterà nel tempio di Dio considerandosi un dio), non significa che l’Anticristo proverà ad alzarsi sopra a Geova ne prendere il suo posto.



Significa più semplicemente che questo si riveli come un capo religioso, pretendendo ed esercitando autorità su tutti gli altri capi religiosi fino al punto di alzarsi nella Chiesa (che è il vero tempio di Dio), e là pretendendo di esercitare l’autorità del padrone come il suo capo autorizzato. In greco la parola Theos dappertutto venga usata, è preceduta dall’articolo quando si riferisce a Geova: (il Dio). Nei testi sopra che si riferiscono ad altri dei ed in questo testo (2Tessalonicesi 2:4) che si riferisce all’Anticristo, non esiste un tale articolo.


Se questa cosa è compresa una grande pietra di inciampo è tolta, e la mente è preparata a cercare le cose giuste e corrette come adempimento di questo avvenimento predetto: non un Anticristo che pretende di essere Geova il quale chiede di essere adorato, ma uno che pretende di essere il principale, il supremo insegnante o maestro religioso nella Chiesa, uno che prova di usurpare l’autorità di Cristo, il Capo il Signore il Maestro stabilito divinamente.
E’ abbastanza strano che quelli che condividono questo vedere lettera-le “dell’uomo del peccato” sono in genere quelli che credono nella venuta premilleniale del nostro Signore, che cercano che aspettano di venire in ogni momento. Perché non possono tutti vedere quello che vuole dire l’apostolo quando dichiara che il giorno del Signore (il giorno della Sua presenza) non può venire e non deve essere aspettata fino dopo che è rivela-to “l’uomo del peccato”?

Sono serviti più di quaranta anni per costruire il nuovo tempio di Gerusalemme, di uno splendore più grande di quello pre-cedente nel quale loro aspettano un uomo letterale del peccato di installarsi là ed essere adorato come un Dio: allora perché, quelli che credono così, aspettano il Signore che venga in ogni momento ora? Una tale veduta non è in armonia con la ragione né con la profezia dell’apostolo. La logica chiede o rinunciare all’attesa del Signore in ogni momento o rinunciare all’attesa nel futuro “dell’uomo del peccato”; perché il giorno della presenza del Signore non può venire prima di aver luogo l’apostasia e prima che questa apostasia si sia sviluppata e di essere rivelato “l’uomo del peccato”.


Ottenendo una opinione corretta delle parole dell’apostolo del modo in cui verrà il Signore non troviamo contraddizioni, ma un’armonia e una adeguata convinzione. Presentiamo qui questa opinione, il lettore deve solo verificare la sua veridicità scritturale.
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gattosilvestro67
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Lasciato il  - 30 November 2016 :  18:59:33  Mostra Profilo    Visita gattosilvestro67's Homepage  Modifica Risposta  Rispondi con Citazione  Mostra l' indirizzo IP dell' utente  Elimina Risposta
I differenti titoli applicati a questo sistema, sono evidentemente simbolici e designano il nome di un semplice individuo, ma i tratti caratteristici di un connubio religioso e civile corrotto, il quale si è sviluppato sempre più in seno della chiesa cristiana nominale e che, per la sua sottile opposizione a Cristo, il Capo, ed alla vera Chiesa, il suo corpo, ben merita il nome di “ANTICRISTO”. Un tale sistema avrebbe potuto adempiere tutte le predi-zioni riguardanti l’Anticristo, o l’uomo del peccato, molto meglio che non un solo uomo. E’ evidente, inoltre, che questo sistema anticristiano non è di provenienza pagana, quale l’Islamismo, il Brahmismo od il Buddismo, per-ché la Chiesa cristiana non è mai stata sotto l’autorità di tali sistemi religiosi, né questi hanno avuto origine o si sono sviluppati nel seno di essa.


