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230 Messaggi

Lasciato il  - 26 April 2010 :  12:35:04  Mostra profilo  Spedisci Email all' autore  Modifica Discussione  Rispondi con Citazione  Vedi l' indirizzo IP dell' utente  Elimina Discussione
Cari amici, mi scuso se apro una nuova cartella, ma il tema che stiamo discutendo è attualmente sparso qua e là (solo per caso ho visto gli interventi di Ren e di GattoSilvestro). Non so se tecnicamente è possibile, ma spero che questa nuova cartella possa contenere tutte le discussioni che faremo in merito.

Rispondo ora a GattoSilvestro. Lei domanda “se noi, come popoli gentili abbiamo mai avuto l’onere (se non solo quello morale) di osservare il patto della Legge”. A mia volta domando come sia possibile avere l’onere morale di osservare la Legge senza osservarla effettivamente. Questo è il ragionamento adottato dai Testimoni di Geova, che dicono che i Comandamenti valgono oggi solo come principio. Ma, per fare un esempio, come si può osservare semplicemente il principio del comandamento “non assassinare” (Es 20:13)? Esiste un solo modo per rispettarlo: ubbidire letteralmente e non riferirsi solo a un principio o onere morale. Se esaminiamo uno per uno i Dieci Comandamenti, nessuno potrà dire che valgono solo come principio: tutti siamo d’accordo che non si deve rubare, assassinare, fornicare, darsi all’idolatria e così via; e che va fatto nella pratica non semplicemente accettandone il principio. Ma, arrivati al quarto comandamento (quello relativo al sabato), improvvisamente questo diventa – chissà perché – solo un principio o onore morale. A me sembra solo una scusa per non ubbidire.

Se, “leggendo il Pentateuco”, le leggi ci appaiono “molto lontane”, ciò non indica forse quanto ci siamo estraniati dall’Insegnamento (Toràh) di Dio? Per i fedeli ebrei la Legge non era lontana, né lo era per Yeshùa. “Questo comandamento che oggi ti do, non è troppo difficile per te, né troppo lontano da te. Non è nel cielo, perché tu dica: ‘Chi salirà per noi nel cielo e ce lo porterà e ce lo farà udire perché lo mettiamo in pratica?’. Non è di là dal mare, perché tu dica: ‘Chi passerà per noi di là dal mare e ce lo porterà e ce lo farà udire perché lo mettiamo in pratica?’. Invece, questa parola è molto VICINA a te; è nella tua bocca e nel tuo cuore, perché tu la metta in pratica”. - Dt 30:11-14.

Se “in Eden non furono gli angeli sottoposti alla Legge di non mangiare dell’albero della conoscenza”, ciò è dovuto al fatto che gli angeli non dovevano cibarsi di frutti. Comunque, anche gli angeli, superiori agli umani, sono soggetti alla legge e ai comandamenti di Dio. - Eb 1:7,14; Sl 104:4.

In quanto al fatto che “non leggiamo mai che altre persone o altri popoli siano stati sottoposti a osservanza di leggi, che in modo specifico erano date solo ad alcuni”, ciò è vero solo a metà. L’insegnamento (Toràh) fu dato solo a Israele perché gli altri popoli erano “esclusi dalla cittadinanza d'Israele ed estranei ai patti della promessa, senza speranza e senza Dio nel mondo” (Ef 2:12). Ma – si noti bene – gli stranieri che univano a Israele dovevano ubbidire alla Legge. Ciò accadde sin da quando, all’Esodo, “una folla di gente di ogni specie salì anch'essa con loro” (Es 12:38). “Vi sia un'unica legge per il nativo del paese e per lo straniero che soggiorna in mezzo a voi”. – Es 12:49.

È molto interessante, GattoSilvestro, ciò che tu scrivi: “Per noi oggi discepoli di Gesù, credo che tutto quello che riguarda la Legge dovrebbe essere studiato con molta attenzione per coglierne dal tipo l’antitipo”. Ma siamo così certi che dovremmo limitarci a studiare l’ombra o il tipo? Paolo disse che il tipo o ombra è MOTIVO di ubbidienza. Prendi il sabato. Paolo scrive: “Nessuno vi giudichi riguardo al mangiare e al bere o in quanto a festa o a OSSERVANZA della luna nuova o a sabato; POICHÉ queste cose sono un’ombra delle cose avvenire” (Col 2:16,17, TNM). Paolo qui dice che nessuno deve permettersi di giudicarci per il fatto che osserviamo queste norme che fanno parte della Legge; anzi, dice che dobbiamo farlo proprio perché esse sono tipo o “ombra delle cose avvenire”. “Rimane dunque un riposo sabatico per il popolo di Dio”. – Eb 4:9.

