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 Studenti Biblici Italia
 Cronologia Biblica, Testimonianza Scritturale-2 Pietro 1:19
 I tempi dei GENTILI
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papia
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Italia
1 Messaggi

Lasciato il  - 13 February 2010 :  07:41:56  Mostra profilo  Spedisci Email all' autore  Modifica Discussione  Rispondi con Citazione  Vedi l' indirizzo IP dell' utente  Elimina Discussione
“E cadranno sotto il taglio della spada, e saran menati in cattività fra tutte le genti; e Gerusalemme sarà calpestata dai Gentili finché i tempi de’ Gentili siano compiuti” Luca: 21 / 24.

Tempi dei Gentili, o tempi delle Nazioni, secondo altri; è un periodo di tempo in cui la città di Gerusalemme ed il popolo d’Israele, sarebbero stati sottoposti a nazioni straniere, i Gentili, ( dal lat. Gentes , nel senso di comunità rurali, pagani, cioè del , pagus, villaggio) tutti popoli non appartenenti alla razza Ebraica, né inseriti ad essi mediante la circoncisione.

Le parole di Gesù, nel testo sopra citato, sono dette nel contesto del sermone escatologico riportato dai Vangeli sinottici, che abbraccia l’intera Età Evangelica, fino al secondo avvento di Cristo. E dalle parole stesse di Gesù, è chiaro che parla del futuro e non del passato o del tempo a lui presente; essendo consapevole che a suo tempo e nel preciso momento che fa il suo discorso profetico, la terra d’Israele era sotto la sovranità dell’Impero Romano; infatti dice: Rendete dunque a Cesare quel ch’è di Cesare, e a Dio quel ch’è di Dio. Luca: 20 / 20 – 25.

Pertanto far partire i tempi dei Gentili, in una data anteriore come alcuni vogliono è in pieno contrasto con le parole di Gesù stesso, a meno che, Gesù non avesse detto: E Gerusalemme continuerà, ad essere calpestata dai Gentili finché i tempi dei Gentili non siano compiuti. Ma Gesù non dice così, anzi si riferisce esplicitamente al futuro.


Papia.


n/a
deleted

Messaggi: 166

Lasciato il  - 10 March 2010 :  09:02:07  Mostra Profilo    Modifica Risposta  Rispondi con Citazione  Mostra l' indirizzo IP dell' utente  Elimina Risposta
Mi trovo d'accordo.
In Luca Gesu' parla di avvenimenti futuri che contrassegnano inizio tempi dei Gentili (futuri)
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Giordano Bruno
Membro

Italia
Messaggi: 68

Lasciato il  - 10 March 2010 :  14:12:16  Mostra Profilo    Visita Giordano Bruno's Homepage  Modifica Risposta  Rispondi con Citazione  Mostra l' indirizzo IP dell' utente  Elimina Risposta
E secondo voi (Papia e Ren) quando iniziano e quando finiscono "i tempi dei gentili", in altre parole da quando Gerusalemme sarà calpestata e quando finirà di esserlo ?
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n/a
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Messaggi: 166

Lasciato il  - 11 March 2010 :  09:15:47  Mostra Profilo    Modifica Risposta  Rispondi con Citazione  Mostra l' indirizzo IP dell' utente  Elimina Risposta
In Luca 21:20-24 Gesù parla di avvenimenti tremendi che sarebbero venuti ( in futuro ) su Gerusalemme. Al momento di questi avvenimenti sarebbe cominciata una nuova epoca per Gerusalemme che da allora in poi sarebbe stata calpestata ( sarà calpestata - futuro -)
dalle nazioni. Se i famosi tempi dei Gentili avessero già avuto inizio, Gesù avrebbe detto
continuerà ad essere calpestata. Quindi tutto si riferisce al futuro.