Il sistema che risponde pienamente alla descrizione profetica, è quello che tende particolarmente ad una professione nominale di fede cristiana e raccoglie la grande maggioranza di coloro che pretendono di essere cristiani. Un sistema, il cui cammino ascendentale nel corso dei secoli, è stato indirizzato verso una graduale apostasia una apostasia segreta, furtiva, la cui gene-si risale al tempo apostolico e che ha favorito la sua ascesa al potere. I suoi principi risalgono ad alcuni dottori desiderosi di occupare posti preminenti.
Non é necessario cercare lungamente per trovare un carattere che si adatti a tutte queste esigenze, un carattere il quale — così come è descritto dalla storia secolare si accordi esattamente con le descrizioni profetiche dell’Anticristo; questo è: il Papato. Con ciò non intendiamo affermare che ogni cattolico romano sia un “uomo del peccato” o che i preti ed i papi della chiesa di Roma siano stati e siano l’Anticristo. Nessun uomo è l’Anticristo l’”uomo del peccato”, descritto nelle profezie. Papi, vescovi ed altri, in qualità di membri, sono tutt’al più partecipi del sistema anticristiano, così, come gli appartenenti al sacerdozio regale sono i membri del vero Cristo, sotto Gesù, loro Capo.



Nessuno di costoro, preso isolatamente, rappresenta il vero Elia. Rileviamo, inoltre, che la Chiesa di Roma, considerata soltanto come un sistema ecclesiastico, non è “l’uomo del peccato” né è mai stata rappresentata simbolicamente come un uomo. Al contrario, il simbolo adoperato per indicare una Chiesa separata dal suo Signore e Capo, é sempre quello di una donna. La vera Chiesa é simboleggiata da una vergine casta, mentre quella apostata, la quale é scaduta dalla sua prima purezza e fedeltà al Signore, é simbolicamente chiamata “meretrice”, ossia prostituta. Come la vera Chiesa, vergine e pura, continua ad essere tale fino alla fine dell’età, in cui sarà unita al suo Signore e prenderà il suo nome il “Cristo”, così la chiesa apostata, non costituì l’Anticristo o uomo del peccato avanti l’unione con il suo signore e capo, il Papa e prima della sua trasformazione ad impero politico - religioso, chiamato falsamente cristianesimo, o Regno di Cristo.



Papismo, tale é il nome di questo falso regno, il quale é stabilito su una verità falsamente applicata, su quella verità per la quale i membri della Chie-sa sono costituiti “re e sacerdoti” di Dio per regnare sulla terra al proprio tempo. Infatti, il tempo di questo regno non era ancora venuto, in quanto l’Era Evangelica non é stata designata per la realizzazione di questo disegno divino, ma la selezione, lo sviluppo, l’umiliazione, il sacrificio della Chiesa, la quale deve seguire le orme del suo Signore, vegliando pazientemente fino al tempo prestabilito per la sua esaltazione e per 1’esercizio del suo Regno glorioso; l’età milleniale.



I1 Signore aveva previsto lo sviluppo del cristianesimo nominale nel mondo, la sua popolarità ed il suo attaccamento al formalismo esteriore piuttosto che allo spirito della sua istituzione. Man mano che lo spirito del mon-do ed il desiderio di dominio e di grandezza penetravano in essa, ella cerca-va di dominare il mondo afferrando il potere civile della terra che Dio aveva concesso alle nazioni.
Trascorsero così i secoli; la Chiesa nominale cominciò a decadere a mi-sura che cresceva di numero, sotto l’insegnamento di uomini ambiziosi, le cui idee venivano convogliate verso i favori dell’influenza e del potere mondano che procacciava loro ricchezze. Lo spirito della Chiesa divenne ben presto mondano e fu coinvolta negli affari terreni. La suggestione ambiziosa era sempre la stessa sin dal principio; “se il grande impero romano, con il suo potere e la sua influenza, i suoi eserciti e le sue ricchezze, avesse potuto sostenere la Chiesa, quale onore sarebbe stato quello di essere cristiano! Come sarebbero cessate rapidamente 1e persecuzioni pagane, allora! Non soltanto la Chiesa si sarebbe imposta, ma avrebbe potuto costringere i paga-ni ad accettare la croce ed il nome di Cristo. E spingendosi ancora oltre nei loro ragionamenti, probabilmente pensavano; E’ evidente che non era nelle intenzioni di Dio che la Chiesa debba essere sempre assoggettata al mondo e da questo perseguitata”. La parola dell’apostolo; “non sapete voi che i santi giudicheranno il mondo”?, le promesse del Signore secondo cui noi regneremo con Lui, tutte quelle profezie che parlano del Regno della Chiesa, in-dicano chiaramente che tale é il Piano di Dio.



