Autore |
Discussione  |
|
gattosilvestro67
Responsabile Forum
    
Italy
5129 Messaggi |
Lasciato il - 27 May 2011 : 08:59:42
|
QUANTA UMANITA’ AI PIEDE DELLA CROCE.
Gesù sulla croce disse: ho sete! Tutti quanti noi a abbiamo provato cosa significhi avere sete. Egli gridò: ho sete! Gli uomini non gli hanno dato l’acqua, ma una “spugna imbevuta d’aceto”, (Giovanni 19:28-29) ma questo non poteva certo soddisfare la richiesta umana di Gesù, anzi era un insulto al Signore provocando ancora dolore. Egli sulla croce dimostrò una grande compassione e pietà e mostrò potenza dicendo: “Padre perdona loro, perché non sanno quello che fanno” (Luca 23:34). Poi ci dà una profonda e eccelsa lezione, con semplici parole: Tutto è compiuto! E detto questo “chinato il capo, rese lo spirito” (Giovanni 19:30).
Gesù era dunque morto, sembrerebbe che fosse tutto finito, che tutto quel contrasto esistente tra Giudei e Romani, tra governatori e tentatori, tra religiosi e politici, finalmente tutto cessasse con la morte di un uomo di nome Gesù. Ma non è così.
La salvezza oramai era manifestata al genere umano, le legge finalmente inchiodata sul legno della croce; il sabato non aveva più ragione di esistere e il silenzio della Sua morte cominciava a manifestare la trasformazione generale di quella nuova età.
In questo scenario arriva qualcosa di molto interessante che dobbiamo conoscere. Nella Scrittura abbiamo dei personaggi; non solo Maria sua madre, non solo Giovanni l’apostolo che più Egli ama,e non solo i giudei, ma anche dei soldati, che non sono di confessione ebraica, e non credono in un dio unico, ma credono nel politeismo; sono dei soldati che devono compiere il loro dovere, e per compierlo possono anche morire.
Essi sono ai piedi della croce per adempiere il loro dovere per ottemperare ad un compito che gli era stato comandato. Cosa fanno, cosa aspettano ai piedi della croce? Aspettano che Gesù muoia; oltre al fatto che devono ubbidire ai loro superiori, osservando questa norma ne avranno anche un vantaggio economico: è infatti nel loro diritto prendere le vesti di coloro che venivano crocefissi.
I soldati non pensano alle leggi che hanno condannato Gesù, né agli Ebrei che si stanno preoccupando della preparazione del sabato, non pensano che tre uomini sono morti, e se questo fosse giusto o no! Si preoccupano di una cosa materiale, di qualcosa di umano che finisce.
Essi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti e ne fecero quattro parti. C’era anche la tunica, probabilmente bella e di valore, questa non la divisero per non rovinarla, riducendone così il valore, la sorteggiarono affinchè fosse preziosa per almeno uno di loro. Il salmista sotto ispirazione vide questo quadro ed ebbe a scrivere: “Spartiscono tra loro le mie vesti e tirano a sorte la mia tunica. Ma tu oh eterno, non allontanarti, tu che sei la mia forza, affrettati a soccorrermi.” Salmo 22:18-19.
Nell’adempimento accurato i soldati non si curano minimamente della morte di Gesù. Nel Vangelo di Marco scopriamo che un centurione ai piedi della croce confessa che quest’uomo morente era il figlio di Dio. “ E il centurione che stava di fronte a Gesù, visto che dopo aver gridato così aveva reso lo spirito, disse: “Veramente quest’uomo era il figlio di Dio”. (Marco 15:39).
I soldati invece non se ne curano intenti come sono a spartire le sue vesti. I Giudei erano fermamente convinti, a motivo della legge scritta nel libro di Deuteronomio, che era vietato, proibito, era una violazione della legge del Signore che i crocefissi morti rimanessero appesi nella notte della Preparazione, perciò dovevano essere tolti.