Riguardo all'inizio di questi tempi mi sembra logico che comincino il 70 d.C. con la famosa distruzione da parte di Roma. Per la fine potrebbe essere quando si è formato lo stato d'Israele ( anche se è sempre in lotta con gli Arabi, ma comunque è Stato sovrano )
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flora
utente

Italy
Messaggi: 757

Lasciato il  - 11 March 2010 :  15:16:52  Mostra Profilo    Visita flora's Homepage  Modifica Risposta  Rispondi con Citazione  Mostra l' indirizzo IP dell' utente  Elimina Risposta
pace, fratelli
se mi permeti, fr. ren, chiedo anche io: su quale profezia biblica ti appoggi, alla questa risposta?
(70 - ai anni di sovranità del stato Israele)
Grazie, Flora

Scritto Da - flora on 11 Marzo 2010 15:17:46
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n/a
deleted

Messaggi: 166

Lasciato il  - 11 March 2010 :  22:00:37  Mostra Profilo    Modifica Risposta  Rispondi con Citazione  Mostra l' indirizzo IP dell' utente  Elimina Risposta
Cara sorella Flora, Gesù in Luca 21:20-24 profetizza che Gerusalemme sarebbe stata distrutta. Infatti nell'anno 70 d.C. i Romani rasero al suolo il Tempio e la città.
Gesù dice anche che Gerusalemme sarebbe stata calpestata dai popoli pagani per un certo tempo. Se al tempo in cui Gesù parlava, Gerusalemme fosse già calpestata avrebbe detto CONTINUERA' ad ESSERE CALPESTATA, non sarà calpestata.
Quindi mi sembra logico pensare che questo tempo ( i fissati tempi delle nazioni ) comincino proprio nell'anno 70 d.C.
Riguardo a quando finiscono potrebbe essere quando si è formato lo Stato d'Israele, che anche se è sempre in lotta con i popoli arabi che lo circondano è uno Stato sovrano.

Pace
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gattosilvestro67
Responsabile Forum

Italy
Messaggi: 5129

Lasciato il  - 07 May 2010 :  11:43:45  Mostra Profilo    Visita gattosilvestro67's Homepage  Modifica Risposta  Rispondi con Citazione  Mostra l' indirizzo IP dell' utente  Elimina Risposta

Mi scuso del ritardo nel rispondere a questa interessante domanda suscitata dal fratello Papia, non per mancanza di interesse, ma solo per mancanza di tempo. (meglio tardi che mai).
Attraverso un profondo studio delle Sacre Scritture noi pensiamo che il ritorno in Palestina da parte del popolo ebraico, sia per volere del Signore che per adempiere le sue profezie. Noi pensiamo infatti che il destino d’Israele non sia legato solo al” LIBRO” ,ma anche ad una terra: la Terra Santa della Palestina. Questo avvenimento lo potremo paragonare alla punta di un’igeberg, che è un avvenimento molto visibile palpabile che tutti possono constatare. Israele dopo ben duemila anni ha ripreso possesso della terra promessa al suo progenitore Abraamo, ma questo importante avvenimento è un tassello di un enorme puzzle che si è ricomposto nei nostri giorni, in particolar modo dalla fine del milleottocento fino ai nostri giorni. Vorrei provare senza alcuna pretenzione a riporre questi tasselli al loro posto per far chiarezza, per vedere come la Parola del Signore non si smentisce e che tutte le cose profetizzare circa il suo secondo ritorno si sono adempiute tutte in una cronologia attenta e scrupolosa come solo Lui poteva fare.

Vorrei partire da quando Geova l’Iddio Onnipotente, era l’unico sovrano indiscutibile del suo popolo come leggiamo in Esodo 15:18. Poi nel tempo, gli Israeliti a somiglianza dei pagani vollero un re visibile che li rappresentasse e rigettarono questa forma spirituale di governo; ovvero una teocrazia. Chiesero di avere un re, un suo rappresentante visibile su questa terra, che regnasse al posto di Geova sul suo popolo Israele. Questo fu accordato da Dio come leggiamo in Samuele 8:5,7,9. La storia non solo biblica ma anche quella secolare ci parla di come, a partire da Saul primo re d’Israele l’elezione del re sopra Israele doveva avvenire non per plebiscito nazionale ma era Geova Dio ha stabilire chi veniva unto per essere re. (Deuteronomio 17:14) Così facendo continuò ad essere una Teocrazia con Dio che sceglieva chi dovesse governare al suo posto. Questo particolare non è cosa di poco conto e sarà molto utile ricordarlo in futuro in questa trattazione.

Il periodo dei re fu lungo e vide personaggi fedeli a Dio come grandi idolatri e infedeli. Il culmine fu raggiunto con Sedechia. Il profeta Ezechiele in visione vede una spada affilata e lucida che è impugnata per uccidere ed è rivolta chiaramente contro colui che domina Israele in quel tempo, possiamo renderci conto di questo se leggiamo l’intero capitolo di Ezechiele 21. Al versetto 17 e poi al 30-32. La spada usata da Geova in questo caso fu l’allora potenza mondiale Babilonia. La conferma ci viene data anche dal profeta Geremia 37:17 e 39:8.