E’ vero che lo stesso apostolo scrive che il Signore ritornerà primariamente ed esalterà la Chiesa, ma, essendo trascorsi ormai parecchi secoli senza che vedessimo alcun segno della sua venuta, bisogna concludere che gli apostoli sono stati un po’ nell’errore. A noi sembra chiaro che dobbiamo impiegare ogni mezzo per ottenere il potere sui governi della terra, conquistare il mondo per il Signore. Bisogna che la Chiesa abbia un capo, qualcuno che lo rappresenti e rappresenti il Signore assente davanti al mondo, qualcuno che possa ricevere gli omaggi del mon-do ed esercitare l’autorità di Cristo, governando il mondo con una verga di ferro, come profetizzò Davide. Fu così che, gradualmente, attraverso un lento processo di ragionamento che durò secoli, l’aspettativa reale della Chiesa, nella seconda venuta del Signore, nella sua esaltazione e nella benedizione del mondo, fu perduta di vista ed una nuova prese il suo posto; aspettativa nel successo del Signore, sotto la supremazia e direzione di una discendenza di Papi. Fu cosi che, per la collusione, gli intrighi, lo scambio di favori col mondo, quella della Chiesa divenne una falsa attesa, un inganno per mezzo del quale Satana condusse nell’errore e nel male 1’una e l’altro.


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gattosilvestro67
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Lasciato il  - 15 December 2016 :  20:24:30  Mostra Profilo    Visita gattosilvestro67's Homepage  Modifica Risposta  Rispondi con Citazione  Mostra l' indirizzo IP dell' utente  Elimina Risposta
Il momento in cui l’apostasia si manifestò nell’uomo del peccato, fu quello in cui la gerarchia papale si esaltò, usurpò il governo della terra e cominciò a regnare nella pretesa di rappresentare il Regno Millenario di Cristo. Si trattava di una falsa pretesa, malgrado la ferma credenza di alcuni suoi sostenitori e di un regno fraudolentemente imitato. Questo regno fu quello dell’Anticristo anche se i suoi sostenitori lo identificarono col regno, la potenza e la gloria di Cristo sulla terra.



La parola ANTICRISTO ha un duplice significato; il primo, quello di “contro” (in opposizione) a Cristo; il secondo di “al posto” (una contraffazione) di Cristo. Nel primo senso costituisce una espressione generale che si applica a tutti gli oppositori di Cristo, come, per esempio, Saulo (che più tardi divenne Paolo), tutti i giudei, i maomettani, il paganesimo in genere, gli imperatori pure pagani i quali furono degli Anticristi od oppositori di Cristo. (Atti 9:4) Ma le Scritture, riferendosi all’Anticristo, non usano la pa-rola in tal senso, ma in quello di vice Cristo, di sostituto di Cristo, inteso come contraffazione o falsa imitazione.


Così l’apostolo Giovanni esorta la Chiesa, scrivendo; “Figlioletti, è l’ultima ora; e come avete udito che l’Anticristo deve venire, fin da ora sono sorti molti Anticristi” (1 Giovanni 2:18-19). Queste parole dell’apostolo si riferiscono appunto non a coloro che solo gli oppositori di Cristo e della Chiesa, ma ad una classe che pur credendo di identificarsi con il corpo di Cristo, la Chiesa, ha d’altra parte abbandonato i principi fondamentali della verità, derubandola e prendendo agli occhi del mondo il posto ed il nome della Chiesa. Nei riguardi dei componenti questa classe, l’apostolo Giovanni scrive; “solo usciti di fra noi, ma non erano dei nostri”; essi non ci appartengono anche se riescono ad ingannare se stessi ed il mondo. I “molti Anticristi” ai quali alludeva l’apostolo, hanno lo spirito del1’Anticristo.