In Eb “8:6-13 si parla di un patto migliore”, “e dicendo nuovo patto Egli ha reso antico il primo; ora quello che diventa antico ed invecchia, è vicino ad essere annullato”. Vero, ma occorre leggere bene il contesto. In cosa consiste il nuovo patto, quello migliore? “’Questo è il patto che farò con la casa d'Israele dopo quei giorni’, dice il Signore: ‘Io metterò LE MIE LEGGI nelle loro menti, le scriverò sui loro cuori” (v. 10). Qual è la differenza? Non l’abolizione della Legge, perché nel nuovo patto si parla sempre di leggi di Dio. La novità sta nel fatto che ora la Legge è scritta nella mente e sul cuore: va osservata con fede sincera, non attenendosi asetticamente alla lettera, come facevano i farisei. Dici bene: “La giustizia della legge non fu mai raggiunta da Israele perche essa la ricercava con le opere”. Ma, attenzione. Esistono opere e opere. Quelle che Paolo chiama “opere della Legge” erano i tentativi farisaici di rispettare la lettera senza metterci il cuore. I malviventi che malmenarono il poveraccio della parabola, lasciandolo mezzo morto, stando alle vedute farisaiche del tempo non infransero il comandamento di non assassinare. Così, chi concupiva una donna senza unirsi a lei, non infrangeva il comandamento. Questo era un attenersi alla lettera. Ma cosa disse Yeshùa? “Voi avete udito che fu detto: ‘Non commettere adulterio’. Ma io vi dico che chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore” (Mt 5:27). Altro che abolire la Legge! La rese più vincolante ancora. Qui si ha un esempio di Legge scritta nella mente. Nel vecchio sistema bastava osservare la lettera, nel nuovo patto occorre molto di più. Ma la Legge rimane invariata. “Dov'è dunque il vanto? Esso è escluso. Per quale legge? Delle opere? No, ma per la legge della fede; poiché riteniamo che l'uomo è giustificato mediante la fede senza le opere della legge . . . Annulliamo dunque la legge mediante la fede? No di certo! Anzi, CONFERMIAMO LA LEGGE” (Rm 3:27-31). Esistono opere della Legge, che Paolo condanna; ma esistono anche opere della fede: “A che serve, fratelli miei, se uno dice di aver fede ma non ha opere? Può la fede salvarlo? . . . Così è della fede; se non ha opere, è per se stessa morta . . . Insensato! Vuoi renderti conto che la fede senza le opere non ha valore? . . . Dunque vedete che l'uomo è giustificato per opere, e non per fede soltanto . . . Infatti, come il corpo senza lo spirito è morto, così anche LA FEDE SENZA LE OPERE È MORTA”. – Gc 2:14,17,20,24,26.

Mi piace molto, GattoSilvestro, quando sottolinei che il tuo è il “pensiero attuale”, ricordando che nel tuo percorso hai “dovuto rivedere alcuni intendimenti alla luce di una più maturata conoscenza”. È la disposizione mentale giusta. “Sia questo dunque il sentimento di quanti siamo maturi; se in qualche cosa voi pensate altrimenti, Dio vi rivelerà anche quella”. – Flp 3:15.

Tu parli di “nuovo comandamento”. Penso ti riferisca a Gv 13:24: “Io vi do un nuovo comandamento: che vi amiate gli uni gli altri”. Come tu noti, il comando di amare il prossimo faceva già parte della Legge (Lv 19:18). In che senso allora è nuovo? Lo comprendiamo dalle parole che Yeshùa dice subito dopo: “Come io vi ho amati, anche voi amatevi gli uni gli altri”. “Non come se ti scrivessi un comandamento nuovo, ma quello che abbiamo avuto fin da principio: amiamoci gli uni gli altri! In questo è l'amore: che camminiamo secondo i suoi comandamenti”. – 2Gv 5,6.

Infine rispondo a Ren che domanda “dove e perché e scritto che si deve distinguere tra legge cerimoniale e no”, aggiungendo che “la Legge è una sola” e traendo la conclusione ch “o si osserva tutta o nulla”. La risposta biblica la troviamo in Eb cap. 9. “Anche il primo patto aveva norme per il culto e un santuario terreno” (v. 1). “Ma venuto Cristo” (v. 11), “egli è mediatore di un nuovo patto” (v. 15). Qui si parla di ASPETTI CERIMONIALI della Legge. Di questa parte cerimoniale della Legge si parla in Eb 7:12: “Cambiato il sacerdozio, avviene necessariamente anche un cambiamento di legge”. Nota che il “cambiamento di legge” è relativo a questi aspetti. “Se dunque la perfezione fosse stata possibile per mezzo del sacerdozio levitico (perché su quello è basata la legge data al popolo), che bisogno c'era ancora che sorgesse un altro sacerdote secondo l'ordine di Melchisedec e non scelto secondo l'ordine di Aaronne?” (Eb 7:11). “Ne consegue che Gesù è divenuto garante di un patto migliore del primo” (Eb 7:22). Tutti gli aspetti cerimoniali della Legge sono stati quindi cambiati: non c’è più un sacerdozio levitico e non ci sono più le offerte nel Tempio: c’è Yeshùa che è sommo sacerdote in senso spirituale. Appare dunque affrettata la conclusione che “o si osserva tutta o nulla”. Questa non è la conclusione biblica. La Legge riamane Legge, scritta ora nelle nostre menti, e va osservata con le opere della fede (ma sempre opere). Il “cambiamento di legge” riguarda gli aspetti cerimoniali.


vlady
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Lasciato il  - 27 April 2010 :  13:02:07  Mostra Profilo    Visita vlady's Homepage  Modifica Risposta  Rispondi con Citazione  Mostra l' indirizzo IP dell' utente  Elimina Risposta
Non sono acorto subito di questo topic, avevo scritto gia nel altro. Ma vorrei sapere come possiamo mettere in armonia questo versetto:
"Egli (Gesu) ha annientato il documento (legge) fatto di ordinamenti (alla lettera), che era contro di noi e che ci era nemico, e l' ha tolto di mezzo inchiodandolo alla croce;" (Colossesi 2:14).
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Lasciato il  - 27 April 2010 :  16:10:32  Mostra Profilo    Modifica Risposta  Rispondi con Citazione  Mostra l' indirizzo IP dell' utente  Elimina Risposta
Caro Cielosegreto

Se ho ben capito dal tuo ultimo post ( in caso contrario dimmelo ) non siamo piu' sotto la parte cerimoniale della Legge perche' il nuovo sacerdote e' Cristo.

Ma anche tutte le feste ebraiche ( dei tabernacoli ecc. ) fanno parte del cerimoniale?
Allora non c'e' obbligo neanche per quelle ( a differenza di alcuni gruppi religiosi che, come ben sai, le osservano tutte )?