Dopo 18 mesi d’assedio, nell’undicesimo anno di regno di Sedechia, le forze sovrastanti di Babilonia, aprirono una breccia nelle mura della città. Il re fuggì ma venne preso e i suoi figli e i nobili vennero uccisi davanti ai suoi occhi, venne quindi accecato e portato in ceppi a Babilonia. La città venne distrutta con il fuoco e lasciata un cumolo di rovine. Perfino gli arredi sacri del tempio (a testimoniare che la disapprovazione di Geova era totale, e che Lui non riconosceva più questo regno teocratico) furono portati a Babilonia come dimostra Daniele al cap. 1:2.

Venti re regnarono complessivamente nel regno settentrionale dal 997 al 740 a.E.V.; il primo fu Geroboamo e l’ultimo fu Oshea, figlio di Elia. Nel regno meridionale, Giuda, regnarono diciannove re dal 997 al 607 a. E.V.; il primo fu Roboamo e l’ultimo fu Sedechia. Poiché quest’ultimo “fece ciò che era male agli occhi dell’Eterno” Geremia 52:2 si adempì su di lui le profezie della Bibbia che il dominio gli sarebbe stato tolto per sempre, finchè non sarebbe giunto Colui che aveva il diritto di riprendersi quel trono,e al quale appartiene il giudizio, chiaramente Gesù il figlio di Dio.

Da questo momento si iniziano a contare i famosi tempi dei Gentili o tempi fissati delle Nazioni, che sarebbero durati 2520 anni come andremo con le Scritture a dimostrare.

L’espressione “tempi fissati” traduce qui il sostantivo greco kairòs (pl. kairòi), che secondo un dizionario, “significa un periodo di tempo fissato o indefinito,una stagione, a volte un tempo opportuno o appropriato alla stagione”.(Vine’s Expository Dicionary of Old and New Testament Words, 1981, vol. 4 pag. 138) Questo termine è usato quindi a proposito del “tempo della mietitura” della stagione dei frutti e della “stagione dei fichi”.Marco 11:13. Lo stesso termine è reso nel senso opportuno per dispensare il cibo. Matteo 24:45. E’ usato anche per stabilire il “tempo fissato del ministero di Gesù Matteo 16:3 e la caduta della città di Gerusalemme con Tito nel’70 E.V. in Luca 19:44. Kairòs viene usato anche in occasione dei tempi della venuta di Cristo 1° Tess. 5:1, e Atti 1:7. La Bibbia non da un significato vago o indefinito usando l’espressione kairòs, ma si riferisce sempre a un periodo di tempo fissato o indefinito, con i confini dell’inizio e della fine ben delineati.

Gesù chiaramente mise in risalto che le Nazioni avrebbero continuato a calpestare Gerusalemme FINCHE’ i Tempi dei Gentili non fossero terminati. Vorrei qui citare il commento di F.C.Cook nel suo Commentary, egli dice: “Serve a separare la parte strettamente escatologica (cioè quella che riguarda gli ultimi giorni) della grande profezia da quella che attiene specificamente alla distruzione di Gerusalemme”. Per avere quindi un chiaro intendimento se i “tempi fissati delle Nazioni” si riferiscano solo alla città di Gerusalemme del tempo di Gesù, oppure a qualcosa di più grande, conviene esaminare il valore ed il significato che la Bibbia attribuisce alla città di Gerusalemme.

1° Cronache 29:3 stabilisce che i Re in Israele governavano al posto di Geova Dio, e regnavano in Gerusalemme che ne era la capitale, per cui Davide ebbe da dire in Salmo 48:1-2 che Sion era la sede del suo governo. Quindi nella Bibbia si parla sempre di Gerusalemme e del Monte Sion come rappresentanti del suo regno qui sulla terra attraverso i suoi re unti direttamente da Lui. Gesù come diretto discendente di questi re avrebbe regnato per sempre sul monte Sion. Salmo 2:6-7. Rivelazione 14:1-3.

Che il calpestamento della dinastia del re Davide non ebbe luogo alla distruzione di Gerusalemme nell’anno 70 E.V. ma molto prima, è ampiamente dimostrato dalle Scritture. Nel 606 Babilonia rovesciò la monarchia deponendo Sedechia e deportando il popolo in Babilonia, il paese rimase desolato. Possiamo a conferma rileggere Ezechiele 21:25-27. Che Gesù è Colui che ha il diritto regale di regnare sul trono di Davide suo padre è dimostrato nel Vangelo di Luca 1:32-33.