Che cosa era questa preparazione? Era la vigilia del sabato ed era quello “un gran giorno”; dall’ora sesta del venerdì al sabato, e coincideva con una grande festa: la Pasqua. Per gli Ebrei, questa festa solenne veniva ricordata come storia, come liberazione dalla loro schiavitù in Egitto ed l ritorno per adorare il Signore nella gioia e nella piena libertà. Però, questa volta si trovano di fronte ad un grosso problema. Hanno condannato e crocifisso un innocente, un innocente in mezzo a due malfattori.
Tremano, dietro le quinte, perché viene la notte, e quei corpi devono essere tolti, morti o non morti; affinchè non siano una profanazione alla Pasqua ebraica. Perciò arriva l’ordine di spezzare loro le gambe e di portare via quei corpi. Lo fanno con i due malfattori, ma davanti al figlio di Dio, i soldati si fermano; la presenza invisibile di Dio li tocca, ma uno di loro richiama gli altri alla responsabilità di assicurarsi che anche quell’Uomo fosse morto. Per questo a Gesù viene squarciato il costato. Che cosa uscì dal suo corpo? Acqua e sangue. L’acqua simbolo della Parola del Signore che produce vita; il sangue, che ricorda il sacrificio del riscatto, per mezzo del quale Egli riscattò l’intero genere umano.
Il soldato romano ne è soddisfatto perché Gesù è già morto; ne ha la prova. Chi altro c’era ai piedi della croce del Signore? Ci sono altre due persone, hanno il cuore rotto, trafitto, sconcertato avvilito; lo amano. Chi sono? Maria la madre, Ella è confortata da altre donne che l’aiutano e le stanno vicino, ma fra queste donne c’è anche un uomo, uno che Gesù ama; è Giovanni. Gesù non dice nulla alle altre donne per si riferisce a sua madre ed al discepolo tanto amato: Egli, nel Vangelo ha usato due volte l’espressione “donna” riferendosi a lei: alle nozze di Cana e ai piedi della croce. Alle nozze di Cana ha detto: “Che c’è tra me e te, o donna? L’ora mia non è ancora venuta. (Giovanni 2:4) Richiama l’attenzione di Maria indicandogli che da ora in avanti non sarebbe stato più il suo figlio umano dicendo: “Donna ecco tuo figlio” (Giovanni 19:26). Da ora in poi sarebbe divenuto il suo Signore, ed il vuoto umano sarebbe stato riempito dalla presenza del discepolo amato grandemente da Gesù.
Anche noi molte volte siamo carenti ed abbiamo bisogno di essere riempiti e consolati da ciò che ci viene a mancare; Gesù provvede anche a questo. Maria come madre e come donna era lì distrutta dal dolore, ma aveva ricevuto una grande promessa. La promessa della consolazione della fiducia, nella fede nella redenzione in Cristo Gesù: Gesù moriva non solo per il mondo, ma moriva per tutti i suoi parenti secondo la carne, quindi per lei, per i suoi Amici, per i suoi nemici e a tutti offriva la salvezza.
Ci sono ancora due personaggi che entrano in questa storia: Sono due persone, membri del gran consiglio ebraico,del Sinedrio, fanno parte dei settanta che convocatisi decidono la morte di Gesù. Di quei settanta componenti due non votano, non alzano la mano, non sono d’accordo di condannare il Giusto. Soffrono in silenzio. Chi erano? Giuseppe d’Arimatea e Nicodemo. Colui che prima si nasconde, ma che dopo aver ascoltato il messaggio di Gesù: “se tu non nasci di nuovo non entri nel Regno di Dio”, va anche lui ai piedi della croce, non solo per compiere un atto d’amore, ma perché sia Giuseppe d’Arimatea che Nicodemo entrambi, hanno il potere nella religione ebraica di chiedere al governatore romano Pilato, il corpo del Cristo. Pilato non fa nessuna obbiezione, la richiesta è fatta da due persone autorevoli, membri del Sinedrio. Giuseppe è anche un uomo ricco. Aveva preparato per la sua morte un sepolcro, che ora dona a Gesù, affinchè non venga depositato in un luogo contaminato, ma bensì dove nessuno era mai stato messo prima. A Gesù non furono spezzate le gambe, non fu sepolto in una sepoltura normale come gli altri due, fu privilegiato, e anche questo fu il Piano di Dio. Egli doveva manifestare la Sua potenza e gloria. In che modo? Nel libro degli Atti degli apostoli ,lo proclama Pietro.”Voi lo avete ucciso,ma Dio lo ha resuscitato per essere un Salvatore per tutti quelli che credono in Lui” (Atti 2:22-23).