Lo stesso vale per gli animali puri ed impuri?

Rimarrebbe fuori solo il Sabato? ( Per questo, pero', parliamone in una NUOVA DISCUSSIONE )

A presto
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Lasciato il  - 27 April 2010 :  16:46:11  Mostra Profilo    Modifica Risposta  Rispondi con Citazione  Mostra l' indirizzo IP dell' utente  Elimina Risposta
Caro Ren, hai capito bene: non siamo più sotto la parte cerimoniale della Legge, perché il nuovo sommo sacerdote è Yeshùa.
Il sabato e tutte le Feste ebraiche non fanno parte del cerimoniale, quindi vanno rispettate, come fecero Yeshùa, Paolo e tutti i primi discepoli. Anche nel nuovo mondo saranno rispettate, come si deduce da Is 66:23 e da Zacc 14:16.

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Lasciato il  - 27 April 2010 :  16:48:23  Mostra Profilo    Modifica Risposta  Rispondi con Citazione  Mostra l' indirizzo IP dell' utente  Elimina Risposta
Caro Vlady, su Col 2:14 ti ho risposto nella cartella "Manna".
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Lasciato il  - 27 April 2010 :  20:45:26  Mostra Profilo    Modifica Risposta  Rispondi con Citazione  Mostra l' indirizzo IP dell' utente  Elimina Risposta
Le regole sugli animali impuri e puri sono ancora valide?
Se si, come mai Pietro ebbe quella famosa visione che aboliva questa distinzione?