Noi riscontriamo in queste constatazioni i caratteri del papismo, il qua-le, in effetti, non costituisce una opposizione, ne nutre avversione al nome di Cristo nella forma, ma nella sostanza. Il papismo e un nemico cd un avversa-rio di Cristo quanto falsamente porta il suo nome e costituisce una contraffazione del suo Regno, della sua autorità, dei suoi caratteri, dei suoi piani e delle sue dottrine davanti al mondo. In effetti, un nemico più funesto di qualsiasi altro dichiarato. E questo è vero, ed è importante ripeterlo, anche quando coloro che hanno avuto dei contatti con questo sistema, si sono, in piena coscienza smarriti, “seducendo ed essendo sedotti”.


Riguardando l’identità e l’uomo del peccato quando dove e in quali circostanze e dove cercarlo, passiamo a esaminare alcune testimonianze storiche che dimostrano che ogni predizione per quello che riguarda l’anticristo è compiuto nel sistema papale in un modo tenendo conto della luce di questo giorno, tutti dobbiamo riconoscere che non si può ripetere mai. Lo spazio ci obbliga qui a limitarci agli storici accurati, andando alle testimonianze de-gli storici romano-cattolici per quello che hanno scritto.



LE CIRCOSTANZE CHE HANNO PORTATO ALLA NASCITA DELL’UOMO DEL PECCATO.

Una grande apostasia dalla fede. Per primo ci domandiamo: consente la storia un’adempimento della profezia di Paolo per ciò che riguarda l’allontanamento dalla semplicità e purezza originaria delle dottrine e della vita della Chiesa cristiana e per ciò che riguarda l’opera segreta di una influenza ingiusta e ambiziosa nella Chiesa, prima dello sviluppo del papato, l’uomo del peccato prima di riconoscere un Papa in qualità di Papa della Chiesa?

Sì la gerarchia del papato non è venuta all’esistenza solo dopo qualche secolo che il Signore e gli apostoli hanno fondato la Chiesa. Di questo pe-riodo leggiamo (nella storia di “Istoria Universale di Fisher” pag.193):

“La chiesa cresceva in numero e in ricchezza, sono state costruite degli edifici per adorare; i sevizi religiosi sono diventati più elaborati; sono stati inclusi nelle sculture e nelle pitture per mettere a disposizione aiuti per l’adorazione. Gli idoli dei santi e dei martiri sono stati apprezzati come possessioni sacre; i servizi religiosi si sono moltiplicati e la chiesa sotto i re cristiani (nel quarto secolo), con la sua armata di sacerdoti e con i suoi servizi imponenti hanno tolto tanto dallo splendore visibile del sistema pagano che lo sostituiva”.


Un altro storico dice (Storia Universale di White), pagina 156: “nello stesso tempo con lo stabilimento del cristianesimo come religione dell’impero del quarto secolo ha progredito una grande e generale corruzione e iniziò con due secoli prima. La superstizione e l’ignoranza hanno investito sul clero una potenza che loro esercitavano per la propria loro gloria.” Rapin osserva che ( nel quinto secolo il cristianesimo è stato devalorizzato attraverso un gran numero di invenzioni umane; il semplice comando e la sua disciplina è stata ridotta ad un sistema di potenza clericale, e la sua adorazione è stata contaminata con cerimonie prestate dai pagani”.


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gattosilvestro67
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Lasciato il  - 30 December 2016 :  13:35:50  Mostra Profilo    Visita gattosilvestro67's Homepage  Modifica Risposta  Rispondi con Citazione  Mostra l' indirizzo IP dell' utente  Elimina Risposta
Monsheim nel History Christianity tratta l’allontanamento della Chie-sa dalla sua semplicità purezza ed origine passo dopo passo fino alla sua de-gradazione che ha culminato con lo sviluppo “dell’uomo del peccato”. Noi non sappiamo se lui ha riconosciuto oppure no l’Anticristo, ma lui descrisse in modo magistrale le opere “del mistero dell’empietà nella Chiesa,” fino all’inizio del quarto secolo, quando l’opera è stata subito interrotta a motivo della sua morte. Lo spazio non ci permette qui di trascrivere tutta la sua eccellente opera, ma raccomandiamo di leggere questo soggetto.