Dopo che Babilonia rovesciò la dinastia davidica nessun re sedette più sul trono di Dio e, le potenze gentili continuarono a calpestare quel trono così come le profezie annunciavano. Iniziarono così anche le diaspore del popolo d’Israele come troviamo conferma nel Vangelo di Giovanni al cap. 7:35. Questo ci comprova che i tempi delle nazioni già erano in atto al tempo di Gesù, e non come qualcuno asserisce, che tali tempi iniziassero con le parole di Gesù rivolte a Gerusalemme in Luca 21:24.

La profezia di Daniele 11:31 e 12:1 è oggetto di riferimento chiaro da parte di Gesù in Matteo 24:15,21. Nello stesso libro di Daniele troviamo un quadro profetico della successione delle potenze mondiali fino alla loro completa distruzione ad opera del regno istituito da Dio stesso, Daniele 2:31-45. Anche qui troviamo l’uso della parola “tempi” che Gesù applicò alle nazioni gentili che continuavano a calpestare Gerusalemme ai suoi giorni.

Un’altra visione avuta da Nabucodonosor, re di Babilonia al tempo del profeta Daniele fu quella di un sogno di un grande albero che un angelo dal cielo ordinò di abbattere e legarne il ceppo con catene. Il ceppo legato poi con catene di ferro e di rame, doveva rimanere in questa condizione fino a che non fossero trascorsi su di lui sette tempi profetici. Daniele 4:10-17. La profezia nel tipo si adempì sicuramente su Nabucodonosor stesso come troviamo conferma in Daniele 4:31-35. Alcuni trovano che la profezia si riferisca esclusivamente al re di Babilonia. Queste persone mancano di considerare vari aspetti delle profezie di Daniele e mancano di comprendere come tutte le profezie hanno duplici applicazioni.

Per esempio: la successione delle potenze mondiali descritte da Daniele non sono viste isolatamente ne avvengono per caso lasciando nel vago l’elemento tempo, ma al contrario hanno un preciso riscontro storico e cronologico che nessuno può mettere in dubbio.( Daniele 2:36-45; 7:3-12.) Tutto il libro del profeta Daniele è proteso sulla conclusione che costituisce il tema delle sue profezie e cioè: l’instaurazione del regno di Dio retto dal Figlio dell’Uomo. E’ un libro altamente escatologico che parla ripetutamente e in maniera chiarissima del “tempo della fine”.

Dobbiamo anche tener presente che colui che ebbe la visione dell’albero abbattuto, fu anche il fautore della fine del regno Teocratico di Dio sulla terra. Gli fu permesso di abbattere quel regno, fu usato quale strumento di Dio, e, quindi ricevette di nuovo il dominio mondiale per concessione divina affinchè “….. che i viventi conoscano che l’Altissimo domina sul regno del genere umano e che lo dà a chi vuole, e stabilisce su di esso perfino l’infimo del genere umano”.(Daniele 4:17).

Queste profezie ci danno le coordinate per stabilire con esattezza la durata “dei fissati tempi delle nazioni o altrimenti detti tempi dei gentili. In altre occasioni nelle Scritture Iddio si serve di alberi per rappresentare regni. Leggete per esempio gli interessanti racconti di Giudici 9:6-15 e Ezechiele 17:1-24; 31:2-18. Gesù in Rivelazione 22:16 dice di essere “la radice la progenie di Davide”, il simbolo del “ceppo” che viene fatto germogliare o “ramoscello” o “germoglio” sono usati spesso per rappresentare il ritorno al potere, specie nelle profezie messianiche. Isaia 11:10 e tantissime altre Scritture che non sto qui ha citare,ma che gli studiosi della Bibbia conoscono a menadito. Nelle Lamentazioni di Geremia si coglie chiaramente come l’espressione “regno del genere umano” sta a significare che il dominio tipico del regno passò dalle mani d’Israele a quello delle nazioni Gentili. (1:5-2:2,16,17). In funzione di questo appare chiaro come al di là della prima applicazione al re Nabucodonosor la profezia contiene un più largo respiro nei tempi delle nazioni e che questo periodo si sarebbe prolungato anche dopo la fine di questa prima potenza mondiale.