Grazie
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Lasciato il  - 28 April 2010 :  08:26:17  Mostra Profilo    Modifica Risposta  Rispondi con Citazione  Mostra l' indirizzo IP dell' utente  Elimina Risposta
Caro Ren, che i divieti alimentari stabiliti da Dio siano sempre validi è qualcosa che si comprende anche con il semplice buon senso. Ad esempio, come certo sai, Dio vieta di cibarci di carne di maiale. Ora, la carne suina fa male oggi esattamente come tremila anni fa. Non è abolendone il divieto di cibarcene che d’un tratto quel tipo di carne diventa buona per la salute.
In quanto alla visione avuta da Pietro, certo ti riferisci a At 10:9-16 : “Pietro salì sulla terrazza, verso l'ora sesta, per pregare. Ebbe però fame e desiderava prender cibo. Ma mentre glielo preparavano, fu rapito in estasi. Vide il cielo aperto, e scenderne un oggetto simile a una gran tovaglia, che, tenuta per i quattro angoli, veniva calata a terra. In essa c'era ogni sorta di quadrupedi, rettili della terra e uccelli del cielo. E una voce gli disse: ‘Àlzati, Pietro; ammazza e mangia’. Ma Pietro rispose: ‘No assolutamente, Signore, perché io non ho mai mangiato nulla di impuro e di contaminato’. E la voce parlò una seconda volta: ‘Le cose che Dio ha purificate, non farle tu impure’. Questo avvenne per tre volte; poi d'un tratto quell'oggetto fu ritirato in cielo”.
È intanto interessante notare che Pietro considerava ancora valide le norme bibliche alimentari, poiché dichiara con decisione: “No assolutamente, Signore, perché io NON HO MAI MANGIATO nulla di impuro e di contaminato”. Tieni presente, Ren, che Yeshùa era già morto; secondo i cosiddetti cristiani la Legge doveva quindi essere già stata abolita. Però Pietro la ritiene ancora valida e oppone un deciso rifiuto. Ora, Ren, ti faccio notare una tua affermazione che è pregiudizievole; tu dici che “Pietro ebbe quella famosa visione che aboliva questa distinzione”. Vedi, tu fai questa dichiarazione avendo già in mente una dottrina religiosa e fuori dal contesto. Infatti, quella visione NON ebbe lo scopo di abolire le distinzioni alimentari. Notalo tu stesso con la Bibbia: “Pietro, dentro di sé, si domandava che cosa significasse la visione” (v.17). Se, come insinui tu, la visione aboliva qualcosa, Pietro l’avrebbe capito subito e non sarebbe stato lì a lambiccarsi il cervello per capirne il significato. D’altra parte, quel significato è spiegato subito dopo: “Mentre Pietro stava ripensando alla visione, lo Spirito gli disse: ‘Ecco tre uomini che ti cercano. Àlzati dunque, scendi e va' con loro, senza fartene scrupolo, perché li ho mandati io” (vv. 19 e 20). Nota cosa dice lo spirito: “Senza fartene scrupolo”. Ai giudei era vietato avere a che fare con i pagani: erano considerati impuri. Ecco quindi l’analogia: persone impure = animali impuri. Il linguaggio ebraico (e quindi biblico) è molto concreto: la simbologia della tovaglia imbandita con cibi vietati illustrava bene l’idea che era ora di non considerare più impuri i pagani. Ma la simbologia si ferma lì. Non puoi applicarla oltre ciò che la Bibbia ti consente. Questo è l’errore che fanno i cattolici con la Cena del Signore. La simbologia CONCRETA di “questo è il mio corpo” è stata capita da loro come transustanziazione.
Che il simbolo della tavola apparecchiata con le impurità si fermasse ad illustrare l’accettazione dei pagani è dimostrato dal fatto che “poi d'un tratto quell'oggetto fu ritirato in cielo” (v. 16). Se la lezione fosse stata quella di abolire le leggi alimentari, Pietro sarebbe stato costretto in qualche modo a mangiare. Cosa che non avvenne.
Pietro capì perfettamente la lezione. Al v. 28 lui stesso dice ai pagani della casa di Cornelio: “Voi sapete come non sia lecito a un Giudeo aver relazioni con uno straniero o entrare in casa sua; ma Dio mi ha mostrato che nessun uomo deve essere ritenuto impuro o contaminato”. Nota bene: “Dio mi ha mostrato che NESSUN UOMO DEVE ESSERE RITENUTO IMPURO o contaminato”. Pietro lo capì. E tu?
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vlady
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Lasciato il  - 28 April 2010 :  13:09:27  Mostra Profilo    Visita vlady's Homepage  Modifica Risposta  Rispondi con Citazione  Mostra l' indirizzo IP dell' utente  Elimina Risposta
Commandamenti dei Colosesi 2, non mi sembrano per niente regole umane. Infatti continua :"Nessuno dunque vi giudichi per cibi o bevande, o rispetto a feste, a noviluni o ai sabati; queste cose sono ombra di quelle che devono venire; ma il corpo è di Cristo." (Colossesi 2:16-17).
Nel quel capitolo io trovo ennesimo chiarimento che la legge era un ombra di cose migliori. In piu ci assicura che nessuno ci puo giudicare se non festeggiamo sabato ebraio, secondo vechio patto. Abbiamo ora patto miglore e mediatore perfetto. E seguiamo significato SPIRITUALE di cosa la legge era solo ombra. E significato o ombra del sabato letterale e spiegata nel cap.4 di Ebrei. Uno che ha voglia capire significato spirituale del sabato grazie al 4 capitolo puo farlo e capire cosa significa entrare nel riposo di Geova.
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Lasciato il  - 28 April 2010 :  13:55:46  Mostra Profilo    Modifica Risposta  Rispondi con Citazione  Mostra l' indirizzo IP dell' utente  Elimina Risposta
Caro Vlady, quelli che tu chiami “comandamenti di Colossesi 2” non sono Comandamenti. Il testo originale greco di Col 2:14 parla di χειρόγραφον τοῖς δόγμασιν (cheirògrafon tòis dògmasin). La parola “cheirògrafon” significa “una nota scritta a mano”. Mai la Bibbia usa questa espressione per il Decalogo, che fu scritto su pietra dal dito di Dio (Es 24:12). Inoltre, la parola “dogma” significa “decreto” o “ordinanza” e ogni volta che compare nella Bibbia è riferita a decreti UMANI. Così è.
Al v. 8 Paolo dice ai colossesi: “Guardate che nessuno faccia di voi sua preda con la filosofia e con vani raggiri secondo la tradizione degli UOMINI”. Poi spiega che i decreti pagani non hanno alcun valore. Il tutto è molto chiaro ai vv. 21 e 22: “Se siete morti con Cristo agli elementi del mondo, perché, come se viveste nel mondo, vi lasciate imporre dei PRECETTI, quali: ‘Non toccare, non assaggiare, non maneggiare’ (tutte cose destinate a scomparire con l'uso), SECONDO I COMANDAMENTI [greco ἐντάλματα (entàlmata), “precetti”, non comandamenti] e le dottrine degli UOMINI?”.
I pagani volevano imporre i loro decreti ai colossesi convertiti. Paolo spiega che quei decreti sono solo cose umane che non valgono nulla, e dice anche: “NESSUNO DUNQUE VI GIUDICHI quanto al mangiare o al bere, o rispetto a feste, a noviluni, a sabati” (v. 16).
Vlady, leggi bene il testo biblico. Tu dici che “nessuno ci può giudicare se non festeggiamo il sabato ebraico”, ma Paolo non dice così. Paolo dice che nessuno ci può giudicare se FESTEGGIAMO il sabato. Leggi bene. Anzi, ti dico parola per parola il testo originale della Bibbia:
Μὴ οὖν τις ὑμᾶς κρινέτω ἐν βρώσει καὶ ἐν πόσει ἢ ἐν μέρει ἑορτῆς ἢ νεομηνίας ἢ σαββάτων
Me un tis umàs krinèto en bròsei kài en e pòsei e en mèrei eortès e neomenìas e sabbàton
Non dunque qualcuno voi giudichi per cibo e per bevanda o riguardo a festa o novilunio o sabato
Tu parli di “ombra”. Anche Paolo ne parla e dice che PROPRIO PERCHÉ queste cose sono un’ombra vanno osservate. Altrimenti che senso avrebbero senza l’osservanza? “Perciò nessuno vi giudichi riguardo al mangiare e al bere o in quanto a festa o a OSSERVANZA della luna nuova o a sabato; POICHÉ queste cose sono un’ombra delle cose avvenire”. – Col 2:16,17, TNM.
Se tu ritieni che sia sbagliato osservare il sabato, fai esattamente come quei pagani che giudicavano i colossesi perché lo osservavano.
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Lasciato il  - 28 April 2010 :  15:22:55  Mostra Profilo    Modifica Risposta  Rispondi con Citazione  Mostra l' indirizzo IP dell' utente  Elimina Risposta
Ma allora mangiando per esempio carne di maiale si commette un peccato?
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Lasciato il  - 28 April 2010 :  17:35:04  Mostra Profilo    Modifica Risposta  Rispondi con Citazione  Mostra l' indirizzo IP dell' utente  Elimina Risposta
Caro Ren, di certo è una violazione della Toràh o Insegnamento di Dio. Io lo chiamerei un peccato alimentare. La Legge è per il nostro bene. Così anche le prescrizioni alimentari.
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vlady
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Lasciato il  - 28 April 2010 :  22:08:45  Mostra Profilo    Visita vlady's Homepage  Modifica Risposta  Rispondi con Citazione  Mostra l' indirizzo IP dell' utente  Elimina Risposta
Io ritengo, invece, che Signore e venuto a compiere la legge e portala a un livello superiore se no non si avrebbe chiamato ombra (legge). E penso che cercare di eseguire ombra di quello che e arrivato significa dubitare nel fatto che Signore avrebbe compiuto quel per cosa e venuto, cioe compiere la legge. Compiere e diverso di distruggere, significa che una cosa inferiore si e evoluta nel qualcosa molto piu superiore, come brucolo nella farfalla.
Un esempio di come si e evoluta o compiuta la legge.
legge dice di circoncidersi, apostoli dicono di circoncidere cuore invece di carne,
legge dice non amazare Signore lo alza a un altro livello non odiare e non pensare male. Legge dice non rubare e Signore dice di condividere tutto che si posiede con prossimo che ha bisogno.
Legge dice rispettare genitori, Gesu dice che se uno si consacra a Dio e suo fratello, sorella, padre e madre, in piu dice che se genitori fisici vogliono qualcosa che offende Dio, dobbiamo ignorarli.
Legge dice di sabato pensare pensieri di Dio, fare cose sue e non fare cose nostre(Isa58.13,14), e invece la legge di nuovo patto scritta nel cuore ci porta a un sabato superiore e cioe di fare sabato ogni giorno e non solo un giorno a settimana.