Quanta umanità diversa troviamo ai piedi della croce! Quanti modi diversi di reagire all’ingiustizia, al sopruso, al delitto, al lutto,all’amicizia, all’amore! Abbiamo qui un campione di umanità che rispecchia tutti quanti noi! Ma domandiamoci: dove erano tutte quelle migliaia di persone che lo seguivano quando lui predicava alle folle? Dove erano coloro che furono nutriti miracolosamente con cinque pani e due pesci? (Marco 6:30-44). Eppure queste migliaia di persone furono testimoni che quest’uomo era veramente l figlio di Dio! Lo scenario del Golgota ci fornisce grande materiale per riflettere sulle svariate caratteristiche umane e su quante diversi modi di reagire abbia l’essere umano. Tutto ciò che è scritto, fu scritto per nostro ammaestramento e monito, decidiamo oggi a quale di questi personaggi individualmente noi assomigliamo di più. (1Timoteo 1:15.)
|
|
vlady
utente
    
Italy
Messaggi: 1587 |
Lasciato il - 27 May 2011 : 20:20:44
|
Ce un inno che si intitola ' D'avanti alla Croce' -in russo, ed e un mio inno preferito, il numero uno per me. Tutti cristiani devono pensare di essere d'avanti alla Croce di Gesu, e gli fara bene per ricordare comprendere loro posizione d'avanti al Padre! |
 |
|
n/a
deleted
  
Messaggi: 274 |
Lasciato il - 27 May 2011 : 22:54:54
|
A proposito di croce, Cosa pensate dell'ideologia dei fratelli Testimoni sul fatto che Cristò morì sul palo e non sulla croce? |
 |
|
vlady
utente
    
Italy
Messaggi: 1587 |
Lasciato il - 28 May 2011 : 13:18:31
|
Non cambia se Gesu e morto sulla croce o pallo; cambia se e morto per Tutti o solo per testimoni. E una cosa insignificante la quale testimoni hanno trasformato nella dottrina di importanza vitale, targando come idolatri pagani chi crede che Signore mori sulla croce. E rifiuttando la dottrina MOLTO IMPORTANTE che Gesu mori per tutti. Alla fine vorrei aggiungere che le Scritture insegniavano anni e anni prima che Signore doveva morire sulla CROCE. Ma visto che loro vedono nella forma di croce un simbolo di origine pagana, per coerenza dovrebbbere levarsi anche gli anelli nunziali e smettere di usare i soldi che entrambi sono del origine pagana e contengono simboli pagani, infine non dovrebbere salire neanche sul ambulanza di pronto soccorso perche ne ha dei croci disegnati. Se ragioniamo cosi, perdendo ragione nel distinguere la differenza tra culti pagani e simboli di provenienza antica e ormai senza nessun significato pagano, allora dobbiamo andare fino in fondo a rifiuttare tutto che mai aveva un rapporto con qualche culto, e non come testimoni, quando non si capisce per quale motivo acettano un simbolo di chiare origini 'pagani' e bocciano un altro simbolo di dubbie origini pagani. |
 |
|
|
Discussione  |
|
|
|