Leggiamo nel libro “L’antico mondo romano” il cui autore è Lord una breve descrizione e incisione nella storia della Chiesa dai primi quattro seco-li, che mostrano chiaro il suo degrado progressivo e la sua rapida degenera-zione dopo che l’impedimento a cui si riferisce l’apostolo è stato tolto. Lui dice:
“Nel primo secolo pochi saggi e nobili furono chiamati; non sono arri-vati a noi grandi nomi; né filosofi, né grandi capo di stato, né nobili, né generali, né governatori, né giudici, né magistrati. Nel primo secolo i cristiani non erano sufficientemente importanti per essere perseguitati dai governi. Non sono stati neppure all’attenzione pubblica. Nessuno scrisse contro di loro, neppure i filosofi greci. Non leggiamo di proteste o giustificazioni da parte dei cristiani.


Tra di loro non c’erano grandi uomini, ne maestri o perso-ne di talento, o uomini molto ricchi o aventi una grande posizione sociale. La storia è sterile circa il racconto degli annali della Chiesa del primo secolo, per ciò che riguarda grandi nomi. In questo secolo i convertiti si sono moltiplicati in ogni città, e le tradizioni mostrano il martirio di quelli più preminenti inclusi tutti gli apostoli.
Nel secondo secolo non troviamo grandi nomi Policarpo Ignazio Giustino Martire Clemente Mellito e Apollonio, vescovi modesti o martiri coraggiosi, che parlavano alle folle nelle stanze di sopra e non avevano nessun carica mondana riconosciuti solo attraverso la loro santità o semplicità del carattere, ed evidenziati solo attraverso la loro fede e le loro sofferenze. Leggiamo dei martiri (dei quali si è molto scritto opere valorose) ma tra di loro non troviamo persone con incarichi mondani. Dal punto di vista dei costumi e della società di allora era una vergogna essere cristiani. La letteratura cristiana primitiva era una importante apologia; il carattere delle dottrine era semplice e pratico. Esistevano delle controversie nella chiesa una vita religiosa attiva, grandi virtù ma non conflitti esteriori, non storie laiche.

Non hanno ostacolato il governo o le grandi istituzioni sociali dell’impero. Era un piccolo corpo di persone pure e innocenti, che non ambivano al controllo della società. Hanno attratto l’attenzione dei governi da essere perseguitati. Erano guardati come dei fanatici che cercavano di distruggere il rispetto verso le istituzioni esistenti.


IL FONDAMENTO ORGANIZZATO POTENTEMENTE DALLA
CHIESA



In questo secolo il modo di organizzare la Chiesa fu fatto in silenzio. Esisteva una associazione organizzata tra i suoi membri; i vescovi divennero influenti, non nella società, ma tra i cristiani; sono stati stabiliti diocesi e parrocchie; c’era differenza tra Vescovi della città e quelli della provincia; rappresentanti delle chiese si incontravano per discutere i punti di fede o per sopprimere eresie che nascevano; si sviluppò il sistema delle diocesi e dei centri clericali; si iniziò a considerare i diaconi come parte del clero; costruirono la legge della scomunica; hanno istruito dei missionari; hanno istituito feste; lo gnosticismo fu ben accolto da personaggi importanti; le scuole di catechesi insegnavano la fede in modo sistematico; le formule del battesimo sacramentale arrivarono ad una grande importanza ed il monachesimo diventò molto popolare. La Chiesa metteva così il fondamento organizzativo e la sua potenza futura.


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gattosilvestro67
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Lasciato il  - 23 January 2017 :  17:14:31  Mostra Profilo    Visita gattosilvestro67's Homepage  Modifica Risposta  Rispondi con Citazione  Mostra l' indirizzo IP dell' utente  Elimina Risposta
Il terzo secolo vide la Chiesa più forte nel suo ruolo come istituzione. Nelle grandi città dell’impero si indicevano dei sinodi regolari; il sistema arcivescovile era maturato; i canoni della Chiesa erano chiaramente stabiliti; le scuole teologiche attiravano le persone ricercatrici; le dottrine erano sistematizzate (limitate e formate nelle specifiche dottrine o nelle confessioni di fede).

Il cristianesimo si diffuse in questo modo; i grandi vescovi guidavano la chiesa ed in questo modo la chiesa si ingrandì; i dottori della chiesa teologici speculavano sulla teologia e scienza ingiustamente chiamate così, e ciò preoccupava le scuole greche; gli edifici della chiesa furono ingranditi ed istituirono delle feste in onore dei martiri.