La legge ci aiuta di capire le cose migliori, e che con soli opere non posiamo giustificarsi. legge era maestro per portarci a Cristo, e consegnarci nelle sue mani. Galati 3.24.Nuovo patto Con Cristo come mediatore significa che vechio patto e diventato antico e se diventato antico e vicino ad essere anulato Ebr.8.13
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Lasciato il  - 29 April 2010 :  09:55:39  Mostra Profilo    Modifica Risposta  Rispondi con Citazione  Mostra l' indirizzo IP dell' utente  Elimina Risposta
Caro Vlady, mi sembra si sia creata un po’ di confusione. Parlando di “ombra”, era in riferimento al sabato, perché è così che Paolo chiama questi aspetti della Legge in Col. Lì dice che nessuno deve giudicare i colossesi perché osservano le Feste bibliche e il sabato, e spiega perché: “POICHÉ queste cose sono un’ombra delle cose avvenire” (2:17, TNM).
In quanto all’adempimento della Legge, è meglio chiarire con la Bibbia. Yeshùa disse molto chiaramente: “Non pensate che io sia venuto per abolire la legge o i profeti; IO SONO VENUTO NON PER ABOLIRE MA PER PORTARE A COMPIMENTO” (Mt 5:17). Se leggi bene da questo versetto in avanti, vedrai che ciò che fece Yeshùa è di rendere ancora più vincolante la Legge. Lo avevo già spiegato in precedenza, ma forse non lo avevi preso in considerazione.
Tu dici che “compiere è diverso da distruggere”, e siamo d’accordo. Ma nota che la Bibbia non dice compiere nel senso di adempiere, ma dice “portare a compimento”. Infatti, i comandi di Dio scritti su pietra sono – nel nuovo patto – scritti nella mente dei credenti. Sono più vincolanti ancora. In Mt 5 trovi diversi esempi. Per citarne uno (come avevo già fatto, ma forse non lo hai letto bene), prendi Mt 5:27,28: “Voi avete udito che fu detto: ‘Non commettere adulterio’. Ma io vi dico che chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore”. Vedi la differenza? Con il vecchio patto, scritto su pietra, bastava non commettere adulterio, ma nel nuovo patto (scritto nelle menti) si viola il comandamento anche se si desidera soltanto l’adulterio. Ecco un esempio di legge portata a compimento. Quel comandamento non su abolito, ma completato, reso più stringente. E così con tutti gli altri. Per usare le tue parole, “significa che una cosa inferiore si e evoluta in qualcosa molto superiore”, solo che tu non applichi dovutamente questa verità. Citi infatti la circoncisione, che faceva parte di un patto particolare tra Dio e gli ebrei.
Ti invito a riflettere su ciò che tu stesso hai scritto: “La legge dice di non ammazzare, il Signore lo alza a un altro livello: non odiare e non pensare male”. È proprio così. Ma tu trascuri che quel comandamento non fu abolito, ma fu reso ancora più forte.
Personalmente mi fa male quando leggo l’affermazione “di fare sabato ogni giorno e non solo un giorno a settimana”. È un pensiero che si prende gioco dell’Insegnamento di Dio. Infatti, Dio dice che abbiamo sei giorni per fare i nostri lavori, ma il sabato è suo. Dire che facciamo di ogni giorno un sabato è presuntuoso, perché è come se dicessimo che vogliamo fare meglio di Dio che ha stabilito come santo solo il settimo giorno. Ma la verità poi è che vogliamo fare del sabato un giorno qualsiasi, come tutti gli altri giorni.
Tu citi Eb 8:13 “Dicendo un nuovo patto, egli ha dichiarato antico il primo. Ora, quel che diventa antico e invecchia è prossimo a scomparire”. Ma togli il versetto dal contesto, lo applichi a modo tuo e crei confusione. Fatti questa domanda: di che patto sta parlando? La risposta la trovi sempre al cap. 8, al v. 7: “Se quel primo patto fosse stato senza difetto, non vi sarebbe stato bisogno di sostituirlo con un secondo”. E qual è questo patto? “’Non come il patto che feci con i loro padri nel giorno in cui li presi per mano per farli uscire dal paese d'Egitto; perché essi non hanno perseverato nel mio patto, e io, a mia volta, non mi sono curato di loro’, dice il Signore. ‘Questo è il patto che farò con la casa d'Israele dopo quei giorni’, dice il Signore: ‘Io metterò LE MIE LEGGI nelle loro menti, le scriverò sui loro cuori; e sarò il loro Dio, ed essi saranno il mio popolo” (vv. 9,10). Se si vuol capire, si capisce. La Legge non cambia: è sempre quella e rimane sempre valida. Cambia il patto: ora LA LEGGE è scritta nella mente, ci obbliga di più.
Siamo nel nuovo patto: “Questo è il patto . . . ‘Io metterò LE MIE LEGGI nelle loro menti”. La Legge di Dio è sempre quella, non cambia. Ora però Dio scrive LA SUA LEGGE nella mente del suo popolo. Ubbidiremo? I santi lo fanno, perché i santi sono quelli “che osservano i comandamenti di Dio e la fede in Gesù”. – Ap 14:12.
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flora
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Lasciato il  - 30 April 2010 :  10:32:03  Mostra Profilo    Visita flora's Homepage  Modifica Risposta  Rispondi con Citazione  Mostra l' indirizzo IP dell' utente  Elimina Risposta
Pace,
Provo fare un riassunto di tutto quello che io capisco ,,la legge"
la legge, in genere, è una regola, una ordine, un ,,tot", ,,set" di regole, con il scopo di una buona convivenza in una comunità.

