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Forum Studenti Biblici ITALIA
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gattosilvestro67
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Lasciato il  - 12 March 2017 :  09:30:01  Mostra Profilo    Visita gattosilvestro67's Homepage  Modifica Risposta  Rispondi con Citazione  Mostra l' indirizzo IP dell' utente  Elimina Risposta
12 Marzo

Ora il fine del comandamento è l’amore, che viene da un cuore puro, da una buona coscienza e da una fede non finta. 1 Timoteo 1:5.



Dobbiamo chiaramente avere in mente il fatto che l’obbiettivo finale di tutte le procedure di Dio per noi e con noi, e l’ultimo significato di tutte le promesse divine per noi, è lo sviluppo dell’amore, che è somiglianza con Dio, perché Dio è amore.

Avere questo amore sviluppato in noi, nel senso e grado voluto dal Signore, è necessario che esso venga da un cuore puro, in pieno accordo con il Signore e con la Sua legge d’amore, e totalmente contrario all’Avversario e la sua legge di egoismo. Z. ’00 – 360.



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gattosilvestro67
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Lasciato il  - 13 March 2017 :  12:48:01  Mostra Profilo    Visita gattosilvestro67's Homepage  Modifica Risposta  Rispondi con Citazione  Mostra l' indirizzo IP dell' utente  Elimina Risposta
13 Marzo

Quanti siamo perfetti, abbiamo dunque questi pensieri; e se voi pensate altrimenti in qualche cosa, Dio vi rivelerà anche questo. Ma al punto in cui siamo arrivati, camminiamo secondo la stessa regola. Filippesi 3:15,16.


E’ indispensabile per coloro che hanno raggiunto la meta dell’amore perfetto, che continuino a tenersi attivi nel servizio del Signore, dando la loro vita per i fratelli.

Questi devono presentarsi non solo come rappresentanti di Dio e dei principi della giustizia, ma anche di coloro che sono forti nel Signore e nella forza della Sua potenza, e nella fede della Sua Parola – pronti, volenterosi ed efficienti nell’incoraggiare gli altri corridori nella corsa, affinché, anche loro possano raggiungere la “meta”. Z. ’01 – 10.

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gattosilvestro67
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Lasciato il  - 14 March 2017 :  07:53:52  Mostra Profilo    Visita gattosilvestro67's Homepage  Modifica Risposta  Rispondi con Citazione  Mostra l' indirizzo IP dell' utente  Elimina Risposta
14 Marzo


Chi è lento all’ira val più che un forte guerriero, e chi domina il suo spirito val più di chi espugna una città. Proverbi 16:32.


Mentre l’ira, nella natura di odio, malizia, contesa, invidia, deve essere messa da parte da tutti coloro che cercano di essere copie dell’amato Figlio di Dio, l’ira nel senso di retta indignazione contro il male fatto, contro il peccato nelle sue diverse forme è appropriata; e anche se essa deve essere usata con grande moderazione, appoggiata sull’amore, ci sono circostanze quando sarebbe sbagliato non avere una retta indignazione e usarla. Z. ’96 – 279.
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gattosilvestro67
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Lasciato il  - 15 March 2017 :  07:38:40  Mostra Profilo    Visita gattosilvestro67's Homepage  Modifica Risposta  Rispondi con Citazione  Mostra l' indirizzo IP dell' utente  Elimina Risposta

15 Marzo

Il giusto vivrà per fede. Ebrei10:38.

Non è sufficiente ricevere il primo impulso di vita per mezzo della fede, ma, passati dalla morte alla vita, con gli stessi mezzi dobbiamo continuare a ricevere ed appropriarci del nutrimento spirituale, affinchè possiamo crescere; dobbiamo camminare per mezzo della fede, seguendo la guida dello Spirito Santo per mezzo della Parola della Verità.


La vita della fede è un atto individuale, appartenente tanto al cuore come alla mente; è tanto più che una accettazione delle dottrine che le consideriamo scritturali e di conseguenza vere; è l’assimilazione di ciò che abbiamo provato essere la Verità, così che i suoi principi diventano i nostri principi e le sue promesse la nostra ispirazione. Z. ’95 – 92, 93.