Vorrei porre la vostra attenzione sulla stessa parola usata sia da Daniele che da Gesù: FINCHE’ ( Daniele 4:23 e Luca 21:24). Sul trono del re di Babilonia che raffigurava il trono deposto d’Israele dovevano passare sette tempi profetici, e così Gesù parla che il suolo della città di Gerusalemme non doveva più essere calpestata da nessun Giudeo finchè i “tempi dei Gentili non fossero compiuti. Mi sembra fin qui di aver trattato esaurientemente il problema, ma se ciò non bastasse nel sito margeritaleporatti.com troverete l’intero argomento trattato ampiamente al sottotitolo Daniele cap.4.

Per finire per riagganciarmi all’introduzione circa il fatto che Israele di nuovo calpesti il suolo della Terra Santa, questo è dovuto unicamente non alle forze militare di Israele stesso ne alla compiacenza delle nazioni che lo sostengono, ma unicamente perché sono scaduti i “tempi dei Gentili” ed è arrivato il tempo che il Signore si sia insediato sul suo Glorioso Trono e come avvenimento visibile di ciò, Israele nel 1948 è tornato in possesso del Paese





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flora
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Italy
Messaggi: 757

Lasciato il  - 08 June 2010 :  08:48:46  Mostra Profilo    Visita flora's Homepage  Modifica Risposta  Rispondi con Citazione  Mostra l' indirizzo IP dell' utente  Elimina Risposta

Risposta per ren, dalla cartella ,,Scissioni”

Isaia 66:8,,Un paese nasce forse in un giorno?" – sono sicura che tutte le promesse per l’israele naturale non si compiono in una giornata di 24 ore, ma durante il Millennio. E’ stato un inizio marcante nel 1878, e finirà con l’armonia promessa tra tutti, anche tra le creature animale. Chi ha coraggio di negare che: non è stato questo un evento dell’inizio nella storia dell’Israele? ,,che diremo dunque riguardo a queste cose? Se Dio è per noi(anche per il’Israele)chi sarà contro di noi?”-Rom.3:31

Gesù, sempre ha fatto riferimento alle cose naturale. Nelle sue parabole ha usato i simboli dalla natura. Una persona sagge, non aspetta che oggi semina e domani va con il cestino raccogliere la frutta. Perche alcuni non possono capire che l'inizio delle cose e solo un ,,germoglio"?

Perché non si può osservare la decisione presa al Congresso delle Nazioni, Berlino, 1878, un inizio del ristabilimento del'Israele?
La parla la storia, la parla la Bibbia, di che cosa ha bisogna un vero figlio di Dio in più? Se c'è il Spirito di Dio, dovrebbe bastare. Da parte di una persona del mondo non ci possiamo asppettare di capire queste cose. Loro vedono in Israele un popolo ribelo, guerriere...come non vedevano niente di buono nè in Gesù, nè nei Suoi discepoli.

Pensate un po, al tempo di Neemia ed Esdra. Il ritorno dalla Babilonia, non è stato 100% dei tutti i tribù. La maggioranza del popolo ebreo è stato ,,restaurato"-al tempo, dai due tribù: Giuda e Beniamino. Si capisce che per Dio, per realizzare il Suo Piano, per compiere le profezie, per venire Gesù in nostro mondo,bastava.
Forse anche al tempo c'erano dei scettici, di ignorare sempre, ,,disprezzare il giorno delle piccole cose"-Zaccaria4:10, ma per Dio questa non è un impedimento.
,,Non per potenza, nè per forza, ma per lo Spirito Mio"-dice il Signore degli eserciti,-Zacc.4:6, si realizza il Suo piano, ma serve la fede e il Spirito per capire, per accettare le Sue opere.
Sempre una minorità riesce vedere la Sua volontà. Esempio:Giosuè e Caleb, Gedeone, Elia....Dio oggi sceglie una classe tramite la fede. Fra poco non servirà la fede, perche il Spirito di Dio spargerà su tutta la carne(Gioele2:28), ma oggi sono favoriti di vedere tramite la fede, coloro che hanno il Spirito.


Scritto Da - flora on 08 Giugno 2010 08:56:16

Scritto Da - flora on 08 Giugno 2010 09:03:55

Scritto Da - flora on 08 Giugno 2010 09:11:12

Scritto Da - flora on 08 Giugno 2010 09:15:37

Scritto Da - flora on 08 Giugno 2010 12:42:12
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