Una legge è composta dei diritti e doveri. La legge è prevista anche dei punnizione, in caso di non rispettarla.


Nel caso di Adamo e Eva, avevano la legge ,,nell'intimo loro", e abbiamo questa promessa da Dio, tramite il profetta Geremia31:31-33(il nuovo patto), ricordato anche del ap. Paolo nel libro di Ebrei8:8, che tornerà. (che gioia!!!)
Tramite la legge di Mosé, Dio-Geova, si fa conoscere al popolo ebraico, poi i da dei doveri,le regole(le responsabilità), per ottenere il diritto, la vita.

Nessuno sotto la legge fino a Gesù non è stato capace di compiere la legge, per ottenere la vita, solo Lui.(Gal.3:12)

Lui, ottenendo questo premio della Legge, la vita umana eterna , ha deciso volontariamente di sacrificarsi questa vita eterna, il Suo diritto personale(non era obbligato), per l'umanità.

Dal momento che Lui ha riscatatto l'intera umanità, pagando alla Giustizia Divina il prezzo equivalente, è stata aperta una nuova via, qui è stata chiuso il patto della Legge dato a Mosé.(forse qui può stare anche il versetto portato in discussione di fr. Vlady, +Gal.3:13,14,specialmente il versetto24; +Fil.3:9)
Nel piano di Dio - che il personaggio principale è Gesù, il unico Salvatore- era previsto questo momento di passare dalla Legge, alla Fede in Suo Figlio, unico mediatore tra uomo e Dio(Filip.2:10; 1Tim.2:5)
La legge è una ombra.
Lo dice l'apost. Paolo verso gli Ebrei10:1
Dio ha voluto fare dai tutti ceremoniali dati al questo popolo antico, una guida per il popolo Israele Spirituale, la Chiesa , la Sposa del Suo Figlio.
Dio aveva previsto questa Chiesa, un aiuto per Gesù in Gloria, per ristabilimento del'umanità.


Allora, perché anche noi studiamo la Bibbia?
La Bibbia è un insegnamento di Dio.(2Tim.3:16)
Perché non conosciamo bene neanche il Padre, neanche Suo Figlio,poi conoscendo desideriamo avere l'assomiglianza del nostro ,,fratello" più Grande, del Nostro Padre, nel carattere.
Studiamo la Bibbia per vivere, perché troviamo che Dio è la Giustizia, la Sapienza, la Potenza, l'Amore.
Tutto questo lo facciamo volontariamente, dalla libertà di cuore, senza che qualcuno ci obbliga.
Gesù vuole portare ognuna persona alla questa libertà, verso la legge dell'amore. Oggi solo chi vuole fare la consacrazione per fare parte della Chiesa, e domani l'intera umanità avrà la possibilità conoscere Dio e Suo Figlio, per ottenere la vita eterna(Giovanni17:3)
Pensate che sarà un'altra Legge che Dio presenterà al'umanità per vivere in armonia con Lui, come la prima coppia?
Io personalmente non credo. La Legge di Dio è eterna come Lui. Dio e l'Amore e la Sua legge ,,nel'intimo loro" sarà AMORE.