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gattosilvestro67
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Lasciato il  - 16 March 2017 :  13:50:02  Mostra Profilo    Visita gattosilvestro67's Homepage  Modifica Risposta  Rispondi con Citazione  Mostra l' indirizzo IP dell' utente  Elimina Risposta
16 Marzo

Noi sappiamo di essere passati dalla morte alla vita, perchè amiamo i fratelli … anche noi dobbiamo dare la nostra vita per i fratelli. 1 Giovanni 3:14-16.

Una delle prove finali e più difficili dei “fratelli”, e quello sotto cui cadrà probabilmente la maggior parte di quelli che una volta erano desti ed armati, sarà l’amore per i fratelli.

Sembra che molti cadranno in questo punto e quindi saranno considerati indegni di un’ampia entrata nel Regno di Cristo. Se qualcuno sarebbe specialmente debole e suscettibile di inciampare, il vero soldato della croce non lo disprezzerà, non lo deriderà, come neanche lo farebbe il suo più anziano fratello – il Capitano.

Al contrario, lui sarà tanto più vigilante ed utile verso i più deboli, anche se egli stesso troverà più gioia nella compagnia dei più forti. Z. ’99 – 88.

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gattosilvestro67
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Lasciato il  - 17 March 2017 :  06:45:05  Mostra Profilo    Visita gattosilvestro67's Homepage  Modifica Risposta  Rispondi con Citazione  Mostra l' indirizzo IP dell' utente  Elimina Risposta

17 Marzo


Toglieteli dunque il talento e datelo a colui che ha dieci talenti. Poichè ha chiunque ha, sarà dato e sovrabbonderà, ma a chi non ha sarà tolto anche quello che ha. Matteo 25: 28,29.


Perchè l’uomo di un solo talento è scelto come illustrazione del seppellimento dei talenti?

E’ per indicare la responsabilità di coloro che hanno meno – che il Signore aspetta anche da il più piccolo dei Suoi consacrati di essere consapevole e usare i talenti che ha in suo possesso, e Lui riterrà colpevoli anche coloro che hanno la più piccola abilità per servire Lui, i Suoi fratelli e la Sua Verità e che trascurano di usarla. Z. ’01 – 58
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olly
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Lasciato il  - 17 March 2017 :  12:44:48  Mostra Profilo    Modifica Risposta  Rispondi con Citazione  Mostra l' indirizzo IP dell' utente  Elimina Risposta
FARE QUELLO TUTTO QUELLO CHE POSSIAMO PER DIO
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gattosilvestro67
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Lasciato il  - 18 March 2017 :  09:46:39  Mostra Profilo    Visita gattosilvestro67's Homepage  Modifica Risposta  Rispondi con Citazione  Mostra l' indirizzo IP dell' utente  Elimina Risposta
18 Marzo


Avendo cinti i lombi della vostra mente, siate vigilanti, e riponete piena speranza nella grazia che vi sarà conferita nella rivelazione di Gesù Cristo. 1 Pietro 1:13.


Avendo “i lombi cinti della vostra mente”, per un lungo, fermo e risoluto sforzo, “state sobri”; non permettete di entusiasmarvi, e, sotto l’impulso dell’entusiasmo, esaurire in poco tempo la vostra vitalità spirituale e poi soffrire una ricaduta nella freddezza o scoraggiamento; però premurosamente considerate e preparatevi per una lunga e paziente sopportazione di tutta la disciplina e difficoltà della fede e della pazienza necessaria per provarvi vincitori e degni del premio benedetto, che è stato promesso a “colui che vince”. La corsa davanti a noi non è a sbalzi, ma con “perseveranza nel fare il bene”. Z. ’03 – 54.

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gattosilvestro67
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Lasciato il  - 19 March 2017 :  07:40:29  Mostra Profilo    Visita gattosilvestro67's Homepage  Modifica Risposta  Rispondi con Citazione  Mostra l' indirizzo IP dell' utente  Elimina Risposta
19 Marzo


Come figli ubbidienti, non conformatevi alle concupiscenze del tempo passato, quando eravate nell’ignoranza, ma come colui che vi ha chiamato è santo, voi pure siate santi in tutta la vostra condotta. 1Pietro 1: 14,15.