La chiesa progredì rapidamente verso in una posizione che imponeva forzatamente l’attenzione dell’umanità.
Solo nel quarto secolo quando cessò la persecuzione imperiale quando Costantino il re romano si convertì; quando la chiesa si associò con il sacro; quando la fede primaria fu corrotta; quando la superstizione e la filosofia vana penetrarono tra i fedeli; quando i vescovi diventarono corteggiatori di uomini preminenti; quando le chiese diventarono ricche e splendide e i sinodi accettarono l’influenza politica; quando i monaci stabilirono principi di virtù falsi; quando la politica ed il dogmatismo (camminarono) mano nella mano ed i re imposero dei decreti conciliari – solo allora le persone di alto lignaggio entrarono nella Chiesa.

Quando il cristianesimo diventò la religione di stato e delle classi distinte del popolo, lui (il cristianesimo) fu usato per sostenere le malvagità che aveva combattuto prima. La chiesa è stata non so-lo impregnata di errori filosofici pagani, ma fu corrotta dai culti e dalle cerimonie orientali, che erano così sontuose e minuziose. Le chiese divennero nel quarto secolo, molto imponenti come gli antichi templi pagani idolatri. Le feste erano frequenti e imponenti, ed il popolo ci teneva perché in esse si offriva divertimento e riposo dal lavoro. La venerazione dei martiri portò all’introduzione delle immagini, una futura risorsa di idolatria popolare. Il cristianesimo fu agghindato con cerimonie molto fastose.

La venerazione per i santi era quasi come deificare, e la superstizione elevò la madre di nostro Signore al grado di oggetto di venerazione assoluta. I conviti di comunione divennero altari imponenti, tipici come per i sacrifici ebraici, e le spoglie dei martiri furono conservati ed imbalsamati come talismani sacri. La vita monacale maturò in un grande sistema di penitenza e sacrificio, e rituali espiatori. L’eserciti dei monaci si ritirarono in luoghi appartati e isolati dove espiavano i loro peccati, e lì abbandonati in solitudine e mortificazione a cantare e pregare. Loro formarono un gruppo di persone depresse e fanatiche negando gli scopi pratici della vita.

Il clero, ambizioso e mondano, cercò un livello alto nella gerarchia sociale per distinguersi. Lottarono per aspirare agli onori terreni ambendo a posizioni simili ai re. Non erano più sostenuti da contributi benevoli dei fedeli, ma dai proventi accordate loro dalle autorità civili o dalle proprietà ereditate dagli antichi templi pagani. Grandi eredità erano lasciate alla chiesa e queste erano controllate dal clero. Queste eredità sono diventate una ricchezza immensa. Mano a mano che le ricchezze crescevano erano accreditate ai sacerdoti e questi diventavano indifferenti ai bisogni del popolo, non essendo più sostenuti da lui. Sono diventati pigri arroganti e indipendenti.

Il popolo è stato escluso dal comando della chiesa. Il Vescovo è divenuto un grande personaggio di dominio sul clero. La chiesa si è associata con lo stato, e i dogmi religiosi sono state imposti con la spada della magistratura.


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gattosilvestro67
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Lasciato il  - 11 February 2017 :  14:11:08  Mostra Profilo    Visita gattosilvestro67's Homepage  Modifica Risposta  Rispondi con Citazione  Mostra l' indirizzo IP dell' utente  Elimina Risposta
FU STABILITA UNA IMPONENTE GERARCHIA, CON
DIVERSI GRADI CHE HANNO CULMINATO CON IL VESCOVO
DI ROMA.

Il re decideva i punti di fede, ma il clero era accettato dallo stato. Il clero esercitò una così grande potenza, si arricchì a tal punto che aveva una grande concorrenza per occupare il posto di sacerdote dentro la chiesa; quando gli uomini sono stati innalzati alla dignità vescovili non per pietà o per loro merito ma per l’influenza dei loro superiori. La missione della chiesa fu persa di vista attraverso l’alleanza degradata con lo stato. Il cristiane-simo era un pubblico spettacolo, un rituale, un braccio dello stato, una filo-sofia vana, una superstizione, una formalità”.