Scritto Da - flora on 30 Aprile 2010 10:37:27

Scritto Da - flora on 30 Aprile 2010 10:38:39
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Lasciato il  - 30 April 2010 :  12:30:45  Mostra Profilo    Modifica Risposta  Rispondi con Citazione  Mostra l' indirizzo IP dell' utente  Elimina Risposta
Cara Flora, la Legge di Dio è molto di più di ciò che definisci: “La legge, in genere, è una regola, un ordine, un ,’tot’, ’set’ di regole, con lo scopo di una buona convivenza in una comunità”. Non dimenticare mai che la parola “Legge” non è una buona traduzione della parola ebraica “Toràh”, che significa “Insegnamento”. Stiamo parlando DELL’INSEGNAMENTO DI DIO.
Geremia31:31-33, che tu citi, profetizza un “nuovo patto”. Ma, a quanto pare, si continua a trascurare che questo “nuovo patto” è chiaramente specificato al v. 33: “’QUESTO È IL PATTO che farò con la casa d'Israele, dopo quei giorni’, dice il Signore: ‘Io metterò LA MIA LEGGE nell'intimo loro, la scriverò sul loro cuore”. Si continua a parlare di nuovo patto e si trascura che questo nuovo patto consiste nell’avere LA LEGGE di Dio (la Toràh, il suo Insegnamento) nella nostra mente.
Tu citi Gal 3:24. Ti invito fraternamente a meditare bene questo versetto, che dice: “La legge è stata come un precettore per condurci a Cristo, affinché noi fossimo giustificati per fede”. Rifletti sul “precettore”. Quando una persona studia – ad esempio, per diventare medico – ha dei precettori e deve attenersi a loro se vuole imparare. Ma quando poi è diventato medico non ha più bisogno dei precettori. Ha tutto nella mente e sa come comportarsi. Vuol dire che quei precettori possono essere eliminati e che può distruggere l’Università dove ha studiato? Certo che no. Anzi, forse dovrà ricorrere a loro nei casi più difficili. Così è della Legge di Dio. Con il nuovo patto i credenti – se sono davvero approvati da Dio – hanno LA LEGGE scritta nelle loro menti.
Flp 3:9, che citi, dice: “Non con una giustizia mia, derivante dalla legge, ma con quella che si ha mediante la fede in Cristo: la giustizia che viene da Dio, basata sulla fede”. Qui Paolo sta parlando dell’unione che abbiamo con Yeshùa. Proprio mediante questa comunione con lui, non si possiede più una PROPRIA GIUSTIZIA “derivante dalla legge, ma con quella che si ha mediante la fede in Cristo: la giustizia che viene da Dio, basata sulla fede” (v. 9). È la giustizia di Dio. “Cristo ci ha riscattati dalla maledizione della legge, essendo divenuto maledizione per noi (poiché sta scritto: ‘Maledetto chiunque è appeso al legno’” (Gal 3:13). Qui si nota come il divenire un discepolo di Yeshùa produce un ravvedimento totale, vale a dire una valutazione completamente diversa dei valori umani e terreni. La domanda che non posiamo eludere è: abbiamo noi la stessa valutazione di Paolo? Per noi Yeshùa è veramente tutto? I farisei cercavano di stabilire una propria giustizia tramite l’osservanza della Legge, ma senza metterci il cuore. Paolo dice che invece ci è possibile ubbidire solo se siamo in comunione con Yeshùa. Cambia il MODO, non la Legge. È questo il nuovo patto. “Non è in virtù di opere affinché nessuno se ne vanti” (Flp 3:9), non si tratta di compiere opere per guadagnarsi la giustizia, ma siamo “stati creati in Cristo Gesù per fare le OPERE buone, che Dio ha precedentemente preparate affinché le pratichiamo” (v. 10). Non “opere della Legge” come nostro tentativo di diventare giusti, ma OPERE DELLA FEDE, che significa ubbidire alla Legge per fede.
Per favore, Flora, applica bene Ebrei10:1, che citi. Qui si parla dell’ombra della Legge cerimoniale legata al sacerdozio: “La legge, infatti, possiede solo un'ombra dei beni futuri, non la realtà stessa delle cose. Perciò CON QUEI SACRIFICI, che sono offerti continuamente, anno dopo anno, essa non può rendere perfetti coloro che si avvicinano a Dio”.
Dici bene: “Studiamo la Bibbia per vivere, perché troviamo che Dio è la Giustizia, la Sapienza, la Potenza, l'Amore”. Ma non possiamo fermarci allo studio e all’accettazione mentale. Occorre UBBIDIRE. Altrimenti siamo come quelli “che non imparano mai” (2Pt 3:16; οἱ ἀμαθεῖς, òi amathèis), “gli uomini ignoranti e instabili” (VR), “i non istruiti” (TNM). “Voi dunque, carissimi, sapendo già queste cose, state in guardia per non essere trascinati dall'errore degli scellerati e scadere così dalla vostra fermezza” (2Pt 3:17). È davvero riprovevole che i traduttori della Bibbia nascondano le cose. In quest’ultimo versetto Pietro non dice “errore degli scellerati”, ma parla di “errore τῶν ἀθέσμων” (ton athèrmon), errore “di persone che sfidano la legge” (TNM).
Tu concludi dicendo che “Dio è l'Amore e la Sua legge ,’nel'intimo loro’ sarà AMORE”. Belle parole, ma cosa significa in pratica? Intendi dire che in base a questo amore nel nuovo mondo non ci sarà la Legge di Dio? Se intendi questo, sbagli. Leggi Is 66:23 e Zacc 14:16.
Parli di amore, ma cos’è l’amore? “Questo è l'amore di Dio: CHE OSSERVIAMO I SUOI COMANDAMENTI”. - 1Gv 5:3.
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vlady
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Lasciato il  - 30 April 2010 :  13:29:45  Mostra Profilo    Visita vlady's Homepage  Modifica Risposta  Rispondi con Citazione  Mostra l' indirizzo IP dell' utente  Elimina Risposta