Alcuni cristiani erroneamente pensano che Iddio fa tutta la nostra trasformazione, che i Suoi figli devono solo stare passivi nella Sua mano; però Pietro non lo esprime così.


Egli ci esorta a modellare noi stessi secondo le istruzioni divine.


C’è lavoro da fare in noi e attorno a noi, e coloro che non sono pronti per farlo, ma che passivamente stanno e aspettano che il Signore faccia miracoli per loro, sono grandemente ingannati e danno al nemico un gran vantaggio sopra di loro, che lui certamente lo userà per legarli mani e piedi e gettarli nelle tenebre, se non si adoperano al compimento della loro salvezza con timore e tremore. Z. ’03 – 55.
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gattosilvestro67
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Lasciato il  - 21 March 2017 :  10:59:53  Mostra Profilo    Visita gattosilvestro67's Homepage  Modifica Risposta  Rispondi con Citazione  Mostra l' indirizzo IP dell' utente  Elimina Risposta
21 Marzo

Amate i vostri nemici, benedite coloro che vi maledicono, fate del bene a coloro che vi odiano, pregate per coloro che vi maltrattano e vi perseguitano. Matteo 5:44.


Ecco qui un mezzo per esaminare la vera disposizione di cuore verso costoro. Volete voi con gioia far loro gentilezza e aiutarli al limite della vostra possibilità di vedere l’errore della loro via e superarlo? Potete voi amorevolmente pregare per loro e pazientemente sopportare la loro debolezza, la loro ignoranza e mancanza di sviluppo, e cercare attraverso un nobile esempio di indicare loro una via migliore?

Se è così, è il peccato che voi disprezzate e non il peccatore. Dobbiamo odiare il peccato, mai il peccatore.

L’amore non deve separarsi dal nostro simile, fino a quando il giudizio perfetto di Dio dichiara che il peccato e il peccatore sono inseparabilmente associati. Z. ’91 – 141.

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gattosilvestro67
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Lasciato il  - 22 March 2017 :  08:56:36  Mostra Profilo    Visita gattosilvestro67's Homepage  Modifica Risposta  Rispondi con Citazione  Mostra l' indirizzo IP dell' utente  Elimina Risposta
22 Marzo

Perché se esaminassimo noi stessi, non saremo giudicati. Ma quando siamo giudicati, siamo corretti dal Signore, affinché non siamo condannati col mondo. 1 Corinti 11:31,32.


L’accertamento dei nostri guadagni e perdite come nuove creature, e di come, quando e dove essi sono venuti a noi nella costante battaglia con il mondo, la carne e il diavolo, sarà certamente utile per tutti coloro che fanno un tale resoconto, con il solo scopo di piacere al Signore.

Gli Israeliti spirituali devono vivere ogni giorno, ogni ora, una vita di vicinanza al Sommo Sacerdote.

Il sangue dell’amato Redentore deve essere continuamente invocato per ripulire la coscienza, anche della più piccola macchia, affinché il vestito delle nozze, la giustizia del nostro Signore attribuita a loro, non venga contaminato, ma ogni piccola macchia essendo rimossa, lo possono avere “senza macchia, o ruga o alcun ch’è di simile”. Z. ’03 – 3,4.
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gattosilvestro67
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Lasciato il  - 23 March 2017 :  07:25:57  Mostra Profilo    Visita gattosilvestro67's Homepage  Modifica Risposta  Rispondi con Citazione  Mostra l' indirizzo IP dell' utente  Elimina Risposta

23 Marzo

Avete sostenuto una gran lotta di sofferenza, talvolta esposti ad oltraggi e tribolazioni, altre volte facendovi solidali con coloro che venivano trattati in questo modo. Ebrei 10: 32,33.


Anche i più forti dei fratelli hanno bisogno di aiuto di incoraggiamento, dell’assistenza degli altri. Il Signore ha ordinato così che non dobbiamo fidarci interamente di noi stessi, e che anche la nostra fiducia nel Signore sembra di richiedere la cooperazione, incoraggiamento, simpatia ed amore dei nostri collaboratori nella vigna. Chi è colui che, avendo sopportato alcuna misura di fatica e calore del giorno nel servizio del Vangelo, non può simpatizzare con questo pensiero? Sì dunque, vi è un modo nel quale tanti dell’amato popolo del Signore, che non hanno la più grande misura di talenti o opportunità per il servizio, possono essere collaboratori e assistenti nel lavoro del Vangelo. Z. ’03 – 40.