Così la grande abolizione della fede, predetta dall’apostolo Paolo, è un fatto stabilito dalla storia. Tutti gli storici testimoniano riguardo a questa cosa, anche quelli che approvano la loro potenza elogiano i loro principali attori di questo sistema. Ci dispiace che abbiamo poco spazio per citare delle espressioni più chiare. L’abolizione si estende per un periodo di secoli e ha progredito così lentamente che non è stata percepita da quelli che vivevano allora in mezzo a lei, solo noi che lo vediamo oggi a posteriori.

E’ stata così deviante in ogni passo organizzativo ed ogni passo avanzante verso una influenza ed autorità della chiesa e su il mondo sono state fatte in nome di Cristo, in una maniera dichiarata per glorificare ed adempiere i piani consentiti nella Bibbia. Così si è sviluppato il grande Anticristo, il più pericoloso e il più seducente il più insistente oppositore del vero cristianesimo, il più cru-dele persecutore dei veri santi.



QUELLO CHE LO TRATTIENE SARA’ TOLTO DI MEZZO



L’apostolo Paolo predisse che questo inizio illegittimo opererà in un periodo nascosto, perché qualcosa che sarebbe venuto in futuro, sarebbe stato fino a quando sarebbe stato tolto, per poter avere via libera di progredire rapidamente verso lo sviluppo dell’Anticristo. Lui dice: “ Il mistero dell’empietà infatti è già all’opera, aspettando soltanto che chi lo ritiene al presente sia tolto di mezzo”. (2 Tessalonicesi 2:7).

Cosa ha da mostrare la storia nell’adempimento di questo che fu predetto? Lei mostra che ciò che fermò lo sviluppo veloce dell’Anticristo fu il fatto che il luogo al quale lui ambiva era già occupato da un altro. L’impero romano non solo conquistò il mondo attraverso le leggi e la politica, ma riconoscendo le superstizioni religiose come potenti catene attraverso le quali il popolo era tenuto e controllato, lui adottò un piano che aveva origine in Babilonia al tempio della sua gloria quando dominava il mondo come prima potenza mondiale. Questo piano era che il re doveva essere considerato il maestro ed il comandante negli affari religiosi ma anche in quelli civili.


Per sostenere questo il re si at-tendeva che il re fosse un semidio, un discendente delle loro divinità paga-ne. In questo ruolo lui era venerato e le sue statue erano adorate e per questo fu nominato Pontefice Massimo, il sacerdote più preminente il primo fra tutti. Questo era il titolo preteso e dato ai pontefici o ai papi della gerarchia romana da quando questo Anticristo ha ottenuto “la sua potenza il suo trono la sua grande autorità”. (Apocalisse 13:2).



L’antica Roma pagana e Babilonia avevano un semplice “scheletro” della loro potenza sacerdotale al confronto della Roma papale, una macchi-na complessa, elaborata, con invenzioni di dottrine e pratiche. La Roma papale ed il suo sistema è un successore trionfante maggiore della Roma pagana, nel loro piano, che adesso dopo tanti secoli di ipocrisia e abilità la sua potenza è così radicata, pertanto anche oggi, quando la sua potenza esteriore è spezzata dalle autorità civili, guida il mondo e domina i regni in omertà, in segreto, più controllata dei Cesari che comandavano una volta i loro re romani i loro re subordinati.



Per la loro gloria è detto che neanche uno dei re romani non ha esercitato, come Pontefice Massimo o capo religioso principale, la tirannia esercitata da alcuni dei loro successori per il trono papale. Su questo punto Gibbon dice: “ Bisogna ammettere che il numero dei protestanti uccisi in una sola provincia e sotto un solo dominio ha superato di molto quello dei martiri temporanei nel corso di tre secoli e sotto (l’intero Impero Romano)”.


Secondo le abitudini di quel tempo, loro favorivano gli dei più popolari, ma dovunque andavano le loro truppe, gli dei e il culto popolare conquistato erano in genere rispettate. Questo cosa fu illustrata in Palestina, la quale, anche se sotto il dominio Romano, la libertà religiosa e la libertà di coscienza furono in generale rispettate dal Pontefice Massimo imperiale, il quale in qualità del suo ruolo di capo religioso dimostrava clemenza per il popolo e la sua armonia con tutti gli dei popolari.


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