Per prima chiedo scusa perche non rispondo per punto a tutta argomentazione che hai fatto. Purtroppo manca tempo, e soltanto di notte riesco studiare e pregare serenamente. Argomentazione e molto interessante! E nella magior parte e nuova per me. Mese scorso aveva discusso con due fratelli Adventisti. E mi hanno chiesto di avere qualcosa scritto che riguarda nostro punto di vista riguardo sabato. Quindi ho preparato un opuscolo a base di cio che aveva scritto "Aurora", e lo avevo anche publicato nel web.---------------------------------------------------------- Si trova a questo indirizio [URL] http://studentibiblici.hmarka.net/7day.html[URL]----------------------------------------------------------
Vorrei notare che siamo dacordo che legge del Patto Nuovo e piu vincolante, richiede molto di piu di semplicemente seguire la lettera. Richiede un azione ardente da parte nostra invece di semplice ubidienza passiva richiesta dalla legge dalla lege di Mose.
Questa "vincolazione" della legge fatta da Signore, io la chiamerei trasformazione. Perche legge di Cristo ha fatto gigantesco salto di qualita. E diventata troppo differente dai comandamenti, per poter dire che e la stessa legge di Mose. E una nuova legge che e cresciuta dalla vecchia
E direi che tutto che cera nella legge vechia, comprese le tabelle di pietra, si sono svilupati in qualcosa di piu grosso.---------------------------------------------------------- Quindi la legge di Mose va studiata per poter capire in quale cosa si e trasformata e non come manuale da seguire alla letera. Ma trovando suo sviluppo adattarsi alle cose miglori (non perche facile, sappiamo che piu difficile, ma perche fattibile grazie al olocausto migliore del nostro sommo sacerdote Cristo). Spero che sei d'acordo con quel raggionamento, almeno con la linea generale.
Ora la differenza tra nostri raggionamenti sta nel cosa si e svillupato il Sabato (per esempio).----------------------------------------------------------
Ribadisco che per me personalmente sembra che un giorno si e trasformato in sette. E non perche e piu facile cosi, anzi 7 volte piu difficile. E devo conffessare che non sono molto bravo a seguire lo spirito del sabato piu grande e ho chiesto aiuto e perdono al Dio . In piu ti voglio ringraziare che hai sollevato questione di sabato che per me e diventata una benedizione, ho fatto anche la lista delle cose da fare da dire e da evitare durante le giornate. ----------------------------------------------------------
Tornando al argomento ti vorrei chiedere in quale cosa piu grande (piu vincolante, come tutto resto della legge) secondo te si e si e sviluppato comandamento di salvaguardare sabato?
Quale e vero significato del sabato? Sappiamo che ebrei di giorni di Gesu avevano visione storta del sabato accusandolo piu di una volta di violare quel comandamento. Per me vero significato del sabato e espresso nel Isaia 58:13, e spiritn del quale dobbiamo aplicare tutti giorni.
In piu vorrei citare un pezzo dal opuscolo che avevo preparato riguardo significato piu grande del sabato:
----------------------------------------------------------
“ RIPOSO CRISTIANO”
Notando che Gesù ha fatto ingrandire la legge, dobbiamo cercare come le Scritture ci rivelano un adempimento più grande del comandamento che riguarda giorno del Sabbato. In Isaia 58:13,14, ci viene dato un profilo globale di ciò che significato il sabato. In genere, è stato un giorno santo, un giorno in cui il popolo di Dio non stavano cercando fatti loro, ne i loro piaceri, né parlavano di loro cose. Invece stavano onorando Dio facendo cose al suo (di Dio) piacere, e parlavano delle sue parole. Questo è ilvero, modo di osservare il Sabbato, e un cristiano deve tenere il Sabbato in questo modo non un giorno su sette, ma tutti i sette giorni della settimana.
Ogni giorno il cristiano deve parlare "come l'oracolo di Dio". (I Pet. 4,11). Ogni giorno il cristiano deve seguire l'esempio diCristo che ogni giorno ha parlato soltanto di quelle cose che il Padre celeste gli ha insegnato.(Giovanni 8:28) Ogni giorno il cristiano deve praticare " Condotta santa e la pietà." (2 Pet. 3:11) Ogni giorno il cristiano deve riposare dalla usanza di parlare con sue stesse parole. Anche quelle parole che sono necessarie nei affari, e nella vita quotidiana devono essere pronunciateper la gloria di Dio, non solo in un giorno della settimana, ma tutti giorni.-Col.3:16,17
I cristiani sono chiamati ad essere co-lavoratori, o soci, con Dio e con Cristo.(2 Cor. 6:1, 1 Cor. 3:9) La nostra partecipazione nel lavoro di Cristo non è tuttavia soltanto un impegno di un giorno a settimana. Si tratta di un contratto a tempo pieno (nona ore o a giorni). Con nuove creature in Cristo tutte le cose vecchie della carne sono passati, essendo soppiantate dalle cose di Dio. Sì, ogni giorno della settimana è un giorno sacro e santo per i cristiani, ed i sentimenti del loro cuore dovrebbero sempre essere espressi cosi:
"Prendi la mia volontà e rendila tua; Essa non sara più mia; Prendi il mio cuore, è di tua proprieta da ora e per sempre; Così in me solamente tu sarai padrone e ne io e nessun altro "
I cristiani non devono mai impegnarsi cercando il proprio piacere, ma invece debbono sottomettersi umilmente a Dio ogni giorno, grazie a cosa Lui potra lavorare nel loro " volere e l' operare nel loro per il suo beneplacito." (Fil 2:13). Ogni giorno il cristiano dovrebbe con tutto il cuore dedicarsi a fare la volontà di Dio, e in questo modo egli sarà "degno di questa vocazione e compia con potenza ogni vostro buon proposito e l' opera della fede," (2 Tessalonicesi 1:11).
E il modo con quale noi possiamo cooperare con Cristo eseguendo il beneplacito di Dio, che ci ha "fatto conoscere il mistero della sua volontà ." (Ef 1:9). Volontà di Dio viene rivelata a noi mediante la verità del suo piano, e quindi cosi ci impariamo chesuo scopo e di raccogliere insieme " in Cristo, tutte le cose, tanto quelle che sono nei cieli come quelle che sono sulla terra."(Ef 1:10) Siamo invitati a collaborare nella realizzazione di questo proposito divino, e noi dobbiamo essere 'pienamente' impegnati a fare la volontà di Dio, tutto il tempo, e non solamente durante un particolare giorno della settimana.
Questo commandamento aveva adempito Gesù, il nostro grande esempio, di quale era stato profeticamente scritto che gioiva a fare la volontà del Padre.(Sal 40:8) Gesù si e talmente dedicato con tutto il cuore a fare la volontà del Padre, che di lui era scritto che il piacere del Signore avrebbe "prosperato nelle sue mani." (Isaia 53:10). Questo ' piacere del Signore' secondo profeta fruttera la rigenerazione del genere umano, quale sara realizzato come risultato del "travaglio" di' anima di Gesù, ed di questorisultato lui "ne sara soddisfatto."-Isa.53:11
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