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gattosilvestro67
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Lasciato il  - 24 March 2017 :  15:47:00  Mostra Profilo    Visita gattosilvestro67's Homepage  Modifica Risposta  Rispondi con Citazione  Mostra l' indirizzo IP dell' utente  Elimina Risposta

24 Marzo


“Io non ti lascerò e non ti abbandonerò”. Ebrei 13:5


Perché dunque temere ciò che può farci l’uomo, o essere stressati in riguardo all’opera del Signore, così come Satana o qualunque altro potere malefico potrebbe prevalere contro questa opera?


Tuttavia, sta a noi di dimostrare la nostra devozione, non solo tramite il nostro zelo, ma anche tramite la nostra prudenza … e di conseguenza dobbiamo procedere nell’opera del Signore come se l’intera responsabilità fosse su di noi, ma nei nostri cuori dobbiamo riconoscere che l’intero peso e responsabilità sono sul Signore.

Tempo fa qualcuno disse: “sono immortale finché il mio lavoro sia compiuto”; e noi possiamo contare su questo, che è praticamente vero per tutti coloro che sono impegnati nel Servizio del Signore – “la morte dei suoi santi è preziosa al Suo cospetto”. Z. ’03 – 41.

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gattosilvestro67
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Lasciato il  - 25 March 2017 :  08:40:27  Mostra Profilo    Visita gattosilvestro67's Homepage  Modifica Risposta  Rispondi con Citazione  Mostra l' indirizzo IP dell' utente  Elimina Risposta
25 Marzo


Voi dunque, carissimi, conoscendo già queste cose, state in guardia per non venir meno nella vostra fermezza, portati via dall’errore degli empi. Crescete invece nella grazia e nella conoscenza del Signore e Salvatore nostro Gesù Cristo. 2 Pietro 3: 17,18.


Cresciamo nella conoscenza quando prendiamo nota delle promesse di Dio e mediante la fede le applichiamo a noi, cercando di discernere nella nostra vita l’adempimento di quelle promesse; cresciamo simultaneamente nella grazia, perchè fino a quando ogni punto di conoscenza non è ricevuto in un cuore buono ed onesto, e non produce la sua misura di ubbidienza e giustizia (grazia), non saremo preparati per il passo seguente di conoscenza, e così saremo fermati, o possibilmente tornati indietro.


E come una perdita di conoscenza significherebbe una perdita considerevole di grazia, così anche una perdita di grazia significherebbe una perdita proporzionale di conoscenza – portando alle tenebre, le promesse della Parola del Signore offuscandosi e oscurandosi sempre di più, proporzionalmente alla nostra perdita di bontà o grazia in mondanità e peccato. Z. ’03 – 70.

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gattosilvestro67
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Lasciato il  - 26 March 2017 :  10:06:50  Mostra Profilo    Visita gattosilvestro67's Homepage  Modifica Risposta  Rispondi con Citazione  Mostra l' indirizzo IP dell' utente  Elimina Risposta

26 Marzo


Noi non siamo della notte, nè delle tenebre, perciò non dormiamo come gli altri. 1 Tessalonicesi 5:5,6.


Il cristiano, come discepolo del Signore, come scolaro nella scuola di Cristo, viene preparato per un posto nel Regno millenario - per una parte nella sua gloria, onore e immortalità. …


Da qui comprendiamo la necessità per le frequenti ammonizioni delle Scritture, che il popolo di Dio sia sveglio - che non sia di quelli che sonnecchiano; non di quelli che sono indolenti; non di quelli che sono aggravati dalle sollecitudini della vita, ma siano ferventi nello spirito per servire il Signore.


Il loro servizio verso il Signore consiste primariamente nel portarsi in stretta armonia con il volere del Signore e in più stretta somiglianza possibile al modello divino; e secondariamente, attraverso l’insegnamento ed esempio, aiutare gli altri che sono chiamati nella stessa via stretta. Z. ’03 - 70.

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